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Allegato B
Seduta n. 63 del 6/11/2006
TESTO AGGIORNATO AL 15 NOVEMBRE 2006
...
POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazioni a risposta scritta:
OTTONE, FRANCESCHINI e BRANDOLINI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
il 30 ottobre 2006 si è riunito il tavolo di coordinamento provinciale saccarifero convocato dal Presidente della provincia di Ferrara Pier Giorgio Dall'Acqua, per affrontare il tema della campagna saccarifera di Pontelagoscuro 2007 a seguito delle dichiarazioni di Sfir proprietaria dello stabilimento che ha annunciato la possibile chiusura dello zuccherificio e la messa in discussione dei contratti di coltivazione della barbabietola per la campagna di trasformazione 2007 e successive, disattendendo in questo modo gli impegni assunti con l'accordo quadro di febbraio, nonché gli accordi gestionali seguenti;
la posizione di Sfir è stata giudicata gravissima anche nei confronti dell'intero comparto saccarifero infatti la mancata produzione di 1.500.000 quintali di zucchero ridurrebbe ulteriormente ed irrimediabilmente le esigue quote rimaste all'Italia;
il tavolo ha espresso forte preoccupazione per la situazione condivisa, da tutti i suoi componenti a partire dall'assessore provinciale Davide Nardini, dal vice-sindaco di Ferrara Rita Tagliati, dall'assessore comunale Raffaele Atti, dai sindaci di Bondeno e Ostellato Davide Verri e Paolo Calvano, dal presidente della CCIIAA Carlo Alberto Roncarati, dai rappresentanti sindacali Flai-CGIL, Fai-Cisl, Uila-Uil, dalle associazioni bieticole Cnb, Anb e Abi e dai rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole Cia, Upa, Coldiretti e Copagri -:
quali azioni intenda intraprendere affinché siano rispettati gli impegni sottoscritti a febbraio 2006.
(4-01486)
REALACCI, LION e MARONI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
è stata diffusa il 2 novembre 2006 dal ministero delle politiche agricole, alimentari
e forestali la notizia in cui viene annunciata la firma del decreto che vieterà in Italia l'utilizzo di trucioli di legno nel vino, limitatamente, però, a vini DOC e DOCG;
occorre tenere conto della rilevanza che il settore vinicolo ricopre per l'economia del nostro paese e dell'importanza di tutelare le produzioni enologiche italiane da pratiche che mettano a rischio la qualità e indirizzino all'omologazione e al livellamento verso il basso;
si ritiene fondamentale estendere il divieto di utilizzare trucioli di legno per simulare l'invecchiamento in barrique anche ai vini IGT, Indicazione Geografica Tipica, che rappresentano una fetta consistente della produzione vinicola del nostro paese e garantire i consumatori con l'obbligo dell'etichettatura trasparente;
si è consapevoli che la qualità delle produzioni è l'unica strada per il futuro del settore enologico del nostro paese e che non bisogna consentire in alcun modo che, attraverso maglie troppo larghe, passi la legalizzazione di pratiche come quella dei trucioli: un danno per i produttori seri e per i consumatori ma anche un rischio per un settore fondamentale per l'economia del nostro paese;
la Camera dei deputati, in data 27 settembre 2006 aveva approvato ben tre mozioni sull'argomento, presentate rispettivamente da Ermete Realacci, Marco Lion e Roberto Maroni, nelle quali si definiva molto chiaramente di non ammettere la pratica dei trucioli nei vini IGT, DOC e DOGC e di rendere obbligatoria l'etichettatura trasparente su tutti i vini commercializzati in Italia -:
quando e con quali strumenti il ministero delle politiche agricole intenderà dare seguito a quanto il Parlamento ha deliberato sull'argomento.
(4-01490)
ZANELLA. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
in provincia di Rovigo sarà consentito abbattere le volpi in violazione della normativa nazionale: è stata autorizzata, infatti, per il prossimo triennio, e proprio nel periodo della riproduzione da febbraio a maggio, la carneficina di decine di cuccioli con l'utilizzo dei cani addestrati allo scopo;
la motivazione addotta dalla provincia, parla esplicitamente di «Controllo numerico delle popolazioni di volpe per fini di riequilibrio faunistico», ma questo appare all'interrogante come un mero pretesto in quanto gli interventi di abbattimento saranno effettuati esclusivamente presso le Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC) dove le volpi, costituendo i naturali competitori della selvaggina di interesse venatorio, sono particolarmente sgradite ai cacciatori;
questo provvedimento, di dubbia legalità, fa riferimento alla legge regionale del Veneto n. 50 del 1993, altrettanto illegale, poiché all'articolo 17 prevede, per questo compito, l'utilizzo anche dei cacciatori, e non solo delle guardie provinciali: utilizzo assolutamente non previsto dalla legge nazionale n. 157 del 1992. A tal proposito la Corte costituzionale, con sentenza n. 392 del 21 ottobre 2005, ha censurato analoga violazione contenuta nella legge regionale del Friuli-Venezia Giulia;
il provvedimento viola l'articolo 17 della già citata legge regionale Veneto n. 50 del 1993 e l'articolo 19 della legge n. 157 del 1992 che prevedono di attuare gli abbattimento solo dopo aver verificato l'inefficacia di «metodi ecologici». Metodi mai attuati - consta all'interrogante - dalla Provincia di Rovigo;
la regione Veneto ha già legalizzato la caccia a specie protette, causando il deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia delle Comunità europee e determinando
così la necessità di promulgare il decreto-legge n. 251 del 16 agosto 2006;
il provvedimento della provincia di Rovigo prevede di attuare il controllo numerico delle volpi, mediante l'uso dei micidiali «cani da tana» appositamente addestrati per entrare nelle tane di volpe dove troveranno le madri che, in difesa dei loro cuccioli, ingaggeranno una furiosa lotta che si concluderà immancabilmente con lo sterminio della madre, dei cuccioli e con il ferimento, in alcuni casi gravissimo, dei cani dei tana. Un simile metodo di controllo faunistico è potenzialmente portatore di un messaggio contro la natura, diseducativo per i giovani, e tale da contrastare con le linee programmatiche dei Governo in materia;
il ricorso della LAV, Lega Anti Vivisezione, contro tale barbaro provvedimento, è stato rigettato da parte del TAR di Venezia -:
se il Governo non intenda prendere delle misure affinché venga attuato il programma dell'Unione che prevede il pieno rispetto delle normative UE in materia di caccia, ed intervenire presso le regioni contro ulteriori procedure d'infrazione;
se il Governo non ritenga necessario, e promuovere metodi per il controllo faunistico rispettosi delle normative, della fauna selvatica e della diffusa sensibilità dei cittadini in materia di maltrattamento ed uccisione di animali.
(4-01496)