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Allegato B
Seduta n. 59 del 25/10/2006
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DIFESA
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
IV Commissione:
BRICOLO e CAPARINI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'8 ottobre 2004 il Comune di Vezza d'Oglio in Provincia di Brescia ha inoltrato all'Agenzia del demanio - filiale di Verona, sezione staccata di Brescia, la richiesta di acquisto (prot. n. 6312 del 2004) dell'immobile demaniale costituito da capannone «ex polveriera della guerra 1915/1918», ubicato in Comune di Vezza d'Oglio - via Nazionale, contraddistinto nel N.C.T.R. al mappale n. 70 del foglio n. 30 individuato dall'Intendenza di Finanza alla scheda n. 45;
il 26 maggio 1989 (prot. n. 1590), il 3 dicembre 1992 (prot. n. 485) e il 3 febbraio 1996 (prot. n. 463) il Comune di Vezza d'Oglio ha inviato all'Intendenza di Finanza di Brescia analoghe richieste;
identica richiesta di acquisto è stata inviata all'Agenzia del demanio;
l'immobile demaniale oggetto di istanza è locato dal 1991 al Comune di Vezza d'Oglio per il soddisfacimento di compiti istituzionali ed adibito a deposito automezzi e magazzino;
l'immobile ricade in zona destinata dal P.R.G. vigente a «servizi pubblici di interesse locale» verrà destinato a sede del Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari e ricovero automezzi di pronto intervento e relative attrezzature, necessari anche per gli interventi di protezione civile. Attualmente gli automezzi in dotazione e le attrezzature sono dislocate in stabili diversi, collocati in ambiti diversi, ostacolando le operazioni di pronto intervento mentre l'ubicazione in via Nazionale costituirebbe punto strategico e funzionale;
il capannone attualmente è in evidente stato di degrado e necessita di un urgente intervento di ristrutturazione relativamente: 1) al manto di copertura del fabbricato principale, costituito da lastre in amianto, che si presenta in stato di avanzato degrado con rotture in più punti e conseguente infiltrazione di acqua piovana all'interno. Tale situazione oltre che provocare danni alla struttura portante della copertura è fonte di preoccupazione per le possibili ripercussioni sanitarie dovute al degrado dell'amianto, anche in considerazione della presenza di abitazioni nelle immediate vicinanze e della scuola elementare a circa 150 metri di distanza; 2) il fabbricato accessorio posto a valle è praticamente sprovvisto di copertura ed inagibile fin dalla data di inizio locazione; 3) le aree esterne necessitano di una sistemazione globale al fine di raccogliere ed incanalare le acque piovane onde evitare il danneggiamento delle proprietà a valle, come lamentano da alcuni proprietari -:
quali siano i motivi che ostano alla cessione dell'immobile.
(5-00336)
DE ZULUETA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il Ministro per i rapporti con il Parlamento israeliano Yaakov Edri ha recentemente ammesso, rispondendo ad una interpellanza che: «Tsahal dispone di munizioni al fosforo di vario tipo. Nel recente conflitto con Hezbollah ha fatto ricorso a bombe al fosforo per colpire obiettivi militari in zone aperte». Secondo Edri l'utilizzo degli ordigni in queste circostanze è consentito dal diritto internazionale;
l'utilizzo di ordigni al fosforo è vietato dalla Convenzione internazionale di Ginevra contro la popolazione civile o militari che si trovano in zone abitate;
«l'uranio impoverito potrebbe fare altre vittime italiane in Libano». È quanto ha affermato Domenico Leggiero dell'Osservatorio militare nel corso del programma «Kosmos - un mondo di notizie» in onda il 21 ottobre su Retequattro;
nel sud del Libano, dove sono state utilizzate dalle forze armate israeliane, ci sono ancora numerose bombe a grappolo inesplose, che uccidono o feriscono tra i tre ed i quattro civili al giorno. Lo ha denunciato all'ONU, a New York, il gruppo londinese di Landmine Action, secondo cui sono stati identificati circa 770 siti diversi colpiti dalle cosidette cluster bombs. Circa 45.000 di queste bombe a grappolo inesplose sono state neutralizzate, ma quelle ancora presenti sarebbero diverse centinaia di migliaia;
malgrado nella finanziaria in discussione, si preveda un aumento del bilancio della difesa dell'11 per cento, il capo di Stato maggiore dell'esercito, il generale Filiberto Cecchi ha evidenziato il 21 ottobre scorso, il rischio, con le attuali risorse destinate alla Difesa di «mettere a repentaglio la sicurezza e il livello di protezione dei nostri soldati» -:
quali disposizioni abbia impartito alle nostre truppe presenti in Libano per garantirne la sicurezza e di quali strumenti li abbia dotati per garantire lo stesso fine.
