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Allegato B
Seduta n. 55 del 19/10/2006
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AFFARI ESTERI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
il 7 ottobre 2006 la giornalista Anna Politkovskaja è stata uccisa, in pieno giorno, dinnanzi la sua abitazione a Mosca;
Anna Politkovskaja era una giornalista del settimanale russo Novaja Gazeta e dal 1999 seguiva la guerra in Cecenia denunciando, con coraggio, le atrocità commesse contro la popolazione civile;
nel 2001 ha vinto il Global award di Amnesty International per il giornalismo in difesa dei diritti umani e, nell'ottobre del 2002, il premio Osce per il giornalismo e la democrazia;
sempre nell'ottobre del 2002 le fu richiesto di assumere il ruolo di mediatrice con i sequestratori durante il sequestro di centinaia di ostaggi al teatro Dubrovka di Mosca;
nel settembre 2004, mentre si trovava in volo verso Beslan, in occasione del drammatico sequestro dei bambini della scuola, subì un tentativo di avvelenamento;
la Politkovskaja era da tempo scomparsa dagli schermi televisivi e si era avviata contro di lei una campagna ostile fatte di minacce e calunnie sfociate, inevitabilmente, nell'isolamento e nella vulnerabilità;
in una delle sue ultime interviste, Anna Politkovskaja, aveva confidato alla collega Natalia Mozgovaja, i suoi timori di essere uccisa e le crescenti difficoltà del suo lavoro;
in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera del 9 ottobre 2006 Adriano Sofri, pensando alla morte del giudice Falcone, dichiara: «sono entrambi morti da soli, uccisi allo stesso modo. Prima feriti dalla maldicenza e dalle calunnie, poi finiti con una brutalità che si è dimostrata coerente con quel che denunciavano. Su quella donna gravava un senso di ineluttabilità. La sua è stata una fine annunciata, proprio come accadde a Falcone»;
Mikhail Gorbaciov, in un'intervista a la Repubblica del 9 ottobre 2006, rileva come si tratti «di un vero omicidio politico. Una vendetta. Ed è un duro colpo per la libertà di stampa e per chi si batte per la democrazia del nostro paese»;
con l'omicidio della Politkovskaja salgono a tre i giornalisti della Novaja Gazeta uccisi a causa del loro lavoro e delle loro denunce e, secondo l'associazione Isf (Information Safety and Freedom), i cronisti uccisi nella Federazione Russa, da quando il presidente Putin è al potere (1999), sono più di venti. Tra questi, anche l'italiano Antonio Russo, inviato di Radio Radicale, che aveva denunciato i crimini di truppe russe in Cecenia;
secondo quanto afferma il prof. Viktor Zaslavsky, ordinario di Sociologia politica ed esperto analista del mondo sovietico e post sovietico, in un'intervista a L'Unità del 9 ottobre 2006 sullo stato dell'informazione in Russia: «la tv è fortemente controllata dallo Stato e ciò avviene anche per le principali testate giornalistiche, mentre a livello di pubblicazioni scientifiche o di giornali "di nicchia" la libertà è sostanziale. Importanti passi in avanti sono stati compiuti rispetto all'epoca sovietica, ma c'è ancora molta strada da fare prima di poter parlare di una piena libertà d'informazione»;
il Presidente del Parlamento Europeo Josep Borrell ha reso omaggio, in una nota diffusa il 9 ottobre 2006, alla vittima, definendo l'omicidio un «crimine ignobile» e augurandosi «che le autorità russe facciano il massimo il prima possibile per fare luce su questo terribile delitto. L'identificazione dei colpevoli sarà un banco di prova per lo stato della democrazia e della libertà di espressione in Russia»;
il Commissario del Consiglio d'Europa per i diritti umani Thomas Hammarberg l'ha ricordata così: «Anna Politkovskaya era uno dei maggiori difensori dei diritti umani presenti oggi in Russia» e, il Presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, René van der Linden, giudicando l'assassinio un attacco alla democrazia, ha chiesto alle autorità russe di chiarire «al più presto e in modo convincente» le circostanze dell'omicidio;
il Dipartimento di Stato americano ha chiesto al Governo russo un'inchiesta sul delitto «con la massima urgenza» per «individuare, perseguire e portare in giudizio tutti i responsabili dell'odioso omicidio» -:
quali siano le valutazioni del Ministro degli affari esteri in merito all'assassinio di Anna Politkovskaja;
se il Ministro interpellato, di fronte alla gravità del momento, non ritenga di promuovere, come governo, in ambito comunitario e internazionale, una posizione ancora più incisiva nei confronti del governo russo al fine di chiarire le responsabilità dell'omicidio della Politkovskaja e, più in generale, per chiedere, con ferma coerenza, una piena tutela dei diritti umani.
