Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 278 del 9/4/2008
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta scritta:
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il 28 febbraio 2008 la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte europea di Giustizia per le restrizioni nazionali in materia di apertura delle stazioni di servizio di carburanti;
lo stesso giorno il Ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha commentato la decisione dichiarando, secondo quanto riportato dalle principali agenzie di stampa, che «il Governo aveva previsto per tempo misure idonee a rispondere adeguatamente alle contestazioni di Bruxelles ritenendo fra l'altro di contribuire ad elevare a standard europei la rete nazionale di distribuzione dei carburanti. Il provvedimento rimasto fermo al palo contiene infatti, tra l'altro, l'ammodernamento della rete e la piena liberalizzazione del settore e avrebbe potuto realizzare qualcosa di utile anche dal lato del prezzo della benzina -:
quali provvedimenti abbia preso il Governo per cercare di evitare il deferimento in tempo utile;
per quale ragione non si sia fatto fronte per tempo alla situazione ricorrendo - come in altri casi - alla decretazione d'urgenza, ricorrendone - nell'imminenza del deferimento, peraltro previsto - tutti i presupposti.
(4-06361)
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il 13 marzo 2008 il ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha dichiarato a Perugia, in occasione dell'Assemblea generale di Ance, Sindacato dei costruttori edili di Confindustria, che «non dobbiamo sentirci impotenti, ma fare politiche di scala europea e di scala nazionale per cercare di superare una fase che credo che sarà a poco a poco superata, di aggiustamento, che sta portando dei colpi gravi al potere di acquisto delle classi sociali più deboli... ci sono elementi strutturali evidenti perché centinaia di milioni di persone chiedono energia, e quindi i prezzi salgono. Ci sono fenomeni speculativi evidenti. Ma io credo che la prima misura da prendere sarebbe quella che l'Europa organizzasse meglio i suoi 500 milioni di consumatori» -:
quali siano i responsabili dei fenomeni speculativi ai quali il ministro si riferisce e quali iniziative il Governo abbia adottato per contrastare i fenomeni stessi;
quali provvedimenti il Governo abbia adottato per creare condizioni favorevoli alla crescita e allo sviluppo di associazioni di consumatori effettivamente indipendenti e competitive, invertendo la tendenza delle associazioni stesse ad una sorta di sempre più pronunciata parastatalizzazione.
(4-06363)
ARMOSINO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
recenti notizie di stampa riferiscono di una vasta indagine relativa a presunti casi di sofisticazioni che avrebbero favorito l'immissione sul mercato di 700.000 ettolitri di vino artefatto;
a seguito dell'evento criminoso il comparto vitivinicolo italiano sta subendo un gravissimo danno d'immagine con conseguenti negativi riflessi sul fronte dei consumi interni e delle esportazioni;
stante la gravità del fatto si rende indispensabile rendere pubblica, con la massima chiarezza, la reale portata della sofisticazione;
la messa in atto del disegno criminoso lascia presupporre carenze nel sistema dei controlli, orientati alle verifiche formali ma inefficaci sul piano del contrasto alla criminalità nel settore della sicurezza alimentare -:
di quali notizie disponga circa le imprese coinvolte nell'attività di cui in premessa;
come si sia determinata la sofisticazione e quali carenze nel sistema dei controlli abbia consentito lo sviluppo di una simile operazione;
quali siano le iniziative messe in atto al fine di scongiurare il ripetersi di simili eventi e quali le azioni adottate per il recupero dell'immagine del vino italiano sul mercato interno e internazionale.
(4-06374)
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'8 aprile 2008 il Ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha dichiarato che «il Ministero dell'economia sta accumulando un colpevole ritardo nell'emanazione del decreto per le autorizzazioni delle immissioni in ruolo di docenti e ATA per il prossimo anno scolastico. Ancora più grave è il fatto che sulla stampa si rincorrano voci di riduzione del numero di assunzioni previste, indirettamente confermate da recenti dichiarazioni del ministro Fioroni». Ferrero ha poi aggiunto che «il Governo deve onorare gli impegni assunti con il mondo della scuola, i precari, gli studenti, i genitori. L'assunzione di almeno 50 mila docenti e 12-13 mila ATA è necessaria per assicurare alla scuola pubblica italiana condizioni minime di stabilità del personale, premessa indispensabile per un servizio scolastico di qualità... di fronte al numero di posti vacanti e disponibili, secondo dati ufficiali almeno 120 mila per i docenti e 75 mila per gli ATA, ogni ulteriore ritardo - ha concluso Ferrero - nasconderebbe la volontà di tornare alle sciagurate politiche di precarizzazione del personale della scuola che tanti danni hanno prodotto in passato» -:
quale aggravio determinerebbe per le casse dello Stato l'adozione delle misure richieste dal ministro Ferrero, se le stesse misure siano effettivamente fondate e necessarie.
