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Allegato B
Seduta n. 4 del 18/5/2006
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta scritta:
RONCONI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
lo scorso mese di aprile 2006 la Federdistribuzione ha presentato un esposto alla Commissione europea nei confronti della Repubblica Italiana per presunti aiuti di Stato concessi in violazione della normativa UE alle cooperative di consumatori che fanno capo a Coop Italia sotto forma di trattamento fiscale di favore;
Coop Italia è leader nel mercato nazionale della grande distribuzione ma, di fatto ha perso, a parere dell'interrogante la natura mutualistica e la funzione sociale che era alla ratio del regime fiscale di vantaggio di cui il sistema cooperativo è beneficiario, in quanto è oggi un soggetto economico come gli altri;
anche la recente vicenda Unipol-BNL ha di fatto dimostrato, secondo l'interrogante, che un certo tipo di sistema di Coop ha ormai abbandonato la funzione originaria
investendo con ambizioni di dominio in settori diversificati come quello assicurativo e bancario;
Coop Italia gode della deducibilità del 70 per cento dell'imposta IRES, di quella integrale degli utili destinati a riserve e la deducibilità del 70 per cento degli utili destinati a riserva volontaria (purché indivisibile);
le Coop aderenti a Coop Italia possono raccogliere denaro direttamente dai soci consumatori con una ritenuta del 12,5 per cento rispetto al 27 per cento dei conti correnti bancari, determinandosi così una situazione in cui il leader del mercato nazionale della distribuzione ha anche somme di denaro a basso costo da reinvestire sul mercato immobiliare annullando ogni ipotesi di par condicio e di tutela della concorrenza fra gli operatori;
a parere dell'interrogante, la ratio del particolare regime fiscale non esiste più ovvero la funzione sociale e mutualistica è del tutto assente, in quanto non vengono praticati i prezzi più bassi del mercato ma si effettuano politiche di fidelizzazione analoghe a quelle delle altre catene, inoltre i profitti non vengono ridistribuiti ai soci sotto forma di ristorni ma reinvestiti in altre attività, prevalentemente immobiliari -:
quali urgenti iniziative intenda adottare il Governo italiano per riequilibrare il mercato, permettendo la possibilità di una reale concorrenza e al contempo salvaguardi e valorizzi ancor di più il mondo della vera cooperazione a finalità mutualistica e il grande valore sociale del movimento cooperativo italiano.
(4-00014)
PEDRIZZI e GIANFRANCO CONTE. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il Gruppo Tetra Pak ha avviato un piano di ristrutturazione degli impianti produttivi nell'ambito di una strategia volta a fornire ai clienti materiale di confezionamento competitivo ed efficiente;
il predetto piano si sarebbe reso necessario alla luce delle condizioni sfavorevoli di mercato e dell'accentuata competitività del settore dei contenitori per liquidi alimentari con il conseguente sovradimensionamento della capacità produttiva in Europa;
in particolare, negli ultimi sei anni, il mercato europeo delle confezioni dei prodotti freschi ha subìto una flessione dei volumi superiore al 35 per cento;
la produzione del Tetra Rex, secondo i programmi della dirigenza e della proprietà, sarà concentrata nello stabilimento di Sunne in Svezia;
il 26 aprile 2006, il Gruppo Tetra Pak ha deciso la chiusura del sito produttivo di Latina;
l'Azienda ha informato le organizzazioni sindacali ed ha avviato la procedura di mobilità per tutti i dipendenti di Tetra Pak Latina S.p.A.;
nella comunicazione inviata, nella suddetta data, a tutti i dipendenti la decisione è stata motivata con le drammatiche condizioni di mercato a causa delle quali il consumo del latte fresco in Tetra Rex registra un andamento sostenibile soltanto nel Nord Europa;
in Italia, le richieste dei clienti avrebbero registrato un drastico calo, a favore del PET e della concorrenza diretta di altri fornitori di contenitori in poliaccoppiato. Nello specifico, in Italia le perdite di volumi sono state del 44 per cento dal 1999 al 2005, con una tendenza ad un ulteriore accentuato calo;
alla luce di quanto sopra, come si legge nella comunicazione citata, lo stabilimento di Latina si trova ad avere una collocazione logistica sfavorevole per le necessità attuali e future del Tetra Rex, anche per la mancanza di adeguate infrastrutture viarie di collegamento con i mercati;
la decisione adottata, pur non essendo in alcun modo legata alle performance dei dipendenti nello stabilimento, si sarebbe resa necessaria per migliorare la competitività di Tetra Pak;
il numero dei dipendenti (ai quali nel passato erano stati richiesti anche notevoli sacrifici in termini di impegno, di salari e di partecipazione agli investimenti) che verranno coinvolti nelle procedure di mobilità è di 130;
nonostante il gruppo Tetra Pak abbia assicurato il suo impegno per affrontare in modo responsabile la situazione, la decisione assunta ha creato un clima di evidente preoccupazione nei lavoratori per l'impatto sociale che inevitabilmente ne conseguirà;
nella giornata di venerdì 5 maggio 2006, in occasione del vertice di Confindustria convocato per avviare la procedura di mobilità, i 130 dipendenti hanno manifestato sulla statale Appia, creando pesanti disagi alla circolazione stradale che si sono estesi a tutta la rete circostante;
i rappresentanti sindacali e di categoria hanno lamentato la mancata assunzione di provvedimenti concreti da parte della istituzione regionale che, ad oggi, continua ad essere latitante in tutta la vicenda ed il cui intervento viene richiesto per favorire la permanenza del sito pontino della Tetra Pak -:
quali concrete ed urgenti iniziative intendano assumere i ministri interrogati affinché si faccia fronte alla grave situazione determinatasi e sia sostenuta la presenza sul mercato italiano della produzione di Tetra Rex e, in particolare, se non ritengano di adottare provvedimenti immediati per lo stabilimento di Latina;
se non ritengano di adottare misure di politica attiva per i lavoratori a rischio, tali da garantire loro il posto di lavoro.
(4-00055)