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Allegato B
Seduta n. 32 del 26/7/2006
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INFRASTRUTTURE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture, per sapere - premesso che:
la realizzazione della superstrada della Valsugana è un'opera programmata da oltre quarant'anni e attualmente realizzata, tranne che per il tratto da Pian dei Zocchi a Pove del Grappa nella valle del Brenta in provincia di Vicenza;
tale arteria è di estrema importanza in quanto costituisce la via naturale di collegamento tra Venezia e Trento con il successivo sbocco in Austria e Germania;
la strada statale 47 è già da tempo insufficiente per il continuo aumento del traffico lungo la Valle del Brenta e la realizzazione dell'ultima parte dell'opera, prima di sboccare nella pianura veneta, si rende necessaria per garantire, tra l'altro, un'accettabile qualità della vita per la popolazione residente nei paesi lungo la Valle del Brenta;
infatti, nell'attuale sedime stradale, a causa delle caratteristiche che non garantiscono
un corretto scorrimento del traffico, si verificano spesso incidenti anche mortali, che paralizzano la circolazione con gravi ripercussioni per tutte le attività della valle e la mobilità interregionale (tra Trentino e Veneto);
inoltre, essendo la strada statale percorsa da numerosissimi automezzi pesanti in transito da e verso il Brennero, che effettuano anche trasporti pericolosi, l'aumento sempre più consistente del traffico causa effetti inquinanti insopportabili ed eventuali incidenti di e fra simili mezzi, nei pressi di un centro abitato, potrebbero provocare disastri di gigantesche proporzioni;
in passato sono stati predisposti alcuni progetti e indicati vari tracciati per il completamento della superstrada nella Valle del Brenta, che sono stati sottoposti allo studio di valutazione ambientale conclusosi nel 1997;
nel 1998, presso la Prefettura di Vicenza, la Comunità montana del Brenta, i comuni di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta, Solagna, Pove del Grappa, Romano d'Ezzelino, Bassano del Grappa e il coordinamento unitario dei comitati hanno sottoscritto un documento con il quale è stato espresso unanime consenso per un tracciato definitivo in galleria tutto in sinistra Brenta e non penalizzante la viabilità locale;
la Comunità montana agli inizi del 1999 ha chiesto, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la costituzione di un tavolo di discussione convocato in data 21 giugno 1999;
in tale sede è stata pure chiesta la presentazione delle proprie osservazioni allo studio di impatto ambientale del Ministero dell'ambiente, le quali sono state formulate all'inizio del mese di luglio 1999 e sulle quali anche il Ministero per i beni e le attività culturali ha espresso parere favorevole;
in particolare, dalle valutazioni emerse si è rilevata la necessità di predisporre un nuovo tracciato, tutto in sinistra Brenta e prevalentemente in galleria, per garantire maggiore rispetto dell'ambiente;
allo scopo di individuare una soluzione per il completamento della superstrada è stato sottoscritto alla fine del 1999 un protocollo d'intesa tra l'Amministrazione provinciale di Vicenza, la regione Veneto, l'Anas, la Comunità montana e i comuni della Valle del Brenta per individuare un tracciato definitivo attraverso la predisposizione di uno studio di fattibilità;
tale studio ha ottenuto, nel corso di una conferenza di servizi in data 20 novembre 2001, il parere favorevole da parte di tutti gli enti interessati (Anas, regione Veneto, provincia di Vicenza, Soprintendenza ai beni artistici e storici per il Veneto, Comunità montana del Brenta, comuni di Bassano del Grappa, Romano d'Ezzelino, Campolongo sul Brenta, Pove del Grappa, San Nazario, Solagna e Valstagna);
sulla base dello studio di fattibilità l'Amministrazione provinciale di Vicenza, in accordo con la regione Veneto e l'Anas regionale, ha affidato, previo espletamento di una gara pubblica, la progettazione preliminare alla A.T.I. S.W.S. Engineering S.p.A. di Trento; attualmente tale progetto risulta giacente presso la Direzione Generale Anas di Roma -:
se non ritenga necessario intervenire presso l'Anas affinché si esprima al più presto in merito al progetto preliminare inoltrato e perché l'opera venga inserita nei piani Anas per la sua realizzazione;
quali ulteriori provvedimenti intenda adottare per il rapido completamento del tratto in premessa menzionato della superstrada della Valsugana, arteria di grande importanza per il collegamento Nord-Sud e indispensabile per il sistema impresa Veneto e la portualità veneziana.