(4-06375)
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 4 aprile il Consiglio di Stato ha definitivamente annullato il decreto del ministro Livia Turco che disciplinava i pagamenti dei danneggiati da vaccinazione secondo un ordine di arrivo delle domande che, non essendo verificabile, avrebbe potuto essere pilotato dai funzionari. Il ministro della salute ha però dichiarato che la decisione del Consiglio di Stato non provocherà conseguenze, poiché il decreto riguardava 400 persone che avevano subito danni con vaccini e questi malati o i loro eredi «sono stati già tutti liquidati». Il ministero ha anche fatto sapere che l'intera procedura è stata completata con un tavolo di lavoro, guidato dal sottosegretario Antonio Gaglione, «in stretto contatto con le associazioni»;
secondo notizie diffuse dalle agenzie di stampa, sulla vicenda sarebbe stata trasmessa alla Corte dei conti una denuncia contro il Ministro «per il danno erariale causato dalla proliferazione di centinaia di azioni giudiziarie messe in atto contro il dicastero e provocate dal decreto illegittimo della Turco» -:
se queste notizie rispondano al vero, e quali misure urgenti il Governo intenda eventualmente adottare per porre riparo alla situazione.
(4-06376)
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
l'8 aprile 2008 il Ministro della salute, Livia Turco, a seguito delle numerose
notizie di casi di mancata prescrizione della pillola del giorno dopo ha invitato i cittadini a segnalare direttamente al ministero tutte le difficoltà incontrate, e ha dichiarato che «è nostra intenzione offrire ai cittadini un canale in più per segnalare disfunzioni o mancate risposte di assistenza su un terreno così delicato come quello della contraccezione d'emergenza». Il Ministro della salute, riferisce una nota, «invita i cittadini a segnalare tali casi all'Ufficio relazioni con il pubblico (Urp) del ministero». Sarà cura del ministero «inviare tali segnalazioni alle Regioni e alle Asl di competenza per facilitare l'adozione di misure che evitino disfunzioni del servizio». il Ministro ha infine aggiunto: «Pensiamo sia dovere delle istituzioni farsi carico di questa domanda di assistenza facendo sì che nessuna donna sia lasciata sola in momenti difficili della propria vita, come può essere quello che la vede preoccupata per una possibile gravidanza non voluta» -:
se il Governo consideri sufficienti le misure adottate dal Ministro della salute a fronte di notizie così gravi riguardo all'effettiva possibilità per i cittadini di esercitare i propri diritti e all'effettivo rispetto della legge, e quali misure urgenti intenda adottare.
(4-06377)
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il 17 marzo 2008 il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha dichiarato che è necessario «accompagnare il processo di liberalizzazione del sistema audiovisivo, perché c'è ancora troppa concentrazione», e ha ribadito la necessità che «una rete Mediaset e una Rai vadano in anticipo su una piattaforma digitale terrestre. Non c'è nulla di così drammatico o punitivo come si vorrebbe fare credere»;
il 21 marzo lo stesso ministro dichiarava, ospite della trasmissione Radio anch'io, che non serve «smembrare» Mediaset per aprire il mercato televisivo, ma sarebbe sufficiente trasferire una rete sul digitale, come stabilisce la legge -:
quali iniziative il governo abbia assunto in proposito, anche alla luce della recente pronuncia della Corte di giustizia dell'Unione europea in merito alla vicenda di Europa 7, sulla base della quale il fatto che una rete Mediaset (Retequattro) debba liberare le frequenze è un preciso obbligo giuridico al quale adempiere urgentemente, non una semplice «necessità».
