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Allegato B
Seduta n. 4 del 18/5/2006
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
a seguito delle note decisioni del Consiglio di Stato e dell'Avvocatura dello Stato, è stato sostanzialmente sospeso l'uso dello strumento del fermo amministrativo
(le cosiddette «ganasce fiscali») sui veicoli, in attesa del nuovo regolamento applicativo;
attualmente, (e inevitabilmente), i tempi tecnici di aggiornamento del PRA e il meccanismo delle compravendite automobilistiche spesso non consentono la conoscenza in tempo reale della presenza di un fermo amministrativo registrato. Ciò comporta che la conclusione delle transazioni, e quindi delle trascrizioni, con il conseguente sostenimento delle non indifferenti spese della voltura, porti a scoprire solo a posteriori il richiamato vincolo con le conseguenti onerose operazioni di risoluzione contrattuale e/o di contenzioso;
attraverso la conoscenza «preventiva» della sussistenza di un gravame sul bene, i menzionati oneri verrebbero al contrario evitati e verrebbe reso un servizio agli utenti basato sui princìpi della trasparenza e della correttezza -:
a che punto sia l'iter di approvazione del citato regolamento;
se sia stata prevista nello schema del Regolamento una disposizione finalizzata a rendere obbligatoria, da parte del Pubblico registro automobilistico (PRA), la preventiva segnalazione dell'esistenza del fermo in sede di presentazione - tramite lo sportello telematico dell'automobilista di cui al decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre 2000, n. 358, - delle formalità di annotazione al PRA medesimo dei trasferimenti di proprietà dei veicoli.
(4-00016)
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 579 del 1993 dispone, tra l'altro, la cessione degli immobili costituenti il compendio immobiliare delle ex Ferrovie delle Valli Brembana e Seriana, ad eccezione della centrale elettrica di S. Giovanni Bianco alla Provincia di Bergamo; la stessa istituzione, in data 9 febbraio 1995, ha presentato al Ministero dell'economia e delle finanze richiesta di acquisizione di tali cespiti immobiliari;
la provincia di Bergamo, al fine di giungere alla prevista cessione, in data 9 gennaio 2006, ha diffidato (prot. n. 128394/GL. MGZ) l'Agenzia del Demanio a procedere alla cessione, sotto qualsiasi forma ed a qualsiasi soggetto diverso dalla provincia di Bergamo, immobili o parti di immobili ricadenti nella definizione di compendio immobiliare di cui alla richiamata legge n. 579 del 1993, (che assegna esclusivamente a tale provincia la cessione degli immobili costituenti il compendio immobiliare delle ex ferrovie di Valle Seriana e Brembana);
a tutt'oggi inspiegabilmente l'Agenzia del Demanio non ha provveduto ad effettuare la cessione predetta -:
per quali ragioni non sia stato ancora effettuato tale passaggio di proprietà e se non si ritenga necessario ed urgente definire la cessione immobiliare in esame a favore della provincia di Bergamo.
(4-00030)
FOTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella seduta della Commissione Finanze della Camera dei deputati del 18 gennaio 2006 venivano approvate la risoluzione 7-00729, che riformulata dal presentatore assumeva il n. 8-00150, e la risoluzione 7-00643, che riformulata dal presentatore, assumeva il n. 8-00151;
detti atti invitavano il Governo, nell'ambito del suo potere di vigilanza, a compiere le opportune verifiche in ordine alla cessione da parte della BAT della società di distribuzione dei tabacchi Etinera (successivamente trasformata in Logista Italia Spa) e a promuovere la ricerca di un accordo che potesse soddisfare le
richieste dei titolari dei depositi fiscali locali -:
se dagli atti in possesso del Ministro risultino le iniziative assunte ed i risultati derivati al riguardo.
