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Allegato B
Seduta n. 267 del 16/1/2008
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RAPPORTI CON IL PARLAMENTO E RIFORME ISTITUZIONALI
Interrogazioni a risposta immediata:
MELLANO, D'ELIA e BELTRANDI. - Al Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. - Per sapere - premesso che:
diverse regioni italiane accoglieranno nuovamente migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti dal Meridione e, in particolare, dalla regione Campania;
questo fatto ha provocato la reazione di vasti settori del mondo politico, non riconducibili solamente al centrodestra, riassumibili nello slogan: «Ognuno smaltisca i rifiuti a casa sua»;
tale reazione è da rigettare sia in nome del principio di solidarietà che cementa l'unità nazionale, sia sulla base della consapevolezza che una porzione rilevante dei rifiuti che hanno trasformato e stravolto il territorio campano proviene da altre regioni, in particolare del Nord Italia;
proprio nel nome della solidarietà concreta e non ipocrita con chi vive in Campania, occorre affrontare finalmente in modo sistematico il problema dello smaltimento rifiuti in tale regione, pena il ripetersi in futuro di altri «viaggi della spazzatura»;
l'indispensabile punto di partenza è costituito da una verifica approfondita e completa della situazione esistente sul territorio, chilometro quadrato per chilometro quadrato, indispensabile per qualsivoglia iniziativa politica successiva;
gli interroganti richiamano, a tal proposito, quanto scritto da Roberto Saviano nell'ultimo capitolo del suo libro «Gomorra» (pagine 310-331); l'autore - peraltro sottoposto a un regime di protezione personale dopo le minacce delle cosche camorristiche conseguenti alla pubblicazione del suo libro - delinea in modo accurato le dinamiche del sistema illegale di smaltimento rifiuti e indica precisamente alcuni territori della Campania interessati da tali attività illegali: «la zona più colpita dal cancro del traffico di veleni si trova tra i comuni di Grazzanise, Cancello Arnone, Santa Maria La Fossa, Castelvolturno, Casal di Principe - quasi trecento chilometri quadrati di estensione - e nel perimetro napoletano di Giugliano, Qualiano, Vìllaricca, Nola, Acerra e Marigliano. Nessun'altra terra nel mondo occidentale ha avuto un carico maggiore di rifiuti, tossici e non tossici, sversati illegalmente »
la sinergia perversa fra attività illegali del sistema camorristico e inazione delle autorità a ciò preposte rispetto allo smaltimento dei rifiuti «legali» si ripercuote in modo drammatico non solo sull'ambiente, non solo sulla salute di chi abita quei territori, ma anche sulle attività economiche esistenti, in particolare l'agricoltura; rispetto a tal ultimo aspetto, la recente vicenda dei caseifici controllati dal sistema camorristico, così pervasivamente da influenzare la qualità delle mozzarelle prodotte, costituisce la classica punta dell'iceberg -:
se il Governo intenda esprimere una valutazione complessiva sulle considerazioni in premessa, che prefigurerebbero una vera e propria bomba ecologica attualmente presente nel territorio della regione Campania e che ogni giorno produce danni all'ambiente, alle persone e all'economia di quel territorio, e se il Governo non ritenga opportuno adoperarsi, anche tramite il commissario straordinario, per istituire una vera e propria task force in grado di compiere un check up approfondito e completo del territorio campano interessato.