(2-00086) «D'Agrò».
Interrogazione a risposta orale:
FABRIS. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
nel dicembre 2002 il Consiglio dei Ministri ha approvato il progetto definito dell'Autostrada A31 Valdastico sud, da Vicenza verso Rovigo e il 13 maggio 2004 l'ANAS ha dato il proprio via libera al completamento della Valdastico sud;
il 20 dicembre 2004 il consiglio di amministrazione dell'ANAS ha approvato i progetti esecutivi relativi ai lotti 9, 12 e 14 della Valdastico sud per un ammontare di 213 milioni di euro;
la Valdastico sud interesserà quattro province (Vicenza, Padova, Rovigo e Verona) e 22 comuni. Il tracciato si sviluppa dall'interconnessione esistente tra la A4 Brescia-Padova e la stessa A31 Valdastico, all'altezza del comune di Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza, e scorre verso la Riviera Berica;
l'opera si svilupperà per complessivi 54 chilometri, di cui 44,7 in superficie, 5 in galleria e trincea e 4,2 su ponti e viadotti. Il nuovo asse avrà caratteristiche di autostrada a pedaggio, con sei caselli ed una barriera terminale all'altezza di Badia Polesine;
il 12 febbraio 2005 l'allora Ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi ha inaugurato i cantieri dell'opera;
l'avvio dei lavori è stato contrastato da un ricorso presentato al Tar del Veneto da alcuni privati, dalle associazioni Italia Nostra e WWF, dal Comitato intercomunale contro la realizzazione della Valdastico sud e dalla Fondazione inglese The Landmark Trust. Il ricorso contestava le procedure secondo cui è stata condotta la Valutazione di impatto ambientale (VIA) e di approvazione del progetto, che andrebbe a deturpare il paesaggio dei Colli Berici, a cancellare circa 900 aziende agricole e a danneggiare il patrimonio artistico costituito da 9 ville venete poste lungo tracciato;
il Tar del Veneto ha accolto tale ricorso il 31 maggio 2005 ed ha decretato la sospensione dei lavori;
la decisione del Tar del Veneto è stata ribaltata alla fine del mese di agosto 2005 dal Consiglio di Stato, che ha accolto la richiesta dei soggetti ricorrenti (regione Veneto, Autostrada Brescia Padova e provincia di Vicenza) contro la sospensione dei lavori decretata tre mesi prima;
durante la scorsa settimana si è svolta l'assemblea straordinaria della società autostradale Serenissima che gestisce la Brescia Padova;
in particolare, a seguito di detta assemblea, il presidente della società autostradale Serenissima, Aleandro Merlin ha annunciato alla stampa la sospensione di tutte le opere relative ai lotti della Valdastico sud che ricadono nel nuovo piano finanziario, e la progettazione della Valdastico nord;
detta sospensione produrrà l'effetto di bloccare tutti i lavori della società autostradale Serenissima, compreso il proseguimento a sud della Valdastico e il nuovo casello di Montecchio Maggiore;
la concessione della Serenissima scade nel 2013 e il nuovo piano finanziario, già approvato da ANAS e CIPE, prevede un prolungamento della concessione fino al 2036;
secondo quanto apparso nella stampa l'onorevole Ministro interrogato avrebbe intenzione di riveder la situazione di tutte le società concessionarie di autostrade e, in particolare, la società Serenissima starebbe ora aspettando di essere ricevuta dal Ministero per spiegare la propria situazione e ottenere il via libera alla proroga fino al 2036;
con l'occasione è utile sottolineare come negli ultimi anni la società Serenissima ha dato vita ad una vera e propria holding che controlla svariate società che vanno dalla ristorazione all'immobiliare e in questo periodo, stando a notizie di stampa, detta società avrebbe bisogno di
essere riordinata in vista di un possibile sbarco in Borsa della società stessa che si dovrebbe occupare quale ragione sociale del traffico autostradale;
quanto dichiarato dal presidente della Serenissima Spa in merito al blocco dei lavori della stessa Serenissima, compreso il proseguimento a sud della Valdastico e il nuovo casello di Montecchio Maggiore (Vicenza) già inseriti nella proroga al 2013, oltre ad aver suscitato la giusta preoccupazione da parte della popolazione e degli enti locali dell'area vicentina, non corrisponde a quanto già previsto dalla concessione vigente in virtù della quale dette opere sono previste e da realizzarsi anche senza l'effettiva formalizzazione della proroga della concessione al 2036, non verificatasi con il precedente Governo ed ora al vaglio dell'attuale Esecutivo;
