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Allegato B
Seduta n. 53 del 17/10/2006
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazione a risposta orale:
CASINI e TREMONTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
secondo una Agenzia Ansa delle ore 13,18 del 12 settembre 2006, con la Borsa ancora in contrattazione, il Presidente del Consiglio, Romano Prodi si dichiarò «sorpreso» e sconcertato dalla operazione industriale portata avanti dall'allora Presidente della Telecom, Tronchetti Provera, definendo inoltre «sudamericano» il debito dell'azienda telefonica. Il giorno dopo il Ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, sempre a mercati aperti, chiese pubblicamente le dimissioni di Tronchetti Provera, nonostante lo stesso fosse il presidente di una azienda privata nominato dai suoi azionisti;
a seguito di questo perentorie e sconcertanti dichiarazioni, come era facilmente prevedibile, il titolo Telecom registrò una forte perdita di valore in Borsa, a cui seguì l'apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica di Roma;
in data 10 ottobre 2006 il Presidente del Consiglio, sempre a contrattazioni borsistiche in corso, con riferimento alla società quotata Alitalia, dichiarò ai sindacati e alla stampa che «abbiamo tempo fino a gennaio per una soluzione concordata e per evitare il fallimento... L'Alitalia ha perso quote di mercato all'interno e all'estero ... Non ha senso parlare di una ristrutturazione o di una ricapitalizzazione senza una strategia nazionale o internazionale.». A seguito di tali dichiarazioni il titolo Alitalia registrò un crollo in Borsa, che nella giornata del 12 ottobre è stato del 6,5 per cento -:
se non ritenga che la gravità delle citate dichiarazioni abbiano determinato le perdite di valore del titoli quotati in Borsa di Telecom e Alitalia, causando altresì un forte danno ai risparmiatori e alle aziende, mettendo a repentaglio migliaia di posti di lavoro nonché una deprecabile perdita di credibilità delle Istituzioni italiane;
se non ritenga che in un mercato in cui vige la libera concorrenza, l'azione del Governo debba svolgersi in maniera trasparente e senza interferire con la vita delle aziende attraverso dannose dichiarazioni pubbliche.
(3-00333)
Interrogazioni a risposta scritta:
MELLANO, GIACHETTI, TURCO, BELTRANDI, MANCINI, D'ELIA, DELLA VEDOVA, COTA, COSTA, MARCENARO, BONIVER e PAOLETTI TANGHERONI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri, al Ministro del commercio internazionale. - Per sapere - premesso che:
il 30 aprile di quest'anno si sono svolte le elezioni legislative anticipate nella Repubblica Democratica Popolare Lao (RDPL) che sono state definite «una farsa» dagli osservatori internazionali con 114 seggi su 115 assegnati ai membri del Partito unico (mentre la candidatura dell'unico deputato «indipendente» è stata presentata dal comitato centrale della Gioventù Rivoluzionaria), con sole 147 schede nulle registrate in tutto il Paese e con un'affluenza addirittura superiore al 100 per cento poiché, come annunciato da Samane Vignaketh, presidente della commissione elettorale nazionale, numero due del regime e presidente uscente dell'Assemblea nazionale, «sono state scrutinate 2.819.904 schede su 2.819.580 elettori iscritti»;
il 26 ottobre 1999 vi fu un tentativo di marcia pacifica da parte di studenti, insegnanti e altri cittadini lao, a Vientiane, capitale della RDPL, tentativo brutalmente represso dalla polizia politica;
il 26 ottobre 2006 ricorrerà il 7o anniversario dell'arresto e della conseguente scomparsa, insieme a decine di altre persone, dei signori Thongpaseuth Keuakoun, Seng-aloun Phengphanh, Bouavanh Chanmanivong, Khamphouvieng Sisa-At, e Keochay, i cinque leader del «Movimento del 26 ottobre 1999», autori di numerosi articoli sulla situazione del Laos e sulla necessità di riforme democratiche;
il 26 ottobre 2006 ricorrerà anche il 5o anniversario dell'arresto di cinque militanti del Partito Radicale Transnazionale (On. Olivier Dupuis, Nikolaj Khramov, Massimo Lensi, Silvja Manzi e Bruno Mellano), arresto avvenuto in seguito a una manifestazione nonviolenta svoltasi a Vientiane per conoscere la sorte dei cinque leader studenteschi laotiani desaparecidos dal 1999 e per richiedere, altresì, «Libertà, Democrazia e Riconciliazione» per il Laos;
è stato confermato il decesso in prigione del signor Khamphouvieng Sisa-At, conseguenza delle privazioni e delle condizioni inumane della sua detenzione;
