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Allegato B
Seduta n. 66 del 9/11/2006
TESTO AGGIORNATO AL 23 GENNAIO 2007
ATTI DI INDIRIZZO
Mozioni:
La Camera,
premesso che:
l'Italia ha urgente necessità di infrastrutture moderne e capillari, che forniscano un supporto all'espansione economica dell'imprenditoria nazionale e creino i presupposti della libera circolazione delle persone e delle merci, premessa indispensabile per una risposta competitiva alle nuove sfide della concorrenza europea e globale;
territori che, come il Nord Est del Paese, hanno dimostrato e dimostrano una forza propulsiva straordinaria di sviluppo produttivo, andrebbero coadiuvati tramite una rete autostradale atta a supportare le necessità di un mercato trainante e a compensare gli oneri di una tassazione conseguentemente più elevata;
l'autostrada A31 Valdastico, nella sua originaria concezione formulata negli anni '60, avrebbe dovuto collegare Trento a Rovigo, passando per Vicenza;
l'opera attuale, invece, è di una lunghezza di soli 36 chilometri e si limita a collegare Vicenza a Piovene Rocchette;
se la realizzazione del prolungamento viario verso Trento era stato duramente osteggiato dalle amministrazioni locali, va rimarcato che la prosecuzione dei lavori in direzione sud, fino all'abitato di Badia Polesine, sono state vivamente auspicate da molte amministrazioni e popolazioni locali: è stata presentata una petizione popolare dall'Amministrazione Provinciale di Vicenza, da 12 comuni dell'area e dalle principali categorie economiche e sindacali vicentine e manifestazioni popolari si sono tenute pure in provincia di Rovigo;
il 13 maggio 2004 l'Anas ha dato il via libera al completamento dell'Autostrada verso sud, con un progetto che prevede la creazione di un'asse che andrebbe a collegare l'Autostrada A4 Brescia-Padova con la strada statale 434 Transpolesana Rovigo-Verona, prevedendo un fondamentale raccordo trasversale che colleghi il Veneto del sud con quello del centro;
il 12 febbraio 2005 il Presidente della Giunta Regionale Giancarlo Galan ed il Ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi hanno inaugurato i cantieri;
nonostante un'iniziale pronuncia del Tar del Veneto, che accolse un ricorso contro l'opera, il Consiglio di Stato ha confermato la correttezza delle procedure ed ha dato il proprio consenso all'avvio dei lavori, accogliendo le richieste della Ragione Veneto, dell'Autostrada Brescia Padova e della Provincia di Vicenza;
considerati i ritardi, l'Autostrada A31 Valdastico dovrebbe essere aperta al traffico, secondo le previsioni della società concessionaria, per la fine del 2010, a seguito di un investimento complessivo del valore di 998 milioni di euro,
impegna il Governo:
ad adottare tutte le misure di propria competenza affinché la realizzazione del prolungamento verso sud dell'Autostrada A31 Valdastico venga considerato un obiettivo prioritario nell'ambito delle politiche di sviluppo delle reti infrastrutturali;
a considerare come interesse primario e strategico del Paese il completamento dell'Autostrada A31 Valdastico entro i tempi previsti dalla società concessionaria, in modo da creare una necessaria e improrogabile connessione tra l'Autostrada A4 Brescia-Padova e la strada statale 434 Transpolesana Rovigo-Verona.
(1-00045) «Bellotti, Germontani, Martinello, Ascierto, Mancuso, Filipponio Tatarella, Ciccioli, Holzmann, Pedrizzi, Giorgio Conte, Zacchera, Saglia,
Urso, Antonio Pepe, Alberto Giorgetti, Rampelli, Garnero Santanchè».
