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Allegato B
Seduta n. 265 del 14/1/2008
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TRASPORTI
Interrogazione a risposta in Commissione:
CARRA e SORO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
secondo Trenitalia, come nella risposta del Ministero dei trasporti alla interrogazione n. 5-01778 del primo firmatario del presente atto del 5 dicembre 2007 in Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni, l'offerta ferroviaria «ha assunto, progressivamente, una struttura basata su differenti tipologie di prodotti e servizi, con caratteristiche diverse in termini di percorrenza, comfort e servizi accessori. A tali caratteristiche corrispondono altrettanti livelli di prezzo, legati alle prestazioni qualitative offerte ed in coerenza con la domanda di mobilità espressa dal mercato»;
secondo sempre Trenitalia, il servizio Eurostar applicato alle tratte della cosiddetta fascia «bassa» quelle in altri termini - come ebbe a rilevare il medesimo interrogante - con partenza o destinazione città del sud, esige «un contenimento dei costi aziendali» -:
se, in questa politica di riorganizzazione e di economie adottata sui collegamenti da e per il sud, come dichiarato nella replica alla succitata interrogazione, oltre che l'abolizione del pur confortevole welcome drink, sia anche previsto, per un ulteriore risparmio, l'uso dei treni «fuori mercato» quali l'ETR 480 che nella notte tra sabato 15 e domenica 16 dicembre 2007 ha comportato un calvario di 19 ore per i passeggeri la cui unica colpa è stata quella di salire su un Eurostar in partenza da Lecce.
(5-01895)
Interrogazioni a risposta scritta:
GRIMOLDI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la società Grandi Stazioni Spa del gruppo Ferrovie dello Stato ha da tempo avviato, per mezzo della controllata Grandi Stazioni Edicole Srl, un'azione volta ad ottenere la gestione ed il controllo delle rivendite di giornali e riviste nelle stazioni ferroviarie;
dal gennaio del 1999 la società Grandi Stazioni Spa ha iniziato a richiedere, successivamente al fallimento della Cooperativa Vendita Stampa (Co.Ve.S), un canone agli edicolanti a titolo di «indennità di occupazione temporanea», garantendo così la continuazione delle attività delle piccole rivendite;
la società Grandi Stazioni per gestire le rivendite ha proposto agli stessi edicolanti la sottoscrizione di un contratto di «associazione in partecipazione» che in realtà avrebbe la stessa natura di un contratto di lavoro subordinato;
l'azione intrapresa dalla suddetta società ha suscitato un forte sentimento di protesta da parte degli edicolanti, convinti di avere, negli anni passati, corrisposto a Grandi Stazioni Spa un canone a titolo di contratto di locazione;
attraverso il circuito delle edicole nelle stazioni la società Grandi Stazioni Edicole Srl realizzerebbe una rete strategica delle rivendite che una volta funzionante potrebbe arrivare a controllare circa il 6 per cento del prodotto editoriale nazionale, creando dei forti squilibri di mercato;
i rigidi paletti imposti ai gestori delle edicole attraverso il contratto di associazione in partecipazione, in termini di orari di lavoro e di scelta di esposizione della merce, potrebbero poi ostacolare l'applicazione del più generale principio di libertà dell'informazione -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza della problematica di cui alle premesse;
quali iniziative il Ministro intenda adottare presso la società Grandi Stazioni Spa affinché vengano tutelate le attività delle piccole rivendite, garantendo in ogni caso che la diffusione di riveste e di giornali avvenga nel rispetto delle regole della concorrenza.
(4-06037)
FABRIS. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
secondo un'inchiesta pubblicata la scorsa settimana dal quotidiano Il Corriere della Sera inerente i corsi previsti dalla normativa sulla patente a punti per il recupero dei punti sottratti a seguito del compimento di infrazioni al codice della strada, su 9 milioni di persone che si sono visti decurtare i punti, e quasi 62 mila che i punti li hanno persi tutti, soltanto 148 mila hanno effettivamente seguito i medesimi corsi predisposti dalle scuole guida;
i prezzi da corrispondere per le 12 ore di lezione previste per recuperare un massimo di sei punti, variano da una autoscuola all'altra senza alcun tipo di controllo;
non è previsto alcun esame finale a conclusione di questo percorso di recupero, essendo sufficiente la sola frequenza del corso a meno che la patente stessa non sia stata ritirata;
la stessa inchiesta rivela, ancora, veri e propri trucchi per aggirare le norme sul recupero dei punti perduti come la possibilità di attribuire la colpa per l'infrazione a parenti che magari non guidano da anni sino a un vero e proprio mercato per riacquistare su internet i punti tagliati -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza o intenda acclarare quanto denunciato dall'inchiesta pubblicata dal quotidiano Il Corriere della sera circa i fatti esposti in premessa e, se sì, se non ritenga opportuno procedere ad una modifica dell'attuale impianto normativo della patente a punti per quanto riguarda il sistema dei controlli effettuati sullo svolgimento effettivo dei corsi per il recupero dei punti decurtati.
