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Allegato B
Seduta n. 275 del 19/2/2008
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta scritta:
CIRIELLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute, al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
nella trasmissione televisiva «Mi manda RAI 3» di venerdì 18 gennaio 2008 è stato ospitato il Dr. Vincenzo Coppola, medico di Salerno, già primario di Radiologia dell'«Azienda Ospedaliera OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona» di Salerno il quale, ha pubblicamente denunciato di essere stato vittima di emarginazione e persecuzioni per non aver voluto sottoscrivere contratti fraudolenti e avallare appalti orientati;
il Dr. Coppola, all'epoca docente di Radiologia nell'Università di Napoli, fu costretto ad abbandonare quell'Ospedale a seguito di una procedura concorsuale i cui commissari sono stati penalmente condannati e che l'Assessore alla Sanità della Regione Campania, dopo 3 ispezioni, aveva segnalato dover ripetere. Il predetto medico, oltre ad altri danni di natura professionale, patrimoniale ed esistenziale, si è ammalato ed ha avuto il riconoscimento della malattia professionale da mobbing;
in particolare, secondo quanto si evince dagli organi di stampa e da varia documentazione, sembrerebbe che, nell'anno 1998, il Dr. Vincenzo Coppola abbia segnalato alla Direzionegenerale della stessa Azienda ospedaliera alcune anomalie nella gestione amministrativa del Reparto di radiologia e le gravi incongruenze e discordanze tra il novero delle apparecchiature radiologiche effettivamente esistenti e utilizzate e quello delle apparecchiature per le quali veniva pagato il canone manutentivo;
con lettera prot. 20381 del 13 luglio 1998 il Dr. Vincenzo Coppola richiedeva formalmente alla Direzione generale l'istituzione di una Commissione di inchiesta sull'attività di gestione della radiologia della predetta Azienda Ospedaliera salernitana;
la S.S.l. con delibera 692 del 15 luglio 1998, recante per oggetto «Contratti di manutenzione apparecchiature radiografiche. Provvedimenti», pubblicata in data 28 agosto 1998, istituiva e rendeva operativa una Commissione di inchiesta interna volta ad accertare la regolarità o meno degli atti e dei comportamenti riferiti alla stipula dei contratti di manutenzione delle apparecchiature radiologiche nell'arco temporale 1995-1998;
il Dr. Vincenzo Coppola veniva escluso dalla predetta Commissione nonostante fosse il responsabile del reparto e nonostante fosse stato il primo a segnalare con solerzia e tempestività l'esistenza di manutenzioni irregolari su macchinari non esistenti ovvero irreparabili nonché l'utilizzo di attrezzature al di fuori delle condizioni di sicurezza minime;
come si evince dall'esposto datato 21 gennaio 2004, sembrerebbe che il Dr. Vincenzo Coppola, attesa la funzione rivestita quale primario del reparto dal settembre 1996 all'ottobre 1999, abbia segnalato alle autorità situazioni di incongruenza in ordine alla gestione del parco apparecchiature ed attrezzature esistenti presso il reparto «Radiologia ...» ed in particolare che:
a) presso l'Azienda ospedaliera «... gli elenchi delle apparecchiature effettivamente esistenti e funzionanti siano stati esclusi dalla redazione degli elenchi delle apparecchiature radiologiche da manutenere. Situazione identica di manutenzione non effettuata è da riferire alle sviluppatrici automatiche a servizio del reparto Radiologia ... All'uopo vi è da dire che vi è stata una omessa manutenzione periodica, attestata anche da tre responsabili tecnici, nonostante le specifiche previsioni contrattuali e l'inerzia dell'amministrazione ...»;
b) la predetta Commissione di inchiesta, istituita con delibera 692 del 15 luglio 1998, «... non si è mai riunita e nessun intervento o controllo è stato effettivamente condotto dal Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera, garante della complessiva correttezza dell'attività amministrativa e delle spese erariali...»;
c) «... il censimento delle apparecchiature venne effettuato da una ditta esterna, la Hospital Consulting, con esborso immotivato di danaro pubblico. Per di più tale ditta venne incaricata con atto deliberativo ancora prima della licitazione privata cui era stata chiamata a partecipare ...»;
