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Allegato B
Seduta n. 55 del 19/10/2006
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che:
in Emilia-Romagna esiste una situazione di monopolio della lega delle cooperative nel settore delle abitazioni, della sanità e della distribuzione assoluto e che coinvolge direttamente gli enti locali;
nomi come la CAMST, gigante nel settore alimentare per la fornitura di pasti ai principali enti pubblici per citarne una ma ce ne sarebbero molte altre, che operano soprattutto nel settore delle pulizie come la MANUTENCOOP e nel settore della distribuzione, CONAD Emilia Veneto, ove la presenza massiccia di questi colossi ha di fatto estromesso il commercio al dettaglio e che costituiscono realtà incontrovertibili di un monopolio che dal dopoguerra ad oggi ha condizionato negativamente il libero mercato penalizzando i consumatori;
non risulta che il garante della concorrenza e del mercato si sia attivato al riguardo evidenziandone i poteri di abuso di posizione predominante;
l'interpellante rileva inoltre che per quanto concerne il settore edilizio di fatto la funzione calmieratrice a favore dei ceti più deboli è inesistente o quasi dal momento che il prezzo degli appartamenti viene di fatto definito dalle coop medesime (l'interpellante cita la coop costruzioni di Bologna e la CESI ma ce ne sono molte altre!);
ad avviso dell'interpellante si evidenzia un'ipotesi di posizione dominante ai sensi dell'articolo 3 della legge 10 ottobre 1990 n. 287 per quanto riguarda l'imporre direttamente o indirettamente prezzi di acquisto, di vendita o altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose, l'impedire o limitare la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato, lo sviluppo tecnico o il progresso tecnologico a danno dei consumatori, l'applicare, nei rapporti commerciali con altri contraenti, condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti, così da determinare per essi ingiustificati svantaggi nella concorrenza -:
se non intenda attivarsi in qualche forma al fine di verificare più a fondo il vero scopo di queste che sono vere e proprie holding e non cooperative con carattere mutualistico.
(2-00195) «Garagnani».
Interrogazione a risposta orale:
D'ALIA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
in data 5 dicembre 1992 viene chiuso lo stabilimento Pirelli di Villafranca Tirrena. Vengono messi in cassa integrazione guadagni straordinaria a carico della Pirelli 720 lavoratori. Negli anni 1995-1996 finisce il rapporto cassa integrazione guadagni straordinaria con la Pirelli. Delle 720 unità solo 300 vengono messe in mobilità (e attualmente sono in pensione);
a seguito del decreto legge n. 510/1996 (articolo 4 comma 21, 5o periodo) convertito nella legge n. 608/1996, viene prevista la cassa integrazione guadagni straordinaria dei suddetti lavoratori se impegnati in lavori socialmente utili;
grazie ad un progetto della Provincia Regionale di Messina è stata concessa la cassa integrazione guadagni straordinaria dal 1996 al 2005;
con l'articolo 12 del decreto legge n. 468/1997 si definisce la possibilità di prepensionamento a contribuzione nel quale rientrano i suddetti lavoratori. Infatti nel 1999, utilizzando l'articolo 12 del decreto legge n. 468/1997 sono collocati in pre-pensionamento circa 300 lavoratori;
con la finanziaria per l'anno 2003 (articolo 50) sono collocati in pre-pensionamento altri 100 lavoratori. Da tale data ad oggi, sono rimasti, quindi, solo 13 lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinari. Dal 2003 in poi si è, peraltro, verificato un progressivo decremento del valore della cassa integrazione guadagni straordinaria che oggi ammonta a solo il 40 per cento (pari a circa 540 euro mensili);
l'ultimo decreto relativo a tali lavoratori risale al 7 settembre 2005 e l'erogazione da parte dell'INPS è avvenuta nel mese di novembre dello stesso anno. Ciò ha provocato notevoli danni ai lavoratori, in quanto la mancata emanazione del decreto impedisce di accedere alla legge regionale siciliana n. 33 del 18 maggio 1996 (articolo 34, comma 2) che dà la possibilità di lavorare 36 ore settimanali anziché 20 (come stabilito dal decreto legge n. 468/1997), ed essere pertanto remunerati come un dipendente provinciale di pari grado;
dall'inizio del 2006 ad oggi, la cassa integrazione guadagni straordinaria non è stata ancora concessa; il procedimento è pendente dal 7 settembre 2006 alla Corte dei Conti; il notevole ritardo causa slittamenti nei pagamenti INPS e se il pagamento dovesse avvenire nell'anno 2007, i lavoratori non potranno beneficiare della minum tax pagando il 20 per cento di tasse non più ripetibili;
tale stato di cose appare grave ed iniquo per le 13 famiglie interessate, che versano in condizioni economiche assolutamente disagiate -:
se il governo intenda in tempi brevi emanare il decreto attuativo, garantendo la cassa integrazione guadagni straordinaria ai 13 lavoratori, che ne hanno pieno diritto in forza della normativa vigente sopra richiamata;
se sia intenzione del governo (come è stato fatto nel 2003) di dare la possibilità ai lavoratori in questione, espulsi e mai reimpiegati in modo definitivo dalla legge 223/91 (licenziamento collettivo), di poter utilizzare la norma del pensionamento a contribuzione visto che la platea nazionale dei potenziali destinatari non supera le 150 unità.