La Camera,
premesso che:
la provincia autonoma di Bolzano - a differenza delle altre autonomie speciali - si caratterizza per un'autonomia di tipo etnico e non territoriale;
il gruppo linguistico maggioritario - come riconosciuto recentemente dal Ministro dell'interno Amato - è quello di lingua tedesca il quale attraverso il partito di maggioranza assoluta, Suedtiroler Volkspartei, determina ogni ambito politico, sociale ed economico della provincia autonoma di Bolzano impedendo di fatto al gruppo italiano di partecipare al governo dell'Autonomia;
recentemente, secondo i firmatari del presente atto, vi sono stati numerosi atti di provocazione nei confronti della comunità italiana e dello Stato italiano in generale, sollecitati direttamente o indirettamente dal partito di maggioranza etnico. Tra i quali la petizione dei 116 sindaci di lingua tedesca sull'autodeterminazione e i manifesti degli Schützen (gruppo folcloristico paramilitare) che inneggiavano alle stragi degli anni '60 e dei tralicci fatti saltare dai dinamitardi con un ringraziamento per gli stessi. E ancora la ricerca di una tutela dello Stato austriaco sull'Alto Adige. Tutti atti sui quali ha vigilato ed è prontamente intervenuta la prefettura di Bolzano - Commissariato del Governo;
il Presidente della provincia autonoma di Bolzano ha più volte manifestato la volontà di autoattribuirsi le competenze del Commissariato del Governo (specie quelle sull'ordine pubblico) - prefettura di Bolzano e di trasferirsi - non senza valenza simbolica nella sede del «Palazzo Ducale» - Villa Reale Roma che lo Stato italiano fece costruire per i duchi di Pistoia nel 1932;
secondo i firmatari della presente mozione, l'ultima provocazione concerne la stessa prefettura di Bolzano che, considerata dagli italiani quale unico ed ultimo collegamento con lo Stato a fronte di una progressiva tedeschizzazione del territorio altoatesino, è stato oggetto di una mozione di soppressione predisposta dall'estrema destra tedesca (il partito dei Freiheitlichen che si rifà a Jorg Haider in Austria) ed approvata dal consiglio provinciale, la maggioranza assoluta del quale è formata da componenti di lingua tedesca che inneggiano all'autodeterminazione;
il commissariato del governo-prefettura di Bolzano è in questo territorio tanto più importante in quanto mantiene appunto funzioni di collegamento Stato-realtà locale, sovrintende al rispetto della bilinguità e alla tutela dei tre gruppi linguistici ivi residenti, segnala al governo eventuali illegittimità costituzionali delle leggi provinciali che in questi anni sono state una moltitudine;
il modello di Commissariato di Governo, a differenza del modello «Prefettura classico» si giustifica oggi sia pure soltanto per la provincia di Bolzano con il fatto che la stessa gode di un'autonomia «reale» (ampliatasi nel corso degli anni) incomparabilmente maggiore di tutte le altre autonomie regionali e provinciali speciali, e con la conseguente necessità che a poteri autonomi di un organismo che considera la base etnico linguistica come uno dei criteri fondativi, corrisponda una attenzione permanente dello Stato centrale che non può abdicare al proprio ruolo di garante egualitario di tutte le comunità ivi residenti, nello spirito di un interesse nazionale interpretato in chiave europea;
impegna il Governo
a non sostenere la proposta di soppressione della Prefettura di Bolzano-Commissariato del Governo ed anzi a potenziarne i suoi organici e la sua funzionalità di
raccordo tra lo Stato e la peculiare autonomia della provincia autonoma di Bolzano.
(1-00046) «Biancofiore, Bondi, La Loggia, Bruno, Santelli, Fitto, Brancher, Gardini, Carfagna, Giro, Paniz, Pili, Bertolini».
