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Allegato B
Seduta n. 4 del 18/5/2006
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INFRASTRUTTURE
Interrogazioni a risposta scritta:
JANNONE. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
il Protocollo d'intesa sottoscritto dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti con la provincia di Bergamo e regione Lombardia in data 19 luglio 2005 prevede, tra gli altri interventi da realizzare nel territorio bergamasco, la variante alla strada statale n. 42 da Albano Sant'Alessandro a Trescore Balneario, peraltro già inserita nel piano decennale ANAS 2003-2012 e nel contratto di programma fra il Ministero delle infrastrutture e l'ANAS per un importo complessivo dei lavori di circa 28 milioni di euro, di cui 4,5 a carico della regione Lombardia;
in data 30 marzo 2006 il Provveditorato delle OO.PP. di Milano, su richiesta di ANAS, ha convocato la Conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto definitivo della variante Albano Sant'Alessandro-Trescore Balneario della S.S. n. 42;
il progetto definitivo, predisposto dalla provincia di Bergamo, è stato aggiornato e adeguato con le modifiche concordate con i comuni interessati e sulla base delle richieste avanzate dalla Direzione Generale ANAS;
l'importo complessivo delle opere ammonta a 32.000.000,00 euro, dei quali 4.500.000,00 euro a carico di regione Lombardia -:
se non ritenga necessario impartire le opportune disposizioni affinché sia avviata concretamente la fase realizzativa dell'opera pubblica citata in premessa.
(4-00018)
CASSOLA. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
come è noto, a far data dal 15 dicembre 2002, il treno notturno Bruxelles-Milano, che trasportava anche autovetture, è stato soppresso poiché i costi fino ad allora ripartiti tra i Paesi attraversati sono stati successivamente posti interamente a carico del Belgio;
questa soppressione ha causato e sta causando notevoli disagi agli italiani abitanti in Lussemburgo e altrove;
la soppressione di treni notturni internazionali a lunga distanza ha causato e causa inoltre un evidente danno economico per l'Italia, in considerazione del frequente utilizzo di tali mezzi da parte di centinaia di migliaia di turisti;
tale servizio contribuirebbe a soddisfare meglio sia le necessità degli italiani all'estero in termini di mobilità, sia ad agevolare l'afflusso di turisti in Italia, dalle città citate -:
se non ritenga di voler rappresentare a Ferrovie dello Stato l'opportunità di favorire l'adozione di iniziative atte a migliorare e incrementare la mobilità dei cittadini europei (ad esempio, l'introduzione di un treno che preveda un tragitto Roma-Amsterdam, via Milano, Berna, Strasburgo, Lussemburgo e Bruxelles) e se non si intenda riconsiderare, di concerto con i governi dei paesi interessati (Lussemburgo, Francia e Svizzera) il ripristino del servizio.
(4-00022)
JANNONE. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la linea ferroviaria che congiunge Bergamo a Milano, via Treviglio e via Usmate, a fronte di un utilizzo quotidiano attestato intorno ai 20 mila viaggiatori, risulta essere una delle tratte più utilizzate d'Italia e, in termini assoluti, la più frequentata dell'intera Regione Lombardia;
ogni giorno la tratta Bergamo-Milano, per la quale vengono emessi dai 2.500 ai 3.000 biglietti, rappresenta in particolari orari la principale infrastruttura per migliaia di pendolari che nelle ferrovie reperiscono un alternativo mezzo di trasporto in un contesto viabilistico inter-provinciale inadeguato e sotto-strutturato;
secondo un'indagine compiuta nel mese di marzo del 2005, sono state 159 le avarie che hanno riguardato i 102 treni che ogni giorno circolano sui 1500 km della rete ferroviaria lombarda elencate in un giorno campione (il 3 marzo scorso) da un dettagliato rapporto della Direzione Regionale delle Ferrovie dello Stato. Secondo il riassunto redatto dal sindacato dei ferrovieri, 56 carrozze avevano il riscaldamento guasto, 52 un problema alle porte o alla telechiusura, 25 le batterie scariche o l'illuminazione non funzionante, 10 i freni in avaria, 4 erano senza scatola nera, 5 palesavano un'anomalia alle ruote e infine 11 carrozze semipilota avevano il ripetitore di segnali o il sistema di controllo di marcia guasto;