(3-01541)
LA RUSSA, BOCCHINO, LANDOLFI, MENIA, MIGLIORI, BRIGUGLIO, CASTIELLO, CIRIELLI, COSENZA, NESPOLI, TAGLIALATELA, LAMORTE,
RONCHI, PROIETTI COSIMI, ANTONIO PEPE, LEO, CONTENTO, FILIPPONIO TATARELLA, AIRAGHI, BELLOTTI, MOFFA, DE CORATO, ALBERTO GIORGETTI e PEDRIZZI. - Al Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. - Per sapere - premesso che:
l'emergenza rifiuti in Campania sta assumendo, giorno dopo giorno, le sembianze di un vero e proprio disastro ecologico-ambientale, i cui effetti si protrarranno per molto tempo ancora;
tale situazione emergenziale, dovuta ad una dissennata gestione territoriale dei rifiuti nel corso degli ultimi anni, è già stata oggetto di attenzione da parte delle istituzioni comunitarie, tanto che la Commissione europea, già il 27 giugno 2007, ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia;
nell'ambito del richiamato procedimento di infrazione, il Commissario Stavros Dimas, responsabile per l'ambiente, all'epoca, ha dichiarato testualmente: «Abbiamo visto tutti alla televisione immagini scioccanti di mucchi di immondizie che marciscono nelle strade della Campania e cittadini esasperati che incendiano i rifiuti. Alle autorità italiane chiedo di agire prontamente per rimettere in efficienza gli impianti di gestione dei rifiuti in Campania e fare in modo che i rifiuti siano raccolti e smaltiti senza pericolo per la salute umana e per l'ambiente, come prescrive la normativa europea»;
lo stesso Commissario europeo, riferendo all'aula del Parlamento europeo nella giornata del 15 gennaio 2008, ha rincarato la dose, dichiarando che «le continue violazioni della normativa europea in Campania devono finire» e che, anche a fronte di ripetute condanne dell'Italia da parte della Corte europea di giustizia, la Commissione europea è pronta «a portare avanti le sue procedure contro l'Italia», comminando, se necessario, forti multe al nostro Paese;
nondimeno, nello stesso intervento, il Commissario Dimas, sottolineando che sono ormai oltre 100mila le tonnellate di spazzatura che appestano la Campania, ha espresso la profonda preoccupazione dell'Europa «per le disastrose implicazioni sulla salute dei residenti locali e per l'ambiente dello smaltimento illegale dei rifiuti»;
sebbene l'allarme fosse stato, quindi, lanciato da tempo anche in sede europea, poco o nulla è stato fatto in quest'ultimo anno, con il risultato che la situazione, già estremamente precaria diversi mesi addietro, è divenuta ormai insostenibile e gravemente dannosa per la salute dei cittadini campani;
nonostante il Governo abbia nominato, la scorsa settimana, un nuovo commissario straordinario per gestire l'emergenza rifiuti, nella persona del prefetto Gianni De Gennaro, al quale sono stati attribuiti speciali poteri di intervento, ancora non si è addivenuti ad alcun risultato apprezzabile, se non quello di essere al centro dell'attenzione dei media internazionali, e non certo per riceverne gli elogi o per essere additati come modello da seguire;
proprio l'esposizione della Campania e dell'Italia intera al pubblico ludibrio ha determinato un notevole danno economico a tutta la regione, che fa del turismo, ora in vertiginosa flessione, una delle maggiori fonti di reddito per un gran numero di cittadini;
l'inerzia delle istituzioni è quanto mai preoccupante e, a distanza di una settimana dall'annuncio di un immediato piano per uscire dall'emergenza, poco o niente è stato fatto, con il risultato che la situazione, se possibile, è addirittura peggiorata, non intravedendosi alcuna via per la concreta soluzione del problema;
non è stata garantita nemmeno la gestione immediata dell'emergenza e, cosa ancora più grave, non sono stati individuati i siti dove approntare discariche, seppur temporanee, che permettano la raccolta dei rifiuti dalle strade e il ristabilimento di condizioni igieniche minime per la cittadinanza;
sono oltre cinque milioni le cosiddette «ecoballe» accumulatesi che, nella norma, servirebbero ad alimentare i termovalorizzatori, che ne garantirebbero lo smaltimento e la contemporanea produzione di energia;
tali «ecoballe» risultano, tuttavia, essere troppo umide e, quindi, inutilizzabili, oltre al fatto che, sul territorio campano, non sono ancora presenti termovalorizzatori, vista la mancata ultimazione di quello di Acerra, per il quale ora si parla addirittura di una possibile entrata in funzione nel 2009, e la mancanza di un piano certo, con tempi definiti, per la realizzazione di ulteriori impianti di termovalorizzazione;
l'aiuto che alcune regioni, in questi giorni, hanno offerto alla Campania, certamente non sarà risolutivo, dal momento che è volto ad alleviare solo momentaneamente la difficile situazione nelle zone interessate, avendo, invece, peraltro creato forti tensioni nei territori interessati dall'arrivo dei rifiuti campani;
in tale situazione, nonostante gli appelli e le promesse di intervento da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero della pubblica istruzione, numerose scuole sono rimaste chiuse o, laddove riaperte, sono, comunque, restate deserte, con la conseguenza che persino il diritto allo studio, costituzionalmente garantito, viene meno in diverse zone della Campania -:
quali garanzie il Governo intenda fornire in merito all'attuazione rapida e risolutiva del piano rifiuti varato nei giorni scorsi e, in particolare, quali siano i tempi di realizzazione dei nuovi impianti di termovalorizzazione, indispensabili sia per lo smaltimento delle «ecoballe» che per l'avvio di un processo virtuoso nella gestione dei rifiuti.