(5-00337)
CANNAVÒ, DURANTI e DEIANA. - Al ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
la riforma delle forze armate e la trasformazione della loro natura ha aperto un percorso di riduzione del personale militare, in particolare viene indicato l'obiettivo di un esercito formato da 190.000 professionisti, che allo stato attuale è ancora in corso;
in un recente articolo pubblicato dal mensile Tecnologia & Difesa del mese di novembre Ruggero Stanglini afferma «... il fatto di non affrontare la questione del personale sta accentuando un'altra anomalia: quella nei rapporti fra i ruoli, dove si registra oggi un'eccedenza di 39 mila unità fra i marescialli e 3.500 fra gli ufficiali, a fronte di una carenza di 27 mila sergenti e 15.500 volontari di truppa. Mentre l'eccesso di ufficiali viene fronteggiato con la creazione di incarichi talvolta artificiosi e/o difficilmente giustificabili in rapporto al grado e al costo in un'ottica di economia e razionalizzazione... per alleggerire il ruolo dei marescialli si sta pensando di trasferirne una parte al personale civile della difesa; un settore che già risente della mancanza di professionalità specializzate, e che non ha alcun bisogno di un'iniezione di elementi non rispondenti alle qualifiche richieste. Per non parlare del conclamato obiettivo di «civilizzazione» delle funzioni non strettamente operative, con cui questa ipotesi fa proprio a pugni»;
tale scelta comporterebbe conseguenze negative nel rapporto tra il personale civile e militare visto anche che lo stesso progetto di civilizzazione della difesa è ben lungi dall'aver trovato una adeguata attuazione;
in particolare andrebbe ad inserirsi in un contesto già di per se molto difficile per il personale civile della difesa, dovuto in gran parte al blocco del turn-over, con conseguente occupazione di funzioni proprie del personale civile da parte di quello militare, ed in parte alle resistenze nell'Area Tecnico/Amministrativa centrale ad assegnare posti di funzione al personale area C di vecchia e nuova assunzione -:
se fossero confermate le notizie contenute nel mensile, il personale civile della difesa, che ad oggi consta di un organico di circa 37 mila lavoratori e lavoratrici (a fronte dei 43 mila previsti), vedrebbe raddoppiato il suo organico, ma in maniera surrettizia, considerando il fatto che la quasi metà del personale civile sarebbe di estrazione «militare»;
la professionalizzazione dello strumento militare determina ed evidenzia la necessità di una valorizzazione del personale civile, che dovrebbe colmare, almeno nelle intenzioni, il vuoto creatosi con la necessità di impiego del personale militare nelle attività di natura operativa, valorizzazione quanto mai necessaria poiché indipendentemente dalla natura dell'organizzazione di appartenenza, il personale è l'elemento che più di ogni altro concorre a determinare l'efficienza e funzionalità -:
se il Ministro sia conoscenza di tale progetto e che giudizio ne dia;
se ritenga compatibile la realizzazione di tale progetto con il programma di civilizzazione della difesa e di valorizzazione del patrimonio di risorse umane costituito dai lavoratori e lavoratrici civili della difesa.
(5-00338)
GREGORIO FONTANA e COSSIGA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
con l'approvazione della riforma della leva - legge 23 agosto 2004, n. 226 -, è stata prevista (articolo 9) la presenza di almeno un reparto alpino in ciascuna delle regioni tipiche di reclutamento;
in Lombardia era previsto il trasferimento di un reparto delle truppe alpine da insediare tra Bergamo e Brescia;
il Governo aveva individuato nel 2o Reggimento Artiglieria Terrestre «Vicenza» il reparto di truppe alpine da trasferire in Lombardia;
è stata manifestata da tempo la disponibilità di Provincia, Regione Lombardia e Comune di Bergamo e Brescia a partecipare alla logistica per il trasferimento;
l'Associazione Nazionale Alpini si è dichiarata disponibile a partecipare materialmente e gratuitamente alla costruzione/ristrutturazione della caserma;
la sezione di Bergamo dell'Associazione Nazionale Alpini è la maggiore d'Italia e svolge un ruolo molto attivo nel campo del volontariato sia in Italia che all'estero, dispiegando i mezzi consistenti che ha a disposizione grazie al contributo dei suoi associati;
lo scorso anno era stato deciso, dal Gabinetto del Ministro della Difesa, di avviare un tavolo di confronto sull'argomento al quale avrebbero dovuto prender parte, oltre che all'Amministrazione della Difesa, anche i rappresentanti della Regione Lombardia, delle province di Bergamo e Brescia, gli altri Enti Locali interessati, nonché dell'Associazione Nazionale Alpini;
dopo la pausa dovuta all'avvicendamento dei vertici politici del Ministero della Difesa, non vi sono state più notizie su questo argomento -:
se alla luce delle linee di indirizzo generali del Ministro della Difesa vi sia ancora la volontà di distribuire meglio la presenza delle unità militari nelle regioni del nord Italia e in particolare se il Governo voglia ancora dar seguito al trasferimento del 2o Reggimento Artiglieria Terrestre «Vicenza» in Lombardia, deciso dal precedente esecutivo, con quale impegno finanziario il governo intende contribuire alla realizzazione di questo progetto ed in che tempi e con quali modalità tale trasferimento sarà effettuato.
(5-00339)
Interrogazioni a risposta scritta:
HOLZMANN. - Al Ministro della difesa. - Per sapere se il grado di Primo Capitano sia ancora in uso presso le nostre Forze armate e quando siano state effettuate le ultime nomine.
