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Allegato B
Seduta n. 272 del 23/1/2008
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COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta orale:
GALLI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il Comune di Pombia è un ente territoriale di 2.000 abitanti, in provincia di Novara, situato ai margini del Parco del Ticino, che da alcuni anni viene scelto quale residenza da numerosi nuclei familiari per la sua posizione favorevole e per la qualità dei servizi esistenti, e lo sviluppo urbanistico è programmato secondo un preciso piano regolatore e attraverso la pianificazione dei servizi essenziali, quali erogazione di energia elettrica, di acqua potabile, di gas metano, di smaltimento acque reflue e di rifiuti, ritenuta dai cittadini finora ineccepibile, come pure per quanto riguarda i servizi e le infrastrutture collaterali;
nella parte di nuovo insediamento urbano residenziale delle vie Monviso, Monte Bianco e Largo Piemonte, nell'arco degli ultimi due anni, si sono insediate circa 50 famiglie, in parte trasferitesi da altra residenza, in parte di nuova costituzione, con una previsione di ulteriori insediamenti entro l'anno per un totale di 80 nuclei familiari;
i residenti di tali vie lamentano di non avere da due anni il servizio telefonico fisso, nonostante le numerose richieste di nuovo impianto o di trasferimento a nuova residenza del contratto precedente, inoltrate a Telecom Spa;
Telecom Spa, ripetutamente sollecitata ed interpellata dagli utenti stessi, ha addotto motivazioni diverse per la mancata erogazione del servizio, come dai cittadini segnalato: inadeguatezza delle
strade, scarsa richiesta numerica, mancato rilascio dei permessi necessari da parte del Comune;
l'amministrazione comunale, da parte sua, ritiene di aver posto in essere tutto il necessario per attuare le condizione utili alla posa dei cavi telefonici;
venerdì 18 gennaio 2008, i cittadini del quartiere interessato, alla presenza del Sindaco, hanno indetto una conferenza stampa per segnalare la mancata attuazione di un servizio pubblico, e il grave stato di disagio in cui vengono a trovarsi;
alcuni degli utenti, inoltre, avendo sottoposto a Telecom Spa la richiesta di variazione di residenza, si trovano a pagare, a decorrere da date diverse, il canone fisso del servizio di euro 90 mensili, senza peraltro avere attivato alcun servizio;
il servizio di telefonia fissa è attuabile in regime di libera concorrenza, tuttavia la predisposizione tecnica dei cavi e delle infrastrutture è di esclusiva competenza di Telecom Spa, che in tale ambito opera in sostanziale regime di monopolio;
il servizio di telefonia fissa non è in alcun modo equiparabile a quello di telefonia mobile (nella zona accessibile a tutti) in quanto sia i costi sono profondamente diversi, sia in quanto al servizio fisso sono abbinati anche la trasmissione via fax e molte comunicazioni di emergenza, quali ad esempio gli allarmi di sicurezza delle abitazioni, nonché il servizio internet, che è strumento di lavoro per molti utenti -:
se intenda intervenire presso Telecom Spa per chiarire quali siano i reali motivi nel ritardo della fornitura del servizio nel Comune di Pombia;
se intenda accertare quante e quali zone in Italia siano prive del servizio di telefonia fissa rispetto alle domande di attivazione del servizio e del loro numero;
se intenda attivarsi per quanto di propria competenza per ottenere l'immediato avvio del servizio nella zona del Comune di Pombia e il rimborso dei canoni versati dagli utenti senza il corrispondente servizio.
(3-01556)
Interrogazione a risposta scritta:
MONTANI, ALLASIA e COTA. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
Poste Italiane SpA ha avviato, ormai da diversi anni, un processo di razionalizzazione degli uffici postali, procedendo sia alla chiusura degli stessi, sia alla riduzione degli orari di apertura degli sportelli in diverse aeree del territorio nazionale;
a seguito della suddetta ristrutturazione la società ha disposto l'apertura dei propri uffici a giorni alterni in molti comuni situati nei territori di montagna in particolare nel comune di Valstrona in provincia di Verbano Cusio Ossola;
la riduzione degli orari di apertura degli sportelli provoca delle gravi disfunzioni nell'offerta del servizio, arrecando molti disagi ai cittadini che vivono nei suddetti territori montani per i quali gli uffici postali rappresentano uno dei pochi servizi pubblici essenziali;
l'iniziativa intrapresa in senso unilaterale da Poste Italiane SpA ha poi comportato una riduzione di personale impiegato negli uffici postali, facendo da una parte aumentare il carico di lavoro individuale e dall'altra diminuire il livello di qualità del servizio offerto;
il contratto di programma tra lo Stato e Poste Italiane SpA per l'espletamento del servizio postale universale, prevede quale dovere per la società, quello di conseguire determinati obiettivi di qualità, tra i quali quelli concernenti l'adeguatezza degli orari di apertura degli sportelli rispetto alle prestazioni richieste;
il Ministro delle comunicazioni con propria nota del 4 dicembre 2006, indirizzata a Poste Italiane SpA, ha affermato in particolare che le iniziative di razionalizzazione degli uffici postali non possono
essere assunte in modo unilaterale dalla suddetta società e debbono tenere conto delle esigenze manifestate sia dalle autorità locali sia dagli utenti del servizio stesso -:
quali misure il Ministro interrogato intenda adottare per favorire una concertazione tra la direzione di Poste Italiane SpA e le amministrazioni locali, al fine di trovare una soluzione maggiormente condivisa in merito alla rimodulazione dell'orario di apertura degli uffici postali nel comune di Valstrona;
come il Ministro intenda intervenire in merito alla salvaguardia degli uffici postali nei comuni montani in provincia di Verbano Cusio Ossola per evitare che decisioni unilaterali assunte da Poste Italiane SpA danneggino gli abitanti e per garantire l'effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità nei suddetti comuni di montagna.
(4-06169)