(2-00192) «Boato, Bonelli».
Interrogazione a risposta in Commissione:
RAZZI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
verso la fine degli anni Novanta venne chiusa l'agenzia consolare di Lucerna
e messo in vendita l'edificio demaniale che ospitava gli Uffici. Ci fu all'epoca una forte reazione contraria della collettività, che a suo tempo aveva concorso all'acquisto dell'immobile con cifre raccolte tra gli italiani. Nella palazzina demaniale, ex sede dell'agenzia consolare, occupata in parte da tempo immemorabile, seppur senza alcun contratto formale, da un asilo di suore ed da un'associazione che gestisce un ritrovo per connazionali, venne insediato lo sportello consolare (una presenza settimanale del Consolato Generale di Zurigo); l'edificio, rimasto in larga parte libero, avrebbe potuto essere affittato sul mercato, ma non si trovarono inquilini interessati e la questione rimase sospesa in attesa di nuove disposizioni che consentissero la cessione in uso finalizzata a scopi sociali a favore delle collettività del bene demaniale, senza configurare una perdita per l'erario;
una svolta è sopraggiunta con le elezioni per il rinnovo dei Comites del marzo 2004. Innanzitutto, Lucerna ottenne di mantenere il «suo» Comites ed, in secondo luogo, le elezioni furono largamente vinte (8 membri su 12) da una lista civica che si era posto come programma elettorale la riapertura dell'agenzia consolare nella sua sede storica; all'epoca, poiché il Comites pagava un consistente affitto per una sede esterna, mentre gli spazi nella palazzina demaniale erano vuoti, si è convenuto di insediare provvisoriamente, in attesa di una definizione globale della destinazione dell'edificio, al primo piano il Comitato per la sua attività;
in questi ultimi anni, si è sviluppata tra gli enti che occupano l'edificio (COMITES, Asilo, Colonia Italiana, CASLI-comitato di assistenza scolastica, UNITRE-università delle tre età, Dante Alighieri, CPS-comitato di promozione sociale, CONI/CPS-comitato di promozione sportiva, Biblioteca Italiana) una crescente consapevolezza del valore anche simbolico e morale che la «Casa d'Italia» rappresenta per quella collettività, e si è progressivamente attivata una crescente collaborazione con il Consolato di Zurigo per la gestione dell'immobile;
il Comites di Lucerna ha inviato nel luglio 2005 una lettera ai Ministri Fini e Tremaglia per prospettare la creazione di una Fondazione locale per la gestione dell'edificio demaniale che ospitava l'agenzia consolare di Lucerna. La proposta della collettività consisteva nel creare una Fondazione di diritto locale che potesse stipulare con lo Stato italiano un contratto d'uso temporaneo (analogamente a quanto avviene in Italia con le concessioni demaniali) che disciplinasse l'utilizzo dell'edificio demaniale nelle sue finalità sociali e modalità, con tutti gli oneri a carico della Fondazione e la proprietà al Demanio -:
se intenda accogliere la proposta del Comites di Lucerna, affidando alla Fondazione «Casa d'Italia» la gestione dell'edificio demaniale, ex sede dell'Agenzia Consolare della città, sollevando così l'Erario dai costi di gestione dell'immobile;
quali iniziative intenda adottare, qualora ritenga di non accogliere la proposta avanzata dal Comites di Lucerna, per risolvere il problema della destinazione dell'edificio, in considerazione del fatto che, a fronte di una situazione di totale carico all'Erario delle spese di gestione della palazzina, senza introiti, poiché non sono mai stati stipulati contratti di affitto con gli enti occupanti, non sembra percorribile la strada della vendita dell'immobile alla luce della sensibilità al riguardo dimostrata dalla collettività italiana di Lucerna.
(5-00323)