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Allegato B
Seduta n. 28 del 19/7/2006
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INFRASTRUTTURE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
RUGGHIA. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la Rete Ferroviaria Italiana Spa (RFI), ai sensi di quanto previsto dalla legge 8 ottobre 1998, n. 354, «Piano triennale per la soppressione dei passaggi a livello sulle linee ferroviarie dello Stato. Misure per il potenziamento di itinerari ferroviari di particolare rilevanza», ha redatto il progetto definitivo, approvato dalla Giunta comunale di Albano (Roma) in data 5 marzo 2005, per la soppressione dell'esistente passaggio a livello posto lungo la linea ferroviaria Ciampino-Velletri al km. 23+391, in località Pavona;
tale progetto che prevede l'eliminazione del passaggio a livello posto sulla strada provinciale Albano-Torvaianica (via del mare) attraverso un sottovia carrabile, la realizzazione di rampe di raccordo della viabilità esistente, di viabilità complanari al lato est della rete ferroviaria, di un nuovo tratto di strada sul lato ovest, compromette il contesto urbano;
contro il progetto si è registrata una forte opposizione dei cittadini di Pavona che si sono costituiti in comitato, raccolto migliaia di firme, tenuto numerose manifestazioni di protesta che hanno avuto ampio risalto dagli organi di informazione;
i motivi dell'opposizione all'opera prevista dal progetto sono i seguenti: la via del mare verrà trasformata in un'autostrada, sparirà una delle piazze più importanti del paese (piazza Nemi) che è anche un'area di parcheggio, gli esercizi commerciali saranno isolati e privati di aree di sosta, le scuole elementari saranno circondate da strade ad alto scorrimento e il centro urbano di Pavona sarà stravolto -:
se non intenda verificare d'intesa con RFI la possibilità di un progetto alternativo
e l'ipotesi di interramento della linea ferroviaria, abbandonando una proposta secondo l'interrogante antieconomica, invasiva del territorio e contestata fortemente dalla popolazione.
(5-00116)
FASCIANI, MARIANI, GENTILI, PEDULLI, LOMAGLIO, GALEAZZI, CHIANALE, BOCCI, MARGIOTTA e IANNUZZI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
da numerosi Enti Locali, in particolare quelli di piccola dimensione, arrivano preoccupate segnalazioni per il contenuto del comma 5 dell'articolo 10 del codice degli appalti pubblici approvata con decreto legislativo n. 163 del 2006 (Gazzetta Ufficiale n. 10 del 2 maggio 2006) secondo cui il responsabile del procedimento dei pubblici appalti «deve essere un dipendente di ruolo»;
questa disposizione così tassativa sembra precludere la possibilità di ricorrere a personale a tempo determinato ex articolo 110, commi 1 e 2, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (TUEL), approvato con decreto legislativo n. 267 del 2000, ed anche di poter ricorrere a convenzioni con altri enti, onde potersi avvalere di personale cui affidare la responsabilità dei procedimenti. Non solo, ma in questo modo si rende impraticabile la possibilità di avvalersi di personale comandato o distaccato da altri enti;
tale norma si prefigura come deleteria soprattutto per i piccoli comuni stanti anche i vincoli in materia di assunzioni -:
se non intenda assumere iniziative normative per ovviare a tale situazione che di fatto blocca qualsiasi iniziativa in ambito di appalti pubblici per tutti gli enti locali sprovvisti del responsabile del procedimento.
(5-00119)
Interrogazioni a risposta scritta:
CONTENTO. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
nel territorio comunale di Erto e Casso (Pordenone), al di sotto della strada statale n. 251 «della Valcellina-Val di Zoldo», è da tempo presente un vasto fenomeno di dissesto idrogeologico, aggravato dalla continua erosione della scarpata, da parte del ruscello denominato «rio Gjaros»;
la situazione in parola è nota da almeno tre anni, tanto che più volte la stessa amministrazionecomunale di Erto e Casso è intervenuta sulla questione per avere notizie precise sullo stato di avanzamento della frana;
lo smottamento in atto preoccupa soprattutto perché corre a pochi metri di distanza dalla massicciata della soprastante Statale, l'unico asse viario che colleghi l'alta pianura pordenonese al limitrofo Veneto;
a tutt'oggi non risulta esser stato assunto provvedimento alcuno per bonificare o, comunque, arginare il fenomeno di degrado ambientale riscontrabile lungo il rio Gjaros -:
se siano a conoscenza dello smottamento presente al di sotto della strada statale n. 251 «della Valcellina-Val di Zoldo», in comune di Erto e Casso, a causa dell'eccessiva erosione della scarpata prodotta dalle acque del rio Gjaros;
se tale fenomeno di dissesto idrogeologico possa comportare, anche in tempi non immediati, dei problemi strutturali di qualsiasi genere per la soprastante carreggiata a valenza interregionale;
se intendano disporre quanto meno dei sistematici sopralluoghi al sito per il costante monitoraggio della situazione di instabilità;
se intenda attivarsi perché siano effettuati degli interventi che bonifichino o, comunque, limitino la potenzialità erosiva del ruscello in parola, noto alle genti del
luogo per la propria impetuosità di discesa a fondovalle.
(4-00618)
CONTENTO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
nel corso della passata legislatura, l'Anas ha beneficiato di un contributo governativo pari a circa tre milioni e mezzo di euro allo scopo di migliorare l'assetto viario della Strada Statale n. 552 «del passo del Monte Rest», in Provincia di Pordenone;
l'intervento in parola riguarderà i tratti compresi tra la diga di Ponte Racli-Redona e l'abitato di Miar, nei territori comunali di Tramonti di Sopra e di Tramonti di Sotto;
l'opera, conosciuta anche come «Secondo lotto dei lavori di ammodernamento della strada del Rest», non è stata ancora cantierizzata;
l'iter progettuale risulterebbe a buon punto, tanto che le Amministrazioni Comunali di Tramonti di Sopra e di Sotto hanno manifestato una certa preoccupazione per il mancato avvio dell'intervento;
tale stato d'animo è pienamente condivisibile, posto che lo stesso primo lotto dei lavori in questione è attualmente fermo a seguito di problemi burocratico-amministrativi (plurimi cambiamenti di imprese appaltatrici in corso d'opera), di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Pordenone e, financo, del crollo di un nuovissimo viadotto durante le fasi di collaudo;
il timore paventato dagli amministratori della Val Tramontina riguarda la possibilità - non certo così remota - che un ulteriore ritardo nella cantierizzazione di questo piano viario influisca negativamente sul costo dei materiali e della manodopera;
a quel punto, infatti, il finanziamento di cui in premessa non riuscirebbe più a coprire interamente gli oneri correlati all'esecuzione del secondo lotto dell'intervento;
la Strada Statale n. 552 è l'unico asse viario che colleghi la Val Tramontina al fondovalle e da decenni è al centro di vivaci dibattiti a causa della propria conformazione, eccessivamente stretta e soggetta a pericolosi fenomeni di dissesto idrogeologico -:
se sia a conoscenza dell'attuale stato di avanzamento dell'iter procedurale relativo ai lavori di messa in sicurezza della Strada Statale n. 552 della Val Tramontina nel tratto compreso tra la diga di Ponte Racli-Redona e l'abitato di Miar (leggasi «Secondo lotto dei lavori di ammodernamento della strada del Rest»);
se, in base alle informazioni in proprio possesso, sia in grado di rassicurare le Amministrazioni Comunali di Tramonti di Sopra e di Tramonti di Sotto (Pordenone) circa la tempistica dell'intervento, specificando la data di presumibile avvio del cantiere in parola.
(4-00621)