dalle reiterate lamentele dell'utenza, riunitasi in più comitati locali, e dai rilevamenti effettuati nella suddetta indagine, si evince una serie di intollerabili ritardi, con punte che toccano i 50', ovvero un minutaggio che è pari al normale tempo di percorrenza del convoglio sulla tratta in questione sui vagoni si denotano condizioni di scarsissima pulizia, di mancato funzionamento dei dispositivi di riscaldamento, di assenza totale di informazione sullo stato del servizio, anche e soprattutto
nella frequente evenienza di soppressioni improvvise ed ingiustificate delle corse;
la linea ferroviaria Bergamo-Milano, a fronte di una movimentazione assai rilevante per volume di passeggeri e di introiti, presenta un'antistoricità strutturale, per ovviare alla quale si invoca da tempo il necessario ammodernamento ed il quadruplicamento delle linee (parzialmente in corso);
i cronici ritardi lamentati dall'utenza, oltre a non ottemperare gli accordi di gestione tra gli enti, costituiscono grave ed inammissibile nocumento all'attività professionale e lavorativa degli utenti che usufruiscono della linea ferroviaria Bergamo-Milano, i quali ritengono comunque il mezzo ferroviario una valida alternativa al deficit viabilistico stradale che interessa l'intera provincia di Bergamo;
in un contesto di grave malcontento si prefigura, a seguito dell'applicazione della legge regionale 18 dicembre 2001 un aumento delle tariffe, a fronte delle inadeguatezze rilevate, risulta difficilmente giustificabile;
quanto suesposto disattende in modo evidente gli obiettivi e le strategie dichiarate e sottoscritte da Trenitalia, che puntano, secondo lo schema contrattuale della «promessa al pubblico» ad uno sviluppo e ad un costante miglioramento del servizio;
l'intollerabilità e l'inadeguatezza della situazione della linea ferroviaria Bergamo-Milano si contestualizzano nella già critica situazione della viabilità bergamasca gravata da una cronica mancanza di infrastrutture viarie e da un'autostrada storicamente inadeguata, criticità che di fatto penalizza pesantemente l'economia ed il comparto produttivo nel suo complesso;
risulta inammissibile che l'ammontare degli introiti derivanti dal tratto ferroviario in argomento, non sia congruamente reimpiegato in interventi atti a ridurre inefficienze ed inadeguatezze così palesi -:
se, in considerazione delle motivazioni esposte in premessa, non si intenda rappresentare a Ferrovie dello Stato l'opportunità di procedere ad una verifica dell'adempienza degli obblighi che regolano le convenzioni in essere tra Trenitalia e le ditte appaltatrici dei servizi, avuto particolare riguardo alle tratte ferroviarie Bergamo-Milano;
quali misure ed interventi il Ministro interrogato intenda adottare per risolvere i gravi problemi illustrati in premessa e se iniziative in tal senso siano attualmente allo studio, attesa l'incidenza e la rilevanza delle problematiche suesposte in relazione alla qualità, alla sicurezza ed all'affidabilità, nonché all'economicità, del trasporto delle migliaia di passeggeri che quotidianamente usufruiscono del servizio ferroviario Bergamo-Milano.
(4-00024)
JANNONE. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la normativa vigente vieta la somministrazione di superalcolici nei punti di ristoro e nei bar delle diverse tratte autostradali italiane;
l'assunzione di bevande alcoliche comporta gravi rischi in quanto compromette la capacità di guida e i tempi di reazione dei conducenti degli autoveicoli percorrenti il sistema viario;
l'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada rafforza il regime sanzionatorio vigente per i conducenti per i quali sia accertato il superamento dei limiti del tasso di gradazione alcolica consentito dalla legge;
in contraddizione con la ratio della normativa vigente sono d'altra parte consentite la vendita e l'esposizione sugli scaffali di bevande con gradazioni alcoliche rilevanti presso i market e le rivendite poste lungo la rete autostradale;
i conducenti di qualsiasi sorta di veicolo percorrenti la rete autostradale
sono quindi in grado di acquistare e di assumere le bevande alcoliche sostanzialmente lungo tutto il tratto autostradale -:
se e quali iniziative normative siano allo studio per rendere coerente ed univoca l'intera architettura legislativa, evitando così che si creino pericolose contraddizioni come quelle delineate in premessa.
