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Allegato B
Seduta n. 63 del 6/11/2006
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INFRASTRUTTURE
Interrogazione a risposta orale:
BOCCI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
per l'infrastrutturazione stradale delle regioni Marche e Umbria il Governo - nel corso della precedente legislatura - ha creato una società, la «Quadrilatero SpA», partecipata al 51 per cento da ANAS e al 49 per cento da Sviluppo Italia, al fine di realizzare le più importanti opere viarie comprese nella cosiddetta «legge obiettivo» (per l'appunto, le opere relative al «Quadrilatero Umbria-Marche») con il meccanismo del project financing;
per tali motivi ANAS - che pure dovrebbe essere la società preposta alla realizzazione delle strade - ha delegato la realizzazione delle opere citate ad una società per azioni da essa partecipata in via maggioritaria;
risulta già spesa dalla «Quadrilatero SpA» una significativa quantità di denaro per progettazioni, peraltro pagate in parte alla stessa ANAS, che tuttavia ha al suo interno progettisti qualificati che avrebbero potuto svolgere questi compiti progettuali nell'ambito delle ordinarie funzioni;
di fatto, le progettazioni sembrerebbero essere state pagate più di una volta, oltreché dalla «Quadrilatero SpA», anche dalla Camera di Commercio di Macerata, dal Ministero dell'economia e delle finanze e dalla stessa ANAS;
nel consiglio di amministrazione della «Quadrilatero SpA», presieduto da un noto imprenditore locale, siedono ben sette esponenti, nominati dal precedente Governo e confermati in carica giusto qualche giorno prima della fine della XIV legislatura, tra cui un consulente dell'allora Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, già presente nei consigli di altre società, quale, ad esempio, la società «Metro Parma»;
come rilevato su Rai tre nella trasmissione «Report» dello scorso 22 ottobre 2006, «il consiglio di amministrazione non è proprio al di sopra di ogni sospetto», se è vero, ad esempio, che le numerose consulenze attivate dalla società sono giunte fino alla significativa cifra di 3.700.000 euro per il solo anno 2004 -:
se possa confermare, per quanto di competenza, i fatti di cui in premessa, con particolare riferimento ai costi sostenuti per le progettazioni, e se ritenga di indicare le misure che intende adottare per fare chiarezza sulla citata società «Quadrilatero SpA» e per consentire, in modo trasparente, la programmazione della infrastrutturazione delle regioni Marche e Umbria.
(3-00363)
Interrogazione a risposta in Commissione:
CORDONI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
nella seduta del 24 ottobre 2006 della Commissione Trasporti della Camera abbiamo appreso dal Ministero dell'Ambiente che per il progetto preliminare per il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese la Commissione Speciale VIA nella seduta plenaria del 26 luglio 2005 ha espresso parere positivo con prescrizioni ai sensi del decreto legislativo n. 190 del 2002 e successive modificazioni, con l'astensione dei rappresentanti regionali, trasmettendo al Ministro pro-tempore copia conforme del parere e della relativa relazione istruttoria per le successive azioni di competenza;
il Ministro dell'Ambiente in data 5 gennaio 2006 ha trasmesso al Ministro delle Infrastrutture copia conforme del parere per i successivi adempimenti e,
sempre nella seduta del 24 ottobre 2006 ci è stato riferito che l'istruttoria dell'opera è seguita dall'apposita Struttura Tecnica di Missione prevista dalla legge n. 443 del 2001, la quale, una volta acquisito il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, unitamente al parere della Commissione VIA già in suo possesso, provvederà all'inoltro al CIPE per il seguito di competenza -:
se l'istruttoria sia terminata oppure quando la Struttura Tecnica di Missione terminerà i suoi lavori e quali siano i tempi previsti per la comunicazione dei risultati ufficiali al CIPE.
(5-00354)
Interrogazione a risposta scritta:
FAVA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
con la legge 27 gennaio 2000, n. 16, recante «ratifica ed esecuzione dell'accordo europeo sulle grandi vie navigabili di importanza internazionale», il Parlamento italiano ha recepito la classificazione delle grandi vie di comunicazione fluviale e ha accolto la localizzazione dei porti di navigazione interna considerati strategici a livello europeo;
nell'elenco delle vie fluviali è inserito il canale Fissero-Canal Bianco, mentre nell'elenco dei ventidue porti strategici a livello europeo è inserito il Porto di Ostiglia, unico porto italiano sulla linea ferroviaria del Brennero, del Corridoio 1 Berlino-Palermo;
la zona portuale di Ostiglia sorge su un'area di circa cento ettari serviti da una linea ferroviaria europea, il Corridoio 1, lambiti da un corso d'acqua con accesso al mare e situati nel centro della pianura padana; la crescita infrastrutturale di questa area rappresenta una grande opportunità di sviluppo economico di tutta la zona ed in generale della regione Lombardia;
la prima parte dei lavori per la realizzazione del Porto di Ostiglia, sulla base del citato accordo europeo, ha riguardato la costruzione di una banchina portuale i cui lavori, iniziati nell'aprile del 2004, sono terminati nell'autunno del 2006;
l'amministrazione comunale, con il consenso della regione Lombardia, nell'ottica di fare del porto di Ostiglia un centro strategico di consegna delle merci dall'acqua al ferro e di sviluppo dell'intermodalità, ha ritenuto fondamentale per il decollo dell'infrastruttura portuale e di tutta l'area collegata, anche il collegamento ferroviario alla linea del Brennero;
la stessa amministrazione comunale, dopo aver concordato un tracciato ferroviario con Italfer, ha presentato a Rfi uno studio di fattibilità per un raccordo ferroviario per convogli merci di lunghezza in linea con le direttive europee che dalla linea del Brennero, attualmente in fase di raddoppio, si stacca ed arriva alla suddetta zona portuale;
secondo l'interrogante, la decisione del sindaco del comune di Ostiglia, maturata in data 8 luglio 2005, di sospendere il progetto del raccordo ferroviario, che avrebbe dovuto essere presentato al bando regionale dei finanziamenti Obiettivo 2, in scadenza l'11 luglio 2005, decisione peraltro contraria al programma elettorale per le votazioni amministrative, ha di fatto allontanato il progetto di fare di Ostiglia un centro strategico di cerniera del sistema infrastrutturale padano-veneto, futuro nodo di scambio delle merci in direzione del Nord-est europeo -:
se e come il Ministro in indirizzo intenda intervenire in merito al progetto di sviluppo dell'infrastruttura portuale di Ostiglia e dell'intera area collegata, che vede nella realizzazione del raccordo ferroviario un obiettivo strategico fondamentale per il rilancio e lo sviluppo dell'economia dell'intera regione, anche nello spirito dell'accordo maturato in ambito europeo, al fine di poter chiaramente capire
se il progetto ferroviario ad Ostiglia debba essere considerato abbandonato oppure se esiste ancora la possibilità di una sua effettiva realizzazione.
(4-01493)