d) da quanto affermato dal Dr. Coppola sembrerebbe che, al fine di escludere il controllo da parte del Dr. Coppola sulla manutenzione di apparecchiature inesistenti che durava da anni e giustificare l'elenco di apparecchiature redatto esclusivamente dal dirigente dell'altro servizio di radiologia, «... i vertici aziendali si sono dovuti «inventare» l'unificazione dei servizi di radiologia in capo ad un unico responsabile sin dal 3 giugno 1996. Al riguardo è sintomatico il successivo tentativo di eliminare ogni documento riguardante i due reparti anche dai certificati di servizio e dal mio fascicolo personale al fine di far apparire l'unificazione dei due reparti radiologici in capo ad un unico responsabile cancellando così la mia funzione di primario e responsabile del 2o reparto fin dall'anno 1996, giustificando così un unico elenco di inventario non rispondente al vero e sottoscritto da uno solo dei due responsabili ...»;
e) per quanto riguarda la manutenzione delle apparecchiature il Dr. Coppola afferma ancora quanto segue: «... ho consegnato un'ulteriore integrazione relativa alla TAC, i cui contratti di manutenzione non sono mai stati avallati dal responsabile del reparto, nonostante nella relativa delibera si riporti espressamente ma falsamente l'esistenza della relazione del primario. Infine, ho segnalato di aver interessato l'Assessorato alla Sanità della Regione Campania, al vertice del quale vi era il Dr. Salemme, che non ha effettivamente assunto alcuna iniziativa, e che l'ispezione regionale non ha potuto concretizzarsi perchè l'azienda non ha consegnato alcun documento né fornito nessuna informativa ...»;
al termine dell'esposto il Dr. Coppola avrebbe chiesto, in sintesi e testualmente, di esaminare quanto segue:
«... l'effettiva consistenza del parco macchine di radiologia dell'Azienda Ospedaliera;
i motivi dell'elenco di apparecchiature redatto da un solo responsabile di un solo di Radiologia e non anche dell'esponente responsabile dell'altro reparto;
i motivi della mancata convocazione della commissione di inchiesta nonostante il regolare atto deliberativo;
la mancata manutenzione delle sviluppatrici automatiche, nonostante l'espressa previsione contrattuale e gli obblighi di tutela della salute;
l'esistenza concreta della relazione primariale per autorizzare la manutenzione delle macchine come prevista in delibera;
la situazione dell'Hospital Consulting di Firenze, incaricata già prima della gara d'appalto;
la licitazione privata per il noleggio della TAC mobile di cui alla delibera n. 194 del 6 marzo 1998 della suddetta azienda ospedaliera;
la manutenzione delle TAC da cui derivò la sospensione delle attività»;
secondo quanto si evince dall'esposto datato 15 marzo 2004, il Dr. Coppola, in ordine a quanto da lui stesso denunciato in data 21 gennaio 2004, ad ulteriore chiarimento dei fatti esposti nel verbale, avrebbe esibito la documentazione riguardante l'appalto di servizi per prestazioni di manutenzioni della società Ray Elmed S.n.c. - Elettronica medicale Salerno - su
alcune apparecchiature radiogene a servizio dei reparti radiologia dell'Azienda ospedaliera di Salerno;
secondo quanto descritto nell'esposto datato 18 maggio 2004, il Dr. Coppola, ad integrazione di quanto contenuto nei precedenti verbali, esibiva ulteriore documentazione riguardante gli atti presupposti all'atto deliberativo di affidamento e manutenzione di apparecchiature elettromedicali alla Ray Elmed negli anni 1997-1997 ed in particolare:
«... elenco delle attrezzature oggetto del contratto di manutenzione - reparto di radiologia - a firma del solo primario del primo servizio di radiologia;
lettera di trasmissione con allegato elenco delle apparecchiature radiogene inventariate ed esistenti presso il reparto di radiologia unificato dall'11 dicembre 1996 a firma del Dr. Coppola Vincenzo;
elenco contenente aggiornamento apparecchiature radiogene al giugno 1997...»;
con riferimento alla predetta documentazione, il Dr. Coppola avrebbe precisato che: «... diversamente da quanto ritenuto dall'Azienda Ospedaliera nell'elenco delle attrezzature a me trasmesso quale primario del reparto di radiologia, le apparecchiature effettivamente sottoposte a manutenzione da parte della Ray Elmed s.n.c., appaltatrice, non potevano essere tutte quelle indicate nell'elenco in quanto una parte di esse non erano mai esistite nel reparto, altre non erano riparabili e quindi non potevano essere oggetto di manutenzione, altre ancora erano fuori sicurezza e quindi andava inibito il loro funzionamento. Nonostante ciò tali apparecchiature continuavano ad essere prese a base dei contratti di manutenzione ...»;
