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Allegato B
Seduta n. 275 del 19/2/2008
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazione a risposta in Commissione:
CORDONI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il comma 132 dell'articolo 1 della legge finanziaria ha stanziato 500 mila euro, a decorrere dall'anno 2008, per esentare dal pagamento del canone Rai i soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni e con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità;
tuttavia, nonostante quanto stabilito dalla Finanziaria, la Rai ha già provveduto ad inviare i bollettini per il pagamento del canone senza esentare gli ultra 75 enni interessati;
numerose persone si sono già rivolte ai patronati e alle associazioni di consumatori per chiedere chiarimenti non ancora ottenuti;
gli organi di stampa, con grande risalto, hanno dato notizia che molte persone hanno telefonato al callcenter della Rai (199.123.000) che, oltre a costare 14,46 centesimi di euro al minuto, non fornisce risposte esaurienti e che l'ufficio abbonamenti della stessa Rai non è in grado di risolvere il quesito e consiglia di pagare comunque il canone prima della scadenza del 31 gennaio, onde evitare di compiere evasione -:
se intenda attivare il decreto ministeriale per l'attuazione degli esoneri e in quali tempi;
con quali modalità, vista l'esiguità della somma, pensa di effettuare la selezione per le esenzioni tra coloro che, in possesso dei requisiti richiesti, faranno domanda.
(5-01952)
Interrogazioni a risposta scritta:
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
con il ridimensionamento di Alitalia, lo scalo di Milano-Malpensa perderà 17 destinazioni intercontinentali e quasi un centinaio di voli di breve e medio raggio. Alitalia continuerà a servire da Malpensa solo tre destinazioni intercontinentali: New York, Tokio e San Paolo;
saranno definitivamente cancellate dal network di Alitalia le destinazioni per Cina e India: proprio i voli verso le più attuali tra le economie emergenti provocando perdite economiche per 30 milioni di euro;
l'impatto economico, per il sistema-Italia e per il Nord in particolare, del ridimensionamento di Malpensa, secondo due studi elaborati in tempi diversi da Crmt-Liuc (1999) e Studio Ambrosetti (2007) danno le seguenti risposte: il Crmt stimava perdite di 10,6 miliardi fino al 2015: Ambrosetti 9,3 miliardi al 2015 e 18,5 al 2020;
il tutto deriva dalla mancanza di un'adeguata connettività delle attività economiche del Nord con i Paesi principali partner commerciali;
il ridimensionamento di Malpensa porterebbe:
mancate entrate fiscali. Per il fisco si tratta di un mancato introito di 600 milioni all'anno al 2015, qualcosa come 4,5 miliardi (elaborazione su dati Ocse 2007, che stima una pressione fiscale media in Italia al 42,7 per cento);
impatto socio-economico. La Sea ha licenziato 87 lavoratori assunti a Malpensa con contratti interinali. È un primo segnale allarmante. Prima dell'apertura del nuovo aeroporto, Malpensa garantiva direttamente e indirettamente lavoro a 13.385 addetti e attivava una produzione di oltre un milione di euro. Nel 2005 il nuovo aeroporto aveva già raggiunto uno sviluppo tale da dare occupazione a 76.698 addetti, per una produzione di oltre 5,5 milioni;
il drastico ridimensionamento previsto dal piano Alitalia potrebbe cancellare gran parte di questo sviluppo, con conseguenze drammatiche. Il piano comprometterebbe anche lo sviluppo futuro: se Malpensa fosse messa in condizione di servire pienamente il suo mercato, arriverebbe nel 2015 a garantire occupazione diretta, indiretta e indotta a circa 120mila addetti, attivando una produzione di 8,9 milioni di euro;
ammortizzatori sociali. Il costo pubblico per persona in cassa integrazione, in mobilità o licenziato è stimato fino a un massimo di 1.617 euro al mese, per un totale di 19.404 euro per persona (dati Inps 2007). I 7.500 esuberi stimati provocherebbero un costo di circa 145 milioni all'anno;
il 68 per cento del traffico aereo totale italiano si sviluppa nel nord Italia e la Lombardia detiene il 36 per cento dell'import totale, il 28 per cento dell'export, il 35 per cento delle imprese italiane a partecipazione estera, 9,4 milioni di arrivi turistici, 51 per cento di investimenti esteri e il 40 per cento degli investimenti italiani all'estero -:
quali misure siano allo studio per salvaguardare il ruolo dello scalo di Malpensa, i lavoratori occupati, le potenzialità commerciali ed i servizi alle imprese connessi con il principale hub del Nord Italia.
