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Allegato B
Seduta n. 267 del 16/1/2008
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INTERNO
Interrogazione a risposta immediata:
VOLONTÈ, RONCONI, D'AGRÒ, DRAGO, PERETTI, FORMISANO, COMPAGNON, LUCCHESE e MEREU. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la rinuncia di Benedetto XVI a visitare l'Università degli studi di Roma «La Sapienza» è stata ritenuta dalle istituzioni e dalla stragrande maggioranza dei cittadini italiani una grave sconfitta per il Paese ed una pesante caduta di immagine internazionale;
tuttavia, nonostante la dura condanna bipartisan della vicenda, non sono mancate, da parte di numerosi esponenti della maggioranza, dichiarazioni che hanno giustificato l'atteggiamento tenuto dai professori e dagli studenti dell'ateneo romano;
secondo l'onorevole Villetti, dello Sdi, «non tutti i Papi sono uguali e la popolarità se la devono conquistare», mentre per l'onorevole Tranfaglia, del Pdci, «fare del Papa una vittima non corrisponde alla realtà», d'altronde due giorni prima lo stesso Ministro Bonino aveva dichiarato che trovava «preoccupante quel che si constata ogni giorno: l'unico che ha la parola, mattina e sera, è appunto il Papa, con i suoi seguaci, e la morale cattolica», seguita dalle dichiarazioni dell'onorevole Grillini, secondo cui «la contestazione è sacrosanta», anche perché «la gerarchia ecclesiastica in Italia cerca di imporre una sorta di dittatura clericale sui temi che riguardano la famiglia, la sessualità e tutto ciò che riguarda i diritti individuali e di libertà»;
la rinuncia del Papa sarebbe stata decisa, tuttavia, dopo un vertice sulla sicurezza, nonostante il Presidente Prodi avesse dichiarato qualche ora prima, dopo una riunione del comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico, che «la sicurezza era stata garantita» e che alla riunione avevano partecipato anche gli esperti dei Vaticano;
il Ministro interrogato ha dichiarato che «l'annullamento non è avvenuto per ragioni di sicurezza, di questo ne sono certo e la Santa Sede è certa non meno di me», che «la sicurezza sarebbe stata garantita al 1000 per 100» e che la rinuncia del Vaticano «è chiaramente legata ad aspetti che esulano dai tutori della sicurezza»;
secondo il quotidiano La Stampa del 16 gennaio 2008, la decisione del Vaticano, invece, era stata presa al novantanove per cento fin da lunedì e i servizi di sicurezza avevano ricavato la sensazione che anche se la sicurezza del Pontefice e del seguito non sarebbe stata in discussione fuori dell'ateneo, diverso era il discorso per l'area dell'università e anche per le zone limitrofe, anche perché erano giunte segnalazioni di possibili scontri tra manifestanti pro e contro Papa Ratzinger;
sin da lunedì, in una telefonata del Ministro interrogato al cardinale Bertone, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera del 16 gennaio 2008, non si escludeva, infatti, la possibilità di manifestazioni dentro l'aula magna, né si potevano escludere gesti violenti in città e altre manifestazioni di disturbo dentro e fuori l'università -:
se il Ministro interrogato ed il Governo fossero veramente in grado di garantire la sicurezza del Pontefice e i motivi delle discordanti dichiarazioni e valutazioni del Ministro interrogato a riguardo, in particolare i motivi per cui prima ha paventato pericoli reali per poi dare ampie assicurazioni circa l'assenza di reali pericoli per la sicurezza del Pontefice.
(3-01539)
Interrogazione a risposta in Commissione:
GRIMOLDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in base al 3o bando del 5o concorso, indetto il 14 giugno 2002, sono state arruolate nel corpo dei Vigili del fuoco 140 persone in ferma breve;
alla fine del terzo anno di servizio, a fronte degli ingenti investimenti formativi fatti, hanno deciso di presentare domanda di rafferma soltanto 88 vigili, di cui al 28 dicembre 2007 52 risultavano già transitati nel servizio permanente mentre altri 36 si trovano tuttora in attesa;
si tratta di personale qualificato ed avente un'età media pari a circa venticinque anni, quindi ideale per gli impieghi operativi istituzionali del corpo dei Vigili del fuoco;
attesa la riscontrata insufficienza di organici in rapporto alle esigenze, sembra incongruente il ritardo nell'accoglimento delle 36 domande di rafferma rimaste ancora insoddisfatte;
si rammenta che detto personale ha gia avuto valutazione positiva sull'idoneità al servizio nel corpo nazionale e che tale valutazione ha rappresentato un costo, al momento inutile, per lo Stato -:
quale sia l'opinione del Governo sui fatti generalizzati nella premessa ed in quali tempi si conti di accettare le 36 domande di rafferma ancora pendenti.
