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Allegato B
Seduta n. 51 dell'11/10/2006
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INFRASTRUTTURE
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture, per sapere - premesso che:
il Governo D'Alema a fine 1999 ha approvato il raddoppio della linea ferroviaria sulla tratta Bergamo-Treviglio, mediante la costruzione di un secondo binario, parallelo a quello preesistente;
la regione Lombardia aveva aggiunto, al finanziamento statale, un proprio finanziamento;
la costruzione del secondo binario è stata completata a fine 2005, mentre l'ammodernamento dei sistemi di controllo della marcia dei treni (SCMT) sarà completato solo alla fine del 2006;
il 3 maggio 2005 in un incontro tra il direttore regionale dottor Ewald Fischnaller,
la direzione regionale di Trenitalia e il Comitato Pendolari Bergamaschi, il signor Alvaro Cantone di RFI illustrava il progetto di un cavalcavia per l'innesto sulla linea principale in direzione Milano allo scopo di evitare l'attraversamento a raso dei 4 binari della Milano-Venezia;
tale cavalcavia rappresentava l'opera necessaria per il definitivo e naturale completamento del raddoppio della Bergamo-Treviglio;
il 5 luglio 2006 la direzione regionale di Trenitalia, nel corso di un'audizione presso la V Commissione Trasporti della regione Lombardia, annunciava la mancanza di finanziamenti per la realizzazione del «salto montone»;
in data 16 agosto 2006 l'A.D. di RFI, ingegner Mauro Moretti, presentava una relazione al ministro Di Pietro in cui affermava: «...all'orizzonte temporale in cui la domanda sulla relazione Milano-Bergamo dovesse aumentare oltre il limite di capacità consentita dalla configurazione impiantistica sopra descritta (inserimento a raso della linea proveniente da Bergamo sulla nuova linea ad alta capacità) sarà necessario inserire in corrispondenza del citato bivio Bergamo un'opera ulteriore atta a evitare l'incrocio a raso dei treni. Tale fase non è al momento finanziata...»;
la stazione di Bergamo, secondo i dati di cento stazioni, vanta 10 milioni e 300 mila presenze all'anno, pari a 28 mila viaggiatori in media al giorno;
i pendolari in partenza da Bergamo per Milano sono 7-8 mila in media al giorno;
la domanda di trasporto ferroviario è in continuo aumento;
la costruzione dello scavalco si rende oltre che necessaria anche indispensabile per motivi di sicurezza, economicità, ma soprattutto per ragioni sociali ed ambientali;
rappresenta di conseguenza un'opera strategica per il trasporto nella Bergamasca -:
se secondo il Ministro lo scavalco del Bivio Bergamo possa essere dichiarata un'opera di interesse prioritario;
se intenda predisporre i finanziamenti adeguati per la sua realizzazione.
(2-00174) «Locatelli, Misiani, Sanga».
Interrogazione a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
più volte negli anni scorsi il fiume Po - soprattutto nel tratto tra la confluenza con la Dora Baltea ed il Tanaro e cioé in tratto piemontese - è esondato causando gravissimi danni alle zone adiacenti e conseguentemente è stato predisposto un piano di interventi al fine di potenziare gli argini e proteggere le zone di potenziale alluvione, anche con la creazione di zone destinate a cassa d'espansione che possano ridurre i livelli di piena e ritardarne gli effetti;
tali lavori però sono ben lungi da essere completi tanto che ove si verificasse una nuova piena come quelle recenti del 1994 e del 2000 si creerebbe un rischio perfino peggiore del passato, con non quantificabili, ma gravissimi danni a vaste aree abitate ed urbanizzate;
assistiamo quindi, a giudizio dell'interrogante, ad una politica di assoluto ritardo negli interventi, ma anche di studio sulle conseguenze che le piene del Po e dei suoi affluenti potrebbero portare alle zone adiacenti le rive;
nelle scorse settimane sono bastate piogge relativamente modeste per portare ad un subitaneo innalzamento dei fiumi e del Po in maniera significativa e che quindi il fiume appare più esposto ai rischi di piena rispetto agli anni scorsi, alla vigilia di un periodo autunnale dove normalmente le precipitazioni assumono connotati alluvionali;
particolarmente, le arginature risultano carenti nei tratti di fiume Po scorrenti presso Casale Monferrato e Frassineto Po, come è stato evidenziato dai tecnici anche nel corso di recenti incontri pubblici;
associazioni e singoli cittadini hanno avanzato esposti anche alla Magistratura (come quello presentato il 31 ottobre 2005 alla Procura della Repubblica di Casale Monferrato) sottolineando la situazione di rischio ed invocando provvedimenti urgenti -:
quali interventi si intendano intraprendere nell'immediato futuro per potenziare le misure spondali del Po lungo il suo tratto piemontese;
quale sia il giudizio del Governo in merito ai lavori già compiuti e quali siano i motivi che hanno portato ai verificabili ritardi nei lavori;
se si ritenga di dover esaurire gli interventi governativi nel rendere obbligatoria una assicurazione contro i danni derivanti da alluvioni anziché affrontare il problema con serietà ovvero regolando e controllando il flusso delle acque con le necessarie opere di ingegneria idraulica;
a quanto ammontino i lavori cantierati rispetto a quelli previsti.
(4-01238)