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Allegato B
Seduta n. 267 del 16/1/2008
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COMUNICAZIONI
Interrogazioni a risposta in Commissione:
OLIVIERI. - Al Ministro delle comunicazioni. - per sapere - premesso che:
è in atto ormai da tempo un progressivo peggioramento dei servizi erogati dagli Uffici postali diffusi nel territorio della Provincia della Spezia;
questa situazione suscita disagio e malessere negli utenti, accentuati anche da chiusure «a singhiozzo» e per più giorni degli uffici;
una delle ragioni più significative del peggioramento in atto è da individuarsi nella carenza degli organici addetti alle attività connesse agli Uffici postali territoriali così come segnalato in più occasioni
anche dalle Organizzazioni sindacali provinciali di categoria dei lavoratori del settore;
anche i lavoratori addetti alle attività degli Uffici postali stanno duramente pagando questa situazione con l'imposizione di allungamenti d'orario, la limitazione delle ferie, il cumulo delle mansioni che consiste, in molti casi, anche nell'assegnazione di mansioni «inferiori» rispetto a quelle previste dalla classificazione professionale, la riduzione dei diritti;
in particolare, lo scorso 12 dicembre, come segnalato anche dalla cronaca locale del quotidiano La Nazione del 20 dicembre, la Camera del Lavoro della Spezia ed il locale Sic, il sindacato di categoria affiliato alla Cgil, hanno inviato ai responsabili locali e di comparto dell'Azienda Poste una lettera nella quale esprimono l'opinione che, nei confronti dei lavoratori postali della Provincia della Spezia, sia in atto, da parte dell'Azienda, una sorta di mobbing collettivo ed annunciano, qualora la situazione non dovesse migliorare, l'intenzione di numerosi lavoratori di far valere le proprie ragioni «nelle sedi più opportune»;
lo scorso 24 dicembre, su iniziativa della Sic-Cgil e del sindacato di categoria affiliato alla Cisal, si è svolto uno sciopero dei lavoratori addetti agli Uffici Postali che ha riscontrato una significativa adesione. Nei giorni successivi, anche il sindacato di categoria affiliato alla Cisl, che pure non aveva aderito alla proclamazione dello sciopero, ha ritenuto dover denunciare il, forte disagio nel quale ormai operano i lavoratori degli Uffici Postali della Provincia della Spezia -:
se il Governo, sia a conoscenza della grave situazione nella quale versano i servizi postali nella Provincia della Spezia;
se il Governo, come l'interrogante ritiene necessario, intenda attivarsi presso i vertici dell'Azienda Poste per sollecitarli ad operare affinchè ai cittadini della Provincia della Spezia venga assicurata la necessaria qualità dei servizi erogati dall'Azienda e, nel contempo, vengano pienamente ripristinati i diritti per tutti i lavoratori delle Poste della Provincia della Spezia.
(5-01918)
GALLI. - Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
nella Regione Piemonte, più che nelle altre regioni italiane, nell'ambito del servizio di recapito della posta si sta operando con un sottodimensionamento dell'organico - che l'interrogante reputa voluto - stimabile in circa il 25 per cento del personale necessario: la media nelle altre regioni si attesta infatti intorno al -10 per cento;
se il dato piemontese è un record negativo, le province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola sono le più negative e sono le più sofferenti per carenza di portalettere;
questo sotto-organico crea problemi nella regolare consegna della posta, e forte disagio nel personale ordinario e straordinario delle Poste, che si vede anche, tra l'altro, variare in continuazione le zone di pertinenza per la consegna e le dimensioni territoriali delle stesse;
sorge il dubbio che per dimostrare l'effettiva sufficienza di personale si operi con un sistema di «furbizia italica» che si concretizza nel lasciare nell'attuale sottodimensionamento il numero degli addetti ampliandone fortemente le zone di competenza;
ad esempio su Novara da 170 zone di consegna ora se ne trovano solo 146;
l'esiguità numerica degli addetti non consente la regolare fruizione delle ferie nè la regolare turnazione;
per continuare con gli esempi nel Comune di Pogno, di cui conosciamo l'importanza per gli insediamenti imprenditoriali, l'ufficio postale ha un solo addetto agli sportelli e uno stato di manutenzione così trascurato da costringere chi entra in
questi giorni a compiere un atto di genuflessione: non ovviamente per rispetto, vista la carenza del servizio, ma per la rottura della saracinesca che costringe gli utenti ad inchinarsi per accedere;
negli altri uffici la situazione non è certo migliore, specialmente per quanto riguarda l'accesso per i diversamente abili o di chi, nelle attese, vorrebbe fruire dei servizi igienici;
con riferimento al personale è diventata prassi consolidata da parte di Poste italiane l'utilizzo di personale con assunzione a termine, ovvero giovani che fanno domanda di assunzione, di cui 30.000 domande in Italia e circa 14.000 in graduatoria, che vengono assunti di due mesi in due mesi, facendo loro interrompere il servizio per almeno 10 giorni, e che vengono poi, nel caso migliore, riutilizzati in zone diverse da dove avevano prestato servizio nei due mesi precedenti, con la conseguenza che dovranno reimpratichirsi di una nuova zona, ovviamente a scapito dell'efficienza del servizio, e alla fine del secondo mese tutto ricomincia da capo: 10 giorni di sospensione e, forse, successivo cambio di zona:
questa strategia appare finalizzata ad aggirare le normative introdotte dalla legge Biagi e sue successive modificazioni, che altrimenti porterebbero all'assunzione di questi giovani a tempo indeterminato -:
in che modo e con quali tempi il competente Ministro delle comunicazioni intenda agire presso Poste italiane S.p.a., che come titolare dell'esecuzione di un pubblico servizio risulta, secondo l'interrogante, pesantemente inadempiente, e tenendo conto che, dopo la trasformazione in SpA, con la partecipazione dello Stato al 70 per cento ed il mantenimento del monopolio in questo settore, nell'ottica di una razionalizzazione, ristrutturazione e professionalizzazione anche nel campo finanziario, Poste italiane ha proceduto a sopprimere, in un modo che l'interrogante giudica senza regole e soprattutto senza «etica», gli uffici postali dei piccoli centri abitati, e a trascurare in modo evidente gli investimenti in personale umano e in strutture necessari a garantire il servizio postale in modo costante ed efficiente;
in che modo e con quali tempi il competente ministro del lavoro intenda agire presso Poste italiane S.p.a. al fine di: verificare la correttezza delle procedure di assunzione poste in essere, la conformità del tipo di contratto di assunzione di cui alle premesse rispetto alla normativa vigente, con particolare riguardo alla legge Biagi e sue successive modificazioni;
se il Ministro delle comunicazioni intenda attivarsi perché sia assicurata, anche con il ricorso alla concertazione con le rappresentanze di categoria del settore, la copertura del territorio da parte degli addetti alla consegna della corrispondenza in modo uniforme, costante e continuativo;
se il Governo, quale socio di Poste italiane, intenda attivare apposita inchiesta al fine di appurare lo stato di efficienza del servizio di Poste italiane S.p.a. e di valutare il danno in termini di disagio e in termini economici derivanti dal ritardo o dalla mancata consegna della corrispondenza da parte di Poste italiane S.p.a.
(5-01921)