(4-00033)
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
in molte parti d'Italia è tradizione secolare distillare liquori - come la grappa - dalle vinacce e che molto spesso - quando ciò non avviene per fini industriali o commerciali - trattasi di piccoli o piccolissimi impianti ad uso familiare o, in alcune zone, di «alambicchi consorziali a quota giornaliera» a livello di paese e gestiti in comunità da più persone per i pochi giorni all'anno in cui vengono utilizzati;
si tratta molto spesso di produzioni artigianali e del tutto limitate a poche bottiglie all'anno, con ormai una connotazione prettamente hobbistica;
indipendentemente dalla quantità di distillato prodotto, occorre oggi affrontare una complessa prassi burocratica per adempiere al pagamento della tassa di fabbricazione alcolica, tassa per la quale bisogna procedere alla compilazione di complicati registri e perfino di una bolletta di accompagnamento del prodotto dal luogo di distillazione alla residenza del contadino apportante le vinacce (è infatti già esclusa ogni attività commerciale, poiché trattasi solo di produzione dichiarata ad uso personale e familiare, così come è vietato l'acquisto di vinacce da terzi e quindi ciascuno può distillare solo quanto prodotto dalla propria vigna, che spesso è di minime dimensioni);
numerose sono le proteste per questa troppo complessa operazione burocratica -:
se non ritenga, tenuto anche conto del limitato apporto finanziario di questo tributo, adottare le opportune iniziative volte a semplificare l'iter burocratico e - senza annullare i controlli - permettere però un pagamento a forfait anche sulla base di autodichiarazione certificata da parte dei piccoli produttori che - fino alla concorrenza di poche decine di litri di distillato - possano così con più facilità svolgere questa attività senza fine di lucro e che rappresenta anche un importante elemento di tradizione culturale per le località agricole e di montagna.
(4-00034)
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il rapporto con il contribuente deve essere improntato alla massima collaborazione e trasparenza anche nel riconoscimento dei diritti dei contribuenti;
non risulta ancora essere stata rimborsata ad agenti e rappresentanti di commercio l'ILOR indebitamente pagata dal 1989 in poi nonostante sentenze ad essi favorevoli -:
quale sia l'iter del rimborso e per quale motivo non si sia ancora provveduto dopo 15 anni dall'esborso dei cittadini.
(4-00035)
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
sono in corso di distribuzione i nuovi tesserini sanitari europei che fungono anche da certificato di codice fiscale;
i cittadini di Verbano Cusio Ossola stanno ricevendo documenti dal quale risultano essere ancora residenti in Provincia di Novara;
da notizie di stampa si apprende che l'appartenenza alla precedente provincia (Vercelli) è indicata anche per i residenti nella Provincia di Biella;
l'interrogante ha ricevuto in pochi giorni due diverse tessere portanti dati anagrafici uguali, ma numeri diversi -:
se il Ministro non ritenga di dover intervenire per una verifica dei dati inseriti nelle tessere e se risulti diffuso il caso che i cittadini ricevano più di una tessera;
in caso affermativo, come si possa stabilire quale sia il corretto numero di identificazione della tessera;
quanto sia costata questa iniziativa e se eventuali correzioni per manifesti ed errori nella predisposizione dei tesserini debba restare a carico del Ministero o invece, a chi sarà effettivamente messo a carico.
(4-00036)
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
essendo numerosi i lavoratori italiani che come di frontalieri si recano quotidianamente a lavorare in Svizzera, sussistono accordi tra Italia e Svizzera tramite i quali ai comuni di residenza italiani prossimi al confine ed alle relative Comunità montane vengono ristornati parte dei fondi pagati dai lavoratori in Svizzera come quota del proprio reddito di lavoro dipendente;
ad oggi - nonostante siano ormai numerosi i lavoratori provenienti dai comuni facenti parte della Comunità Montana dello Strona e Basso Toce (provincia del Verbano Cusio Ossola) e che ogni giorno si recano a lavorare in Svizzera, particolarmente dai comuni di Gravellona Toce e Casale Corte Cerro - a questa Comunità Montana e comuni indicati non sono riconosciuti tali ristorni -:
quanti siano i lavoratori che risultano provenienti dai comuni della Comunità Montana dello Strona e Basso Toce che risultano lavoranti in Svizzera come frontalieri;
se non si ritenga necessario prendere solleciti accordi con le Autorità Svizzere al fine di riconoscere anche a questi comuni ed alla predetta Comunità Montana i giusti ristorni delle imposte pagate in Svizzera dai predetti lavoratori frontalieri.
