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Allegato B
Seduta n. 265 del 14/1/2008
POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazioni a risposta scritta:
MUSI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'Eridania Sadam unilateralmente, ha deciso la chiusura immediata dello Stabilimento di Jesi nonostante l'esistenza di un accordo con i produttori di bietola per la coltivazione di 10.000 ettari e un costo di produzione dello zucchero, variabile, ma fra i più bassi d'Italia -:
se intendano chiarire come sia possibile accettare una decisione così improvvisa e drastica con ricadute economiche e sociali nell'intera regione Marche e nelle regioni del centro Italia, oltre che la perdita di posti di lavoro, danneggiando l'agricoltura marchigiana e l'intero settore agricolo-industriale;
come sia possibile non intervenire su decisioni che comporteranno l'azzeramento dell'intera filiera dello zucchero nella regione Marche, che aveva, per di più, già subito la chiusura degli stabilimenti di Fermo e Fano;
quali iniziative urgenti, di propria competenza, i Ministri intendano adottare per contenere il danno che nessuna delle componenti interessate si può permettere, visto che la decisione rischia di danneggiare in un momento di crisi generalizzata, un gran numero di famiglie e di lavoratori.
(4-06047)
LION. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
il 6 novembre 2007 si è tenuto nel comune di Jesi un incontro per fare chiarezza su alcune incertezze e dubbi sorti durante la fase di avvio della raccolta dei contratti di coltivazione delle bietole nel 2008;
erano presenti all'incontro l'Eridania-Sadam, la rappresentanza sindacale dell'azienda, le organizzazioni sindacali Flai-Cgil e Fai-Cisl, le associazioni bieticole Anb, Cnb e Abm, le organizzazioni professionale Cia, Copagri e Confagricoltori;
al termine dell'incontro si era pervenuti alla piena condivisione dei seguenti punti:
1) il pieno mantenimento della produzione saccarifera nello stabilimento di Jesi, affiancata dall'attuale impianto di cromatografia e dal futuro nuovo impianto di produzione di biocarburanti;
2) la forte volontà delle associazioni dei produttori di garantire la produzione delle bietole da zucchero tenuto conto che il settore garantisce sicurezza di prezzi, pagamenti e collocamento del prodotto indipendentemente dalla fluttuazione di mercato, a differenza dei cereali, che pur promettendo attualmente una remunerazione maggiore, non offrono la stessa garanzia di rendimento nel tempo.
I convenuti avevano sottolineato che tale unitarietà di intenti offrisse importanti prospettive, in particolare: ai livelli occupazionali dello stabilimento, dell'indotto e, più in generale dell'intera filiera che rappresenta un comparto importante nell'economia del territorio e della regione (tra cui 1.750 aziende agricole coinvolte, 100 ditte di autotrasporto, 200 lavoratori stagionali alla Sadam, per un giro d'affari stimato in circa 70 milioni di euro); agli stessi agricoltori che in caso di abbandono della produzione bieticola, non avrebbero potuto accedere ai contributi comunitari stanziati per chi cessa tale attività, essendo già stata destinata ad altre regioni la quota prevista per l'Italia, ne tantomeno avrebbero potuto esercitare alcun diritto a ricevere contributi futuri qualora non avessero investito nel settore bieticolo anche nel 2008;
si apprende in questi giorni che la Sadam di Jesi non sia più intenzionata a mantenere in produzione il ramo di estrazione dello zucchero dell'impianto marchigiano e che in tali condizioni i contratti di coltivazione sottoscritti dagli agricoltori locali sarebbero vanificati, ciò che bloccherebbe la produzione agricola delle bietole per il 2008 con danni rilevanti sia per il comparto agricolo già in sofferenza per il ridimensionamento e lo stravolgimento repentino degli orientamenti agronomici provocati dalla riforma della OCM dello zucchero del 2005, sia per l'indotto collegato che fa da moltiplicatore del valore agricolo delle bietole coltivate sul territorio e garantisce occupazione a centinaia di lavoratori di svariati settori economici;
è necessario affrontare e prevenire con determinazione l'emergenza che potrebbe aprirsi nel territorio di Jesi e più in generale nelle Marche in seguito alla paventata chiusura dello stabilimento saccarifero della Sadam locale ed in questa sede individuare ogni più efficace soluzione al possibile rischio di crisi che sembra prefigurarsi, se del caso, ove non vi fossero comprovate ed inderogabili possibilità di prosecuzione delle attività industriali dello zuccherificio, favorendo la consegna delle bietole contrattate dagli agricoltori marchigiani per il 2008 con la Sadam di Jesi ad impianti più vicini, come quello di Termoli, e contemporaneamente, al fine di garantire l'occupazione dei lavoratori impiegati nell'impianto della Sadam e nel relativo indotto, consentire un pronto avvio della riconversione dell'industria dello zucchero di Jesi verso la produzione agroenergetica, purché in linea con le disposizioni entrate in vigore con il decreto legge n. 159 del 2007, che impongono l'uso di materiale energetico locale, ossia proveniente da aree con raggio non superiore ai 70 chilometri dall'impianto di produzione dell'energia rinnovabile -:
quale sia lo stato dei fatti riguardo al rischio di cessazione delle attività produttive dello zuccherificio Eridania-Sadam di Jesi;
se siano fondati i timori sulla possibile ed immediata chiusura dell'impianto saccarifero di Jesi ed in caso questa circostanza fosse accertata, quali iniziative intenda assumere per impedire che siano pregiudicate le coltivazioni bieticole contrattate dagli agricoltori marchigiani per il 2008 con la citata Sadam e contestualmente sia assicurata l'occupazione dei lavoratori di tale impianto e di quelli del relativo indotto;
se non sia il caso di coinvolgere le rappresentanze agricole del settore bieticolo e con esse valutare se sia praticabile, in caso di impossibilità del mantenimento in produzione dello zuccherificio della Sadam di Jesi e perciò per garantire la coltivazione e la raccolta bieticola marchigiana del 2008, la consegna delle bietole contrattate con questo impianto a zuccherifici di altre regioni, in particolare quello di Termoli.
(4-06056)