(4-00025)
JANNONE. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
da decenni la provincia di Bergamo, nodo di transito e di sviluppo economico ed industriale fondamentale non solo nell'ambito della regione Lombardia, bensì dell'intera nazione, lamenta un'anacronistica carenza di infrastrutture ed accusa un notevole ritardo nella realizzazione di reti per la mobilità di merci e persone «da e per» il medesimo territorio provinciale;
gli indicatori sulla dotazione di infrastrutture di trasporto, elaborati scientificamente da analisi effettuate da specializzati istituti di ricerca (segnatamente nel presente documento si fa riferimento alle tesi elaborate dall'Istituto Tagliacarne ed allo studio realizzato da Confindustria-Federlombardia del luglio 2000), mettono in evidenza una situazione critica in relazione alla dotazione di infrastrutture per il trasporto, in particolare nello squilibrio fra domanda ed offerta;
relazionando l'offerta ed i recenti investimenti viabilistici realizzati nella provincia di Bergamo con alcuni indicatori di domanda, emerge come detti indici si contestualizzino nella media nazionale - qualora si consideri l'offerta complessiva in rapporto alla superficie - si dimezzino - qualora si consideri l'offerta complessiva in rapporto alla popolazione e con il livello di sviluppo -, decadendo, fino ad un quarto, qualora il raffronto avvenga con la struttura industriale;
la penalizzazione della provincia di Bergamo, il cui territorio è pesantemente coinvolto dal traffico in attraversamento - con una crisi che si è acuita da oltre un decennio, dopo l'apertura ai mercati dell'Europa dell'Est - è attestata inequivocabilmente da una graduatoria che, in relazione agli investimenti per le opere pubbliche, la posiziona al sesto posto nell'ambito delle province lombarde;
i massimi squilibri ed i deficit più intensi toccano, con pesanti e negative ricadute sul comparto economico, finanziario e produttivo, la rete autostradale e stradale che gravita su Bergamo ed il suo territorio;
in particolare, sulla A4, lungo la direttrice Milano-Brescia, arteria pulsante dell'intera Nazione, transitano in attraversamento mediamente 250 mila veicoli al giorno, con una criticità di 6 ore al giorno ed una percorribilità media di 26 km/h e che previsioni attendibili stimano, per il 2010, una velocità media di percorrenza di 20 km/h;
detta criticità coinvolge anche la rimanente rete stradale provinciale, ove transitano mediamente 230 mila veicoli al giorno e su cui si registra nelle ore di punta un tasso di utilizzo superiore del 20 per cento alla capacità ottimale di sopportazione della rete, con particolare riferimento alla strada statale Briantea e ad altre strade che superano - specificamente alcuni tratti della Padana Superiore e della strada statale 42, detta «Del Tonale e della Mendola» - del 50 per cento le potenzialità di sicurezza della strada;
in questo quadro si innestano altresì le gravi carenze dell'offerta e del servizio ferroviario dal momento che la linea ferroviaria Bergamo-Milano, a fronte di una movimentazione assai rilevante per volumi di passeggeri e di introiti, presenta un'antistoricità strutturale - esaustivamente testimoniata dai tempi di percorrenza che nel 2002 risultano essere identici, se non addirittura superiori, a quelli impiegati nel 1942 - per ovviare alla quale si invoca da tempo un ammodernamento ed il quadruplicamento delle linee;
non si prospettano, allo stato attuale, reali possibilità di incrementare in modo significativo il trasporto delle merci, proprio quando i limiti posti in alcune nazioni europee al transito dei veicoli merci minacciano la capacità di esportazione, mentre Bergamo realizza un terzo del suo valore aggiunto da merci vendute sui mercati esteri;
in previsione del raddoppio del Traforo del Gottardo per il 2017 che imporrà di smaltire ogni giorno 2.850 tonnellate di merci in aggiunta alle attuali quantità, si ipotizza un aumento del transito di quasi 6 mila mezzi pesanti al giorno;
in attesa del funzionamento a pieno regime, in tempi necessariamente lunghi, dell'interporto di Montichiari (in provincia di Brescia) dovrà considerarsi di prioritaria importanza, anche per il Nord Est del Paese la funzionalità dell'aeroporto di Orio al Serio il quale, pur raccogliendo una significativa percentuale della quota di traffico aereo regionale, non presenta tuttavia possibilità di particolare sviluppo strutturale per la vicinanza ai centri abitati;