Reporters Sans Frontières ha reso noto che il signor Thongpaseuth Keuakoun è stato condannato a venti anni di prigione per «attività antigovernativa»;
la sorte degli altri desaparecidos rimane tuttora sconosciuta e ci sono forti timori che non tutti siano ancora in vita;
si susseguono e si prevede che si intensifichino, come ogni anno nel periodo di Natale, le campagne di persecuzione contro i cristiani laotiani, minoranza religiosa nel Paese, ai quali viene imposta con la forza la rinuncia alla propria fede religiosa;
proseguono le violente repressioni contro le popolazioni Lao-Hmong nella giungla di Xaysomboun e di Bolikhamsay nonché i trasferimenti di massa di popolazioni indigene;
si sono intensificati i traffici illegali di legno pregiato tra il Laos e la Thailandia, con gravi ed irreparabili danni ambientali e forestali;
l'Accordo di cooperazione Laos-Unione europea dell'aprile 1997 prevede esplicitamente, all'articolo 1 della sua «clausola diritti umani», il pieno «rispetto dei principi democratici e dei diritti umani fondamentali» da parte delle due controparti firmatarie; la cogenza di questo requisito fondamentale è stata peraltro ribadita a più riprese dal Parlamento europeo (si ricordano le quattro Risoluzioni sul Laos adottate all'unanimità il 15 febbraio e il 15 novembre 2001, il 3 luglio 2003 nonché il 1o dicembre 2005) e che, oltretutto, il programma con cui la coalizione di centro-sinistra ha vinto le elezioni prevede esplicitamente una «clausola etica» per il commercio con i paesi esteri;
in particolare la Risoluzione del Parlamento europeo del 1o dicembre 2005 chiede alle autorità laotiane di «elaborare e attuare al più presto tutte le riforme necessarie per la democratizzazione del Paese, per garantire la pacifica espressione dell'opposizione politica e per assicurare la celere organizzazione di elezioni multipartitiche sotto il monitoraggio internazionale al fine della riconciliazione nazionale»;
la condotta delle autorità di Vientiane contraddice l'adesione del Laos, formalizzata il 7 dicembre 2000, a due convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti umani (l'una riguardante i diritti civili e politici, l'altra i diritti economici, sociali e culturali);
il Laos, a fronte di ingenti aiuti umanitari da parte della comunità internazionale, in particolare dell'Unione europea e quindi dei suoi Stati membri, rimane uno dei Paesi più poveri del pianeta;
solo un processo di riforme ambizioso e rapido, volto all'instaurazione della democrazia e dello Stato di Diritto e fondato su un reale processo di riconciliazione nazionale, permetterà al Laos, all'insieme dei suoi cittadini (quelli abitanti nel Paese e quelli in esilio, un quinto del totale), di incardinare una reale dinamica di crescita civile ed economica;
sia la liberazione degli studenti, delle personalità politiche e degli altri prigionieri di opinione sia la ricerca di una soluzione giusta e soddisfacente per la situazione drammatica dei cristiani e delle popolazioni Lao-Hmong costituirebbero atti di forza e di saggezza da parte delle autorità laotiane, iniziative che sarebbero interpretate dalle autorità dell'Unione europea e dei suoi Stati membri come impulso a rafforzare le relazioni tra il Laos e l'Unione europea -:
se il Governo sia a conoscenza della situazione dei diritti umani in Laos e del mancato rispetto degli impegni internazionali in materia;
se non ritenga di doversi attivare nelle sedi internazionali al fine non solamente di conoscere la sorte dei desaparecidos laotiani di cui in premessa ma altresì di salvaguardare i diritti fondamentali di tutti i prigionieri politici e di coscienza, detenuti nelle carceri laotiane senza processo e in contrasto con le regole del diritto internazionale;
se non ritenga di doversi adoperare in sede europea per indurre il Governo della Repubblica Democratica Popolare Lao (RDPL) a conformarsi alla Risoluzione del Parlamento europeo del 1o dicembre 2005;
come il Governo intenda operare in sede europea e internazionale affinché la Croce Rossa Internazionale possa recarsi in Laos per verificare le effettive condizioni di detenzione dei prigionieri politici e di coscienza;
quali azioni il Governo intenda intraprendere in sede europea e internazionale affinché le relazioni economiche, politiche e diplomatiche con la RDPL siano condizionate all'effettivo rispetto dei diritti umani, civili e politici e delle libertà religiose.