Risoluzione in Commissione:
IX Commissione:
La IX Commissione,
premesso che:
la legge 1o marzo 2005, n. 32, ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riassetto delle disposizioni vigenti in alcune materie, tra cui la liberalizzazione regolata dell'esercizio dell'attività di autotrasporto e contestuale raccordo con la disciplina delle condizioni e dei prezzi dei servizi di autotrasporto di merci per conto di terzi, nonché l'organizzazione e funzioni delle strutture e degli organismi pubblici operanti nel settore dell'autotrasporto di merci;
i decreti legislativi 21 novembre 2005, nn. 284 e 286, recano le disposizioni normative delegate dalla menzionata legge, rispettivamente per:
a) il riordino della Consulta generale per l'autotrasporto ed il Comitato centrale per l'Albo nazionale degli autotrasportatori;
b) il riassetto normativo in materia di liberalizzazione regolata dell'esercizio dell'attività di autotrasportatore;
le citate disposizioni normative prevedono ulteriori decreti ministeriali o dirigenziali attuativi per il completamento della riforma del settore, nonché le necessarie circolari esplicative, tra cui:
a) per quanto attiene al decreto legislativo n. 284/05:
a.1) quello per la dotazione di personale necessaria per il funzionamento della Consulta e le connesse disposizioni organizzative per gli organi centrali di questa e per le sue sezioni regionali, anche al fine di assicurare il necessario coordinamento con i comitati regionali per l'albo degli autotrasportatori (articolo 7, decreto legislativo n. 284 del 2005); decreto che avrebbe dovuto essere emanato entro il 26 aprile 2006;
a.2) quello per la gestione autonoma, da parte della Consulta, delle spese occorrenti per il proprio funzionamento; decreto che avrebbe dovuto anch'esso essere emanato entro il 26 aprile 2006 (articolo 8, decreto legislativo n. 284 del 2005);
a.3) quello per la dotazione del personale ed il funzionamento del Comitato Centrale (articolo 12, decreto legislativo n. 284 del 2005); decreto che avrebbe dovuto parimenti essere adottato entro il 26 aprile 2006;
a.4) quello per le disposizioni del Comitato Centrale (articolo 13, decreto legislativo n. 284 del 2005), da approvare anche questo entro il 26 aprile 2006;
b) per quanto riguarda il decreto legislativo n. 286 del 2005, Capo II:
b.1) quello sul rilascio delle carte di qualificazione del conducente professionale in esenzione (articolo 17), entro il 24 luglio 2006;
b.2) quello per le autorizzazioni, i corsi e gli esami per il rilascio della carta di qualificazione del conducente per esame (articolo 19): decreto da emanare anch'esso entro il 24 luglio 2006;
b.3) quello per l'anagrafe dei punti da decurtare dalla carta di qualificazione del conducente (articolo 23). Per tale decreto non era previsto alcun termine di emanazione, ma la sua entrata in vigore è indispensabile per la piena attuazione della riforma dell'autotrasporto;
c) per quanto attiene il Capo I, del n. 286 del 2005:
c.1) le procedure di raccordo con le strutture del Ministero dell'interno per i controlli ai veicoli adibiti al trasporto delle merci su strada;
c.2) le modalità per l'effettuazione dei provvedimenti di confisca delle merci in caso di trasporti abusivi, di cui al comma 2 dell'articolo 7;
c.3) i modelli di certificati d'iscrizione all'albo da esibire alla revisione annuale dei veicoli adibiti al trasporto di merci, ai sensi del comma 1 dell'articolo 12;
la mancanza di tutti questi provvedimenti attuativi non consente né il riassetto del settore dell'autotrasporto, voluto con la legge delega n. 32 del 2005, né la piena attuazione del sistema delle responsabilità condivise in capo ai diversi soggetti della filiera del trasporto (vettore, committente, caricatore e proprietario della merce), né al contempo la piena qualificazione dei conducenti, ai sensi della direttiva CE 2003/59, per una maggiore sicurezza della circolazione stradale, né infine il riordino delle strutture e degli organismi pubblici operanti nel settore dell'autotrasporto,
impegna il Governo:
ad emanare prontamente tutti i decreti ministeriali o dirigenziali attuativi previsti dalle diverse disposizioni normative delegate con la legge n. 32 del 2005 e contenute nei cennati decreti legislativi nn. 284 e 286 del 2005;
ad adottare tutte le circolari esplicative per aumentare i controlli su strada ai veicoli industriali, anche al fine di consentire il pieno accertamento del sistema delle responsabilità condivise tra i diversi soggetti della filiera del trasporto (vettore, committente, caricatore e proprietario della merce), chiarire le modalità per l'applicazione della confisca delle merci in caso di accertato trasporto abusivo, al fine di portare a definitivo completamento la riforma dell'autotrasporto di merci su strada.
(7-00072) «Uggè, Sanza, Pizzolante, Floresta, Testoni, Zanetta, Tassone, Gibelli, Romani, Moffa, Mario Ricci, Lovelli».