(4-06378)
SGOBIO, DILIBERTO, PAGLIARINI, BELLILLO, CANCRINI, CESINI, CRAPOLICCHIO, DE ANGELIS, GALANTE, LICANDRO, LONGHI, NAPOLETANO, FERDINANDO BENITO PIGNATARO, SOFFRITTI, TRANFAGLIA, VACCA e VENIER. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la tragica sequenza delle morti sul lavoro è segnata da un altro drammatico evento: 5 lavoratori impegnati nella pulizia di una cisterna vuota, utilizzata per il trasporto di zolfo, presso la Truck Center di Molfetta, in provincia di Bari, sono morti il 3 marzo 2008, uno dietro l'altro, nel vano tentativo di aiutarsi a vicenda;
il 26 marzo 2008, Domenico Monopoli, di 43 anni, operaio presso lo stabilimento Fiat di Melfi è morto per le ferite riportate in seguito ad una caduta da un soppalco, avvenuta mentre stava effettuando il turno di notte. Monopoli era al lavoro nel reparto verniciatura, quando, per cause in corso di accertamento, è caduto dal soppalco ad un'altezza di almeno 4 metri;
la lunga serie delle morti sul lavoro ha assunto negli ultimi giorni dimensioni drammatiche: solo nei primi mesi di quest'anno fonti sindacali registrano 180 morti, mentre, se per il 2007 le stime approssimative indicano, soltanto nell'industria
e nei servizi, che i morti siano stati 1.050, il 2006 si è chiuso con 1.341 decessi;
l'assenza di un respiratore adeguato, l'assoluta mancanza di formazione in materia di sicurezza per coloro che lavorano a contatto con le cisterne ed i gas, sono alla base della catena di incidenti che, solo nell'ultimo anno, ha provocato assurdi quanto prevedibili incidenti: due operai hanno perso la vita a Marghera nel novembre scorso, asfissiati dall'anidride carbonica nella stiva di una nave e nel marzo dello stesso anno, padre e figlio sono morti a causa dell'ossido di carbonio di una cisterna di acqua piovana, solo per citare gli esempi più recenti;
la legge 3 agosto 2007, n. 123, «Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia», è un testo importante che finalmente riordina la legislazione sulla sicurezza sul lavoro, ponendo mano, tra l'altro, alla riformulazione e all'adeguamento del sistema delle sanzioni, al rafforzamento del ruolo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale, alla razionalizzazione e coordinamento delle strutture centrali e territoriali di vigilanza e all'applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza a tutti i settori e a tutti i lavoratori, indipendentemente dal rapporto di lavoro subordinato o autonomo che li lega all'imprenditore. Con questo provvedimento l'esecutivo ha iniziato a dare corso alla battaglia sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che è battaglia di civiltà;
nel nostro paese la cultura della sicurezza e della prevenzione è ancora oggetto di scarsi investimenti da parte delle imprese che investono nel settore risorse assolutamente insufficienti. Anche lo sviluppo di una vera e propria cultura della prevenzione e della sicurezza, tramite adeguati corsi di formazione, è ancora troppo poco sostenuta nei luoghi di lavoro in particolare tra gli addetti alle mansioni potenzialmente più pericolose;
le condizioni di lavoro nelle piccole imprese con meno di 15 dipendenti, laddove i lavoratori sono privi della rappresentanza sindacale e dunque, maggiormente ricattabili, sono comunque peggiori rispetto alle aziende di dimensioni più grandi, come testimoniano i dati degli incidenti che in queste ultime ammontano a solo il 3,5 per cento sul totale degli infortuni;
la causa principale degli infortuni è ascrivibile anche ad una organizzazione del lavoro obsoleta, ancorata ad una visione frammentata e parcellizzata delle mansioni, laddove prevenire risulta difficile per l'impossibilità di conoscere tutti i passaggi della produzione spesso frazionata anche in luoghi fisicamente diversi; la trasformazione dell'organizzazione del lavoro, insieme ai relativi investimenti per migliorare gli strumenti di produzione, ha inciso in altri Paesi europei in maniera significativa sulla diminuzione degli incidenti e delle morti sul lavoro;
un rigoroso controllo del territorio rimane, comunque, lo strumento principale per attivare una prevenzione reale e capillare al fine di ridurre gli infortuni. La normativa, di cui si attendono i decreti attuativi, ha il merito di aver creato un coordinamento maggiore tra gli organi competenti preposti al controllo, riconfermando la titolarità delle ASL su tutto il territorio. Al momento, comunque, la scarsità di operatori qualificati, quali i tecnici della prevenzione e dell'ambiente sui luoghi di lavoro e l'insufficienza dei mezzi e degli strumenti messi a loro disposizione, fa sì che questi siano nella reale impossibilità di svolgere con metodicità e capillarità i controlli necessari per attuare un reale servizio di prevenzione e controllo sul territorio -:
se non ritengano di dover adottare iniziative urgenti, quali l'aumento delle risorse destinate al Fondo Sanitario nazionale, per aumentare le unità dei tecnici della prevenzione e dell'ambiente, il cui numero a livello territoriale risulta assolutamente inferiore alle reali esigenze, e perché le strutture delle ASL siano dotate degli strumenti operativi necessari affinché
le ispezioni possano essere svolte con regolarità e capillarità soprattutto nei cantieri edili e nelle produzioni a più alto rischio di infortuni;
se non ritengano di dover intervenire presso le parti sociali affinché le imprese siano indotte a procedere ad una organizzazione del lavoro che ponga al centro la sicurezza del lavoro soprattutto laddove più alto è il rischio di infortuni, al pari di quanto compiutamente attuato in altri paesi dell'Unione europea, dove, in seguito ad una riorganizzazione e modernizzazione del ciclo produttivo, il numero degli incidenti e degli infortuni si è sensibilmente ridotto;
quali iniziative intendano adottare affinché nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nella società si diffonda in maniera sempre crescente una cultura della prevenzione e della sicurezza capace di prevenire e contrastare il fenomeno delle morti bianche.