(3-00349)
Interrogazioni a risposta scritta:
STUCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da notizie stampa si apprende che la crisi dello stabilimento di Costa di Mezzate (BG) della Z BAVELLONI spa. porterà alla chiusura del sito produttivo;
la sede centrale della BAVELLONI si trova a Bregnano (CO). L'azienda, che produce macchinari e utensili per la lavorazione del vetro, fa parte della divisione Glaston Technologies del gruppo finlandese Kyro, quotato in borsa a Helsinki;
per 32 lavoratori, dei 39 in organico a Costa di Mezzate, il 7 settembre 2006, infatti è stata aperta una procedura di mobilità. Per i restanti 7, in quanto figure professionali legate alle attività di assistenza per le quali la sede di dipendenza non ha importanza, la mobilità non verrà attivata;
altra sorte avranno invece i dipendenti della sede centrale di Bregnano (CO) in quanto su 200 addetti, in 38 risultano in esubero -:
se siano a conoscenza della situazione illustrata in premessa e quali interventi i Ministri intendano adottare in proposito, al fine di tutelare i lavoratori dello stabilimento di Costa di Mezzate.
(4-01340)
BONELLI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il gruppo industriale Cesare Fiorucci è uno dei leader nel settore dei salumi e di altre specialità alimentari, e vanta nove stabilimenti produttivi;
nel 2002, dopo aver aperto una procedura di mobilità per 407 dipendenti, ottenne grazie ad un accordo sindacale, di poter ricorrere a significativi ammortizzatori sociali: due anni di Cigs e quattro di mobilità, strumenti attraverso i quali, tra abbandoni volontari e pensionamenti anticipati ben 300 lavoratori sono stati allontanati dalla fabbrica;
a fronte di questo importante snellimento-ristrutturazione la società Fiorucci ha presentato un piano industriale che annunciava investimenti quadriennali per 25 milioni di euro, che avrebbero dovuto esser concentrati in determinati reparti produttivi (tra i quali, in particolare il reparto wurstel e il reparto prosciutti arrosti) ma, nonostante i bilanci degli ultimi anni siano tutti assai buoni e la società abbia beneficiato di finanziamenti regionali per innovare gli impianti per le stagionature, la società ha recentemente messo in mobilità tutti i lavoratori del reparto wurstel che sarà chiuso così come il reparto specialità stagionate;
la Cesare Fiorucci Spa, che controlla una decina di società satelliti, vanta una forte integrazione a monte e a valle, controllando materie prime, macellazioni e gestendo anche la commercializzazione, tuttavia tale controllo si esercita sempre più tramite una progressiva precarizzazione dei lavoratori dipendenti. Le ristrutturazioni del 2002, ad esempio, hanno visto la chiusura di un macello poi riaperto con società satelliti che impiega 60 soci cooperativi (soprattutto extracomunitari), e la logistica è stato completamente terziarizzata grazie ad una catena di appalti e subappalti che grava su una settantina di lavoratori atipici;
il 19 settembre 2006 la società ha annunciato licenziamenti per riduzione del personale pari a 251 unità, dei quali 113 in seguito alla chiusura dei reparti wurstel, specialità stagionate, Tranci e Braceria;
l'interrogante, senza voler giudicare la bontà delle scelte strategiche dell'azienda, crede tuttavia doveroso rilevare che il mancato rispetto dei piani industriali rappresenta una grave disattesa sia nei confronti dei lavoratori che, più in generale dell'interesse pubblico e a maggior ragione, avendola regione Lazio finanziato nel 2005 ben 1.766.433,20 euro in un settore che oggi viene smantellato -:
se il Ministro sia a conoscenza del processo di ristrutturazione della Cesare Fiorucci e se non intenda intervenire al fine di verificare il corretto comportamento dell'azienda e il pieno rispetto dei lavoratori.
(4-01345)