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Allegato B
Seduta n. 32 del 26/7/2006
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta orale:
DELFINO, RUVOLO e MARTINELLO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
gli agricoltori hanno espresso forti preoccupazioni per lo stato delle colture a seguito della perdurante siccità, che, secondo le prime stime potrebbe causare danni simili a quelli del 2003 quando le perdite ammontarono a quattro miliardi di euro;
in Piemonte sono stimati danni per decine di milioni di euro in tutte le province, con perdite che arrivano in alcune realtà al 50 per cento nelle coltivazioni di riso, mais, ortaggi, frumento e foraggio;
situazione preoccupante in Veneto, dove maggiormente colpite risultano le coltivazioni di mais e soia, mentre i vigneti andranno presto in crisi, e in Emilia Romagna dove i danni alle colture ammontano in percentuali variabili dal 20 per cento al 40 per cento;
gravi conseguenze delle elevate temperature iniziano a registrarsi anche al centro ed al sud Italia;
a causa della siccità gli agricoltori sono costretti ad utilizzare strutture irrigue che comportano ingenti spese, caricando ulteriormente i costi di gestione, che finiscono per gravare sul prezzo finale del prodotto e sulla competitività dell'agricoltura italiana -:
quali urgenti misure intendano adottare per far fronte ad una emergenza sempre più grave e se non ritengano che sia ormai necessario, un rinnovo strutturale della rete idrica, una razionalizzazione degli acquedotti da parte degli Enti gestori e una forte iniziativa per la realizzazione di invasi nelle aree maggiormente
colpite dalla siccità utilizzando le risorse già disponibili.
(3-00167)
Interrogazione a risposta in Commissione:
FUNDARÒ. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
a decorrere dall'anno 2001 in particolare e fino all'anno in corso, nella Regione Sicilia si sono verificati costanti e persistenti periodi di siccità. Trattasi di eventi eccezionali che hanno determinato lunghi periodi di crisi idrica anche in quei territori che annoverano una dotazione di importanti infrastrutture irrigue;
accanto all'emergenza idrica, facendo riferimento agli anni 2003, 2004 e 2005, non sono mancati i brevi ma intensi periodi in cui eventi naturali eccezionali hanno flagellato i territori rurali dell'Isola siciliana. Nei mesi di fine autunno del 2003, 2004 e 2005 la Sicilia, come gran parte delle regioni meridionali del Paese, è stata colpita da violenti nubifragi, trombe d'aria e allagamenti nelle zone maggiormente sensibili;
il settore agricolo ha sofferto in maniera specifica gli effetti rovinosi di tali calamità naturali classificate eccezionali, numerose aziende agricole hanno perso o in gran parte compromesso in modo significativo i propri raccolti, altre hanno sostenuto costi irrecuperabili per soccorrere con ausili esterni le attività produttive, ma ad ogni modo quasi tutte hanno subito profondi danni strutturali per cui le è risultato impossibile continuare le produzioni da reddito e sostenere lo sviluppo degli indirizzi agronomici su cui poggiavano i ricavi originari;
la normativa vigente in materia di calamità naturali demanda al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali la dichiarazione dell'esistenza di eccezionale calamità o avversità atmosferica, attraverso l'individuazione dei territori danneggiati e le provvidenze da concedere sulla base delle specifiche richieste da parte delle regioni e province autonome;
in seguito al riconoscimento dello stato di calamità naturale è possibile, da parte delle regioni interessate, ottenere l'intervento del Fondo di solidarietà nazionale e con esso erogare i sussidi che la normativa prevede in favore delle aziende agricole dichiarate danneggiate;
all'interrogante sono costantemente denunciati da parte degli agricoltori siciliani gravi ritardi nella corresponsione degli aiuti, o addirittura mancati rimborsi, chiesti e accordati a valere sull'istituto del fondo di solidarietà nazionale -:
con decorrenza dall'anno 2001 ad oggi, quante siano state, e per quale importo, le richieste di riconoscimento dello stato di calamità naturale avanzate dalla Regione Sicilia al Ministero delle politiche agricole e forestali e quali somme le siano state trasferite, per ciascun anno di cui trattasi, in conseguenza della dichiarazione dell'esistenza del carattere eccezionale di tali eventi calamitosi, sia in applicazione della normativa recata dal fondo di solidarietà nazionale, sia in attuazione di disposizioni speciali adottate per lo scopo ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225.
(5-00140)
Interrogazione a risposta scritta:
MELLANO, CAMILLO PIAZZA e BELTRANDI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per le politiche europee. - Per sapere - premesso che:
la Commissione Europea, con nota del 4 aprile 2006 - 4043, ha aperto una procedura di infrazione nei confronti della Repubblica Italiana e della Regione Liguria per l'emanazione della legge 34/2001 e
successive modifiche ed integrazioni, la quale ha come scopo la regolamentazione delle modalità di adozione delle deroghe al regime di protezione degli uccelli selvatici ai sensi dell'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE;
nella procedura di infrazione viene contestato che la normativa regionale è contraria all'articolo 9 della direttiva in quanto identifica in maniera generale ed astratta e senza limiti di tempo le specie oggetto della deroga mentre, nel sistema della direttiva, la deroga è un provvedimento eccezionale di carattere provvedimentale, che viene adottato solo in base a una precisa e puntuale analisi dei presupposti e delle condizioni stabilite all'articolo 9;
il parere motivato indirizzato alla Repubblica Italiana a titolo dell'articolo 226 del trattato che istituisce la Comunità Europea per violazione dell'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE, riguarda la cattiva applicazione della presente direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici con l'adozione della sopraindicata disposizione normativa regionale;
la nota del 4 luglio 2006 prot. n. 203564 della Commissione delle Comunità Europee in cui si invita la Repubblica Italiana a prendere le disposizioni per conformarsi al sopraccitato parere motivato entro due mesi dal medesimo;
l'Italia negli ultimi anni ha ricevuto ben 80 infrazioni alla normativa comunitaria ambientale, di cui 22 proprio legate alla tutela della biodiversità -:
se il Governo non ritenga urgente intervenire, e in quale modo, ai sensi dell'articolo 120, comma secondo, della Costituzione e dell'articolo 8 della legge n. 131 del 2003, al fine di garantire che la direttiva comunitaria richiamata in premessa venga effettivamente rispettata in tutto il territorio nazionale;
se il Governo non ritenga opportuno ed urgente modificare in tal senso la legge del 3 ottobre 2002 n. 221.
(4-00698)