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Allegato B
Seduta n. 268 del 17/1/2008
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INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
ALLASIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
stando ad una segnalazione della Federazione sindacale di Polizia UGL, con decreto ministeriale n. 333-B/13E.10.07 del 30 novembre 2007, è stato indetto un concorso interno, per titoli ed esami, finalizzato all'assegnazione di 268 posti per l'accesso al corso di formazione tecnico-professionale per la nomina alla qualifica di vice revisore tecnico della Polizia di Stato, di cui 81 riservati al personale con qualifica di collaboratore tecnico capo al 31 dicembre 2003;
il predetto atto risulta non rispondente a criteri di economicità gestionale, dal momento che ai posti messi a concorso non corrispondono posizioni lavorative disponibili, salvo in undici casi, nel settore telematico, elettronico e telegrafonico;
in tale bando sono messi inoltre a concorso profili totalmente obsoleti (come quelli di sarto e calzolaio), mentre sono
gravemente sottorappresentati i profili del settore telematico che costituiscono la risorsa di maggior utilizzo nella realtà attuale;
nell'analogo concorso per 547 posti, indetto in con decreto ministeriale n. 333-B13/13E.9.06 del 19 gennaio 2006, hanno avuto accesso al relativo corso di formazione soltanto 161 concorrenti, mentre gli idonei all'esame scritto sono risultati 525;
per quali ragioni non sia risultato possibile attingere alla graduatoria del predetto concorso per 547 posti del 19 gennaio 2006, preferendosi invece bandire un nuovo concorso, e se il Governo non reputi opportuno estendere l'accesso al concorso indetto il 30 novembre 2007, ai profili del settore telematico, in particolare inserendo quelli relativi a Telecomunicazioni ed Informatica, identificati sotto il profilo Radiotelegrafista goniometrista, Operatore di elaboratori elettronici e Procedurista.
(4-06111)
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 3 ottobre 2007, il Ministero dell'interno ha reso noto gli ultimi dati ufficiali sullo stato dell'immigrazione in Italia;
dai numeri si registra una crescita fuori controllo dell'immigrazione nel nostro Paese;
al gennaio 2007, gli stranieri regolarmente registrati erano quasi 3 milioni, il 5 per cento della popolazione complessiva, il 10,1 per cento in più rispetto all'anno precedente;
a questi numeri vanno aggiunti, secondo stime prudenziali, oltre 2,5 milioni di clandestini, parte dei quali sarebbe cospicuamente presente anche nella provincia di Modena;
la condizione di clandestinità è spesso correlata ad una situazione di disordine, illegalità e criminalità dovuto allo status tipico di clandestino;
la condizione di clandestinità incide spesso sia nella sicurezza del paese che in innumerevoli aspetti economici e sociali della collettività che hanno risvolti negativi;
lo strumento dell'espulsione amministrativa e dell'espulsione a titolo di sanzione sostitutiva o misura alternativa alla detenzione sono da considerarsi fondamentali nella lotta al crimine e nel ripristino della legalità;
secondo indiscrezioni giornalistiche il numero delle espulsioni di clandestini nella provincia di Modena nell'arco dell'anno 2007tanto è drasticamente quanto inspiegabilmente calato;
sempre secondo indiscrezioni giornalistiche anche il numero di trattenuti presso il CPTA fermati in provincia di Modena nell'arco dell'anno 2007 è calato sensibilmente -:
se risponda al vero che il numero delle espulsioni di clandestini in provincia di Modena nell'anno 2007 siano drasticamente calate rispetto all'anno 2006; in caso positivo, e quali siano i motivi che avrebbero determinato tale calo;
se risponda al vero che anche il numero di trattenuti presso il CPTA fermati in provincia di Modena nell'arco dell'anno 2007 sia calato sensibilmente;
se reputi che esista una correlazione tra la condizione di clandestinità e i fenomeni di disordine, illegalità e criminalità registrati in provincia di Modena;
quale sia la percentuale di atti criminosi commessi da stranieri nella provincia di Modena.
(4-06114)
SASSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella sera di domenica 13 gennaio 2008 si è verificato un duplice omicidio nell'abitato di Valenzano, comune situato a pochi chilometri da Bari;
hanno perso la vita due giovani, uno dei quali, Michele Buscemi, di 31 anni, personaggio già noto alle forze dell'ordine e nipote di un boss siciliano legato a Cosa Nostra (che fu mandato in soggiorno obbligato a Valenzano negli anni '70), evidentemente l'obiettivo del killer;
l'altra vittima, un giovane incensurato, anche lui di 31 anni, era un amico del Buscemi, che si stava intrattenendo con lui in un bar in una zona centrale di Valenzano;
Michele Buscemi era stato arrestato nel giugno del 2007 assieme ad altre 14 persone, coinvolte in un traffico di droga tra il capoluogo pugliese, la riviera romagnola e alcuni centri della provincia di Taranto, era imputato nel processo per l'omicidio del pregiudicato Stefano Camposeo, compiuto a Valenzano nell'aprile 1999, ed era indagato per l'omicidio di Vincenzo Di Capua, uomo legato a un clan del quartiere barese di Carbonara, avvenuto nel 2003;
secondo gli inquirenti Michele Buscemi era collegato a un clan malavitoso del quartiere Japigia di Bari che controlla il mercato della droga;
l'episodio di violenza criminale si è verificato non solo di fronte a un bar molto frequentato, ma in una delle vie principali del paese, che per la comunità valenzanese è luogo di ritrovo e di passeggio;
il paese di Valenzano è già stato scenario di simili episodi di criminalità: in particolare, nella mattina di giovedì 5 luglio 2007 si è verificata una sparatoria nella piazza principale del paese, durante la quale rimasero feriti due sorvegliati speciali, con obbligo di soggiorno e firma, con precedenti penali di vario tipo;
il personale dislocato presso la stazione dei Carabinieri di Valenzano, che peraltro svolge un ottimo lavoro di prevenzione e repressione del crimine, è dal punto di vista numerico, insufficiente a coprire le esigenze di un paese di più di ventimila abitanti nel quale si stanno ultimamente verificando episodi criminali di una tale gravità e di una tale portata -:
quali iniziative urgenti si intendano assumere per rafforzare la capacità di intervento delle forze dell'ordine a Valenzano e più in generale nei paesi dell'hinterland barese, e per marcare una più forte presenza delle istituzioni, in modo tale a garantire alle comunità di tali centri quella sicurezza e quel senso di legalità che sono condizioni essenziali per una serena convivenza civile.