nell'esposto il Dr. Coppola avrebbe denunciato di aver fornito un elenco delle apparecchiature non esistenti o dimesse per motivi di sicurezza dal quale si evincerebbe che: «... ben 19 macchine continuavano ad essere oggetto del contratto stipulato con la Ray Elmed sebbene le stesse non potessero essere oggetto di manutenzione ...»;
il Dr. Coppola avrebbe denunciato, inoltre, che: «... la mancanza e l'inesistenza delle predette apparecchiature dal reparto, a partire dal 1995 sarebbe stata più volte e con insistenza segnalata alla direzione generale ...»;
secondo quanto si evince dalla lettera inviata in data 10 novembre 2007 all'«Alto Commissariato per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione», il Dr. Coppola avrebbe integrato le precedenti denuncie comunicando che sarebbe stato «... estromesso da ogni ambito decisionale per gli anni di funzione apicale ...» e pare che sarebbe stato, infine, «... sostituito nell'incarico dopo una simulata procedura concorsuale e costretto al trasferimento ...»;
nella stessa lettera il Dr. Coppola ancora avrebbe denunciato che:
l'Assessorato alla Sanità della Regione Campania avrebbe dato seguito alle sue denunce disponendo due ispezioni ed in particolare affermava quanto segue: «... la prima, per false manutenzioni, non condotta ovvero non conclusa nonostante la mia conferma documentale degli illeciti già in fase istruttoria; la seconda sulla irregolare procedura selettiva che ha documentato una serie di reati - tra cui il falso e l'abuso di 2 commissari condannati in I e II grado dal Tribunale di Salerno. Per analoga situazione per altro commissario è stata confermata la condanna anche dalla Suprema Corte di Cassazione ...»;
l'Azienda Ospedaliera si sarebbe costituita parte civile e dopo aver annullato la predetta procedura selettiva, dopo aver annullato con DPGR la nomina di un Commissario incompatibile e deciso di ripetere la procedura avrebbe successivamente stabilito, a fronte di decisioni del giudice amministrativo e del Giudice penale, che non sussistessero incompatibilità
non tenendo, peraltro, in considerazione le contravvenzioni riscontrate dai propri Ispettori;
attualmente, secondo quanto affermato dal Dr. Coppola nella sua missiva, «... nonostante diversi interventi, compreso quello del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Ministero della Sanità (cui non è mai stata data risposta !) e l'ufficiale interessamento di diversi uomini politici di tutti gli schieramenti, di Sindacati e di Magistrati, mi è stato detto chiaramente che non si intende intervenire perché non si può dopo tanti anni ammettere di aver sbagliato ...»;
da quanto testualmente affermato dal Dr. Coppola nella lettera sembrerebbe che la Regione Campania non abbia ritenuto opportuno «... porre in essere la propria attività di vigilanza e coperto di fatto la situazione di corruttela ...» mentre con riferimento al presunto illecito concorso che sarebbe stato organizzato per estrometterlo non avrebbe inteso «... prendere atto delle risultanze delle 4 ispezioni da essa stessa disposte e che hanno riscontrato diversi reati oltre al falso e abuso di tutti e tre i commissari né in ogni caso prendere atto delle decisioni prese dalla Magistratura Penale ...»;
quanto esposto nella premessa della presente interrogazione è stato oggetto, nel corso degli anni, di molti articoli pubblicati dagli organi di stampa -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se gli stessi corrispondano al vero;
se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero, quando siano state avviate e quali risultati abbiano conseguito le ispezioni e gli interventi predisposti dal Dipartimento della funzione pubblica e dal Ministero della sanità così come denunciato dal Dr. Coppola nei suoi esposti;
se i fatti esposti in premessa corrispondono al vero, ed accertata l'assenza di provvedimenti da parte delle autorità preposte, quali iniziative di propria competenza intenda adottare;
se non reputi di dover sollecitare l'INAIL all'azione di regresso, verificata la sussistenza di lesioni personali colpose gravissime e il conseguente indennizzo;
se non ritenga opportuno, acquisita la registrazione della trasmissione televisiva, far valutare, tra l'altro, l'operato dei Magistrati locali che hanno trattato le questioni pubblicamente denunciate.