in tale contesto diviene una priorità assoluta, per quanto riguarda la ricettività e la capacità dei nodi viari di Bergamo capoluogo, la conclusione delle opere in corso ed il completamento dell'Asse Interurbano, delle Tangenziali sud ed est, della Seriate-Nembro-Albino, delle varianti della Val Brembana, nonché il potenziamento della strada statale del Tonale ed altresì la realizzazione della 4a corsia dell'A4, opera quest'ultima che aumentando la capacità di transito del 20 per cento diviene indispensabile per la sopravvivenza del sistema in attesa della nuova rete;
oltre al completamento delle sopraccitate infrastrutture, il nuovo assetto viabilistico, di fondamentale importanza, per Bergamo e provincia si fonda sulla realizzazione di quattro assi strutturali portanti: la Pedemontana, la Bre.Be.Mi, l'Alta Capacità e la Pedegronda Ferroviaria, opere i cui tempi di realizzazione coprono un arco temporale che va dai 5 ai 15 anni e che, risultando essere assolutamente indispensabile il rispetto di questa stringente tempistica, si rende necessario, in ragione della criticità dell'area, sostenere investimenti minori a sostegno delle tre infrastrutture viarie in progetto;
constatata la crescente gravità del deficit dell'offerta di mobilità della provincia di Bergamo e del complesso della rete regionale, si rende auspicabilmente necessario un patto tra tutti i soggetti direttamente o indirettamente interessati a rilanciare la governance del territorio -:
quali misure ed interventi il Ministro intenda adottare per risolvere i gravi problemi in premessa, tali che consentano, definendo con criteri univoci le priorità d'intervento, di avviare con congruo margine d'anticipo opere a sostegno delle grandi infrastrutture lombarde menzionate in premessa, di dare avvio all'ammodernamento della linea ferroviaria Bergamo-Treviglio, di dotare con congrui finanziamenti la realizzazione della Pedegronda;
attesa l'incidenza e la rilevanza delle problematiche suesposte in relazione alla sicurezza delle migliaia di automobilisti interessati all'economia del trasporto su gomma e su ferro ai margini di competitività delle aziende coinvolte, alla sicurezza degli utenti, ai costi umani e sociali dei sinistri e in generale alla qualità di vita di tutti i cittadini lombardi, quali misure siano attualmente allo studio per promuovere l'economicità del trasporto su ferro e per fornire adeguati incentivi alla logistica.
(4-00026)
JANNONE. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
i numerosi incidenti ferroviari avvenuti recentemente su tratte di carattere regionale, impongono degli interventi urgenti per evitarne altri;
è indispensabile avviare un monitoraggio di tutta la rete ferroviaria italiana, compresi i sistemi di allarme, i semafori, i segnali sonori, eccetera, per verificare quali siano le situazioni a rischio e provvedere ad aumentare la sicurezza sulla rete;
le linee ferroviarie sono spesso carenti in infrastrutture, tanto che in alcune tratte internazionali (come l'asse Bologna-Verona-Brennero) i convogli viaggiano ancora in un unico binario;
su di un totale di 16.000 chilometri di linea ferroviaria soltanto meno di un terzo hanno un sistema di controllo che permettere il blocco in automatico di un convoglio qualora il macchinista non rispettasse, sia per errore umano che tecnologico, la segnaletica semaforica;
i treni di nuova generazione sono dotati di notevoli sistemi per la sicurezza, ma sono ancora in numero ristretto quelli in effettiva circolazione sulle tratte con più affluenza;
molti pendolari e fruitori del servizio di Trenitalia spa in genere, segnalano, anche con molteplici iniziative di protesta simboliche, i numerosi disagi cui quotidianamente sono costretti a subire, quali la presenza di convogli carichi oltre le reali possibilità delle carrozze, ma soprattutto il costante ritardo dei treni;
lo stress del viaggio ed il disagio verso questo mezzo di trasporto, è sicuramente destinato a crescere se si considera il degrado delle carrozze e dei sedili;
l'incremento della sicurezza e dell'efficienza rappresentano le prerogative indispensabili per qualsiasi aumento tariffario -:
quali misure siano allo studio da parte degli operatori del trasporto per investire nelle infrastrutture su rotaia e soprattutto nelle tecnologie per la sicurezza dei treni e della rete ferroviaria;
quali iniziative siano allo studio per rendere le linee ferroviarie più sicure ed efficienti;
quali misure si intendano attuare per i continui ritardi e disservizi in modo da prendere in considerazione le reiterate lamentele dell'utenza.