(4-06046)
GALLI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il territorio della provincia di Novara, per la sua posizione geografica e per le sue caratteristiche socio-economiche, si trova nelle condizioni ottimali per uno sviluppo rispetto alle potenzialità che deriverebbero dalla realizzazione dell'asse ferroviario Voltri-Sempione-Rotterdam che di quello Lisbona-Kiev, anche per la presenza di un importante realtà logistica quale il Centro intermodale merci, sia in relazione alla prossimità dell'aeroporto di Malpensa;
tali potenzialità di sviluppo economico e di innalzamento della qualità della vita legati alla crescita dei livelli occupazionali si trovano ad oggi frustrati per la mancata realizzazione degli assi ferroviari citati, per lo stallo in cui si trova la realizzazione della Tav e per la prospettiva di un forte sottodimensionamento di Malpensa, e per il mancato potenziamento della Voltri-Sempione ed è quantomai opportuno garantire almeno la possibilità occupazionale attuale;
la città di Novara, secondo centro del Piemonte, è fulcro di importanti collegamenti ferroviari quali Torino-Milano e il già citato Voltri-Sempione, nonché delle naturali prosecuzioni degli stessi verso l'Europa;
recentemente Trenitalia ha reso noto che i treni Eurostar non effettueranno più la fermata di Novara;
tali convogli sono stati finora utilizzati da un considerevole numero di utenti, diretti verso la Francia ma anche verso Milano e Torino, non solo per motivi turistici, ma anche per lavoro pendolare e per studio verso i capoluoghi piemontese e lombardo, di importanza non trascurabile;
in data 5 novembre 2003, a seguito di analoga decisione di Trenitalia volta alla soppressione delle fermate di Novara, Vercelli e Bardonecchia dei convogli TGV ed Eurostar, il sottoscritto interrogante presentava interrogazione alla quale l'allora sottosegretario di Stato Nino Sospiri rispondeva nei seguenti termini: «Per quanto attiene la questione dei collegamenti ferroviari, in via preliminare si osserva che le questioni sollevate si inseriscono in un quadro caratterizzato, nel settore del trasporto ferroviario, da un delicato momento di transizione dal regime monopolistico a quello della concorrenza del mercato liberalizzato;
ciò in un contesto di norme italiane e comunitarie che escludono la possibilità di interventi, contributi o aiuti di Stato nel settore del trasporto ferroviario a media e lunga percorrenza non sottoposti ad obbligo di servizio pubblico;
la questione sollevata riguarda infatti servizi Eurostar, che come è noto rientrano, insieme agli Intercity, tra i servizi di trasporto effettuati da Trenitalia in regime di libertà commerciale, senza alcun contributo pubblico e quindi senza un controllo diretto da parte dello Stato o delle regioni. Nel settore dei servizi ferroviari di media e lunga percorrenza, inoltre, è stato di fatto disposto fin dal 2002 il blocco degli aumenti tariffari;
nel merito della questione, riguardante la soppressione delle fermate eurocity di Novara, Vercelli e Bardonecchia sulla relazione Milano-Parigi e viceversa a partire dal nuovo orario del 14 dicembre 2003, Ferrovie dello Stato Spa ha riferito che in considerazione dell'importanza sia turistica sia commerciale rivestita dalle su indicate città e, quindi, al fine di assicurarne il presidio, tali fermate, inizialmente non previste nel nuovo orario, sono state introdotte con un provvedimento in corso d'orario e, pertanto, non pubblicate nell'orario ufficiale;
si fa comunque presente che i sistemi sipax (sistema informatizzato presente in alcune biglietterie di stazione), internet, Trenitalia informa sono stati aggiornati dal 1o febbraio 2004. Pertanto, l'EC 9242 con partenza da Milano alle ore 9.15 ed arrivo a Parigi alle ore 16.11 effettua fermata a Bardonecchia alle ore 11.34-11.36;
in direzione opposta il nuovo EC 9249 con partenza da Parigi alle ore 15.50 ed arrivo a Milano alle ore 22.45 effettua fermata a Bardonecchia alle ore 20.25-20.27, a Vercelli alle ore 22.03-22.05 e parte da Novara alle ore 22.19;
il nuovo EC 9240 con partenza da Milano alle ore 6.48 anziché 6.50 ed arrivo a Parigi alle 13.15, parte da Novara alle ore 7.18 anziché alle 7.20 e ferma a Vercelli alle ore 7.29-7.31. L'EC 9241 con partenza da Parigi alle ore 8.04 ed arrivo a Milano alle ore 14.45 effettua fermata a Vercelli alle ore 16.46-16.48;
gli stessi sindacati di categoria esprimono ed hanno espresso in passato viva contrarietà per questa decisione ribadendo il vasto utilizzo di questi treni da parte dell'utenza, e la natura antieconomica di tale azione;
le recenti rinnovate decisioni di Trenitalia rispetto alla provincia di Novara appaiono sempre più penalizzanti per un territorio che faticosamente ma con caparbia determinazione sta cercando di contrastare la sfavorevole congiuntura economica che sta provocando un inesorabile impoverimento delle famiglie: un territorio che potrebbe ben capitalizzare in termini di occupazione e benessere il suo essere naturale cerniera tra nord Europa e Mediterraneo, e che soffre delle indecisioni e dei ritardi nella realizzazione delle infrastrutture che gioverebbero all'intero Paese;