(4-06307)
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
secondo un indagine del quotidiano Il sole 24 ore la città di Bergamo risulta seconda nella classifica delle città lombarde con la pressione fiscale più elevata;
rispetto al 2005 le imposte locali che gravano sui cittadini bergamaschi sono cresciute del 12 per cento:
tassa sul rifiuti: +2 per cento con pagamento di 138 euro per contribuente;
Ici: aumento del 9 per cento in 24 mesi, arrivando a quota 267 euro per contribuente;
addizionale Irpef: aumento del 44 per cento rispetto al 2005 con pagamento di 118 euro per contribuente;
nel 2007 i contribuenti italiani hanno pagato in media 434 euro a persona per le imposte comunali, con punte di quasi 700 euro a Siena e Firenze;
nel Nord Ovest il prelievo locale si attesta sui 470 euro, Cremona è la città meno tassata con i suoi 410 euro pro capite, Milano 488 euro, Brescia 420 euro;
Bergamo è al di sopra delle medie nazionali, macro regionali e lombarde, con 550 euro di tasse richieste pro capite -:
quali azioni siano allo studio per realizzare compiutamente il corretto rapporto tra competenze attribuite agli enti locali e capacità impositiva degli stessi, garantendo uno standard qualitativo dei servizi resi coerente con le tasse versate dai cittadini.
(4-06309)
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
i dati di un'indagine effettuata per Repubblica dall'ufficio studi di UBH (Professione Casa e Grimaldi Immobiliare) mettono a confronto rate, importi del mutuo e prezzi delle case nelle periferie di sei città e nei comuni vicini, così com'erano due anni fa e come sono lievitate oggi;
i redditi dei lavoratori dipendenti, secondo le stime di Banca d'Italia, sono rimasti gli stessi del 2000 sebbene i mutui per acquistare casa siano notevolmente aumentati;
a titolo informativo:
per un mutuo a trent'anni a tasso variabile per un importo di 100 mila euro, nel dicembre 2005 la rata mensile era di 457 euro. Ora, per ottenere lo stesso finanziamento, bisogna pagare una rata di 571 euro. Centoquattordici euro in più.
A titolo informativo, un bilocale in periferia costa:
a Torino = 150.000 euro con mutuo all'80 per cento 120.000 euro;
a Milano = 220.000 euro con mutuo all'80 per cento 176.000 euro;
a Roma = 225.000 euro con mutuo all'80 per cento 180.000 euro;
a Napoli = 190.000 euro con mutuo all'80 per cento 152.000 euro;
a Bari = 160.000 euro con mutuo all'80 per cento 128.000 euro.
È evidente che chi ha un reddito basso è costretto a trasferirsi fuori città ma, anche qui i prezzi non sono molto diversi;
a titolo informativo, un bilocale fuori città costa:
Avigliana (Torino) = 114.000 euro con mutuo all'80 per cento 91.200 euro;
Buccinasco (Milano) = 165.000 euro con mutuo all'80 per cento 132.000 euro;
Sasso Marconi (Bologna) = 130.000 euro con mutuo all'80 per cento 104.000 euro;
Anzio (Roma) = 145.000 euro con mutuo all'80 per cento 116.000 euro;
Castelnuovo di Napoli (Napoli) = 135.000 euro con mutuo all'80 per cento 108.000 euro;
Monopoli (Bari) = 120.000 euro con mutuo all'80 per cento 96.000 euro;
se si affitta una casa fuori città si spendono in media 500 euro, che sono meno della rata di un mutuo da 100 mila euro (571 euro), che tra l'altro non basterebbe comunque per acquistare poiché bisognerebbe aggiungere 35 mila euro in contanti, ai 100 mila prestati dalle banche;
la situazione si complica se si è anche soli, oltre che giovani. I singles infatti, con un reddito medio di 1.164 euro al mese, già nel 2005 non erano in grado di pagare la rata di un mutuo da 100 mila Euro -:
quali azioni il Ministro intenda intraprendere per facilitare l'accesso ai mutui alle giovani coppie, alle famiglie composte da un solo genitore (ragazze madri, vedovi, divorziati) e ai singles.
