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Allegato B
Seduta n. 274 del 4/2/2008
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TRASPORTI
Interrogazione a risposta in Commissione:
ALBERTO GIORGETTI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nel corso degli ultimi anni, Rete Ferroviaria Italiana (Società del Gruppo Ferrovie dello Stato), con l'avanzare delle nuove tecnologie, ha disposto di strutturarsi per Direttrici di Traffico gestite e comandate da un Posto Centrale; i primi sei posti individuati furono quelli di Napoli, Genova, Venezia, Bari, Pisa e Verona, che avrebbe avuto il controllo della Brennero-Bologna;
vennero investiti milioni di euro per la realizzazione di questi Posti Centrali e, nonostante il fallimento di una ditta incaricata che ha comportato un significativo ritardo del completamento, il Posto Centrale di Verona è da circa due anni pienamente operativo con personale di altissima professionalità e dal 18 dicembre 2007, con l'avvio del telecomando sull'ultima tratta parziale Trento-Bolzano, la linea ferroviaria Verona-Brennero è pressoché ultimata (più di 240 km) ed interamente telecomandata dal Posto Centrale SCC di Verona;
si è avuta notizia che a seguito di un recente provvedimento formale disposto dal Responsabile Nazionale della Direzione Movimento di RFI, sia stata divisa in due parti la Direttrice Bologna-Brennero, assegnando a Bologna il controllo della
Bologna-Verona e relegando il Posto Centrale SCC di Verona al solo controllo della Verona-Brennero, con la conseguenza di un ritardo di quasi due anni sulla previsione originaria dei tempi di attivazione (fine 2008) ed un maggior costo quantificabile in circa 6 milioni di euro;
lo spostamento del controllo della Verona-Bologna a Bologna equivale a declassare Verona ed il suo bacino (e quindi il Veneto) ad un ruolo di serie B, con perdita di posti di lavoro importanti, sia dal punto di visto numerico che qualitativo, e perdita di un indotto non facilmente quantificabile, ma sicuramente di rilievo;
anche dal punto di vista tecnico la scelta appare errata: a Bologna il traffico verso il centro-nord Europa non può interessare in termini operativi, poiché Verona è più vicina e fornita di terminal (Quadrante Europa, Sommacampagna, Trento Roncafort ed altri in fase di realizzazione) che ne fanno naturalmente il centro di regolazione del traffico merci e del trasporto combinato «gomma-rotaia»;
pur se a tutti noto non è forse superfluo sottolineare la posizione strategica del Nodo Ferroviario di Verona, all'incrocio tra il Corridoio 1 Berlino-Palermo ed il Corridoio 5 Lisbona-Kiev, per cui sarebbe un errore strategico spostare il Centro di Controllo lontano da Verona e sarebbe un errore ancor più grave se la nostra Regione, per scarsa conoscenza o peggio per errati calcoli campanilistici, non ritenesse di primaria importanza per tutto il Veneto la difesa del Posto Centrale SCC di Verona -:
quali iniziative intenda il Ministro attuare per mantenere a Verona il controllo della direttrice ferroviaria Brennero-Bologna.
(5-01946)
Interrogazioni a risposta scritta:
MIGLIORI. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
risulta accertata la volontà della Moby Lines di trasferire altrove i propri uffici elbani determinando non solo un ulteriore deficit occupazionale per l'isola, ma testimoniando anche una volontà di impoverire l'impegno circa i collegamenti tra l'arcipelago Toscano ed il continente con irreparabili contraccolpi negativi per l'economia ed il turismo delle isole Toscane -:
quali iniziative urgenti si intendano assumere al riguardo onde evitare tale scelta dannosa per il futuro dell'isola d'Elba.
(4-06239)
PEDRIZZI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in data 28 novembre 2007, il Ministro dei trasporti, di concerto con il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, comunicava ufficialmente il proprio parere circa la scelta di costruire il nuovo aeroporto della Regione Lazio nella provincia di Viterbo, ponendo così fine al dibattito in corso ormai da anni sulla individuazione del nuovo sito aeroportuale laziale;
in data 10 dicembre 2007, il sottoscritto presentava al Ministro dei trasporti un'interrogazione parlamentare a risposta scritta (n. 4-05852), con la quale si dimostrava come Latina fosse il sito più idoneo per la localizzazione del nuovo scalo aeroportuale rispetto alle altre città candidate alla scelta, ovvero Frosinone, Guidonia e Viterbo, meglio rispondendo ai requisiti richiesti, soprattutto per la vicinanza alla Capitale, alla quale è collegata attraverso una fitta rete sia stradale che ferroviaria, per la consistenza del sedime civile e il potenziale di espansione, nonché per l'esistenza di un aeroporto già funzionante per scopi militari, il cui costo di conversione a scalo civile sarebbe, quindi, nettamente inferiore rispetto all'impegno economico e finanziario necessario per implementare ex novo il sito di Viterbo;
la richiamata interrogazione non ha ricevuto, a tutt'oggi, alcuna risposta;
la relazione conclusiva del Ministero dei trasporti, risalente al novembre 2007, che ha designato Viterbo quale terzo scalo aereoportuale civile della Regione Lazio, si è avvalsa, in fase di istruttoria, di una Commissione ministeriale tra i cui componenti figura, tra gli altri, l'Enac con rappresentanti della Direzione Centrale Regolazione Aeroporti;
sembrerebbe che, nell'ambito della predetta Direzione, sia stato presente anche il Direttore Centrale Regolazione dello spazio aereo, Generale Valtero Pomponi, il quale avrebbe fatto inizialmente parte - come consta all'interrogante - anche del Consiglio Direttivo del Comitato dell'aereoporto di Viterbo, in qualità di Vice Presidente aggiunto;
nel corso dell'istruttoria, partita molti mesi prima, ENAC ed ENAV avrebbero via via, con il passar del tempo, cambiato opinione circa la localizzazione del terzo aeroporto del Lazio fino a determinarsi a favore di Viterbo, escludendo Latina che - sembrerebbe - all'inizio dell'iter veniva preferita;
al momento, non è possibile consultare i verbali delle varie riunioni e dei lavori dell'ENAC e dell'ENAV e, dalla documentazione (non) disponibile, non è dato sapere quali siano stati gli elementi utili alla scelta di una città piuttosto che di un'altra città del Lazio;
non risulta quale sia stata la natura e la durata dell'incarico, né il ruolo ricoperto dal generale Pomponi nell'ambito dell'istruttoria che è stata alla base della scelta ministeriale a favore di Viterbo e tantomeno quali attività abbia svolto lo stesso all'interno del Comitato dell'aeroporto di Viterbo quale Vicepresidente del Direttivo -:
se quanto esposto in premessa, in particolare circa il cambiamento di atteggiamento di ENAC ed ENAV nel corso dell'istruttoria, e circa la nomina e la possibile incompatibilità del generale Pomponi, risponda al vero e se l'eventuale sovrapposizione dei suoi incarichi configuri un'ipotesi di evidente conflitto di interessi;
se il Ministro interrogato non ritenga, comunque, opportuno rendere pubblica la documentazione relativa a tutta l'istruttoria seguita, al fine di evidenziare la trasparenza dell'operazione nel corso di tutto l'iter procedurale che ha portato il Ministro alla decisione di indicare Viterbo quale nuovo scalo della Regione Lazio.
(4-06265)