Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 46 del 3/10/2006
...
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazioni a risposta scritta:
FRANCESCATO e CAMILLO PIAZZA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 18 settembre l'associazione ambientalista Greenpeace ha pubblicato uno studio che rivela che alcuni computer in commercio contengono sostanze tossiche in quantità preoccupanti;
l'indagine condotta dall'associazione ambientalista mostra inoltre livelli elevati di alcuni ritardanti di fiamma bromurati, i PBDE, nella ventola. Con 262 milligrammi per chilo un Pc della Apple conterrebbe i livelli più alti, tra i 5 modelli testati - di un'altra sostanza tossica, il BFR (TBBPA). Molte delle sostanze tossiche trovate nei portatili, come piombo, PVC ed alcuni BFR, sono pericolose per la salute e persistenti nell'ambiente;
la mancanza di responsabilità di alcune aziende produttrici metterebbe a rischio
ulteriormente nazioni come Cina e India dove esistono immense discariche di rifiuti elettronici. Piombo e ritardanti di fiamma bromurati sono sostanze abbastanza diffuse nell'ambiente in quei siti dove i nostri computer terminano il loro ciclo di vita;
Greenpeace chiede alle industrie di progettare Pc facili da riciclare e privi di sostanze tossiche, andando oltre la direttiva europea RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), che impegna tutti gli Stati membri dell'Unione di attivare sistemi per la raccolta, il trattamento e il recupero dei rifiuti elettrici ed elettronici e che prevede l'eliminazione dei composti tossici, tra cui tutti i ritardanti di fiamma bromurati ed il PVC;
le associazioni dei produttori e dei distributori di apparecchiature elettroniche asseriscono, di contro, di avere già aderito, con anticipo, alle regole determinate dalle Direttive europee -:
se il Governo, che nel 2005, ha recepito le Direttive RAEE e RoHS, con il decreto legislativo n. 151 del 2005, prevede e in quali tempi, l'emanazione dei decreti attuativi che renderanno possibile l'entrata in vigore e la cogenza della normativa;
se non intenda verificare i dati emersi dal rapporto di Greenpeace.
(4-01141)
GALANTE. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
secondo fonti di stampa locale, nella piana della Val di Cecina è stata scoperta in alcuni pozzi, alcuni dei quali sigillati dalle autorità giudiziaria, una certa quantità di cromo esavalente;
secondo una relazione diffusa dall'Arpat, il cromo esavalente è tossico e cancerogeno (per inalazione) mentre il trivalente, anch'esso presente nei pozzi, è considerato un «micronutriente» essenziale;
al momento sono allo studio alcune ipotesi riguardo alla presenza di questa sostanza tossica nei pozzi, tra le quali una fa riferimento alla composizione dei terreni della Val di Cecina, dove vi è la presenza di tutti i metalli;
secondo quanto afferma l'ICRAM (Istituto centrale di ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) la tesi dell'origine «naturale» dell'elevata concentrazione di cromo e nickel nei sedimenti corrisponde al vero;
in seguito alla scoperta di questi metalli nei pozzi alcuni cittadini si sono costituiti in Comitato per contestare l'ipotesi sopra esposta e per ottenere «verità» sull'origine di queste sostanze, accusando pesantemente il tessuto industriale locale ed in particolare l'industria Solvay di eccessivo prelievo dalle falde acquifere, cosa che avrebbe potuto produrre l'effetto inquinante;
l'accusa rivolta alla Solvay, polo industriale importante per l'economia della regione, è particolarmente grave e non è escluso il rischio di chiusura coatta dello stabilimento industriale con conseguenti ricadute sul piano occupazionale -:
se il Ministro intenda disporre un'ispezione dei Carabinieri del NAS.
(4-01150)
NACCARATO e TRUPIA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel comune di Rosà, in provincia di Vicenza, è stata realizzata a partire dagli anni '90, una zona artigianale-industriale di 140.000 mq (di seguito denominata PIP 49) che ospita attività produttive insalubri, che rischiano di inquinare la falda acquifera sottostante;
all'interno della sopra descritta zona artigianale-industriale si trova un sito archeologico tutelato dalla Soprintendenza che è stato compromesso dagli insediamenti produttivi;
dal 2002 i lavori per la costruzione di uno stabilimento interno alla sopra descritta area, la Zincheria Valbrenta, sono stati più volte interrotti in seguito a sentenze della magistratura civile e penale, attivate dai ricorsi e dagli esposti di un comitato di cittadini residenti nelle vicinanze, denominato «Presidio permanente di San Pietro di Rosà»;
in particolare il comitato di cittadini ha contestato degli abusi edilizi posti in essere nella costruzione della Zincheria Valbrenta e la presenza di agenti inquinanti illegalmente depositati nel terreno sottostante gli edifici della stessa Zincheria;
la Zincheria è stata costruita senza la presentazione della Valutazione d'Impatto Ambientale prevista dalla legge;
le analisi di alcuni materiali presenti all'interno della Zincheria Valbrenta, disposta dal tribunale competente, hanno evidenziato la presenza di sostanze inquinanti tra le quali poliacrillamide, nichel, cromo;
nel prossimo ottobre giungerà a conclusione, di fronte al tribunale di Cittadella, la travagliata vicenda della vicina Galvanica PM di Tezze sul Brenta tristemente nota per i gravi fenomeni di inquinamento da cromo esavalente della falda acquifera locale e si potrebbero produrre altri esempi che invitano a intervenire tempestivamente per evitare il ripetersi di abusi che provocano danni ambientali, compromettono siti di interesse archeologico, concretano violazioni di legge e finiscono per mettere in pericolo la salute pubblica di interi paesi -:
se il Governo intenda disporre interventi ispettivi dei Carabinieri del NAS.
(4-01151)