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Allegato B
Seduta n. 268 del 17/1/2008
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta scritta:
GRIMOLDI e ALLASIA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
un gruppo di dipendenti bancari interessati dalle due grandi recenti ristrutturazioni
hanno optato per la mobilità lunga, ovvero hanno scelto di uscire dal ciclo produttivo;
la firma d'accettazione dell'offerta al pubblico per l'adesione al fondo esuberi, posta ex articolo 1336 codice civile, con conseguente definitivo licenziamento, è stata posta in conformità alle lettere di proposta aziendale che prevedevano la pensione, l'assegno di mobilità e l'incentivo calcolati in conformità ad una data di diritto alla pensione determinata dalla legge pensionistica ante «protocollo Welfare», la legge n. 230 cosidetta «Maroni»;
la nuova legge in materia pensionistica, la n. 247 del 2007, attuativa del protocollo sul welfare siglato lo scorso luglio 2007, che prevede la modifica del cosiddetto «scalone Maroni», comporta per molti dei suddetti ex dipendenti bancari l'anticipo della data al diritto pensionistico per un periodo che va da 1 a 4 anni con relativa minor permanenza nel fondo esuberi che ha una durata massima di 5 anni;
tale minor permanenza significa, per i diretti interessati, una riduzione dell'assegno di mobilità percepito durante la permanenza nel fondo, parametrato sull'anzianità della futura pensione (perdita che può arrivare anche all'8 per cento), una diminuzione della futura pensione fino all'8 per cento, a seguito dell'anticipo della data di accesso, un'ulteriore notevole perdita sulla pensione futura, in quanto questa terrà conto degli aumenti contrattuali di categoria avvenuti durante il periodo di permanenza nel fondo esuberi, durante il quale le aziende verseranno all'INPS i contributi sullo stipendio comprensivo degli aumenti contrattuali, il che vuol dire che anticipando la data pensionistica si perderanno 3 o 4 anni di aumenti contrattuali calcolati sulla futura pensione con ulteriore perdita che può toccare il 12 per cento detto altrimenti, la perdita sulla futura pensione può arrivare al 20 per cento;
quanto detto vale anche per l'incentivo all'esodo, parametrato sul periodo di permanenza nel fondo e che pertanto verrà decurtato anche di oltre il 50 per cento;
allo stato attuale infatti sarà automatica la riduzione di tali importi in quanto:
a) l'accesso alla mobilità lunga si basa sull'«Accordo sul Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale del credito» del 28 febbraio 1998 e sul relativo decreto del Ministro del lavoro n. 158, «Regolamento relativo all'istituzione del Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente delle imprese di credito», emanato il 28 aprile 2000;
b) detto decreto attuativo prevede che l'assegno straordinario di sostegno al reddito sia erogato sino alla «maturazione dei requisiti minimi richiesti per il diritto a pensione di anzianità»;
c) ne consegue pertanto che il regolamento prevede che vengano recepite automaticamente le nuove date di accesso alla pensione;
d) è pure vero che l'accordo, all'articolo 11, comma 13, recita: «ove dovessero intervenire modifiche normative in materia, le Parti si incontreranno per valutarne gli effetti e per concordare eventuali azioni congiunte nei confronti degli Organi istituzionali», ma è altrettanto vero che senza una chiara volontà delle banche, questi incontri potrebbero risultare delle mere formalità atte a recepire la nuova normativa -:
quale sia l'opinione del Governo in merito all'opportunità di un intervento normativo ad hoc che preveda, per chi è già in esodo secondo la cosidetta legge Maroni, che la data di accesso a pensione Inps resti quella riportata sulle lettere dagli stessi legalmente firmate e che per tutto il periodo, da oggi ad allora, il Fondo e le aziende versino, a loro carico, ai lavoratori bancari firmatari tutto quanto
pattuito e proposto nelle lettere di offerta o che sia data facoltà ai lavoratori di rientrare in azienda.
(4-06109)
CASSOLA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
molti connazionali pensionati residenti all'estero (come in Francia, Spagna, eccetera) hanno ricevuto alla fine dell'anno 2007, una lettera dall'Inps (Istituto nazionale della previdenza sociale) che li informava di aver percepito delle somme indebite a seguito degli accertamenti reddituali degli anni 2004-2005. Per questo motivo, le suddette somme dovevano de facto essere restituite senza possibilità di contestare la situazione debitoria;
i pensionati, molti ultraottantenni, si sentono ingiustamente colpiti da questi metodi di ricalcolo operati annualmente per l'attualizzazione dell'importo mensile della pensione;
inoltre, si registrano continue lamentele dei nostri connazionali residenti nella circoscrizione consolare di competenza del Comites di Lione verso il fisco francese per l'indebita tassazione operata sulle pensioni italiane pagate all'estero, nonostante le stesse siano già tassate alla fonte in Italia; e ciò, malgrado esista la convenzione bilaterale Francia-Italia (firmata a Venezia il 5 ottobre 1989), per evitare le doppie imposizioni -:
se non ritenga doveroso procedere all'annullamento delle richieste di restituzione degli indebiti, e se non ritenga opportuno rinegoziare con la Francia la corretta applicazione della convenzione bilaterale Francia-Italia per non penalizzare i nostri connazionali ivi residenti.
(4-06115)
AMORUSO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il 19 dicembre 2007, tracciando l'attività dell'anno appena passato nel corso di una conferenza stampa, il comandante della guardia di Finanza della compagnia di Barletta ha esposto numeri preoccupanti che dimostrano il persistere, nel territorio del nord barese, di fenomeni quali il lavoro nero e l'insicurezza sui luoghi di lavoro;
nel 2007, infatti, la guardia di Finanza ha trovato 108 lavoratori in nero e 12 irregolari, mentre 4 aziende sono state sequestrate per violazioni delle leggi in materia di lavoro e di sicurezza -:
quale sia il bilancio delle ispezioni condotte nel nord barese dagli ispettori del lavoro che dipendono dal dicastero del Ministro interrogato;
quali iniziative di sua competenza intenda assumere per potenziare la prevenzione e il contrasto del lavoro in nero e dell'insicurezza sul lavoro nel nord barese, anche alla luce del fatto che entro il 2009 la nuova provincia pugliese di Andria-Barletta-Trani diventerà operativa e avrà la necessità di un'adeguata e autonoma dotazione di uomini e mezzi per l'attività ispettiva sul lavoro.
(4-06121)
SPERANDIO, ZIPPONI, CACCIARI e ROCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
questa mattina a Castelgomberto (Vicenza) è morto in un incidente sul lavoro un ragazzo di 21 anni intrappolato in un macchinario della fonderia in cui lavorava;
il ragazzo di 21 anni, che era un cittadino del Burkina Faso, era regolarmente assunto nella fabbrica;
tale incidente si inserisce in una sempre più lunga striscia di infortuni mortali che vedono sempre più legarsi disapplicazione delle normative relative alla sicurezza, precarietà e iper sfruttamento e fanno sì che dal nord al sud del paese non ci sia accenno a diminuire questa effettiva strage di innocenti -:
quali siano state le dinamiche dell'incidente e se emergano violazioni delle normative in materia di sicurezza, quali
siano le misure che il Governo intende prendere a fronte di questa vera e propria emergenza nazionale e se siano state prese delle misure di solidarietà nei confronti dei familiari del ragazzo deceduto anche in considerazione del suo status di cittadino immigrato proveniente da un paese lontano.
(4-06128)