(4-06311)
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
una ricerca di Unioncamere, l'associazione delle camere di commercio, sottolinea
che le tariffe dei servizi locali sono visibilmente rincarate negli ultimi anni, sfiorando il +50 per cento;
si nota che l'erogazione dell'acqua è il servizio che ha evidenziato i maggiori rincari, il 61,4 per cento che corrisponde a poco meno di 30 volte l'inflazione. Il secondo balzo è stato quello delle tariffe del gas +45 per cento, seguito dal rincaro delle spese per i rifiuti +43 per cento e da quello per i trasporti urbani +35 per cento;
secondo i dati Eurostat, nell'ultimo decennio il prezzo del gas naturale ha segnato nell'Unione monetaria un aumento del 70,2 per cento, quello dei rifiuti urbani del 42,8 per cento, quello dell'acqua del 28 per cento e quello dell'energia elettrica del 15 per cento;
ai dati di Unioncamere il Codacons aggiunge un altro allarme, sui prezzi in genere: secondo il presidente Carlo Rienzi negli stessi dieci anni sono cresciuti dell'80 per cento, e questo rischierebbe di trascinare migliaia di famiglie a un passo dalla bancarotta;
al tasso folle di crescita delle tariffe si aggiungono i rincari selvaggi dei prezzi, un boom che ha avuto il suo picco con l'introduzione dell'Euro, quando si è assistito ad «arrotondamenti incontrollati» dei listini in tutti i settori;
secondo Renzi, nei prossimi 2 anni un gran numero di famiglie italiane varcherà la soglia della povertà -:
quali azioni il Ministro intenda intraprendere per limitare l'aumento eccessivo dei prezzi dei generi di prima necessità e per sottoporre ad adeguati controlli l'aumento dei prezzi al consumo.
(4-06312)
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il principale tributo comunale, l'Ici, emblema dell'autonomia finanziaria dei comuni, sta diventando un vero e proprio boomerang per le casse degli enti locali, a causa del taglio dei trasferimenti erariali per il presunto aumento del gettito dell'Ici in attuazione delle disposizioni della legge finanziaria per l'anno 2007;
i comuni hanno subito una consistente riduzione del contributo ordinario a fronte della quale non si è registrato un pari incremento del gettito Ici. Ipotizzando gettiti extra dall'Ici legata all'estensione dell'imposta, lo Stato ha tagliato in totale 609 milioni di euro ai Comuni;
la vicenda trae origine dalle disposizioni dei commi 33 e successivi dell'articolo 2 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262 convertito dalla legge n. 286 del 24 novembre 2006, come modificato dall'articolo 3 del decreto-legge n. 81 del 2 luglio 2007, convertito dalla legge n. 127 del 3 agosto 2007, dalle quali dovrebbe derivare un incremento del gettito Ici con riferimento ai seguenti casi: fabbricati che, ai sensi delle nuove disposizioni, hanno perso i requisiti per il riconoscimento della ruralità e quindi dell'esenzione Ici; corretto classamento (con esclusione della categoria catastale «E») dei fabbricati destinati ad uso commerciale, industriale, a ufficio privato ovvero a usi diversi, che hanno una autonomia funzionale e reddituale; fabbricati del gruppo catastale «B» per i quali, a parità di aliquota, l'imposta dovuta per l'anno 2007 è aumentata del 40 per cento per effetto della modifica del moltiplicatore della rendita ai fini della determinazione della base imponibile;
al Comune di Bergamo, a titolo esemplificativo, il provvedimento è già costato un milione 340 mila euro di trasferimenti in meno nel 2007, mentre le entrate non sono ancora quantificate;
nel 2008 l'extragettito Ici costerà al comune lombardo un milione 732 mila 854 euro;
la manovra, oltre a modificare le entrate connesse all'Ici, riguarda anche il capitolo dei costi della politica; si stima che alla città di Bergamo, per il 2008, siano stati tagliati 688 mila 241 euro, a
causa del taglio del costo delle circoscrizioni, in realtà perfettamente funzionanti -:
quali iniziative siano allo studio finalizzate ad equilibrare la riduzione dei trasferimenti statali agli enti locali con le nuove entrate di natura impositiva, fatta salva la qualità dei servizi resi ai cittadini.
(4-06313)