(4-00037)
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il 31 dicembre 2003 è scaduto il contratto nazionale di lavoro per i dipendenti per le Agenzie delle Entrate, nonché quelli di altre Agenzie fiscali (Territorio-Dogane-Demanio) e il 31 dicembre 2005 sarebbe già scaduto anche l'eventuale rinnovo del medesimo contratto;
in particolare, non vi è accordo sulla determinazione del valore del buono-pasto, tuttora fermo ad una valutazione di 4,65 euro, ovvero le 9.000 lire fissate nel 1996 ed evidentemente non più in linea con i prezzi attuali;
gli altri punti in discussione sono quelli relativi alle indennità di agenzia e alla valutazione circa le decurtazioni salariali in caso di malattia;
il comparto appare obbiettivamente molto più efficiente del passato e ciò comporta un incremento delle entrate, come dimostrato dalle statistiche nazionali -:
per quali motivi non sia stato ancora concluso il contratto 2003-2005;
quali siano le posizioni del Governo circa questo contratto e per quali motivi siano stati conclusi contratti per altri importanti settori della Pubblica Amministrazione non considerando prioritario quello delle Agenzie fiscali;
se risponda al vero che, per quanto ad esempio riguarda il buono-pasto, sarebbero proprio i dipendenti delle predette Agenzie quelli più sacrificati rispetto ai riconoscimenti già concessi ad altri settori della Pubblica Amministrazione;
in merito alla indennità di agenzia, se il Governo non ritenga, alla luce delle leggi finanziarie 2004 e 2005, che debbano
essere versate ai lavoratori - almeno in parte - le entrate straordinarie legate alla cartolarizzazione dei beni immobiliari degli enti previdenziali.
(4-00043)
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il dibattito sulla trasparenza dei rapporti bancari e la tutela del risparmio è molto vivace in Italia dove, anche per esperienza diretta e personale dell'interrogante, si può constatare come un normale conto corrente preveda la corresponsione da parte della banca di un interesse attivo per il cliente pari allo 0,01 per cento (un centesimo di punto) contro un tasso passivo di oltre il 10 per cento, ovvero mille volte superiore;
le spese bancarie sono nuovamente aumentate in maniera rilevante (anche del 100 per cento) dall'inizio dell'anno tanto che un normale conto corrente di deposito con un saldo attivo pari ad alcune mensilità di salario comporta un notevole costo per il correntista, senza la corresponsione di alcun concreto interesse -:
se non ritenga, previa una verifica dei tassi attivi medi praticati alla clientela, di adottare iniziative normative volte a prevedere che su tutti i conti correnti bancari venga riconosciuto un tasso attivo per la clientela parametrato all'andamento dell'Euribor, considerandolo anche in relazione al tasso d'inflazione, tasso che potrebbe oggi equamente aggirarsi intorno all'1 per cento annuo, ovvero circa la metà del predetto Euribor.
(4-00044)
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'agenzia delle Entrate, in applicazione alla legge Finanziaria 2003, con circolare del 10 giugno 2004 n. 23, dispone che le imprese individuali con volume d'affari fino a 75.000 euro che svolgono l'attività nei piccoli comuni di montagna con popolazione fino a 1000 abitanti possano dedurre dal reddito d'impresa un importo fino a 3.000 euro;
dall'elenco dei comuni indicati nella circolare risulta escluso quello di Miazzina (provincia del Verbano Cusio Ossola) per motivi obbiettivamente inesplicabili -:
per quali motivi non sia stato inserito il comune di Miazzina e - nel caso ciò sia avvenuto per mera dimenticanza - quali iniziative ed in quali tempi verranno adottate per includerlo al più presto nei comuni oggetto della indicata agevolazione.
