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Allegato B
Seduta n. 265 del 14/1/2008
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AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta orale:
FORLANI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
in Via Torino 118 a Roma, risulta aperto un ufficio con l'esposizione di una targa contenente la dizione «Ufficio di Rappresentanza di Cipro Nord»;
in nessun Paese europeo è mai stata autorizzata l'apertura di rappresentanze diplomatiche di questo territorio -:
se il Ministero abbia mai autorizzato l'apertura di una rappresentanza del territorio di Cipro Nord a Roma.
(3-01525)
Interrogazioni a risposta scritta:
MELLANO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il conflitto russo-ceceno, che a riflettori spenti prosegue giorno dopo giorno, ha causato in pochi anni, dall'inizio della prima guerra fino ad oggi una perdita di vite umane (di civili innanzitutto) che non ha eguali in nessuna guerra degli ultimi decenni ad esclusione della tragedia del Darfur. Stime accreditate parlano di 200.000-250.000 morti durante le due guerre a fronte di una popolazione che in origine contava poco più di 1 milione di persone;
da più fonti è stata denunciata e confermata la persecuzione subita dalla popolazione da parte dei soldati russi con uccisioni, torture, stupri di massa, fosse comuni, rapimenti e richieste di riscatto persino per la restituzione dei cadaveri dei famigliari uccisi;
ad una precedente interrogazione sul tema (n. 4-00851), il Sottosegretario agli Esteri Famiano Crucianelli rispondeva testualmente il 23 ottobre 2006: «Lo scorso mese di agosto il Presidente Putin ha adottato una nuova iniziativa che ribadisce la volontà di rafforzare i processi di normalizzazione della situazione in Cecenia: si tratta dell'annuncio del ritiro parziale delle Forze di sicurezza federali dalla regione entro il 2008. La misura interessa solo una parte, ma cospicua e professionalmente qualificata, delle Forze federali attualmente impiegate in Cecenia (circa 10.000 unità). L'iniziativa del Cremlino rappresenta anche un importante segnale di fiducia nei confronti del Primo Ministro ceceno Kadyrov, il quale chiedeva da tempo un graduale disimpegno delle Forze federali;
il Governo italiano ritiene pertanto di confermare la linea sin qui seguita, tesa ad utilizzare il rapporto privilegiato con la Russia per incoraggiare il Paese a non abbandonare il percorso intrapreso di normalizzazione politica»;
il Presidente sanguinario Ramzan Kadyrov ha più volte dimostrato la volontà di governare la Cecenia come fosse un proprio feudo, eliminando ogni opposizione
e con l'aiuto costante del controllo casa per casa da parte dei servizi di sicurezza russi (FSB);
le recenti elezioni russe hanno nuovamente dimostrato il disprezzo di qualsiasi procedura democratica, fino a giungere al ridicolo in Cecenia dove i comunicati ufficiali parlano di una affluenza alle urne che supera il 98 per cento e un voto al partito di Putin che raggiunge il 99,5 per cento. Dati di tutta evidenza falsi, propagandati senza nemmeno il tentativo di renderli credibili;
permane e si aggrava la censura nell'intera Russia sulla stampa e più in generale su qualsiasi movimento politico e sociale che voglia porre l'attenzione sulla deriva autoritaria in atto e, in Cecenia, è precluso a chiunque di entrare liberamente per fornire all'esterno informazioni e all'interno aiuti umanitari concreti;
ormai in Cecenia si confrontano tre frange in lotta tra loro: una legata al potere di Kadyrov, una fondamentalista-islamica e indipendentista, una democratica e nonviolenta;
la democrazia in Russia è una delle premesse necessarie per far cessare in Cecenia il genocidio umano, culturale e strutturale in atto;
solo un intervento diplomatico forte da parte dell'Unione europea (e dell'Occidente più in generale) potrebbe consentire un'inversione di rotta e un inizio di trattative che dovrebbero coinvolgere l'ala moderata e filo-occidentale dei Ceceni, che spesso vivono oggi in esilio in Paesi occidentali -:
se ritenga ancora valide, dato lo stato attuale del regime russo, del conflitto russo-ceceno e del Governo di Kadyrov in Cecenia, le valutazioni fornite nella risposta scritta del 23 ottobre 2006;
se non ritenga utile proporre ai Ministri degli affari europei, all'Alto responsabile per la politica estera e di difesa comuni dell'Unione Javier Solana, ai responsabili istituzionali russi e agli esponenti moderati ceceni, l'immediata convocazione di una «Conferenza di Pace» con l'obiettivo di individuare le modalità per uscire dal conflitto, salvaguardando la sicurezza della Russia, facendo cessare i massacri e le distruzioni da parte dell'esercito e disarmando le milizie cecene;
quali passi concreti intenda porre in essere nei confronti della diplomazia russa per tentare di porre fine al più grave massacro compiuto in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi.
(4-06035)
PICCHI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il Comitato Attività Scolastiche e Culturali Italiane (CASCI), un Ente privato regolato dal codice civile svizzero con sede a Berna, la cui assemblea è costituita da 72 rappresentanti delle varie associazioni dell'emigrazione e gli insegnanti, è identificato come uno degli enti gestori ex lege 153/71 dei corsi di lingua e cultura italiana in stretta collaborazione con il Consolato d'Italia di Berna;
il Casci in qualità di ente gestore per la circoscrizione consolare di Berna riceve un contributo pubblico dello stato italiano pari a 780.000 franchi svizzeri per lo svolgimento dei corsi di lingua e cultura italiana;
la diffusione della lingua e cultura italiana all'estero è una priorità della Repubblica italiana come ribadito in numerosi atti parlamentari tra cui l'ordine del giorno 9/648/18 accolto dal governo il 28 marzo 2007 a firma Baldelli, Picchi, che impegnano lo stesso a monitorare e controllare l'attività degli enti gestori;
da fonti stampa si apprende che la signora Carmela Sorrentino, insegnante dei corsi di Lingua e cultura italiana del Cantone di Berna, presente nelle graduatorie per le supplenze del MAE nella Circoscrizioni Consolari di Berna e di Zurigo, è stata licenziata dal Casci nel 2007 con modalità poco trasparenti e
suscitando anche il disappunto del Consolato italiano di Berna e dell'Ufficio Scolastico dell'Ambasciata;
tale licenziamento ha arrecato de facto un danno al raggiungimento delle finalità di diffusione della lingua e cultura italiane nella circoscrizione consolare di Berna come dimostrano le rimostranze del console e dell'ufficio scolastico -:
se non ritenga opportuno intervenire nei confronti del Casci per verificare i fatti in premessa e tutelare quindi la continuità dei corsi di lingua e cultura italiana nella circoscrizione consolare di Berna;
se e come intenda intervenire per far sì che gli enti, beneficiari di finanziamenti pubblici, si attengano a scrupolosi codici di comportamento nei confronti dei propri dipendenti a pena di non ricevere il finanziamento pubblico loro spettante in caso di inadempienza.
(4-06043)