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Allegato B
Seduta n. 28 del 19/7/2006
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta scritta:
GALANTE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
da articoli di stampa e segnalazioni delle organizzazioni sindacali si evince che, tra mobilità e cassa integrazione, la crisi occupazionale ha raggiunto livelli preoccupanti arrivando a far scomparire circa 100 aziende;
all'inizio del 2005, 4000 unità hanno perso il posto di lavoro, mentre alla fine dello scorso anno si è arrivati alle 17.000 unità e dopo i primi sei mesi del 2006 si è toccata la quota 18.000 unità;
le cifre suddette fanno riferimento a lavoratori che in Toscana hanno visto il loro posto di lavoro a rischio a causa della crisi del mercato o di processi di ristrutturazione aziendale: di questi 5.540 sono inseriti in cassa integrazione straordinaria, 7.496 in quella ordinaria e 5.095 sono interessati da processi di mobilità;
sempre secondo fonti sindacali si apprende che oltre ai 18.000 lavoratori attualmente a rischio se ne aggiungono 3.000 che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali che li avevano coinvolti e non è chiaro se questi ultimi si siano ricollocati o siano rimasti senza lavoro;
la situazione sembra essere di tale gravità che la CGIL Toscana ha denunciato il rischio di vera e propria crisi sociale della Regione, spingendola a chiedere una radicale «riprogettazione» del sistema produttivo toscano investendo su ricerca e rinnovo della produzione -:
se il Ministro abbia già provveduto a convocare le parti sociali al tavolo di concertazione;
come intenda il Ministro, secondo le proprie competenze, operare al fine di ricollocare i lavoratori attualmente in mobilità e cassa integrazione;
come intenda operare al fine di impedire l'incremento, in tale stato di crisi sociale diffusa nella regione, di fenomeni di precarietà e lavoro grigio.
(4-00610)
GALANTE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
numerosi pensionati ex dipendenti INPS hanno fatto pervenire presso la direzione centrale dell'INPS una serie di istanze tese ad ottenere, oltre al rimborso per gli anni pregressi, la tassazione limitata all'87,5 per cento della quota integrativa della pensione categoria PI/PL per l'anno in corso;
gli stessi hanno invocato l'applicazione dell'articolo 11 punto 8 della legge 335/95 (Riforma Dini) così come previsto dalla disciplina delle forme complementari di previdenza di cui al decreto legislativo n. 124 del 1993;
la direzione centrale ha fatto pervenire ai suddetti pensionati una comunicazione nella quale si afferma che l'istituto, in qualità di sostituto d'imposta non è parte in causa nei giudizi tributari che riguardano esclusivamente l'amministrazione tributaria e gli ex dipendenti-contribuenti e pur avendo sollecitato nuove istruzioni da parte della direzione centrale normativa e contenzioso dell'agenzia delle entrate, deve necessariamente attenersi alle interpretazioni e alle direttive fornite dall'amministrazione finanziaria del ministero vigilante, continuando ad applicale quanto stabilito nella risoluzione n. 295/2002;
la comunicazione spedita agli ex dipendenti INPS sembra sollevare l'Istituto dall'obbligo, previsto ai sensi della legge 335/95 (articolo 11 punto 8), della corresponsione ai suddetti degli arretrati loro spettanti -:
come intenda, secondo le proprie competenze, operare al fine di garantire ai suddetti ex dipendenti INPS i relativi rimborsi e arretrati loro spettanti per legge.
(4-00622)