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Allegato B
Seduta n. 28 del 19/7/2006
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SALUTE
Interrogazione a risposta in Commissione:
CANCRINI e DE ANGELIS. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
a far data dal 3 luglio 2006 il Centro diurno Simona Carratù per disabili gravi-gravissimi di Aversa in provincia di Caserta veniva chiuso per il mancato rinnovo dei Progetti terapeutico-riabilitativi individuali e per il mancato pagamento da oltre un anno delle spettanze agli operatori (sociologi, psicologi, educatori professionali e musicoterapisti) da parte dell'Azienda Sanitaria Locale CE/2;
il Centro è stato fondato nel 2002 mediante un protocollo di intesa tra l'ASL CE/2, il Comune di Aversa e l'Associazione di volontariato Comunità Missioni (iscritta al registro Regionale del Volontariato con decreto a 15984 del 4-11-1999);
nel 2002, il dott. Franco Rotelli, direttore generale della ASL CE/2 nonché seguace di Franco Basaglia, introduceva per la prima volta nel nostro Paese proprio nel centro «Simona Carratù» una innovativa metodologia di erogazione dei servizi socio-sanitari in favore di persone con disabilità sociale (minori, anziani, disabili), i cosiddetti «Budget di Cura», ovvero Progetto terapeutico-riabilitativi individuali e personalizzati;
a decorrere dal maggio 2004, allorché alla direzione della ASL CE/2 di Aversa succedeva la nuova gestione, la struttura cominciava a presentare numerose criticità (i budget di cura non venivano rinnovati e le spettanze ai professionisti esterni non liquidate), divenendo così oggetto di reiterate proteste da parte dei familiari e dei genitori dei disabili;
in data 14 luglio 2006, una delegazìone del Partito dei Comunisti Italiani guidata dall'on. De Angelis ha incontrato i genitori ed i responsabili del Centro Diurno Simona Carratù constatando la persistenza di tutti gli elementi di crisi drammatica dell'attività del Centro dovuti alle scelte secondo gli interroganti inaccettabili della dirigenza dell'ASL CE/2. Sembra che la legislazione avanzata in materia di assistenza integrata socio-sanitaria prodotta negli anni dal centro sinistra e dall'operato del dott. Rotelli stia ora spegnendosi sotto la nuova gestione, che ha interrotto in maniera ingiustificata i servizi per interi mesi, ha creato precarizzazione e frammentazione dei rapporti di lavoro degli operatori, e ha prodotto, secondo gli interroganti, una mancanza di trasparenza nella gestione dei fondi integrati e nell'erogazione dei fondi stessi;
gli interroganti considerano il caso specifico presentato un esempio delle tante situazioni, a livello nazionale, che rappresentano un urgente e delicato problema da affrontare relativo ai servizi erogati in favore delle persone disabili -:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della drammatica situazione esposta in premessa;
se il Ministro in indirizzo intenda intervenire, attivando i poteri ispettivi richiamati all'articolo 1, comma 172, della legge n. 311 del 2004 e nel rispetto delle prerogative regionali.
(5-00111)
Interrogazioni a risposta scritta:
EVANGELISTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore-Sanità 11-17 luglio 2006, in una ricerca presentata al XII Congresso mondiale sul dolore cronico, svoltosi a Torino, in Italia sono circa 12 milioni i cittadini che soffrono di dolore cronico;
le dimensioni e la gravità del problema provano che il dolore cronico è di per sé una malattia di notevole impatto sociale perché compromette la qualità della vita, causa di inabilità e di perdita di ore lavorative;
nella maggior parte dei casi la causa principale del dolore cronico è un danno del sistema nervoso, definito dolore neuropatico;
il dolore neuropatico è gravemente invalidante, sottovalutato e spesso curato in modo inappropriato in quanto necessita di trattamenti specifici a cui spesso non si ricorre;
l'inappropriatezza delle cure comporta un aggravio della spesa sanitaria per l'uso improprio delle risorse;
recentemente la ricerca sul dolore ha prodotto farmaci specifici, validati a livello mondiale;
il processo di revisione delle note in corso da parte dell'Agenzia italiana del Farmaco potrebbe portare a limitare la rimborsabilità ad alcune tipologie di dolore sulla base di criteri discrezionali ed anti-economici, da un punto di vista della spesa sanitaria nel suo complesso, con grave discriminazione tra i pazienti;
il piano Sanitario Nazionale 2006-2008 dichiara che «Occorre pertanto moltiplicare l'impegno del Servizio sanitario nazionale nella lotta al dolore per il carattere etico ed umanitario che la connota e perché essa è indice di qualità dei Sistemi Sanitari» -:
come il Ministero della salute intenda vigilare affinché nella revisione delle note venga salvaguardato il diritto a non soffrire per tutti i pazienti affetti da dolore cronico neuropatico;
quali iniziative intenda assumere perché sia garantito per tutti i cittadini il diritto a non patire un «dolore inutile» ad esempio inserendo il trattamento del dolore nel Livelli Essenziali di Assistenza.
(4-00604)
PEDRINI, ASTORE, BELISARIO, LICASTRO SCARDINO, CAMPA, RAITI e D'AGRÒ. - Al Ministro della salute, al Ministro della solidarietà sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
è invalso l'uso da parte di molte farmacie, come detto in una nota pubblicata dall'Agenzia giornalistica AgenParl, di fornirsi dei farmaci a mano a mano che vengono presentate le prescrizioni mediche;
troppo spesso i clienti sono costretti a ritornare per prelevare i medicamenti richiesti;
alcuni grandi Comuni, come ad esempio il Comune di Venezia ed anche altri di minori dimensioni, hanno istituito servizi per prelevare e distribuire i farmaci prescritti, specie, agli anziani ed ai disabili;
sussiste una situazione di disagio dei cittadini per i quali non è possibile usufruire dell'accennato servizio, il quale dovrebbe essere reso obbligatorio e celere, soprattutto nei casi in cui la richiesta riguarda farmaci salvavita e malati cronici -:
se il Governo intenda prendere atto della lamentata situazione e adottare iniziative volte a prevedere in forma generalizzata in tutto il Paese un servizio di recapito dei medicamenti, allorché le farmacie non ne abbiano in immediata disponibilità.
(4-00624)