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Allegato B
Seduta n. 267 del 16/1/2008
UNIVERSITÀ E RICERCA
Interrogazione a risposta scritta:
CAPEZZONE. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
il decreto legislativo n. 368 del 1999 (e successive modificazioni) ha dato attuazione alla direttiva 93/16/CEE per quanto attiene la libera circolazione dei medici e il reciproco riconoscimento dei loro diplomi e titoli; in particolare, per quanto attiene alla formazione degli specializzandi dell'area medica, viene riconosciuto loro lo status di medico lavoratore, prevedendo la stipula di un vero e proprio contratto di formazione specialistica (articolo 37 del citato decreto legislativo) con conseguente riconoscimento della previdenza, della malattia, della tutela della gravidanza e dell'adempimento del servizio militare;
precedentemente a tale normativa lo status dello specializzando era contemplato dall'abrogato decreto-legge n. 257 del 1991 e lo stesso era inquadrato come uno studente borsista;
con la circolare 31 ottobre 2006, il Ministero dell'università e della ricerca ha disposto l'effettiva entrata in vigore del citato decreto legislativo a decorrere dal 1o novembre 2006, stabilendo al contempo che nelle more di applicazione del contratto si sarebbe proceduto con il pagamento delle borse di studio, «che verrà successivamente uniformato e conguagliato secondo le nuove indicazioni»;
solo nel luglio 2007 è stato emanato lo schema di contratto (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 luglio 2007);
all'interrogante sono giunte segnalazioni preoccupate da parte di alcuni specializzandi (cosiddetti «borsisti»), vincitori di borse di studio messe a disposizione da enti e istituti privati nella more dell'entrata in vigore della nuova disciplina;
in particolare, pare che presso l'Università «La Sapienza» di Roma, alcuni enti privati, al momento della stipula dei nuovi contratti, non abbiano voluto adeguare il finanziamento - come peraltro stabilito dalla circolare dell'ottobre 2006 - con la inevitabile decadenza della borsa e le logiche - e gravissime - conseguenze facilmente intuibili sul piano della formazione professionale del borsista;
università come Trieste e Bari, per citare alcuni esempi, si sono fatte carico di situazioni analoghe verificatesi presso le scuole di specializzazione istituite presso i rispettivi atenei -:
se il Ministero sia a conoscenza di queste situazioni, che vengono a determinare una grave e intollerabile situazione discriminatoria e di disparità di trattamento da una sede all'altra;
se abbia informazioni relative alla diffusione del fenomeno e di come sia stato affrontato dai diversi atenei;
se intenda provvedere o, eventualmente, abbia provveduto a dare indicazioni generali agli atenei su come affrontare casi analoghi.
(4-06088)