(4-00046)
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'ultimo capoverso dell'articolo 1 comma 34 della legge n. 239 del 23 agosto 2004 «Riordino dei settore energetico» e le norme contenute nella legge n. 287 del 10 ottobre 1990 «Norme per la tutela della concorrenza» vietano - ad avviso dell'interrogante - le operazioni «post-contatore» da parte di aziende che gestiscono le imprese di distribuzione del gas e società loro collegate in franchising;
la grande pubblicità data da tali imprese a lavori idraulici di sistemazione di caldaie, scaldabagni e cucine pagabili con rateazioni legate alle bollette crea un gravissimo danno alle migliaia di imprese artigiane del settore che si trovano così a dover affrontare una sleale concorrenza economica e commerciale tra l'altro in un momento di particolari difficoltà economiche;
recentemente anche la magistratura (sentenza del tribunale di Sanremo cron. 898 del 14 dicembre 2004) avrebbe dichiarato illegittima la campagna promozionale promossa da «Italgas Più» - società legata all'ENI - a tale riguardo;
numerose e documentate sono le proteste delle Associazioni artigiane di categoria e quanto sopra sta portando ad una grave perturbazione del settore e della
corretta attività commerciale ed artigianale, settore che molte volte questo ministero ha dichiarato di voler difendere e tutelare anche in considerazione della sua importanza per l'economia nazionale -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e in caso affermativo quali iniziative di carattere normativo intenda adottare a tutela delle imprese artigiane e dei consumatori.
(4-00048)
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'attuale legge sulle imposte dirette delle persone fisiche dispone che il coniuge possa essere considerato a carico dei dichiarante se il suo reddito annuo non supera i 2840,51 euro;
tale limite è stato fissato alcuni anni fa e non è più stato rivalutato e conseguentemente sono numerosi i casi in cui un coniuge non può considerare a carico l'altro coniuge magari per aver minimamente superato tale limite e conseguentemente perdere la prescritta deduzione per il coniuge a carico di circa 500 euro -:
se non si consideri doveroso adottare iniziative normative volte ad incrementare il limite di 2.840,51 euro, rivalutando tale importo in relazione al costo della vita e comunque accordando la possibilità di non incassare l'eventuale incremento di reddito per il coniuge a carico, ove l'accettazione dello stesso determini una perdita, in termini di detrazioni fiscali per il contribuente, che ecceda i benefici dell'incremento stesso.
(4-00049)
ZACCHERA.- Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
milioni di cittadini italiani, la più parte lavoratori dipendenti, usano ogni giorno i «buoni pasto» emessi dalle singole aziende od amministrazioni pubbliche quando - ed è la maggior parte dei casi - non siano operanti mense interne aziendali;
la gestione di questi buoni pasto è controllata in buona parte da alcune grandi aziende che intrattengono rapporti di convenzione sia con le aziende o gli Enti preposti che con migliaia di punti di ristoro (ristoranti, tavole calde, bar ed altri) dove vengono utilizzati e smerciati i «buoni»;
le recenti normative hanno imposto di fatto alle aziende del settore ad aderire alle Convenzioni Consip, equiparandole a «fornitori» della pubblica amministrazione;
ciò ha comportato e comporta rilevanti perturbazioni del mercato, essendosi grandemente ristretto il numero delle aziende in grado di predisporre il servizio a prezzi competitivi;
peraltro il Governo sembra voler preferire criteri di prezzo ed economicità piuttosto che verificare e far verificare il livello qualitativo dei pranzi serviti;
il Ministero dell'economia e delle finanze starebbe per varare un decreto chiarificatore sulle caratteristiche dei fornitori che fossero interessati a gestire tali servizi, ma ad oggi non si hanno notizie circa i contenuti del decreto e ciò comporta viva preoccupazione da parte delle aziende del settore che stanno vivendo un clima di grande incertezza -:
quali intendimenti abbia il Governo e segnatamente i Ministri interessati, nella gestione di questa delicata materia, al fine di giungere ad un corretto compromesso tra qualità e varietà dei cibi e prezzo pagato nonché alla predisposizione di un efficiente elenco nazionale delle aziende che siano autorizzate a fornire il servizio;
se non si ritenga urgente adottare iniziative normative volte a specificare le questioni descritte in premessa ascoltando in contraddittorio le associazioni di categoria, che rappresentano le aziende fornitrici
di pasti attraverso la formula dei tickets restaurant, fornendo loro in via prioritaria non solo copia dei bandi ma anche chiare indicazioni circa la qualità dei pranzi serviti alla clientela convenzionata.
(4-00060)