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Allegato B
Seduta n. 269 del 18/1/2008
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AFFARI ESTERI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
il nostro Paese non ospita un'Esposizione Universale da 100 anni. Nel 2006 l'Italia ha scelto la città di Milano come candidata nazionale per l'expò 2015, per il quale esiste una unica città concorrente, quella di Smirne, in Turchia;
la scelta tra le due città è delegata, alla fine di febbraio prossimo, al voto dei paesi membri del BIE, presso la cui sede di Parigi, nel dicembre 2006, Milano, che supera abbondantemente la città turca per dinamismo economico, importanza finanziaria, innovazione tecnologica, produzione culturale ha presentato un progetto unanimemente ritenuto molto valido, e
che la stampa ha definito nettamente superiore a quello presentato dalla città di Smirne;
la città turca, per contro, ha notevolmente valorizzato, più che le qualità della propria ospitalità, il proprio ruolo di ponte tra le culture occidentale ed orientale, accogliendo il probabile sostegno di tutti i paesi arabi e a maggioranza musulmana. Tale ruolo di ponte, per quanto importante, pare insufficiente per una manifestazione nata per presentare le meraviglie dell'industria e della tecnologia moderna;
oltre che in termini di prestigio, la scelta di Milano come sede dell'expò comporterebbe un valore aggiunto di 7 miliardi di euro per la città secondo uno studio della Bocconi con una «produzione attivata» di 13 miliardi di euro e 65 mila nuovi posti di lavoro. Potrebbe essere visitata da 29 milioni di persone nell'arco di sei mesi e con la rappresentazione di 150-180 paesi. Costituirebbe una importantissima leva di rilancio dell'area metropolitana milanese per quel che riguarda infrastrutture e servizi. Alla candidatura del capoluogo lombardo è stato già annunciato un intento partecipativo da parte delle altre città e province della Lombardia e della città di Lugano;
pur trattandosi di un evento a carattere economico e culturale, molti hanno evidenziato (anche dalle pagine del Corriere della Sera) come la scelta della sede potrebbe essere influenzata da considerazioni di carattere strategico e politico, del tutto estranee alla qualità del progetto presentato. La scelta di Smirne potrebbe essere, per alcune capitali europee che intendono ritardare ed impedire l'ingresso della Turchia nell'Unione, un modo per sedare il malessere turco verso l'Europa, regalando di fatto un evento significativo in termini di ritorno economico e turistico all'opinione pubblica turca;
la Provincia di Milano ha organizzato missioni in dieci paesi africani ed in tutta l'America centrale con il preciso intento di ottenere l'approvazione ed il sostegno di quei paesi al progetto presentato da Milano per l'Expò;
anche sul piano nazionale non sono mancate iniziative significative: il sindaco di Milano ha sottoscritto un protocollo di intesa con il sindaco di Parma per una sinergia comune in vista dell'importante appuntamento espositivo. Da una parte Parma sosterrà ufficialmente Milano come sede dell'Expo Universale del 2015, con azioni promozionali e mettendo a disposizione le proprie strutture. Dall'altra, qualora fosse assegnata a Milano l'organizzazione, verrà attivato un tavolo di coordinamento tra i due Comuni, finalizzato a valorizzare tutte le eccellenze situate a Parma per il buon esito dell'evento;
il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si è recato personalmente in Venezuela, Vietnam, Filippine e Singapore per sostenere la candidatura di Milano per l'Expo 2015. Della delegazione hanno fatto parte esponenti di tutto il «Sistema Lombardia»: imprenditori, esponenti del mondo delle università e della ricerca, delle banche (Intesa-San Paolo, UBI Banca, Unicredit), del sistema fieristico;
l'aggiudicazione dell'Expo 2015 per Milano deve essere l'occasione per «la nascita di un'umanità nuova». Per questo è necessaria una «politica alta» che abbia il coraggio di partire «dai più deboli e insicuri». È questo l'auspicio dell'arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, che ha voluto conlcudere il tradizionale discorso alla città alla vigilia di Sant'Ambrogio «con uno sguardo alla città in un tempo di forti cambiamenti e di grandi trasformazioni»;
a fronte di un impegno personale costante dei rappresentanti istituzionali della città di Milano e della regione Lombardia per portare in Italia l'Expò 2015, l'atteggiamento del Governo è rimasto tiepido ed ambiguo. Nelle ultime due leggi finanziarie i contributi per Milano sono stati palesemente scarsi, affatto commisurati alla necessità di mettere in atto una
candidatura forte, tanto che si è scatenata una «questione settentrionale» che ancora oggi anima il dibattito politico ed è stata rinfocolata dalla questione degli slot Alitalia su Malpensa;
considerata la portata mondiale dell'evento e l'importanza degli interessi coinvolti, è impensabile che una città possa vedere coronata da successo la propria candidatura ad una esposizione universale senza un sostegno forte, deciso e convinto da parte del Governo nazionale e di tutta la rete della diplomazia politica ed economica del paese -:
quali iniziative politico-diplomatiche siano state programmate dal Ministro degli esteri a sostegno della candidatura della città di Milano per l'expo 2015, da oggi al 31 marzo 2008, e quali siano al momento le posizioni conosciute dei membri votanti del BIE.
(2-00926)«Maroni, Grimoldi».
Interrogazione a risposta scritta:
CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
secondo quando previsto per razionalizzare e ottimizzare le risorse all'interno della rete consolare è stata attuata una riorganizzazione della stessa;
per attuare questo progetto il MAE si è proposto di dare un impulso ai paesi emergenti, (in particolare ai paesi asiatici), e, in mancanza di nuove risorse, di ridurre i consolati non strategici o integrabili nelle strutture delle ambasciate delle capitali europee dove le esigenze della collettività nella richiesta di servizi sono o saranno in calo;
si pensa che il Consolato generale di Madrid rientri in questo disegno, sebbene la collettività sia aumentata in dieci anni del cinquecento per cento e si prevede un ulteriore aumento;
il ministero del lavoro spagnolo ha infatti 116.000 contribuenti italiani, di cui 89.000 iscritti all'AIRE. Inoltre la Spagna è il punto di arrivo degli oriundi italiani del Sudamerica in Europa; per cui i nostri consolati ricevono costantemente le richieste di cittadinanza -:
se non ritenga utile, alla luce di quanto esposto in premessa, mantenere la sede consolare di Madrid e potenziarne la struttura.
(4-06133)