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Allegato B
Seduta n. 42 del 26/9/2006
TESTO AGGIORNATO AL 27 SETTEMBRE 2006
...
COMMERCIO INTERNAZIONALE
Interrogazioni a risposta immediata:
VOLONTÈ, BARBIERI, D'AGRÒ, FORMISANO, RONCONI, DRAGO, GRECO e CESA. - Al Ministro del commercio internazionale. - Per sapere - premesso che:
l'alterazione delle dinamiche del commercio internazionale sono, nel caso della Cina e dei Paesi asiatici in generale, frutto delle particolari condizioni socio-economiche in cui operano le imprese coinvolte;
la situazione della Cina è notoriamente drammatica: infatti, oltre al basso costo della manodopera, in particolare di quella minorile, tenuta spesso in condizioni di semischiavitù, le imprese possono sfruttare anche il far west legislativo in campo ambientale e sanitario;
le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali, a partire da quella di religione, che continuano ad essere compiute dal regime comunista cinese, sono state più volte denunciate dal Parlamento europeo, che ha approvato, da ultimo, il rapporto Belder sulle relazioni Unione europea - Cina;
nel corso della recente missione italiana in Cina, secondo gli interroganti, la delegazione governativa ha, di fatto, posposto l'importanza del rispetto dei valori di democrazia e libertà a quelli prettamente economici;
hanno destato, in particolare, sconcerto le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio dei ministri Prodi in favore della fine dell'embargo delle armi alla Cina ed il suo impegno in sede europea in tal senso, mentre si deve registrare l'assordante silenzio della delegazione nei confronti dei dissidenti cinesi imprigionati nei lager e costretti ai lavori forzati, della violazione della libertà di opinione e di accesso all'informazione, della libertà di procreazione e di quella religiosa;
nel programma dell'Unione si legge che «L'Unione riconosce l'utilità e l'importanza di realizzare l'introduzione di un codice etico nella sottoscrizione degli accordi commerciali dell'Italia, nonché delle imprese italiane con Paesi terzi. Il codice etico è uno strumento che vuole garantire nella sottoscrizione di accordi commerciali il rispetto dei diritti umani, sindacali, la tutela dei minori, la conservazione delle risorse naturali» -:
se ritenga che nelle relazioni con la Cina debbano prevalere gli interessi economici ed affaristici rispetto alla salvaguardia dei diritti umani, civili e religiosi e se non ritenga di intraprendere ogni utile iniziativa in sede europea per far adottare, in tutti i Paesi (e quindi anche in Cina), i principali standard di tutela dei lavoro e dei lavoratori e, più in generale, perché ci si adoperi per assicurare uno sviluppo sostenibile sulla base della reciprocità nel rispetto delle più elementari norme sociali ed ambientali e dei diritti umani.
(3-00258)
LA RUSSA, URSO, SAGLIA, RAISI, AIRAGHI, ALEMANNO, AMORUSO, ANGELI, ARMANI, ASCIERTO, BELLOTTI, BENEDETTI VALENTINI, BOCCHINO, BONGIORNO, BONO, BRIGUGLIO, BUONFIGLIO, BUONTEMPO, CASTELLANI, CASTIELLO, CATANOSO, CICCIOLI, CIRIELLI, CONSOLO, GIORGIO CONTE, CONTENTO, GIULIO CONTI, COSENZA, DE CORATO, FILIPPONIO TATARELLA, GIANFRANCO FINI, FOTI, FRASSINETTI, GAMBA, GASPARRI, GERMONTANI, ALBERTO GIORGETTI, HOLZMANN, LAMORTE, LANDOLFI, LEO, LISI, LO PRESTI, MANCUSO, MARTINELLI, MAZZOCCHI, MELONI, MENIA, MIGLIORI, MINASSO, MOFFA, MURGIA, ANGELA NAPOLI, NESPOLI, PATARINO, PEDRIZZI, ANTONIO PEPE, PERINA, PEZZELLA, PORCU, PROIETTI COSIMI, RAMPELLI, RONCHI, ROSITANI, SALERNO, GARNERO SANTANCHÈ, SCALIA, SILIQUINI, TAGLIALATELA, TREMAGLIA, ULIVI e ZACCHERA. - Al Ministro del commercio internazionale. - Per sapere - premesso che:
per tutta la durata della missione in Cina, il Governo non ha mai sollevato con forza, nelle sedi competenti, la questione del rispetto dei diritti umani, ritenendo di non dover compromettere le finalità di natura unicamente affaristica perseguite dalla missione;
secondo notizie di stampa, non si evince quanti contratti di natura economico-commerciale siano stati assicurati, soprattutto a favore delle piccole e medie imprese italiane, a seguito della suddetta missione;
mentre sulla repressione dei diritti umani, civili, religiosi, politici e sociali in Cina si è registrato, anche da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, un'assordante silenzio, così, invece, non è stato a proposito della revoca dell'embargo dell'Unione europea sulla vendita di tecnologie militari proposta a Pechino dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri e su cui, come è noto, gli Stati Uniti d'America hanno manifestato, in più occasioni, la loro contrarietà;
la missione in Cina si è, altresì, distinta per l'elevato e, dunque, secondo gli interroganti, eccessivo numero di persone al seguito del Governo, che hanno partecipato, a vario titolo, a tutti gli incontri con le autorità e gli imprenditori cinesi, come dimostra il caso eclatante della regione Lazio, rappresentata da circa cinquanta delegati -:
quali siano gli esatti costi sostenuti dal Governo italiano in ordine alla missione istituzionale compiuta in Cina, quali siano stati i contratti stipulati e le intese economico-commerciali sottoscritte a favore delle piccole e medie imprese italiane e, infine, quali azioni politico-diplomatiche siano state assunte presso il Governo di Pechino per collegare le buone relazioni tra l'Italia e la Cina ad iniziative per la salvaguardia delle libertà fondamentali.
(3-00259)