(4-01394)
HOLZMANN. - Al Ministro della difesa. - Per sapere:
per quali ragioni non ci sia attualmente esatta corrispondenza tra i gradi di ufficiali e sottufficiali dell'Esercito, rispetto ai componenti del Corpo militare della Croce Rossa Italiana;
se non si ritenga che questa discrasia crei pregiudizio ai componenti del Corpo militare della Croce Rossa Italiana;
se il Governo sia intenzionato a procedere ad una esatta parificazione nei gradi al fine di renderli omogenei.
(4-01395)
ZANELLA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il progetto di ampliamento della base americana, nei pressi dell'aeroporto Dal Molin, a Vicenza, già oggetto nel corso di questa legislatura di numerosi atti di sindacato ispettivo, pur essendo «finalizzato a fornire idonea sistemazione logistica alla centosettantatreesima brigata, accorpandola in un'unica località» come dichiarato dal Ministro della difesa Parisi, costituirebbe per la sua mole, un vero e proprio sconvolgimento urbanistico e sociale per la città sulla quale già grava una poderosa presenza militare americana e non, con tutti i rischi che potenzialmente e inevitabilmente ciò comporta per la cittadinanza;
la base in questione non apporta alcun significativo beneficio di natura economica o occupazionale per la popolazione locale. Anzi, costa oggi per l'edificazione e la gestione e costerà in futuro per la riconversione civile;
la presenza di un simile insediamento (600 mila metri cubi di caserme e magazzini che si aggiungerebbero a quelli già esistenti nel territorio vicentino) è insostenibile per il carico che apporta dal punto di vista urbanistico a tutta una serie di
problemi della città: inquinamento, rifiuti, traffico, vigilanza e uso delle risorse naturali. A giudizio dell'interrogante, si tratta di una vera e propria incompatibilità visto che, ad esempio, Vicenza si trova già ad avere il livello massimo di inquinamento veicolare;
la zona destinata ad accogliere l'incremento delle truppe, che passerebbero da 2.750 unità a circa 4.500, con conseguente edificazione di nuove strutture e nuovi alloggiamenti militari, è di fatto un'area pregiata di Vicenza, dove insistono le risorgive del comune di Caldogno, il cui valore naturalistico è dato dalla presenza in territorio «parco/bosco» di Dueville degli impianti (nonché della sede locale) dell'AMAG, alias acquedotto di Padova;
un sondaggio effettuato dalla Demos tra il 4 e il 6 ottobre ha confermato che la schiacciante maggioranza dei cittadini intervistati, il 61 per cento, è contraria al progetto di costruzione di una nuova base Usa nell'aeroporto Dal Molin. Numerose iniziative e mobilitazioni popolari, sono sfociate nella raccolta di oltre 10 mila firme contro tale progetto;
chiarendo in data 27 settembre 2006 gli intenti del Governo sul progetto di ampliamento della base statunitense presso l'aeroporto Dal Molin di Vicenza, il Ministro ha confermato che, in data 6 luglio, si è svolta una riunione volta a verificare la fattibilità di uno specifico piano di transizione, secondo l'interrogante, lasciando trasparire, a proposito del nuovo insediamento, una certa disponibilità di massima in continuità con quella del Governo Berlusconi, ma non manifestando apertamente le intenzioni del Governo;
«lo spirito di amicizia tra i due paesi» a cui si riferisce il Ministro Parisi in una nota diffusa dalle agenzie, che va certo alimentato nel tempo, non può essere ragione sufficiente per incrementare il numero e le dimensioni delle basi militari USA in Italia, in particolare considerando anche i radicali ridimensionamenti della presenza militare USA già verificatisi o comunque programmati, in tutte le altre nazioni della Comunità europea;
il Coordinamento dei comitati cittadini «NO alla nuova Base Usa al Dal Molin» ha lanciato un appello ai gruppi parlamentari Unione Camera e Senato, ricordando anche le parole del Presidente dei Consiglio, Romano Prodi, di voler «riconsiderare il progetto» -:
quale sia la natura del «piano di transizione» discusso in data 6 luglio;
se il Governo intenda assumere gli opportuni provvedimenti per respingere o comunque circoscrivere tale progetto d'ampliamento, dando ascolto alla volontà della comunità locale e corso agli impegni programmatici in materia di pace.
(4-01399)
DEL BUE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
venerdì 8 settembre 2006 è stato allestito un ponte mobile realizzato dagli uomini del 2o reggimento Pontieri di Piacenza che ha collegato per qualche ora la sponda piacentina all'isolotto Maggi sul fiume Po. All'esercitazione è stata invitata la cittadinanza che ha potuto attraversare il fiume sui dei segmenti galleggianti;
ai piacentini è stata data la possibilità di assistere a delle esercitazioni che fino ad ora erano state confinate all'ambito militare e quindi rigorosamente vietate ai civili -:
se il Ministro sia a conoscenza dell'uso di strutture militari per uso civile;
se l'intervento di venerdì 8 settembre 2006 sia stato autorizzato e da chi.
(4-01417)