(5-01912)
Interrogazioni a risposta scritta:
ALLASIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con nota del 18 agosto 2006, recante protocollo 557/RS/01/119/1886 ed avente ad oggetto «Riconoscimenti premiali al personale della Polizia di Stato impiegato per lo svolgimento dei giochi olimpici invernali», il Ministero dell'interno aveva proposto ai sindacati uno schema di decreto con il quale istituire un «attestato di merito» con relativo «nastrino» quale riconoscimento nei confronti del personale della Polizia di Stato impiegato nei recenti Giochi olimpici invernali che, con il proprio operato, ha contribuito al buon esito dell'importante evento;
nel successivo mese di settembre 2006, dopo essersi compiaciuta del fatto che la questione di un riconoscimento per i poliziotti che hanno contribuito a rendere impeccabile un servizio di sicurezza ed ordine pubblico in occasione dei recenti giochi olimpici di Torino 2006 avesse costituito oggetto di particolare interesse da, parte degli uffici centrali competenti, il Sindacato FSP-UGL aveva inteso fornire le proprie osservazioni a riguardo di quello schema di decreto;
da quel momento, tuttavia, non è intervenuto alcun fatto nuovo;
nella circostanza dei Giochi olimpici invernali di Torino tutti gli operatori di Polizia hanno fatto uno sforzo notevole in più per assicurare il buon esito della manifestazione;
risulta conseguentemente incomprensibile il fatto che sino ad oggi non sia stato ancora riconosciuto un premio che, tra l'altro, non è di natura economica, trattandosi semplicemente di un diploma e un nastrino da mettere sulla divisa del personale della Polizia che ha contribuito decisivamente al successo della grande manifestazione sportiva -:
quali siano le ragioni del ritardo nella consegna del riconoscimento e quando il Governo intenda provvedere a soddisfare le legittime aspirazioni del personale della Polizia di Stato distintosi a Torino nella protezione dei Giochi olimpici invernali del 2006.
(4-06083)
CARDANO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la Risiera di San Sabba di Trieste, unico campo di sterminio tra i campi
italiani, nel quale fu funzionante una camera a gas per lo sterminio di ebrei ed oppositori politici durante gli anni dell'occupazione nazista, è un monumento nazionale di grande valore storico e civico;
tale luogo della memoria è visitato ogni anno da migliaia di persone provenienti da tutta Europa, molte delle quali studenti, anche grazie ai servizi didattici e culturali forniti ai visitatori. Tali visite però sono a rischio di preclusione a causa della grave situazione in cui versa la struttura (sbriciolamento di facciate e muri esterni e delle strutture murarie, che hanno costretto a vari transennamenti e a carenze di sicurezza segnalate dalle autorità competenti);
il Comune di Trieste, proprietario del monumento, negli anni scorsi ha già stanziato cifre ingenti per gli impianti elettrici d'allarme e per il rifacimento delle coperture, ma oggi non è in grado di sostenere ulteriori spese per gli interventi più urgenti;
la Direzione dei musei civici del Comune di Trieste ha quantificato l'onere per restauri conservativi e manutenzione straordinaria e ordinaria in 1.200.000 euro;
negli scorsi mesi il Comitato internazionale della Risiera, presieduto dal senatore avvocato Gianfranco Maris, ha inviato a nome del Comitato stesso, dell'ANED (Associazione ex deportati politici e razziali) e della fondazione Memoria della Deportazione, una lettera appello alle istituzioni italiane, pubblicata nel numero 4-5 (ottobre-dicembre 2007) della rivista Triangolo Rosso (giornale a cura dell'ANED e della fondazione Memoria della Deportazione) per sollecitarle ad intervenire urgentemente ed evitare quindi la chiusura della Risiera;
tra pochi giorni, il 27 gennaio, ricorre la Giornata della Memoria, istituita con apposita legge affinché la memoria della deportazione di ebrei, zingari, oppositori politici, militari IMI, omosessuali, basata su rigorose ricostruzioni storiche, divenga un monito per il futuro. Da questo punto di vista la conservazione della Risiera di San Sabba come luogo della memoria e centro culturale diventa una necessità imprescindibile -:
quale risposta sia stata data alla lettera appello esposta in premessa;
quali iniziative si intendano assumere per evitare la chiusura della Risiera tutelandola come si conviene per un monumento nazionale, anche in considerazione delle iniziative didattiche e culturali che l'ente ha fin qui messo in atto.