(4-06116)
AMORUSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
rispondendo all'interrogazione n. 4-02572 in cui si riportavano le legittime proteste dei Vigili del Fuoco di Molfetta (Bari) per le precarie condizioni della loro caserma (in particolare a causa di mezzi d'intervento vetusti, strumenti di lavaggio delle attrezzature inefficienti, mancanza di una recinzione fissa intorno alla caserma e di un deposito mezzi coperto), lo scorso 30 maggio il Ministero dell'interno forniva assicurazioni sul fatto che le indispensabili opere di riqualificazione e manutenzione avrebbero avuto luogo;
nel frattempo - con l'articolo 3, commi 135 e 136, della Finanziaria 2008 - sono stati stanziati complessivi 16,5 milioni di euro espressamente destinati all'operatività, alla funzionalità e al personale dei Vigili del Fuoco -:
se, viste le nuove disponibilità a favore dei Vigili del Fuoco a livello nazionale, intenda avviare definitivamente i tanto attesi interventi nel presidio di Molfetta (Bari) che serve anche i comuni dell'area circostante.
(4-06120)
CATANOSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 244 del 24 dicembre 2007, legge finanziaria per il 2008, ha modificato
la normativa in materia di stabilizzazione del personale precario del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco;
il 13 gennaio scorso i tre sindacati maggiormente rappresentativi dei Vigili del fuoco, tra cui la Confsal, hanno scritto al Ministro dell'interno per denunciare la gravità dell'accaduto;
la nuova norma reca la previsione che il requisito dell'effettuazione di non meno di 120 giorni di servizio richiesto ai fini delle procedure di stabilizzazione debba intendersi nel senso che lo stesso doveva sussistere nell'ultimo quinquennio;
il 9 gennaio scorso la Direzione centrale per gli affari generali del Dipartimento dei Vigili del fuoco ha diramato la circolare n. 1 che applica la norma in questione;
il personale dei Vigili del fuoco discontinuo, nelle more della stabilizzazione, otteneva un punteggio pari a 3,6 ove avesse compiuto il servizio militare presso il Corpo e tale requisito ha migliorato la condizione del personale proveniente dal Centro Sud rispetto a quello del Nord che ha goduto in passato di un maggior numero di giorni di servizio nel quinquennio;
con la suddetta circolare, invece, il personale proveniente dal Centro-Sud viene penalizzato in quanto, non avendo la possibilità di essere richiamato in servizio così spesso come quello del Nord, ai fini della stabilizzazione non potrà partecipare alla procedura;
a giudizio dell'interrogante la norma in questione è palesemente ingiusta e modifica, in itinere, una procedura di stabilizzazione tanto faticosamente concordata e dibattuta;
a giudizio dell'interrogante e della Confsal una soluzione potrebbe essere quella di applicare la norma solo alle domande di stabilizzazione presentate a partire dal 2008 e non alle istanze prodotte nel 2007 -:
quali provvedimenti e iniziative intenda adottare il ministro interrogato per evitare che venga perpetrata questa ennesima ingiustizia nei confronti del personale discontinuo dei Vigili del fuoco italiani.
(4-06122)
NACCARATO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
domenica 13 gennaio alle ore 19.30 sul treno che collega Bassano del Grappa a Castelfranco Veneto si è consumato un grave atto di violenza politica;
Ludovica Bragagnolo, diciotto anni, studentessa e attivista dell'Unione degli Studenti, è stata aggredita da due giovani che, brandendo un coltello, l'hanno trascinata nel bagno dello scompartimento del treno, l'hanno picchiata e hanno disegnato con un pennarello nero una croce celtica sul suo braccio;
si tratta dell'ennesimo episodio di intolleranza politica e di violenza neofascista nel Veneto;
la gravità del fatto preoccupa perché alla folle matrice ideologica si è unita in questo caso l'azione violenta contro una cittadina pacifica -:
se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra esposti e quali iniziative intenda assumere per tutelare la libertà di pensiero e di espressione dei cittadini e per reprimere con decisione gli atti di matrice neofascista e ogni manifestazione di intolleranza politica.
(4-06129)