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Allegato B
Seduta n. 55 del 19/10/2006
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COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta in Commissione:
CONTENTO. - Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da diverso tempo numerosi consumatori lamentano l'invio di «bollette pazze» da parte di utenti di società di telecomunicazioni;
in particolare, sui documenti relativi al traffico telefonico; risulterebbero spesso
addebitate telefonate mai effettuate e, quel che è peggio, servizi internazionali dai costi tutt'altro che indifferenti;
secondo un sito di associazioni di utenti (Anti Digital Divide), che cita una nota trasmissione televisiva a supporto delle affermazioni rese, ogni anno ci sarebbero almeno «un milione di utenti» che pagano per servizi attivati e non richiesti e le denunce inviate alla polizia postale sarebbero circa «300.000» mentre ben il «90 per cento delle conciliazioni» riguarderebbe «Telecom Italia»;
consta all'interrogante che di questi casi è capitato alla famiglia Cereser, residente in quel di Prata di Pordenone, la quale si è vista recapitare la bolletta del bimestre luglio-agosto 2006 recante un importo di ben 222 euro e ciò a fronte di un addebito, da parte di «Telecom», di costi mai sostenuti, a detta degli interessati, su chiamate che risulterebbero effettuate a numeri internazionali satellitari e a numeri 899 e 892 a pagamento nonché a numeri internet 701 e 702 (gestiti da «Wind» e il cui servizio risulta già fatturato a parte da quest'ultima società);
per quanto concerne i numeri 166 e 899, la famiglia interessata si è determinata a chiedere la disattivazione tramite l'operatore del numero 187, disattivazione gratuita, mentre, per il numero 892, la «Telecom», adducendo trattarsi di un servizio pubblico, avrebbe comunicato che la disattivazione sarebbe costata all'utente un importo di euro 13,63 (una tantum) oltre ad un ulteriore esborso di euro 3,50 bimestrali, con la conseguenza che, in caso di mancato pagamento, avrebbero trovato in bolletta un addebito di 5 euro per ogni chiamata;
l'intestatario dell'utenza ha inoltrato denuncia ai carabinieri e aperto il reclamo a «Telecom», la quale si sarebbe riservata di valutare la situazione -:
quali poteri di intervento residuino in capo al Ministero delle comunicazioni in ordine ai rapporti con le società di telecomunicazione con specifico riferimento ai servizi o disservizi evidenziati; quali iniziative, comunque, anche normative, intenda adottare per scongiurare il ripetersi di casi come quello ricordato anche allo scopo di acclarare l'affidabilità dei sistemi di rendicontazione del traffico addebitato agli utenti;
quali ulteriori azioni, a garanzia dei consumatori, si intendano adottare, nel breve termine, per fare in modo che i reclami e le posizioni degli utenti nei confronti delle società di telecomunicazione vengano evasi con sollecitudine anche allo scopo di evitare il pagamento di bollette che, per gli importi addebitati, gravano sui bilanci familiari.
(5-00326)