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Allegato B
Seduta n. 28 del 19/7/2006
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazione a risposta in Commissione:
CIALENTE, CRISCI, FASCIANI e GAMBESCIA. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
da circa due anni il Gruppo Telecom Italia ha concentrato nell'azienda Telecom Italia Learning Service (TILS) tutte le sue strutture di formazione ed alta formazione presenti in Italia;
TILS attualmente ha 223 dipendenti: 72 presso la Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli de L'Aquila, 125 nella sede di Roma e 18 presso la sede di Milano;
TILS di fatto raggruppa così le migliori professionalità e strutture nel campo dell'alta formazione delle tecnologie dell'ICT;
a tal proposito è bene ricordare come proprio la Scuola Reiss Romoli de L'Aquila abbia rappresentato e rappresenti non solo uno strumento efficace nella formazione tecnica e manageriale del Gruppo Telecom, ma sia anche un vero e proprio simbolo, avendo formato praticamente tutti i dirigenti e tecnici di Telecom Italia, di TIM e quindi di tutto il settore delle telecomunicazioni italiane;
si è venuti a conoscenza di un progetto del Gruppo Telecom Italia che prevede la cessione di TILS e quindi la completa esternalizzazione dell'attività formativa del Gruppo, ad una Newco formata da CEGOS Italia - Borgo della Conoscenza, società quest'ultima che ha un centro di formazione in Toscana;
verosimilmente anche a causa di pesanti errori gestionali, in questi due anni, TILS ha registrato una progressiva riduzione dell'attività formativa volta sia all'interno del Gruppo Telecom Italia che all'esterno, e che ciò ha comportato una progressiva riduzione della produzione, attualmente ridotta dell'11 per cento;
il risultato netto della gestione si è così chiuso con una perdita di ben 13,7 milioni di euro, su un fatturato complessivo di 41 milioni;
la Newco che dovrebbe acquisire TILS, dall'analisi del fatturato annuo, risulta essere di circa quattro volte più piccola di TILS, e che il suo complessivo fatturato è inferiore al 60 per cento delle perdite complessive registrate lo scorso anno dall'azienda che intenderebbe acquisire;
anche da parte delle stesse organizzazioni sindacali di categoria si registrano marcate perplessità riguardo alla vendita, soprattutto considerando che a tutt'oggi non risulta che i potenzialiacquirenti abbiano proposto e reso noto alcun piano industriale circa il futuro di TILS, delle sue strutture e dei suoi dipendenti;
contemporaneamente si hanno notizie che per quanto riguarda la scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli de L'Aquila vi è una proposta in via di definitivo perfezionamento, che prevede la creazione di una fondazione realizzata da alcuni dei più grandi gruppi industriali del settore presenti in Italia e che essa avrebbe già delineato un convincente ed articolato progetto industriale, e che questa iniziativa viene seguita con attenta partecipazione edinteresse anche da parte della Regione Abruzzo e della Provincia di L'Aquila -:
se al fine di salvaguardare decine e decine di posti di lavoro che, secondo l'interrogante, vengono messi a rischio da operazioni di cessione che allo stato attuale delle nostre conoscenze e anche di passate esperienze appaiono frettolose e quasi svendute, il Governo non ritenga necessario intervenire immediatamente presso Telecom Italia affinché valuti la possibilità di soprassedere all'atto di cessione, che starebbe comunque vedendo una ingiustificata accelerazione, soprattutto considerando la presenza di altre ipotesi di soluzione industriale relativamente alla Scuola Guglielmo Reiss Romoli, almeno fino a quando non sia stato reso noto un convincente piano industriale con il quale la newco CEGOS Italia - Borgo della Conoscenza avrebbe intenzione di rilevare TILS.
(5-00121)
Interrogazioni a risposta scritta:
FOTI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 35 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (legge finanziaria per il 1998) dispone che: «L'avvenuto pagamento del diritto annuale di cui all'articolo 18 della legge 29 dicembre 1993, n. 580 e successive modificazioni, è condizione dal 1o gennaio dell'anno successivo all'emissione del bollettino di pagamento, per il rilascio delle certificazioni da parte dell'Ufficio del registro delle imprese»;
la norma sopraccitata è tale da frustrare il sistema di pubblicità istituito dalle Camere di commercio allorché la richiesta documentazione si riferisca a società o ditte che hanno omesso di pagare il previsto diritto camerale, con l'aberrante conclusione che i diritti stessi dovrebbero essere corrisposti da coloro che hanno bisogno di avvalersi del sistema di pubblicità, specie in caso di società o imprese in decozione, con completo stravolgimento del sistema di pubblicità -:
quali iniziative normative il Ministro competente intenda attuare per porre rimedio ad una siffatta situazione.
