Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 4 del 18/5/2006
...
DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ
Interrogazione a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro per i diritti e le pari opportunità, al Ministro della
solidarietà sociale, al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
numerose leggi regolano le procedure per le adozioni internazionali di minori ed il decreto del Presidente della Repubblica n. 492 del 1 dicembre 1999, indica le norme per la costituzione, l'organizzazione ed il funzionamento della apposita Commissione istituita ai sensi della legge 31 dicembre 1998, n. 476;
migliaia di famiglie italiane, ogni anno, iniziano l'iter per poter accedere alle adozioni internazionali e a seguito di una lunga ed approfondita istruttoria da parte della Magistratura delegata, 8.000-9.000 famiglie all'anno vengono abilitate alla adozione internazionale;
ai sensi di legge, queste famiglie per poter procedere alle adozioni devono quindi rivolgersi ed iscriversi alle associazioni riconosciute ai sensi di legge, associazioni che richiedono una quota di iscrizione ed altri versamenti di non trascurabile importo;
viene anche richiesto di sostenere corsi regionali di formazione per le coppie già abilitate, del costo di 500-750 euro a coppia, che spesso hanno sede lontano dalle rispettive residenze, e al termine di questa trafila, le famiglie attendono l'adozione con comprensibile ansia e nella più totale incertezza sui tempi di adozione che non viene mai garantita;
in questi ultimi anni, non più di 2.000 bambini l'anno vengono effettivamente adottati e quindi oltre il 75 per cento delle famiglie abilitate non riesce a procedere all'adozione tanto che in questi ultimi anni si è andata accumulando una «massa critica» di migliaia e migliaia di famiglie che di anno in anno vengono rimandate al successivo e che, implicitamente, divengono più esposte alle sollecitazioni più o meno corrette - sia in Italia che all'estero - per giungere alla sospirata adozione;
un ulteriore costo va sostenuto e viene richiesto dalle Associazioni per contattare l'ente autorizzato all'estero, di norma studi legali o semplici avvocati che si sono «specializzati» in queste materie, dando spesso vita ad un «mercato parallelo» anche in occasione delle sollecitate visite dei potenziali genitori che compiono spesso inutili e costosi «viaggi della speranza» non senza dimenticare che numerose fonti di stampa hanno sottolineato come dietro a questi studi legali vi siano purtroppo anche infiltrazioni di carattere malavitoso o mafioso;
le Associazioni autorizzate operano spesso in molte nazioni diverse, in continenti diversi, senza - la più parte - specializzazioni territoriali;
conseguentemente il sistema delle adozioni internazionali così attuato sta dando preoccupanti segni di cedimento, in un modo irrazionale e poco garantista soprattutto perché è difficile capire, all'interno del ventaglio delle associazioni autorizzate, quali siano effettivamente serie e quante invece siano oggetto di vero e proprio lucro da parte dei propri dirigenti ed organizzatori, per esempio non fermando il numero delle nuove iscrizioni di coppie, quando hanno già da smaltire un considerevole numero di famiglie già iscritte ed «in lista di attesa» magari da mesi od anni -:
quale sia la situazione attuale in questo settore, ed in particolare, quante siano le associazioni autorizzate, quante famiglie risultino iscritte alle associazioni negli ultimi anni e quanti casi si siano effettivamente risolti;
quali e quanti controlli ed ispezioni siano state effettuate per verificare la correttezza di comportamento delle associazioni autorizzate e quali risultati abbiano comportato;
se siano state sospese autorizzazioni già rilasciate e quale sia il giudizio dei Ministri interessati, per quanto di loro specifica competenza, in merito a questa situazione;
se non si ritenga di dover addivenire a nuovi servizi e controlli, anche di carattere
informatico, per «mappare» la situazione e poter seguire sia caso per caso che in un modo complessivo le pratiche di adozioni; affinché non si verifichino casi - come recentemente avvenuto in Romania - di decine di famiglie recatesi sul posto per procedere alla consegna dei minori adottati per adozioni che poi si rivelano inesistenti, con la probabile sostituzione di minori rispetto a quelli previsti ed «aggiustamenti» di dubbia legalità;
se, più in generale, non si ritenga di adottare iniziative normative volte ad incidere sull'intero sistema delle adozioni che numericamente sta fallendo il proprio scopo nel rapporto fra famiglie che chiedono di poter adottare e quelle che effettivamente, alla fine di un lungo, costoso e spesso tristissimo iter, riescono finalmente a chiudere positivamente il proprio desiderio.
(4-00062)