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Allegato B
Seduta n. 53 del 17/10/2006
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DIFESA
Interpellanza:
La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
nella notte fra il 5 ed il 6 agosto 2004 a Nassiriya si sono verificati violenti scontri fra i miliziani sciiti di Moqtada Al Sadr e i militari italiani del Reggimento Lagunari Serenissima, schierati in difesa dei tre ponti sull'Eufrate;
nel corso di tali scontri, secondo notizie riportate da tutti i mezzi di informazione, i militari italiani che presidiavano il ponte Charlie avrebbero bloccato un'autobomba diretta contro di loro, facendola esplodere;
nei giorni immediatamente successivi è stato trasmesso dal Tg3 delle 19 e poi dal Tg2 delle 20,30 un filmato girato dal giornalista americano Micah Garen, in cui veniva intervistato il conducente di un'ambulanza (e mostrato il veicolo semidistrutto), il quale sosteneva che i militari italiani avevano sparato contro l'ambulanza che trasportava una donna partoriente all'ospedale di Nassiriya causando la morte della donna e di altre persone;
nella precedente legislatura il Governo, più volte sollecitato sull'accaduto, non ha mai fornito una versione chiara e precisa degli avvenimenti avvenuti nella battaglia del 5 e del 6 agosto 2004, anzi hanno smentito la veridicità della notizia;
non si è mai giunti ad un accertamento definitivo del numero reale delle vittime civili della battaglia;
nel febbraio 2006 molti organi di stampa hanno riportato la notizia delle ammissioni del caporal maggiore del Reggimento Lagunari Raffaele Allocca il quale davanti al procuratore militare di Roma avrebbe affermato: «Sparai contro il mezzo perché così mi fu ordinato dal maresciallo superiore [...]. Se mi fossi accorto che si trattava di un'ambulanza mai e poi mai avrei sparato [...]»;
è di questi giorni l'uscita di un libro scritto dal corrispondente del Corriere della Sera Andrea Nicastro, il quale riporta un colloquio avuto con il presidente della sezione di Nassiriya della Human Rights Organization Adnan Sharifi dove si afferma che i parenti delle quattro vittime (le uniche ad essere ufficialmente riconosciute) avrebbero ricevuto 1.500 dollari a titolo di compensazione definitiva per la morte dei congiunti e che sarebbero stati convinti a firmare una carta, in inglese o in italiano, di cui però, ingenui, non avrebbero né compreso il significato né ricevuto copia;
sempre secondo le affermazioni contenute nella recente pubblicazione nelle province sciite del sud Iraq (dove vige una sorta di diritto tribale) in base alla diyah, una vita umana viene in genere valutata attorno ai 3-4 mila dollari, ma quel che conta è che, all'atto del pagamento, l'intera società riconosce come chiuso il contenzioso e cessa il diritto alla vendetta;
la decisione di non pagare ufficialmente alcun risarcimento ha conseguenze morali, ma anche pratiche, molto importanti; in particolare in questo modo si evita una esplicita ammissione delle nostre eventuali responsabilità nel coinvolgimento
di vittime civili, ammissione che, viceversa, comporterebbe una definitiva pacificazione con la popolazione dell'intera provincia -:
se in base alla documentazione deposita presso il Ministero interrogato, il Governo italiano sia in grado di fornire una definitiva e chiarificatrice versione relativamente agli avvenimenti del 5 e 6 agosto 2004, con particolare riferimento al numero delle vittime civili;
se dalla documentazione depositata presso il Ministero interrogato, risultino questi presunti e informali risarcimenti effettuati ai parenti di quattro delle vittime della battaglia del 5 e del 6 agosto 2004;
se intenda porre in essere tutti gli strumenti necessari al fine di provvedere ad un risarcimento danni, trasparente, pubblico e congruo, nei confronti di tutte le vittime civili della battaglia.
(2-00185) «Deiana».
Interrogazione a risposta in Commissione:
DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in data 17 febbraio 2006 il signor Didonna Corrado a seguito di un provvedimento reso dal Comando Regionale Carabinieri della Calabria - Ufficio Personale (protocollo n. 816/6-2-2004 T) - è stato trasferito dalla Stazione Carabinieri di Gioia Tauro alla stazione Carabinieri di Palmi;
contro tale provvedimento il signor Didonna ha proposto ricorso giurisdizionale in quanto, a detta del ricorrente, lo stesso sarebbe carente della motivazione idonea a giustificarne il trasferimento in atto;
il signor Didonna era stato già oggetto di un trasferimento dalla Stazione Carabinieri dei Carabinieri di Santa Sevrina (KR);
lo stesso Didonna è stato oggetto (così come lui riferisce), nel periodo trascorso nella Stazione Carabinieri dei Carabinieri di Santa Sevrina (KR), di interferenze nella sua sfera privata da parte dei suoi superiori, con la motivazioni che alcune sue scelte personali potevano gettare discredito sull'Amministrazione;
ad aggravare tale contesto, come sembrerebbe emergere dai vari ricorsi giurisdizionali avanzati dal Didonna, hanno concorso anche una serie di minacce subite dal Didonna da parte di un privato cittadino e regolarmente denunciate;
a seguito di tali minacce il maresciallo Didonna era stato invitato dai superiori ad adottare idonee misure di autotutela per se stesso ed i propri familiari nonché le opportune cautele sia in servizio che libero dal servizio nello specifico relativamente a se stesso, i propri familiari ed i loro beni mobili ed immobili -:
se tutti i provvedimenti che hanno avuto ad oggetto il signor Didonna nella sua veste di Maresciallo dei Carabinieri e riguardante la sua sfera lavorativa siano conformi alla normativa statale e di settore.