(4-00605)
BONELLI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
il commissario del Governo per la sicurezza dei materiali nucleari, Carlo Jean, con ordinanza del 4 luglio 2006, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 160 del 12 luglio 2006, ha autorizzato la Sogin, società che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari italiane dismesse, alla costruzione, presso la centrale nucleare di Latina, degli edifci di «estrazione» e «condizionamento» dei fanghi radioattivi, di un edificio «cutting facility», nonché di un deposito temporaneo di rifiuti radioattivi;
il commissario del Governo per la sicurezza dei materiali nucleari, Carlo Jean, ricopre l'incarico di presidente della medesima società alla quale egli stesso, in qualità di commissario del Governo, ha affidato gli interventi previsti dalla citata ordinanza;
l'ordinanza emanata dal commissario Jean appare all'interrogante come una incomprensibile forzatura nei confronti del comune di Latina, al quale la stesa Sogin aveva fatto una richiesta di permesso di costruire e il cui iter amministrativo era ancora in corso;
secondo quanto previsto dalla direttiva europea Euratom le popolazioni interessate devono essere correttamente informate sugli eventuali rischi connessi alla presenza di siti nucleari;
il problema dei rifiuti radioattivi rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria ed ambientale, con una preoccupante concentrazione territoriale, visto che circa il 60 per cento dei 51 mila metri cubi di rifiuti nazionali sono stoccati in siti del Lazio -:
se non ritengano che il ruolo di Carlo Jean di presidente della Sogin sia incompatibile con quello di Commissario di Governo per la sicurezza dei materiali nucleari, soprattutto alla luce dell'emanazione della citata ordinanza del 4 luglio 2006;
quali iniziative intendano assumere per affrontare la delicata questione della gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e quali misure intendano adottare per garantire che gli interventi si svolgano con la massima sicurezza per la salute dei cittadini e per la tutela ambientale.
(4-00606)
PEDRINI, ASTORE, BELISARIO, LICASTRO SCARDINO, CAMPA, RAITI e D'AGRÒ. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
secondo una notizia pubblicata dall'agenzia giornalistica AgenParl, il commissario della Parmalat, Enrico Bondi, ha presentato una parcella di 32 milioni di euro, comprensiva dei suoi onorari. La suddetta richiesta, sempre secondo l'AgenParl, riguarderebbe l'attività svolta da Bondi nei due anni di commissariamento della Parmalat. Pertanto gli onorari sono di 45.000 euro al giorno -:
se il Governo non ritenga opportuno riconsiderare il tipo di rapporto retributivo, di cui si è fatto cenno, considerato che quello attuale viene giudicato come una beffa anche nei confronti dei piccoli risparmiatori che avevano affidato i loro risparmi a Parmalat e che avevano sperato che Bondi almeno in parte glieli facesse recuparare;
se ritenga opportuno rendere noto al Parlamento, il bilancio dei due anni dell'amministrazione straordinaria della Parmalat spa e delle sue controllate.
(4-00614)
PATARINO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
il gruppo Alenia ha diffuso un avviso per il reclutamento di personale laureato o diplomato ad alta qualificazione per la sua società Selex Composite, con sede a Grottaglie e finalizzata alla produzione di strutture aeronautiche in fibra di carbonio (per i cui meritori insediamenti sono stati assunti dalle Pubbliche Istituzioni consistenti e puntuali impegni), singolarmente prevedendo come titolo preferenziale la residenza entro un raggio di 30 chilometri dalla sede;
in tempi di globalizzazione economica e civile e di estrema rapidità dei trasporti, tale previsione appare, secondo l'interrogante, gratuitamente discriminatoria a carico di cittadini che distino anche un solo chilometro in più rispetto ai 30 di
cui sopra, ed ai quali si potrebbe semmai richiedere un impegno di residenza successivo all'assunzione -:
quali iniziative intendano assumere al fine di ottenere da un'azienda di tale rilevanza la rimozione della suddetta palese, discriminazione che a giudizio dell'interrogante è ingiustificata e forse anche illegittima, che potrebbe danneggiare anche l'azienda stessa riducendone o comunque condizionandone negativamente gli ambiti di selezione del personale, anche in considerazione dell'alta qualificazione richiesta.
(4-00631)
ROMAGNOLI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del commercio internazionale. - Per sapere - premesso che:
la posizione comune sulla direttiva servizi del Consiglio europeo del 31 maggio 2006, prevede nel suo ambito di applicazione le professioni legali richiamando tuttavia la prevalenza e quindi l'applicabilità delle direttive settoriali;
tale posizione riconosce inoltre la prevalenza delle direttive settoriali nella clausola per cui al settore delle professioni legali e riconosciuta l'applicazione delle direttive già vigenti in materia;
le risoluzioni del Parlamento europeo del 2001-2002-2003 e del 23 marzo 2006 sostengono che qualsiasi riforma delle professioni legali ha conseguenze importanti che vanno al di là delle norme della concorrenza incidendo su libertà, sicurezza e giustizia;
tali risoluzioni riconoscono che le tabelle degli onorari o altre tariffe obbligatorie per avvocati e professionisti legali (abolite dal decreto in oggetto) non violino gli articoli 10 e 81 del trattato, purché la loro adozione sia giustificata dal perseguimento di un legittimo interesse pubblico e gli Stati membri controllino attivamente l'intervento di operatori privati nel processo decisionale;
la Corte di giustizia ha dichiarato la legittimità delle tariffe minime (caso Arduino C-35/99) purché stabilite dallo Stato tenendo conto dell'interesse pubblico. Una procedura d'infrazione e stata aperta nei confronti dell'Italia per valutare la legittimità delle tariffe minime di ingegneri, architetti ed avvocati;
secondo l'interrogante il decreto n. 223 del 4 luglio 2006 è viziato da illegittimità visto che tende a liberalizzare settori (professioni legali e taxi) che di fatto sono esclusi dall'applicazione della direttiva servizi;
secondo l'interrogante alla luce della direttiva servizi e delle risoluzioni del Parlamento europeo si evince il riconoscimento a livello UE della specificità della professione legale e l'UE non impone né invita quindi in alcun modo gli Stati membri alla liberalizzazione di tale settore ma bensì ne riconosce la specificità;
secondo l'interrogante, a differenza che per altri servizi meramente commerciali, i consumatori non sono nella condizione di poter valutare la reale qualità del servizio offerto e quindi sono da tutelare tali condizioni -:
quali iniziative intenda assumere a fronte delle legittime richieste delle categorie professionali.
(4-00634)