è da ritenersi oltremodo ingiusto e inaccettabile che, secondo l'interrogante animando lo scontro politico contro la nuova maggioranza di governo, una società autostradale quale la Serenissima, società partecipata in maggioranza da enti pubblici, arrivi al punto di bloccare i lavori che invece, per onorare gli impegni già assunti in virtù della concessione vigente, devono essere realizzati, mentre nel contempo non diminuisce l'impegno finanziario della stessa società a dar vita a società che non costituiscono la principale ragione di esistenza della concessionaria -:
se e quali iniziative di competenza, il Governo intenda assumere presso l'ANAS affinchè sia pienamente rispettata la concessione vigente e conseguentemente onorati tutti gli impegni sino ad oggi assunti per consentire ad esempio la realizzazione del proseguimento a sud della Valdastico ed il nuovo casello di Montecchio Maggiore (Vicenza);
come valuti il Governo che una società come la Serenissima Spa, nata per gestire le infrastrutture autostradali, si stia trasformando in una holding che controlla altre società che operano nei campi più diversi come quello immobiliare e della ristorazione utilizzando risorse finanziarie derivanti dalle concessioni pubbliche sottoscritte;
se in occasione della verifica della situazione di tutte le società concessionarie che il Ministro interrogato ha annunciato, avendo riguardo a quella della Serenissima Spa, non si ritenga di chiedere conto di tutti gli emolumenti che detta Società assegna e ridistribuisce agli amministratori che ha nominato nelle molteplici società da essa gestite, visto che i fondi che questa utilizza provengono dalla riscossione di tariffe autostradali previsti dai piani finanziari autorizzati e controllati da ANAS;
se non sia giunto il momento di controllare l'uso delle risorse finanziarie delle concessionarie autostradali che vengono spesso gestite senza quel rigore richiesto ad altre amministrazioni pubbliche o che comunque beneficiano di risorse derivanti da concessionarie pubbliche;
se sia a conoscenza del quadro delle società controllate, partecipate e collegate alla predetta società Serenissima e se tali partecipazioni non modifichino la natura della concessione di servizio pubblico di cui la società è titolare e, al tempo stesso, se nella individuazione delle società di progettazione, costruzione e servizi partecipate o partecipati della stessa concessionaria siano state rispettate le norme che consentano una corretta applicazione della legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive integrazioni e modifiche ora sostituite dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, in materia di appalti.
(3-00168)
Interrogazione a risposta scritta:
CINZIA MARIA FONTANA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
in data 9 novembre 1994 crolla il ponte sul fiume Adda in località Montodine (Cremona), un ponte posto su un'arteria importante quale la Bergamo-Piacenza,
interrompendo di fatto i collegamenti tra la sponda cremasca e quella lodigiana della Statale 591;
nell'agosto 1995 viene aperto il ponte provvisorio «bailey» costruito dal Genio Pontieri di Cremona;
nell'agosto 1998 il Ministero Lavori Pubblici esprime parere positivo al progetto per il nuovo ponte presentato dall'ANAS;
il 16 luglio 1999 si conclude la gara d'appalto con l'assegnazione dei lavori alla Coop Costruttori di Argenta (Ferrara);
il 20 luglio 2000 partono i lavori di costruzione del nuovo ponte, che si interrompono dopo più di due anni a causa del fallimento della società che si era aggiudicata l'appalto;
in data 6 dicembre 2005 l'ANAS-Compartimento della viabilità per la Lombardia invia alla Direzione Generale ANAS il progetto di completamento del ponte, che risulterebbe confermato nella proposta del Contratto di Programma Triennale 2006-2008;
nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2006-2008 e nel Bilancio Triennale 2006-2008 la stessa Provincia di Cremona ha previsto investimenti per le opere di completamento e ammodernamento della rete stradale correlate all'apertura del nuovo ponte;
dopo ben 12 anni di disagi subiti dalle comunità locali sia del territorio cremonese che lodigiano e di ricadute negative sull'economia locale, i lavori per il nuovo manufatto - realizzato all'80 per cento - sono fermi da circa quattro anni e ad oggi non è dato conoscere lo stato dei fatti relativi alla procedura autorizzativa e alla copertura finanziaria -:
se il Governo sia al corrente della situazione relativa all'opera pubblica sopra descritta e quali iniziative intenda adottare il Ministero al fine di sollecitare la rapida conclusione dell'opera.
(4-00713)