Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 267 del 16/1/2008
...
POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta orale:
ANDREA RICCI, LOMBARDI e SPERANDIO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
l'azienda Eridania Sadam ha deciso di procedere alla chiusura immediata dello stabilimento di Jesi, ritenendo la produzione bieticola offerta dal territorio (per circa 10.000 ha) insufficiente rispetto alle potenzialità di trasformazione dell'impianto, in grado di assorbire la produzione di 13/14.000 ha;
la attuale ridotta produzione bieticola del territorio è frutto di una serie molteplice di fattori tra i quali l'applicazione della normativa comunitaria in materia di produzione di bietola da zucchero che ha differito i termini di pagamento delle produzioni agli agricoltori, gli incentivi per la dismissione delle colture bieticole (237 euro a tonnellata di zucchero) nonché, soprattutto, il recente innalzamento dei prezzi del grano ad un livello non sicuramente garantibile per il futuro, che, dirottando le imprese agricole su altre produzioni, hanno prodotto un calo dell'offerta di circa il 15/20 per cento sul 2007, ma che la resa comunque elevata della coltura bieticola, accompagnata ad una corretta rotazione delle colture e ad un probabile calo dei prezzi del grano,
lascia comunque intravedere una possibilità di recuperare facilmente il gap di produzione per i prossimi anni;
per la stagione bieticola 2008 i produttori agricoli si sono resi disponibili a recepire il quantitativo mancante attraverso il recupero degli esuberi di altre aree produttive, accollandosi i maggiori oneri di trasporto così da non gravare la Sadam di alcun costo aggiuntivo;
l'impianto di Jesi, l'ultimo rimasto in funzione nell'intera Italia centrale, è tecnologicamente molto avanzato, è affiancato da una importante centrale di cogenerazione di energia elettrica ed usufruisce di condizioni in materia di qualità del materiale da trattare, di costi per il suo ritiro e trasporto, di costi energetici, tali da renderlo comunque competitivo, anche per la elevata qualità del prodotto finito, con gli altri impianti della società;
il territorio regionale ha già visto chiudere, in tempi diversi e con diverse motivazioni, gli altri due impianti di produzione saccarifera (a Fano e Fermo), con costi in termini economici ed occupazionali, diretti ed indotti, pesanti, un cui ulteriore incremento risulterebbe non più tollerabile;
la Sadam al momento della chiusura dello zuccherificio di Campiglione di Fermo, aveva assunto formale impegno sul mantenimento in attività dell'altro impianto dell'Italia centrale, quello di Jesi, impegno riconfermato e sottoscritto anche in data 31 ottobre 2007 in sede di accordo interprofessionale -:
se il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali intenda assumere urgenti azioni e di quale natura e tenore, al fine di evitare la chiusura dello stabilimento Sadam di Jesi che, oltre che essere pesantemente deleteria per l'economia regionale, rischia di diventare prodromica dello smantellamento della produzione di zucchero da barbabietola sull'intero territorio nazionale.
(3-01531)