(5-00316)
Interrogazioni a risposta scritta:
GIACHETTI. - Al Ministro della difesa, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
le recenti vicende giudiziarie, che hanno coinvolto il Servizio sanitario della regione Lazio, hanno evidenziato un sistema basato sulle false fatturazioni con il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati;
tale coinvolgimento pare confermato dai provvedimenti di custodia detentiva che hanno riguardato alcuni direttori, nominati dalla precedente Giunta regionale e confermati da quella attuale, ed ex direttori di Aziende sanitarie pubbliche;
risulta agli interroganti che siano tuttora in corso indagini per verificare specifiche corresponsabilità di alcuni Consiglieri ed ex Consiglieri regionali del Lazio;
gli illeciti oggetto dei procedimenti giudiziari in questione hanno di fatto comportato un rilevante aggravio del deficit di bilancio ereditato dalla regione Lazio, per il risanamento del quale la Giunta regionale si appresta a varare un piano di rientro che comporterà la modulata chiusura/riconversione di 5.000 posti letto nei prossimi tre anni;
fra i soggetti coinvolti nelle indagini di cui trattasi è compresa persino una ONLUS, Anni Verdi, molto conosciuta nella regione Lazio per aver gestito, per conto del Servizio sanitario pubblico, l'assistenza a soggetti a vario titolo diversamente abili o portatori di handicap;
le citate vicende hanno tutte avuto origine da indagini delle forze dell'ordine, ed in particolare della II Sezione del Nucleo operativo dell'Arma dei Carabinieri di Roma, comandata dal Maggiore Auricchio;
in data 9 e 10 settembre alcuni giornali hanno riportato notizie apprese da fonti imprecisate, secondo le quali il Tenente Colonnello Arcangioli, Comandante del Nucleo ed il Maggiore Auricchio sarebbero stati destinati «ad altro incarico» -:
se il trasferimento degli ufficiali citati rientri in un ordinario programma di avvicendamento degli incarichi e se non sarebbe risultato più opportuno disporre tale avvicendamento a conclusione delle indagini ancora in corso, volte all'accertamento di responsabilità penali a carico di alcuni esponenti politici locali;
se non ritenga che l'improvvisa rimozione dagli incarichi dei due ufficiali non rischi di compromettere il prosieguo delle indagini ancora in corso, ai medesimi affidate.
(4-01295)
CIRO ALFANO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
si è regolarmente conclusa nel mese di novembre la stagione termale 2005, per gli aventi diritto ai soggiorni di cura con oneri a carico del Ministero della difesa;
per l'anno 2005 la gran parte delle strutture termali aderenti alla convenzione, con il Ministero della difesa, per il soggiorno del personale militare e civile bisognevole di effettuare cure termali, si ritrovano ad oggi ad aver erogato le prestazioni previste senza ancora aver percepito il dovuto corrispettivo;
risulta che le singole aziende termali hanno rivolto numerosissimi solleciti alla; Direzione Generale della Sanità Militare, anche attraverso la Federterme, organizzazione rappresentativa delle imprese del settore, la quale, su richiesta dei soci, ha più volte esposto il problema, dei mancati pagamenti delle prestazioni erogate nel 2005;
la stessa Federterme risulta avere sollecitato sull'argomento sia la Direzione Generale della Sanità Militare con lettera del 28 giugno 2006 e sia il Ministro della Difesa con lettera del 1o agosto 2006, non ricevendo alcun riscontro in merito;
tale stato di fatto ha peraltro contribuito ad aggravare la situazione verificatasi con la Legge Finanziaria 2006, che ha abolito il beneficio, che consentiva, al personale civile e militare dipendente del Ministero della difesa, in possesso dei requisiti di legge, di ottenere il rimborso delle spese di soggiorno alberghiero connesse alla fruizione delle cure termali, determinando per molte strutture termali significative perdite in termini di fatturato ed anche di clientela;
a seguito di ciò alcuni alberghi termali sono stati costretti a sospendere l'attività mentre per altri vi è stato il ricorso agli ammortizzatori sociali con significative ricadute in termini occupazionali;
le aziende termali creditrici, nelle more, stanno avviando azioni legali per il recupero dei crediti vantati e dei relativi interessi con conseguente, irragionevole aggravio di oneri per l'Amministrazione -:
se i patti esposti corripondano al vero e, in caso affermativo, quali provvedimenti intenda adottare per far si che l'Amministrazione interessata adempia prontamente
e corrisponda alle Aziende termali quanto da queste richiesto e dovuto per crediti da tempo vantati.
(4-01302)