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Allegato B
Seduta n. 274 del 4/2/2008
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
SANTORI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
in un momento in cui è urgente porre soluzione al drammatico problema relativo allo smaltimento dei rifiuti, soprattutto incentivando la raccolta differenziata su tutto il territorio, il consorzio Gaia di Colleferro, che svolge il compito di raccolta e smaltimento dei rifiuti, vive in piena crisi occupazionale;
i lavoratori del Consorzio, infatti, nonostante il trascorrere delle settimane, ad oggi ancora non hanno alcuna certezza circa la soluzione della drammatica situazione lavorativa che si trovano a vivere loro malgrado;
il commissario Dottor Lolli nominato dal Ministero dell'economia e delle finanze in base alla legge Mellano, a cui è stato demandato il compito di trovare una equa soluzione tra il risanamento aziendale del Consorzio e l'eliminazione del timore dei previsti licenziamenti, risulta che ad oggi non abbia messo in atto alcuna politica tutelativa per i numerosi lavoratori;
risulta, invece, che nell'ambito del menzionato Consorzio Gaia si susseguono nuove assunzioni, passaggi significativi di livello, contratti per collaborazioni esterne, il tutto chiedendo alle tasche dei cittadini contribuenti l'ennesimo sacrificio;
i lavoratori, esasperati, nei giorni scorsi hanno inviato, sia al Presidente della Provincia di Roma che al Presidente della provincia di Frosinone, un'accorata richiesta di aiuto, consapevoli che la crisi del consorzio Gaia sta avendo anche ripercussioni sul vasto territorio delle due province già citate, che comprende circa 550mila cittadini -:
come intenda affrontare tale angosciosa situazione, e soprattutto, se intenta promuovere un tavolo istituzionale per tutelare il lavoro dei dipendenti del Consorzio Gaia, garantendo sicurezza economica alle loro rispettive famiglie e all'indotto lavorativo che fa capo al Consorzio in questione.
(4-06234)
D'AGRÒ. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha recentemente scoperto che in molte località italiane il prezzo del gas viene parametrato in modo difforme da quanto stabilito dal Garante;
nel giugno dello scorso anno la magistratura aveva avviato un'indagine nazionale sui manometri del metano e, l'Authority, parallelamente, una verifica sulla corretta applicazione dei coefficienti di consumo;
per misurare il quantitativo di metano utilizzato bisognerebbe conteggiare il volume ma anche tener conto della temperatura e della pressione; tuttavia questo richiederebbe tre apparati di misurazione che per i consumi delle famiglie sarebbero troppo onerosi;
pertanto, nel calcolo dell'importo della fattura il volume rilevato dal contatore viene «pesato» in base ad un coefficiente M per i piccoli utenti, che tiene conto della zona in cui si vive, dei fattori climatici, della diversa pressione atmosferica;
nell'ambito dell'indagine dell'Authority alcune decine di compagnie hanno ammesso di avere usato in alcune località coefficienti irregolari per la misurazione del metano utilizzato;
al termine dell'istruttoria il Garante prevede possibili risarcimenti sulle somme pagate dai consumatori, mente le compagnie rischiano sanzioni da 25 mila euro fino a 150 milioni ciascuna;
alcune società coinvolte, Snam rete Gas e Italgas sono società controllate dall'Eni e pertanto di fatto riconducibili al Ministro dell'economia e delle finanze -:
quali iniziative intenda adottare affinché, soprattutto in futuro, siano garantite a tutti gli utenti bollette consone agli effettivi consumi.
(4-06235)
BUEMI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
Equitalia Nomos è la Società per Azioni che ha assunto, per conto del socio unico, Agenzia delle Entrate, il Servizio di Tesoreria;
negli ultimi mesi l'azione di Equitalia per il recupero crediti derivanti da Cartelle Esattoriali emesse per Irpef, Irpeg, Iva ed altri tributi erariali minori, si è fatta molto stringente e determinata;
vale la pena di ricordare che la numerosa platea di «debitori» è costituita per la grande maggioranza da persone fisiche e da piccole e piccolissime imprese;
nella stragrande maggioranza dei casi quindi, non si tratta di evasori ma di cittadini ed operatori che, in assoluta evidenza e trasparenza fiscale, si sono venuti a trovare in particolari condizioni di «carenza di liquidità» e/o in ristrettezze finanziarie e che hanno presentato al fisco la loro posizione, adempiendo agli obblighi di legge;
a fronte di questo, le procedure adottate sono alquanto opinabili, in particolare quando il debitore risulta intestatario di beni immobili;
Equitalia, infatti, iscrive senza preavviso alcuno una ipoteca reale sui beni immobili dei debitori, pari al doppio del valore monetario del debito in essere ed esposto sulle cosiddette «cartelle esattoriali»;
nel caso segnalato peraltro, la somma richiesta è costituita unicamente da importi aggiuntivi (avendo il contribuente già pagato le imposte!) dovuti per interessi legali, spese di notifica, percentuali di incasso, costi di iscrizione e cancellazione dell'ipoteca che hanno prodotto il raddoppio della cifra originaria in un arco di tempo inferiore ai 24 mesi;
si segnala infine che, nel caso si tratti di imprenditore, la procedura attualmente utilizzata da Equitalia Nomos, comporta segnalazione alle Banche ed agli Istituti di Credito presso le quali risultano aperti rapporti di corrispondenza e che la predetta «messa in mora fiduciaria» produce rischio di chiusura del rapporto in essere nonché revoca degli affidamenti e perdita di credibilità ed onorabilità del cittadino o del soggetto economico, con il grave nocumento che ne consegue -:
se il ministro competente sia a conoscenza di una tale stortura del sistema;
se non si ritenga di doverla correggere adottando gli opportuni provvedimenti in modo tale che, prima di arrivare alla soluzione estrema dell'iscrizione ipotecaria, Equitalia invii al soggetto debitore un avviso, concedendo così un congruo lasso di tempo per il pagamento;
se, in questo quadro, non si ritenga anche opportuna una rivisitazione dei costi integrativi in modo da contenerne gli attuali rilevantissimi aumenti.
(4-06250)