(4-06379)
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il 1o aprile 2008 il Ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha dichiarato a Sky Tg 24 che il Governo è pronto a valutare d'intesa con l'opposizione se vi siano margini per un provvedimento contro il rincaro delle tariffe di elettricità e gas: come per le accise sulla benzina, «con la sterilizzazione dell'Iva per evitare che lo Stato sia cointeressato agli aumenti», il Governo e pronto a valutare un analogo provvedimento «per quel che riguarda l'energia elettrica e il gas». Bersani ha poi aggiunto che «certamente siamo però in un'amministrazione di transizione, possiamo solo fare ordinaria amministrazione, quindi questi sono provvedimenti normativi che in una situazione del genere è difficile prendere. Comunque sentiremo l'opposizione se c'è una possibilità di questo genere» -:
quali siano le decisioni prese dal Governo in relazione alle suddette dichiarazioni del ministro Bersani.
(4-06382)
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il 4 marzo 2008 l'Istat - rispondendo al Vice ministro dell'economia e delle finanze Vincenzo Visco, che aveva «corretto» i dati dell'Istituto parlando di un 42,5 per cento - ha ribadito che la pressione fiscale, relativa sia alle tasse sia ai contributi, nel 2007 è stata pari al 43,3 per cento -:
quali siano le ragioni di una così forte differenza tra i due dati.
(4-06383)
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il 9 marzo scorso l'agenzia Ansa rilanciava la notizia secondo cui, in base ai dati diffusi dal Ministero dello sviluppo economico, cresce il numero di coloro che cancellano le ipoteche senza il ricorso del notaio. Secondo i dati del Ministero, in base agli aggiornamenti dell'Agenzia del territorio, in meno di un anno si sarebbe infatti già superata quota 150 mila, con un risparmio complessivo per i cittadini di circa 40-60 milioni di euro, considerando che ogni operazione costa, mediamente, intorno ai 300-400 milioni di euro. La norma è stata introdotta dalle cosiddette «lenzuolate» sulle liberalizzazioni del Ministro Pier Luigi Bersani;
sempre in base ai dati del Ministero, l'intero pacchetto sulle liberalizzazioni avrebbe prodotto finora un risparmio dei costi per i cittadini tra i 2,5 e i 2,8 miliardi di euro tra calo dei prezzi dei medicinali, della telefonia mobile e dei biglietti aerei, l'eliminazione dei costi per il passaggio di proprietà delle auto e, appunto, per la cancellazione delle ipoteche -:
quali siano, a un mese di distanza dalla precedente comunicazione, i dati aggiornati sui risparmi dei costi per i cittadini determinati dall'adozione delle misure di liberalizzazione del Governo.
(4-06389)
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per l'attuazione del programma di Governo. - Per sapere - premesso che:
il 31 marzo 2008 il Ministro per l'attuazione del programma, Giulio Santagata, ha dichiarato che «il dato Istat sull'inflazione certifica l'esistenza di un problema grave per le famiglie italiane». Le dichiarazioni si riferiscono al dato secondo cui l'inflazione nel nostro Paese è salita fino al 3,3 per cento, e il giorno successivo il ministro ha aggiunto che «si è deciso di verificare la praticabilità di sterilizzare la quota fiscale dell'aumento di prezzi e tariffe, in particolare quelle energetiche, sulla falsa riga di quanto fatto per i carburanti con la Finanziaria 2008». Da qui la «decisione di elaborare una serie di possibilità e strumenti da proporre all'opposizione, un pacchetto di iniziative per alleggerire il peso delle famiglie». Misure che, sempre attraverso una «valutazione con l'opposizione», potrebbero essere varate con un «eventuale decreto» -:
se il Governo intenda dare seguito alle dichiarazioni del ministro Santagata.
