Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 265 del 14/1/2008
...
DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ
Interrogazione a risposta scritta:
BERTOLINI. - Al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
l'Italia è agli ultimi posti nelle classifiche mondiali per quello che riguarda la
presenza di donne nei consigli di amministrazione delle aziende, sia quotate in borsa che di medie e piccole dimensioni. Le ultime statistiche ci dicono che, nel nostro paese, le donne presenti nei direttivi aziendali sono il 5,2 per cento mentre in Norvegia, paese che ha fissato per legge una percentuale minima di presenza femminile nei cda delle aziende del 40 per cento, la percentuale sale al 37 per cento, seguita da Svezia al 19 per cento, Stati Uniti con il 15 per cento e Regno Unito all'11 per cento;
dalle ultime indagini, effettuate da Consob e Aliberti Governance Advisor, risulta che su quasi 4.000 posti disponibili solo 202 donne hanno incarichi effettivi e quasi sempre appartengono alla famiglia che possiede l'azienda;
un ulteriore dato sconfortante riguarda il fatto che le donne siedono quasi esclusivamente in consigli di amministrazione ampi, mentre sono escluse da quelli di medie e piccole dimensioni, le cui cariche sono ricoperte solo da uomini;
le posizioni di vertice occupate da donne sono veramente limitate in Italia: nessun presidente di consiglio di sorveglianza, un solo presidente onorario di consiglio di amministrazione, un solo consigliere di gestione, due sole consigliere di sorveglianza e tre vice presidenti e amministratori delegati -:
se il Ministro, alla luce dei dati estremamente sconfortanti emersi dalle ultime indagini, abbia intenzione di promuovere iniziative, legislative e non solo, volte a superare questa continua sottovalutazione delle competenze femminili nei settori dirigenziali e di amministrazione delle aziende e, in caso affermativo, quali;
se il Ministro ritenga che adottare un sistema di quote rosa, progressive e temporanee, possa essere una buona soluzione per porre rimedio ad una situazione di disparità di genere ormai intollerabile in un paese che intenda definirsi pienamente democratico e, in caso affermativo, come intende procedere a tal fine;
se il Ministro non ritenga che sia necessaria una campagna di sensibilizzazione per incentivare le aziende a riconoscere i meriti e le capacità femminili e, in caso affermativo, se abbia già provveduto nella sua fattiva elaborazione.
(4-06036)