la provincia di Novara rappresenta un'opportunità di sviluppo da non trascurare, e la sua naturale vocazione ad essere porta per l'Europa non può essere svilita ulteriormente da decisioni che impongono al territorio solo l'onere del mero passaggio di infrastrutture di importanza internazionale, subendone solo gli impatti negativi e che ne frustrano le legittime e possibili aspirazioni, se non di crescita almeno del mantenimento dei servizi esistenti -:
se intenda rinnovare l'intervento, come fatto dal precedente Dicastero, presso Trenitalia Spa per sapere le motivazioni reali di tali scelte che sempre più sottodimensionano un pubblico servizio;
sottolineare nuovamente, come fatto dal precedente Dicastero, presso Trenitalia Spa la funzione di pubblico servizio svolta dal trasporto ferroviario, per il quale una politica esclusivamente improntata al raggiungimento di soli risultati di economicità e redditività a scapito degli utenti non può che tradursi in un disagio che si ripercuote sul tessuto sociale del Paese, colpendone principalmente le fasce di lavoratori e studenti, ancor più se, come nel caso dei convogli citati, ci si trova ad operare in assenza di sostanziale libera concorrenza, in un regime di monopolio non formale;
intervenire, come fatto dal predente Dicastero, presso Trenitalia Spa affinché possano essere garantite le fermate dei convogli in oggetto nella stazione di Novara.
(4-06048)
GALLI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nei primi giorni del mese di gennaio le principali testate locali hanno diffusamente riportato la notizia della volontà del titolare del trasporto pubblico «navigazione del lago d'Orta» di non rinnovare la concessione per l'esecuzione del servizio stesso, in piena libertà e a norma contrattuale;
tale decisione rende i centri turistici del lago d'Orta privi di un servizio che si stima sia stato fruito da circa 120.000 utenti nel solo periodo estivo, e che riguarda un notevole numero di cittadini residenti anche nella stagione invernale;
il servizio di navigazione del lago d'Orta ha permesso a un grande numero di persone di poter optare per un servizio di trasporto pubblico alternativo all'uso dell'auto in un contesto di grande valenza ambientale che presenta un sistema viario ridotto, in particolare sul versante ovest, rispetto all'utenza, in particolare nei periodi di forte afflusso turistico;
sia la caratteristica di pregio ambientale che le rinnovate attenzioni rispetto alla necessità di mitigare il traffico veicolare a favore di un sistema di trasporto pubblico impongono di conservare ed incentivare l'uso dei mezzi pubblici alternativi,
l'utenza turistica è base non trascurabile dell'economia locale, e l'interruzione di un servizio che non si limita alla valenza primaria del trasporto, ma che riveste la funzione di attrattiva turistica in sé, rappresenterebbe un regresso di servizio del quale il turista, specie se straniero, tiene abitualmente conto;
la regione Piemonte, parte contributiva finanziariamente all'attuazione del servizio e delegata in tale materia (trasporto locale) ha delegato, con legge regionale approvata l'8 gennaio 2008 a Comuni e Province le competenze gestionali e amministrative della navigazione interna sui laghi» e le Province interessate sono due, quella di Novara e quella del Verbano-Cusio-Ossola, insieme ai Comuni di Pella, San Maurizio d'Opaglio, Omegna, Pettenasco, Orta San Giulio e Gozzano, enti locali che, come tutti, si vedono sempre più ridotti i trasferimenti finanziari dallo Stato e che si troveranno in oggettive difficoltà economiche nel supportare anche tale onere;
da alcune amministrazioni è stata ventilata la possibilità di ricorrere alla costituzione di una società mista pubblico-privata, la cui realizzazione ed operatività richiederà tempi di realizzazione medio lunghi e attente valutazioni di ritorno economico, posto che si reperisca il partner privato;
in tal senso si ritiene imprescindibile e logico che chi possa essere interessato come parte privata all'esercente dimissionario, in condizioni di libero mercato, debba farlo a condizioni di mercato reale, ove se vi è una effettiva sottodimensionata remuneratività, l'intervento pubblico sia efficacemente ed adeguatamente suppletivo -:
se non intenda svolgere uno specifico interessamento presso il Gestore Governativo «navigazione laghi Italia» al fine di verificare la possibilità, nei termini di libera concorrenza, di subentrare al dimissionario gestore del servizio di pubblico trasporto «Navigazione del lago d'Orta» onde evitare l'interruzione del servizio stesso in prossimità dell'inizio della stagione turistica (Pasqua) e comunque al fine di incrementare l'utilizzo del trasporto pubblico in sostituzione del mezzo privato.
(4-06049)