(4-06390)
TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 9 aprile 2008 le agenzie di stampa hanno diffuso la notizia secondo cui in due circolari inviate ai prefetti italiani, il ministro dell'interno ha richiamato «l'attenzione sull'assoluta necessità di vigilare assiduamente affinché tutto il procedimento elettorale si svolga nel più rigoroso rispetto della legalità e con la massima speditezza»;
una delle due circolari è firmata dallo stesso Giuliano Amato, l'altra, definita più tecnica, dal Direttore centrale dei Servizi elettorali Adriana Fabretti. Amato ritiene «opportuno sottolineare alcune questioni che sono balzate all'attenzione dell'opinione pubblica negli ultimi giorni»;
una «prima questione sulla quale il Governo ha voluto dare un segnale forte e deciso, attraverso l'adozione di un provvedimento legislativo d'urgenza» riguarda il contrasto al «grave fenomeno di inquinamento della vita democratica rappresentato dal "voto di scambio". Non potranno, infatti, essere introdotti all'interno della cabina elettorale telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini, pena l'arresto fino a sei mesi e l'ammenda fino a 1.000 euro, che dovrebbero costituire, eliminando una possibile prova del "voto di scambio", un efficace deterrente» -:
quali misure il governo abbia adottato in relazione all'attuazione delle circolari suddette, e se il governo sia in grado di garantire che le misure adottate non determino situazioni di ingestibile caos presso i seggi elettorali.
(4-06391)
TURCO.- Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il 25 marzo 2008 il ministro del lavoro, Cesare Damiano, ha dichiarato, illustrando i risultati del Protocollo sul Welfare sottoscritto il 23 luglio 2007: «Sono un pragmatico e non un dogmatico, e sono anche convinto dell'utilità della politica dei piccoli passi. Fino a quando rimarrò in carica, anche se solo per le questioni di ordinaria amministrazione, mi batterò per realizzare ogni punto di quell'accordo» -:
quali siano state le iniziative prese in proposito dal ministro del lavoro e dal governo nel periodo successivo allo scioglimento delle Camere.
(4-06392)
ZANELLA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
Pino Masciari è un imprenditore edile calabrese sottoposto a programma
speciale di protezione dal 18 ottobre 1997, (unitamente alla moglie Marisa Salerno e ai loro due bambini), perché non si è piegato al racket, che ha denunciato, facendo arrestare e condannare decine di appartenenti al sistema 'ndranghetista (www.pinomasciari.org);
i giudici della Distrettuale Antimafia che accolsero le sue denunce, valutando la vastità dei suoi racconti e dei personaggi accusati, personaggi del mondo politico, amministrativo e mafioso, e, considerato il grave ed imminente pericolo di vita cui era esposto lui e la sua famiglia quale conseguenza delle sue denunce, gli prospettarono l'assoluta necessità di allontanarsi con la sua famiglia dalla sua Regione e di entrare sotto tutela del Servizio Centrale di Protezione, lasciando così famiglia, amici, lavoro, ruolo sociale; di riflesso, anche la moglie e i due figli hanno subito con lui l'esilio;
in questi lunghi 11 anni di attesa e di fiducia nelle istituzioni molti sono stati i comportamenti omissivi tenuti dalle istituzioni preposte alla sua protezione, dei quali il più grave è certamente la revoca da parte dello Stato del programma di protezione, che in questi casi equivale ad una sorta di condanna a morte;
il ricorso a tale revoca, giace arenato da più di tre anni presso il TAR del Lazio;
il 31 marzo, a fronte dell'ennesima denuncia di questa inaccettabile situazione, il Viminale ha diramato una nota nella quale si dà conto dello stato dell'istruttoria sulle richieste di Pino Masciari che ha prontamente ribadito che la soluzione effettiva al problema, al di là delle buone intenzioni, consiste nella firma immediata della delibera della Commissione centrale ai sensi della legge sulla protezione dei testimoni di giustizia da parte del viceministro Minniti -:
quali siano le ragioni della revoca del programma di protezione a Pino Masciari;
se il Governo non ritenga opportuno assumere le opportune iniziative ispettive presso il TAR del Lazio per accertare le cause dell'abnorme ritardo nella definizione del citato ricorso;
se il Governo non consideri necessario ed urgente ripristinare tale programma e attivare al meglio i settori preposti alla protezione delle persone che, come Pino Masciari, hanno scelto di stare dalla parte della giustizia e rischiano ogni giorno la loro stessa vita per denunciare la criminalità organizzata.
(4-06393)