(3-01542)
MARONI, COTA, DOZZO, GIBELLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, DUSSIN, FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI e STUCCHI- Al Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi giorni i mass media hanno divulgato continui appelli del Governo e del Presidente del Consiglio dei ministri per un grande sforzo di solidarietà nazionale per superare la fase più critica dell'emergenza rifiuti della Campania;
l'appello è indirizzato soprattutto alle regioni, affinché tutte contribuiscano a riportare alla normalità la situazione, accogliendo una parte delle 200 mila tonnellate di rifiuti che attendono di essere raccolte sulle strade delle piccole e grandi città della Campania;
già negli anni dal 2001 al 2006 le altre regioni hanno dimostrato solidarietà alla Campania provvedendo allo smaltimento di alcune tonnellate di rifiuti, ma da notizie di stampa (Libero del 15 gennaio 2008) sembra che non abbiano ancora ricevuto i compensi dovuti dalla struttura commissariale;
la Lombardia ha smaltito nel 2004 duemila tonnellate di rifiuti negli impianti di Trezzo, Como e Dalmine, ma i gestori delle strutture non hanno ancora ricevuto le remunerazioni dei contratti che ammontano a 180mila euro;
sembrerebbe che il commissariato abbia accumulato debiti per 600 milioni di euro, molti dei quali a scapito delle regioni. In particolare, l'Umbria aspetta ancora 154 mila euro per le 170mila tonnellate di rifiuti arrivate dalla Campania tra il 2001 e il 2004;gioni. In particolare, l'Umbria aspetta ancora 154 mila euro per le 170mila tonnellate di rifiuti arrivate dalla Campania tra il 2001 e il 2004;
la regione Abruzzo, che ha messo a disposizione la discarica di Lanciano per un ammontare di 120 tonnellate di rifiuti al giorno, ha un credito con la struttura commissariale per un importo pari a 64 milioni di euro per i rifiuti campani smaltiti nel 2004;
la regione Marche è disposta a smaltire 3mila tonnellate di rifiuti per un controvalore di 1 milione di euro, ma tra le condizioni poste dalla giunta regionale c'è anche il saldo degli 850mila euro dovuti per lo smaltimento dei rifiuti del 2004;
la regione Liguria ha già avuto 3 milioni di euro come remunerazione per i rifiuti smaltiti, ma vanta ulteriori 170mila euro per i quali c'è una causa in corso;
la regione Toscana sembra che abbia bloccato lo smaltimento delle 4 mila tonnellate di rifiuti che ha promesso di ricevere, fino al saldo dell'importo di 176mila euro che devono essere versare alla società che gestisce la discarica di Terranova Bracciolini, in provincia di Arezzo, per i rifiuti campani smaltiti dal 2001 al 2008;
da quanto sopra esposto risulterebbe irrispettoso criticare le regioni per la scarsa disponibilità dimostrata per lo smaltimento dei rifiuti della Campania, dal momento che la regione Campania o la struttura commissariale non assicurano il pagamento degli onorari per i rifiuti già smaltiti -:
se quanto sopra esposto corrisponda a verità e quali siano i dati certi in merito alle regioni che hanno già risposto in passato all'appello per l'emergenza rifiuti della Campania, provvedendo allo smaltimento di rifiuti campani nel proprio territorio, nonché i dati in merito agli onorari dovuti per il servizio offerto e ai crediti che le regioni vantano per lo smaltimento dei rifiuti campani dal 2001 ad oggi.
(3-01543)