(4-06302)
ALESSANDRI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la spesa sanitaria è tra le maggiori componenti della spesa pubblica ed è in assoluto la prima voce di spesa delle Regioni;
gli obiettivi di risanamento delle finanze pubbliche obbligano a comprimere, o quanto meno limitare la lievitazione delle spese sanitarie;
tali obiettivi contrastano con la dilatazione dei servizi messi a disposizione dei cittadini stranieri non comunitari e soprattutto con l'offerta di servizi ai loro parenti rimasti nei Paesi di origine;
nel caso dei cittadini tunisini, la materia è regolata da una Convenzione bilaterale in materia di sicurezza sociale fatta dai Governi della Repubblica italiana e della Repubblica tunisina agli inizi degli anni novanta;
il 23 luglio 1992, Presidente del Consiglio pro-tempore Giuliano Amato, con apposita nota il Ministro della Sanità invitò le Regioni a dare attuazione, per la loro parte di competenza, alla predetta Convenzione;
in base alla predetta nota datata 23 luglio 1992, spetta ai cittadini tunisini regolarmente soggiornanti in Italia l'onere di curare la comunicazione alle autorità dei nomi dei familiari in madrepatria cui estendere il diritto all'assistenza sanitaria italiana;
la copertura italiana opererebbe sotto forma di rimborso ex post allo Stato tunisino delle spese sanitarie sostenute in Tunisia per i familiari dei cittadini tunisini residenti in Italia;
la situazione venutasi a creare per effetto di questa Convenzione e della nota relativa alla sua applicazione è particolarmente onerosa per la Regione Emilia-Romagna, posto che ivi risiedono 19.209 degli 88.932 cittadini tunisini regolarmente soggiornanti nel nostro Paese -:
quale sia l'opinione del Governo circa i fatti generalizzati nella premessa e in merito all'opportunità di promuovere una revisione della Convenzione italo-tunisina sulla sicurezza sociale che miri a rimuovere l'obbligo a carico del Servizio sanitario nazionale italiano di fornire assistenza sanitaria anche ai cittadini tunisini residenti in Tunisia che risultino familiari di cittadini tunisini regolarmente soggiornanti nel nostro Paese.
(4-06303)
BURGIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il 17 febbraio Hashim Thaqi, capo del governo, ha proclamato ufficialmente la dichiarazione di secessione del Kosovo dalla Serbia;
Bexhet Pacolli, magnate della finanza e leader del partito «Alleanza per il nuovo Kosovo», ha dichiarato - come riporta il Corriere della sera del 17 febbraio 2008 - di aver «rifinito sino alle tre di notte la dichiarazione (di indipendenza) insieme al rappresentante italiano»;
su la Stampa del 17 febbraio 2008, in una breve intervista, lo stesso Pacolli chiarisce di aver «lavorato fino a tarda notte per mettere a punto la dichiarazione di indipendenza con l'ambasciatore italiano»;
il 18 febbraio il presidente del Consiglio Ue, Dimitri Rupel, al termine del Consiglio Affari Generali tenutosi a Bruxelles, ha dichiarato che «ogni Paese membro della Ue deciderà in base alle sue leggi e secondo il diritto internazionale se e come procedere al riconoscimento del Kosovo»;
il ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, ha affermato che «la Spagna non riconoscerà l'indipendenza unilaterale proclamata dal parlamento di Pristina, perché non rispetta il diritto internazionale»;
la proclamazione dell'indipendenza del Kosovo - ha sostenuto lo stesso Moratinos - è «un atto giuridicamente illegittimo in quanto compiuto senza un accordo tra le due parti in causa e al di fuori di un mandato delle Nazioni Unite»;
tale gesto unilaterale, inoltre, viola palesemente la risoluzione 1244 votata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu il 10 giugno 1999;
Sandra Raskovic, ambasciatrice di Belgrado in Italia, ha preannunciato - in un'intervista al Manifesto pubblicata il 19 febbraio - che sarà «richiamata in patria entro 48 ore dal riconoscimento dell'indipendenza da parte dell'Italia»;
nelle scorse settimane il ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema ha più volte ribadito il proprio personale assenso verso un processo di «indipendenza sotto supervisione internazionale con limitazioni molto rigorose»;
parallelamente ad una tale disponibilità, il nostro Governo si era impegnato in un dialogo con la Serbia che aveva prodotto l'accettazione, da parte della Serbia, di concedere al Kosovo un'autonomia larghissima, tale da conferire alle autorità locali oltre il 90 per cento delle funzioni statali;
il 18 febbraio lo stesso D'Alema ha annunciato che l'Italia procederà al riconoscimento della secessione kosovara «nella forma di una sovranità sotto supervisione internazionale» -:
se corrisponde al vero l'episodio riportato da Bexhet Pacolli relativo al coinvolgimento
della nostra Ambasciata nella stesura della dichiarazione di indipendenza kosovara;
quale sia, ufficialmente, l'orientamento del Governo italiano;
se il Governo non ritenga fondati, sul piano del diritto internazionale, i rilievi espressi dal ministro degli Esteri spagnolo;
se il Governo stia valutando i rischi - sul terreno dell'affossamento di ogni ipotesi negoziale e di ripresa di egemonia dei contrapposti nazionalismi - che potrebbe produrre il riconoscimento italiano della nuova realtà statuale.
(4-06326)