(4-01291)
URSO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti, al Ministro per le politiche europee, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano la Stampa del 13 ottobre ha pubblicato un articolo dal titolo «L'alta velocità con i soldi del Ponte di Messina. L'Europa: i fondi per la megastruttura depennata dal Governo italiano non andranno persi. Qualche passo avanti anche sul territorio politico: a fine mese nuovo vertice di sindaci, enti locali, tecnici e ministri dal presidente del consiglio»;
l'articolo prosegue affermando che «i fondi europei destinati alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina saranno destinati alla realizzazione della Torino-Lione. Parola di Karel Van Miert, coordinatore per la Commissione Europea del corridoio 1, quello che da Berlino arriva fino a Palermo»;
«l'Italia, dunque, non perderà i finanziamenti europei dopo la decisione del Governo Prodi, ratificata dal Parlamento, di non costruire più l'infrastruttura tra la Sicilia e la Calabria. La Commissione di Bruxelles, infatti, non ha ancora deciso su quali progetti ripartire gli investimenti e in ogni caso spetta alle autorità italiane decidere quali opere realizzare, spiega Van Miert. Il budget comunitario, comunque è limitato e i fondi potranno essere destinati dall'Italia per altre opere come la Torino-Lione o il Brennero» -:
se non ritengano che questo annuncio rappresenti un ulteriore e clamorosa beffa per il Sud e per la Sicilia che vedranno sottratti loro le risorse europee destinate al ponte dello stretto;
se essa rappresenti comunque una illusione per le regioni del nord a fronte delle gravi difficoltà che si stanno manifestando nella realizzazione della Tav per la diffusa e ripetuta ostilità di larghi settori della maggioranza e quali assicurazioni vengano date affinché il progetto possa davvero riprendere in tempi utili;
quali siano gli impegni del Governo affinché le risorse così sottratte al mezzogiorno non siano definitivamente perse.
(4-01293)
ANGELA NAPOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il decreto del Presidente della Repubblica n. 418/93 reca norme sugli incarichi dei Magistrati amministrativi, ai sensi dell'articolo 58, comma 3, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29;
il comma 2, dell'articolo 2, dei citato decreto del Presidente della Repubblica recita: «Gli incarichi non possono essere conferiti né autorizzati quando l'espletamento degli stessi, tenuto anche conto delle circostanze ambientali, sia suscettibile di determinare una situazione pregiudizievole per l'indipendenza e l'imparzialità del magistrato, o per il prestigio e l'immagine della magistratura amministrativa»;
lo stesso decreto del Presidente della Repubblica al comma 3 dell'articolo 2, prevede che il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa autorizzi il conferimento di incarichi sulla base di criteri oggettivi e previamente adottati dopo la valutazione della natura e del tipo di incarico e la sua compatibilità con l'attività di Istituto;
il Presidente della Giunta Regionale della Calabria, Agazio Loiero, in data 20 aprile 2005, con decreto del Presidente della Repubblica n. 69, ha nominato a Capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale e ad interim di Segretario Generale della stessa Giunta Regionale, il dottor Nicola Durante, magistrato presso il TAR della Campania - Sezione 2 - Sede Staccata di Salerno;
dal controllo delle sentenze emesse dal TAR della Campania - Sezione 2 - Sede Staccata di Salerno, successive alla data del 20 aprile 2005, risulta la presenza, quasi costante, alle udienze tenute sia pubbliche che nelle Camere di Consiglio, del dottor Nicola Durante -:
se non ritenga necessario ed urgente verificare la compatibilità tra l'incarico regionale e l'attività di magistrato amministrativo del dottor Nicola Durante e ove ritenga, che l'espletamento contemporaneo dei due incarichi assunti dal dottor Nicola Durante determini una situazione pregiudizievole per l'indipendenza e l'imparzialità dello stesso magistrato, se non intenda promuovere azioni disciplinari.
(4-01305)