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Allegato B
Seduta n. 4 del 18/5/2006
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DIFESA
Interrogazioni a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in linea con la disciplina della trasformazione progressiva dello strumento militare in professionale, a norma dell'articolo 3, comma 1, della legge n. 331 del 2000, il decreto legislativo 8 maggio 2001 n. 215, ha previsto, fra l'altro, anche per le FF.AA. la nuova categoria degli ufficiali in ferma prefissata, nello specifico, della Marina Militare;
l'attuale normativa prevede le seguenti novità:
a) all'articolo 23 del decreto legislativo n. 215 del 2001, integrato dal decreto legislativo n. 236 del 31 luglio 2003, la durata della ferma, all'inizio di 18 mesi, è stata, col succitato decreto-legge n. 236 del 2003, fissata in due anni e sei mesi;
b) l'articolo 24 del decreto legislativo n. 215 del 2001, concernente lo stato giuridico ed avanzamento degli ufficiali in ferma prefissata, prevede, tra l'altro, che agli stessi si applichino le norme di stato giuridico previste per gli ufficiali di complemento raffermati;
c) gli ufficiali in ferma prefissata possono essere ammessi, a domanda, ad un'ulteriore ferma di dodici mesi;
gli ufficiali in ferma prefissata, ausiliari del Ruolo Speciale, sono giovani diplomati con ottimi voti, laureati o in procinto di laurearsi; mentre tutti gli ufficiali in ferma prefissata, ausiliari del Ruolo Normale, sono giovani laureati e la maggior parte di essi è in possesso di titoli di specializzazione post laurea, se non di abilitazione professionale;
gli stessi ufficiali già ricoprono posizioni di rilievo nell'ambito degli organici di appartenenza: gli ausiliari del Ruolo Speciale assumono normalmente il ruolo di Comandante di plotone, di compagnia, insegnano materie professionali presso le scuole di sottufficiali eccetera nell'ambito dell'organizzazione addestrativa, mentre gli ausiliari del Ruolo Normale ricoprono il ruolo di Capo Sezione (per la specialità Amministrazione, a titolo esemplificativo, Capo Sezione Gestione Denaro, Capo Sezione Gestione Materiali, Capo Sezione Distaccamenti o Capo Sezione Approvvigionamenti);
un allievo ufficiale in ferma prefissata costerebbe all'Amministrazione, per il solo iter formativo di circa quattro mesi, circa 11.000,00 euro;
il costo sostenuto per (uno) dei sei corsi AUFP della Marina fino ad oggi espletati, per la formazione di 240 allievi ufficiali ausiliari del Ruolo Speciale e Normale risulterebbe pertanto di circa 2.500.000,00 euro -:
se il transito in servizio permanente, garantirebbe all'Istituzione:
1) la possibilità di assumere definitivamente nel proprio organico personale non solo già selezionato, ma anche professionalmente qualificato;
2) un margine di risparmio, garantito dalla riduzione dei costi necessari
all'indizione dei concorsi utili a coprire le normali, periodiche, esigenze di arruolamento e di addestramento di ufficiali in servizio permanente effettivo dei predetti ruoli;
3) l'ulteriore risparmio derivante dalla possibilità di ridurre sensibilmente la durata dell'iter formativo attualmente previsto per un ufficiale in servizio permanente effettivo, considerando che un ufficiale in ferma prefissata, all'atto del predetto transito, vanterebbe un'esperienza professionale diretta di trenta/quarantadue mesi, a seconda dei casi, con risorse che potrebbero essere reinvestite nella qualificazione del personale e nell'acquisizione delle tecnologie;
se non intenda il Ministro interrogato adottare iniziative atte a consentire il transito diretto nel servizio permanente degli ufficiali in ferma prefissata, già in servizio nella Marina Militare, considerando che gli stessi sono stati arruolati in seguito ad un concorso pubblico a tutti gli effetti.
(4-00038)
ZACCHERA. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella parte meridionale della provincia di Cuneo ed in particolare nella zona di Ceva la presenza delle forze dell'ordine è ridotta al minimo;
ad oggi a Ceva, per il controllo di un vasto territorio collinare e composto da una decina di comuni, la locale stazione dei Carabinieri dispone di soli 6-7 elementi, assolutamente insufficienti anche per monitorare il fenomeno della immigrazione che a Ceva raggiunge il 13 per cento della popolazione;
l'intera Compagnia dei Carabinieri di Mondovì deve peraltro coprire un territorio vastissimo e spesso difficile da raggiungere con piccole stazioni spesso sotto organico e con l'impossibilità - per esempio - di organizzare turni di sorveglianza durante le ore notturne tenuto conto che tutte le stazioni decentrate non svolgono servizi al di fuori degli orari di ufficio;
a Ceva esiste solo un comando della Polizia Stradale che controlla numerose vie di comunicazioni verso la Liguria, ma non vi è il Commissariato di P.S. così come non esistono Commissariati in altre località importanti della provincia di Cuneo come Alba, Mondovì, Fossano, Savigliano, Bra eccetera limitandosi la presenza della Polizia di Stato alla sola Questura di Cuneo;
viceversa - almeno a Ceva - vi è una considerevole presenza della Guardia di Finanza che svolge però fini istituzionali e non è preposta al controllo del territorio -:
se non si ritenga di dover complessivamente implementare la presenza delle Forze dell'Ordine in provincia di Cuneo e nello specifico nella zona di Ceva e quali siano a questo proposito gli intendimenti dei Ministri in indirizzo;
se non si ritenga di procedere in termini di coordinamento provinciale di sicurezza pubblica a ottimizzare l'attività delle forze presenti nella provincia di Cuneo al fine di favorire un loro lavoro congiunto, ma anche predisporre una maggiore presenza sul territorio nelle ore serali e notturne onde volgere una preziosa opera di prevenzione ed eventualmente la repressione di attività criminose.
(4-00042)