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Allegato B
Seduta n. 60 del 26/10/2006
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GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta orale:
DANIELE FARINA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in data 17 ottobre 2006 nel carcere di Rebibbia è morto Mauro Bronchi, verosimilmente suicidatosi, secondo modalità e circostanze che sono oggi al vaglio della magistratura;
la vicenda è stata oggetto di un intervento di Gianfranco Spadaccia, garante dei diritti delle persone private della libertà per il Comune di Roma che ha rilevato come Bronchi non usufruisse più dell'assistenza psichiatrica precedentemente prestatagli;
la particolarità delle imputazioni contestate a Bronchi in carcere dal luglio scorso comporta particolari attenzioni nell'esame dei fatti;
l'indulto ha ridotto notevolmente il numero dei detenuti nelle carceri italiane e consentito teoricamente un miglioramento dell'assistenza sanitaria che prevede peraltro uno stanziamento immutato in cifra assoluta anche per l'anno 2007 in base a quanto esposto in Finanziaria -:
se ilMinistro sia a conoscenza dei fatti e quale sia la previsione più generale in materia constatato l'alto numero di suicidi di cittadini detenuti che anche il 2006 va registrando.
(3-00354)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
COSTA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il decreto-legge n. 223 del 2006 (cd Decreto Bersani) all'articolo 21 ha revocato l'anticipazione a mezzo Posta dei pagamenti delle spese di giustizia che oggi sono liquidate - previo istruttoria - a livello centrale, dalla Banca d'Italia;
tale disposizione ha dilatato enormemente i tempi di liquidazione con pesanti disagi per i professionisti/imprenditori (medici legali, custodi giudiziali, traduttori, consulenti tecnici...) interessati;
questi infatti sono chiamati ad assolvere con puntualità, anticipando addirittura le relative spese, incarichi che saranno pagati solo a distanza di mesi o anni -:
quanti siano i professionisti/imprenditori che il Ministero con il tramite di Procure e Tribunali ha incaricato e che devono ancora ricevere le rispettive spettanze nell'anno 2006;
a quanto ammonti il credito complessivo vantato da questi soggetti nei confronti del Ministero;
se vi siano fondi sufficienti per onorare tali debiti;
con quale tempistica il Ministero intenda pagare;
se infine il Governo intenda adottare iniziative normative volte ad abrogare l'articolo 21 del decreto-legge n. 223 del 2006, tornando al sistema dell'anticipo spese di giustizia a mezzo Posta.
(5-00343)
GRILLINI, QUARTIANI, ZACCARIA, DE BIASI, LENZI, ZANOTTI, MANTINI e FIANO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
secondo alcuni quotidiani nazionali, di mercoledì 25 ottobre 2006, gli uffici giudiziari di Milano rischiano il blocco perché «le dieci società che gestiscono l'assistenza ai loro sistemi informatici» potrebbero «cessare qualsiasi tipo di attività» perché i debiti del ministero nei loro confronti «arrivano a 35 milioni di euro»;
sempre secondo gli stessi quotidiani anche a Bologna esiste lo stesso rischio tanto che «il capo della Procura Enrico di Nicola» ha dichiarato «rischiamo la paralisi, non posso più assicurare i servizi essenziali se viene sospeso il servizio informatico». Anche qui «il problema nasce dall'ultimatum che la Sisge, società che gestisce il funzionamento dell'attività informatica degli uffici giudiziari italiani, ha mandato anche alla Procura di Bologna. Il ministero non paga, gli arretrati sono paurosi e la Sisge comunica che se non verrà saldata subito, dal 2 novembre dovrà ritirare dalla Procura i due impiegati alle sue dipendenze, che garantiscono i collegamenti esterni della rete»;
ancora, la minaccia di spegnere i computer di procure e tribunali italiani, secondo il quotidiano on-line «Giornale.it» di mercoledì 25 ottobre 2006 sembrerebbe nazionale: «Il black out (informatico) è fissato per il 2 novembre prossimo. Il giorno dei morti. Forse, non a caso. Lunedì 23, al tribunale di Milano (ma anche a quelli di Brescia, Trento e Bolzano)»;
l'assenza di assistenza ai sistemi informatici implica il rischio di un rallentamento, fino anche alla paralisi, del lavoro delle Procure;
esiste il rischio immediato di perdita di dati preziosi, atti di indagini delicate e posizioni processuali di indagati e detenuti;
le precauzioni, suggerite ad esempio dal Procuratore di Milano, Manlio Minale, ai dipendenti di dotarsi di un pen-drive per registrare i dati su supporto magnetico, non sono sicure per quanto riguarda la protezione dei dati sensibili;
un funzionamento ottimale dei supporti informatici delle procure è tra le garanzie di un lavoro efficace delle stesse -:
quali azioni intenda intraprendere, il Ministro, per far fronte all'allarme informatico degli uffici giudiziari;
quali azioni intenda intraprendere il Ministro, perché gli uffici giudiziari siano dotati di strumenti informatici idonei al loro lavoro ed aggiornati.
(5-00347)