(4-00028)
RIGONI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
nel 2001 l'Amministrazione Comunale di Fivizzano (in provincia di Massa Carrara), per la messa in sicurezza di alcuni tratti della strada statale n. 63 del Cerreto, contattava il Compartimento ANAS di Firenze per sollecitare l'inserimento di alcuni tratti della strada nel programma straordinario degli interventi di urgenza previsti all'articolo 7 dell'Ordinanza Ministeriale n. 3095 del 23 novembre 2000 a seguito dei danni alluvionali;
in particolare, si riusciva a fare inserire il tratto tra il Km 14+400 (loc. Belvedere) ed il Km 15+400 (loc. Valle Ombrosa), dove la presenza di alcune frane, sia quiescenti che attive, giustificava un intervento di messa in sicurezza ed adeguamento del tracciato;
il progetto, su incarico dell'ANAS di Firenze, veniva redatto dallo studio G.P Ingegneria S.r.l. di Roma. L'ANAS appaltava i lavori, affidandoli ad una ditta di Catania, presentando il lavoro e l'impresa appaltatrice ad un incontro tenuto a Fivizzano nell'aprile del 2003, consegnando i lavori, sotto riserva di legge, all'impresa appaltatrice;
un primo ritardo abbastanza significativo si aveva per sminamento dell'area in quanto le autorità militari non davano il loro assenso fino ad ottobre 2003;
dopo un anno in cui i lavori sono proseguiti abbastanza regolarmente (anche se non molto velocemente); i lavori sono stati sospesi nel dicembre 2004 dall'impresa appaltatrice e ad oggi non sono ancora ripresi;
nel frattempo l'Amministrazione comunale di Fivizzano ha richiesto più volte almeno la messa in sicurezza del cantiere
e l'asfaltatura del tratto interessato che si presenta ancora in serie condizioni di pericolo (lettere del settembre 2005, novembre 2005, febbraio 2006 e ordinanza sindacale 41 del 22 marzo 2006) -:
se il Ministro interrogato non ritenga di adottare presso l'ANAS le iniziative di competenza con gli strumenti messi a disposizione dalla legislazione vigente e come intenda intervenire perché sia posta fine alle ragioni della sospensione dei lavori e gli stessi siano al più presto completati.
(4-00041)
FALOMI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
a partire da lunedì 3 aprile 2006, per decisione unilaterale del Comune di Messina, il punto di approdo per le motonavi dirette da Villa San Giovanni a Messina stessa ed utilizzate dai mezzi pesanti è stato spostato a sud della città;
il Comune di Villa San Giovanni ha da subito manifestato la propria contrarietà a tale decisione;
quanto sopra descritto ha comportato un allungamento del percorso di collegamento tra le due sponde da 3,5 chilometri a 5,8 chilometri, tale che i tempi di attesa nelle ore di punta sono raddoppiati da 20 minuti a 40 minuti in media;
il raddoppio dei tempi di attesa e la conseguente diminuzione delle corse disponibili, ha prodotto un ulteriore peggioramento della situazione sia dal punto di vista della viabilità che del livello di inquinamento;
il Comune di Villa San Giovanni subisce da decenni enormi disagi a causa della sua natura di città portuale di importanza fondamentale per il collegamento della Sicilia al resto del Paese;
in più occasioni è stata riconosciuta la situazione di eccezionalità e di rischio per l'intero Comune, tanto da essere oggetto di un recente e specifico decreto di emergenza ambientale;
nei prossimi mesi al consueto traffico commerciale si andrà a sommare quello turistico con tutto ciò che ne consegue;
per quanto risulta all'interrogante, esiste una proposta ferma al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la realizzazione di nuovi moli decentrati rispetto all'attuale porto di Villa San Giovanni al fine di liberare il centro cittadino da un traffico insostenibile per qualunque altro centro abitato -:
se il Governo non ritenga necessario un intervento urgente affinché sia realizzata la necessaria concertazione tra tutti gli enti su cui grava l'onere di garantire il collegamento tra la Sicilia e il resto del Paese;
in base a quali valutazioni il progetto di decentramento della portualità nel Comune di Villa San Giovanni sia stato ignorato, quando invece, a giudizio dell'interrogante, avrebbe permesso di realizzare un reale miglioramento della situazione.