(4-06089)
GIORDANO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
gli episodi malavitosi che da tempo si stanno verificando nella zona del «Basso Jonio», provincia di Catanzaro, evidenziano una pericolosa deriva criminale in atto;
c'è stata infatti una lunga serie di pesantissime intimidazioni nei confronti di amministratori locali e di amministratori della Banca di credito cooperativo di Montepaone (Catanzaro), i quali sono stati fatti oggetto di lancio di molotov, pneumatici tagliati ed automobili bruciate; ci sono poi state rapine a mano armata in pieno giorno a gioiellerie, distributori di benzina, tabaccai e bar, che hanno coinvolto i comuni di Davoli, S. Andrea Jonio e Isca. Ed infine, per ben due volte, si è verificato uno scasso con furto ai danni della Sede delle Poste di S. Andrea Jonio;
tale situazione sta generando un crescente allarme sociale, tensione e paura fra gli abitanti;
in questo contesto è di vitale importanza non sottovalutare l'emergenza criminale venutasi a creare giacché potrebbe determinare un possibile salto di qualità della criminalità organizzata insediata nel territorio succitato;
le forze dell'ordine devono essere messe nelle condizioni di poter intensificare la loro attività di contrasto alla crescita di questi fenomeni -:
se sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa e quali provvedimenti intenda adottare in merito.
(4-06091)
ALLASIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con decreto ministeriale n. 333-B/13E.10.07 del 30 novembre 2007 è stato indetto un concorso interno, per titoli ed esami, finalizzato all'assegnazione di 268 posti per l'accesso al corso di formazione tecnico-professionale per la nomina alla qualifica di vice revisore tecnico della Polizia di Stato, di cui 81 riservati al personale con qualifica di collaboratore tecnico capo al 31 dicembre 2003;
il predetto atto risulta non rispondente a criteri di economicità gestionale, dal momento che ai posti messi a concorso non corrispondono posizioni lavorative disponibili, salvo in undici casi, nel settore telematico, elettronico e telegrafonico;
in tale bando sono messi inoltre a concorso profili totalmente obsoleti (come quelli di sarto e calzolaio), mentre sono gravemente sottorappresentati i profili del settore telematico che costituiscono la risorsa di maggior utilizzo nella realtà attuale;
nell'analogo concorso per 547 posti, indetto in con decreto ministeriale n. 333-B/13E.9.06 del 19 gennaio 2006, hanno avuto accesso al relativo corso di formazione soltanto 161 concorrenti, mentre gli idonei all'esame scritto sono risultati 525 -:
per quali ragioni non sia risultato possibile attingere alla graduatoria del predetto concorso per 547 posti del 19 gennaio 2006, preferendosi invece bandire un nuovo concorso, e se il Governo non reputi opportuno estendere l'accesso al concorso indetto il 30 novembre 2007 ai profili del settore telematico, in particolare inserendo quelli relativi a Telecomunicazioni ed Informatica, identificati sotto il profilo Radiotelegrafista goniometrista, Operatore di elaboratori elettronici e Procedurista.
(4-06098)
ALLASIA. - Al Ministro dell'interno. - per sapere - premesso che:
il comma 430 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006 n. 296 ha previsto, nell'ambito di un progetto più ampio di razionalizzazione della pubblica Amministrazione, di ridimensionare il Dipartimento della Pubblica Sicurezza disponendo la soppressione delle Direzioni Interregionali della Polizia di Stato a decorrere dal 1o dicembre 2007;
la predetta soppressione delle Direzioni Interregionali ha di fatto creato un'anomalia nel contesto delle Pubbliche amministrazioni, poiché alla misura adottata nei confronti della Polizia di Stato non hanno fatto seguito interventi analoghi sulle altre Forze di Polizia ad ordinamento militare;
dopo l'entrata in vigore della legge n. 296 del 2006, il Ministero dell'interno, tramite il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, non ha mai emesso alcun decreto o circolare che provvedesse alla soppressione delle sette Direzioni Interregionali istituite sul territorio nazionale;
il personale impiegato dalle predette Direzioni Interregionali, pari a non meno di trecento persone, è di fatto tuttora allo sbando, nell'incertezza completa relativamente al proprio futuro impiego operativo;
quanto sopra integra gravi negligenze e ritardi da parte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza -:
quali siano le ragioni per le quali non si sia provveduto ad emanare provvedimenti soppressivi delle Direzioni Interregionali ed istitutivi degli uffici destinati a gestire la transizione verso il nuovo assetto ordinamentale nonché i motivi che hanno finora impedito di procedere alla ripartizione
di competenze tra le sedi periferiche ed il Dipartimento di Pubblica Sicurezza;
quali siano i criteri ai quali l'Amministrazione dell'interno intende attenersi nel disporre i trasferimenti del personale attualmente in forza alle Direzioni Interregionali.
(4-06099)