(4-00054)
ZACCHERA. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
numerose stazioni ferroviarie sono state progressivamente private di personale proprio ed automatizzate, abbandonando le strutture al destino dei vandali che ne compromettono seriamente le caratteristiche;
in numerose località - di giorno e di notte - intorno a queste strutture fatiscenti girovagano persone senza fissa dimora che utilizzano i locali per gli usi più disparati e, in molti casi purtroppo impunemente deturpano, sporcano, imbrattano i locali senza alcun riguardo per le strutture;
questa situazione è particolarmente grave in Piemonte dove numerose linee
ferroviarie e stazioni ferroviarie minori sono da anni nel degrado più assoluto;
in particolare a Saluggia (Vercelli) la locale stazione ferroviaria è stata oggetto di numerosi atti di vandalismo che impediscono ai viaggiatori un uso normale della stessa. Inoltre, a Saluggia come in molte altre località, non vengono fornite ai viaggiatori informazioni su eventuali soppressioni di treni o ritardi, non vi sono impianti di controllo video (favorendo i danni sopra accennati) né monitor né addirittura sono esposti gli orari dei treni;
i lavori di ripristino annunciati alla stazione di Saluggia alcuni mesi fa sono iniziati solo nei giorni scorsi, ma risulta all'interrogante che non contemplino il ripristino degli arredi, i segnali esterni, la posa di bacheche informative ed anzi nei giorni scorsi ignoti hanno anche distrutto l'illuminazione rendendo precario l'utilizzo di parte della stazione da parte dei viaggiatori nelle ore di scarsa visibilità -:
quali iniziative si intendano adottare presso a Ferrovie dello Stato S.p.A. e società collegate perché sia assicurata una decorosa manutenzione alle stazioni ferroviarie minori, perché le stesse siano oggetto di videosorveglianza e fornite di quelle attrezzature minime che permettano ai viaggiatori un loro sicuro e possibile utilizzo;
quale sia nello specifico la situazione della stazione di Saluggia, quali lavori siano stati avviati ed in quali tempi.
(4-00059)
ZACCHERA. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in numerose stazioni ferroviarie italiane Trenitalia ha attivato un servizio per l'accoglienza in stazione dei disabili ed il loro accompagnamento ai treni in partenza così, previa prenotazione, per agevolare il loro arrivo;
purtroppo questo servizio è ben poco conosciuto dalla potenziale clientela e la risposta ad una richiesta telefonica - come ha potuto personalmente constatare l'interrogante il giorno 28 ottobre 2005 - di prenotazione del servizio significa a volte perdere ore in inutile attesa;
molte stazioni non sono però convenientemente attrezzate sia perché i mezzi di sollevamento delle carrozzine sono abbandonati all'esterno sia perché è disagevole l'attraversamento dei binari, tenuto conto che la gran parte delle stazioni non ha sottopassaggi attrezzati per i disabili;
nel caso specifico, ciò avviene alla stazione di Verbania Pallanza in località Fondotoce -:
quanti siano stati in questi anni i disabili che hanno potuto approfittare di questo servizio, se si ritenga che lo stesso sia adeguatamente conosciuto e pubblicizzato e quali iniziative si siano prese o si abbiano in animo di intraprendere per rendere le stazioni ferroviarie più agibili per i disabili;
nello specifico, se si intenda sollecitare una messa in sicurezza dell'attraversamento dei binari alla stazione di Verbania.
(4-00063)