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Allegato B
Seduta n. 67 del 10/11/2006
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INTERNO
Interrogazione a risposta orale:
CAMPA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Servizio Aereo della Polizia di Stato nel 2005 ha avuto tre incidenti gravi con la perdita di cinque aeronaviganti, di due elicotteri ed un aereo;
oggi dopo 18 mesi dall'ultimo incidente, nonostante le richieste del Sindacato di Polizia COISP di ammodernare la flotta aerea, della Polizia, niente è cambiato ed anzi se analizziamo la situazione ci accorgiamo che questa è alquanto peggiorata: gli aerei ricoverati presso una ditta sarebbero stati «cannibalizzati» dalla stessa società per diritto di ritenzione al mancato pagamento delle riparazioni, quelli nei Reparti Volo hanno maturato, dopo 18 mesi di fermo macchina, una manutenzione tale che non si riesce a quantificare quando e se sarà possibile metterli in linea;
la situazione degli elicotteri è ancor peggiore: parti di ricambio che non si trovano, riparazioni che non avvengono perché le ditte non vengono pagate, e da ultimo la razionalizzazione del carburante; in pratica il Servizio Aereo della Polizia di Stato non vola più;
il Ministro dell'intero in un'intervista resa ad un giornale aveva promesso molto per quel settore, affermando che non era accettabile chiedere di volare con elicotteri che hanno più di 6 anni. Ebbene, gli elicotteri della Polizia di Stato sono i più vecchi delle Forze di Polizia (media oltre 15 anni) l'elicottero bianco adibito al trasporto dello stesso Ministro ha 19 anni ed a tutto questo si è inteso rispondere con l'acquisto di 28 elicotteri A109 Power per le Forze di Polizia, dove però solamente uno di essi è stato assegnato alla Polizia;
oggi gli 11 Reparti Volo della polizia di Stato hanno in carico 65 elicotteri e 19 aerei i cui costi, a causa della loro vetustà, sono veramente inconcepibili tanto che sarebbe più conveniente la loro vendita al pari di come è stato fatto per l'Aeronautica Militare e consequenziale acquisto di nuovi velivoli;
con soli 25 elicotteri nuovi non solo aumenterebbero le ore di volo per Reparto ma diminuirebbero drasticamente le spese di gestione e soprattutto verrebbe garantita la sicurezza del personale di polizia e degli stessi cittadini cui quel servizio è rivolto;
il parco dei velivoli, ormai vetusto, non è più in grado di far fronte a sempre nuovi e impegnativi compiti di tutela e di repressione -:
se abbia predisposto un piano d'intervento per risolvere uno dei problemi più delicati che riguardano il parco elicotteristico della Polizia di Stato, l'efficienza della cui struttura è indispensabile per una moderna ed efficace azione di prevenzione e di repressione.
(3-00384)
Interrogazioni a risposta scritta:
D'AGRÒ. - Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 17 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante «Norme sulla cittadinanza»,
consentiva agli emigranti italiani residenti all'estero, che avevano perso la cittadinanza per conseguita naturalizzazione nel Paese di residenza, ai sensi degli articoli 8 e 12 della legge n. 555 del 1912, la possibilità di riacquistarla entro due anni dall'entrata in vigore della legge, termine successivamente prorogato al 15 agosto 1995 dall'articolo 1 della legge n. 736/94 e da ultimo al 31 dicembre 1997 dall'articolo 2, comma 195, della legge 23 dicembre 1996, n. 662;
ai sensi dei citati articoli 8 e 12 della legge n. 555 del 1912, abrogata dalla legge n. 91 del 1992, perdevano la cittadinanza italiana coloro che spontaneamente avevano acquistato una cittadinanza straniera e stabilito all'estero la propria residenza, nonché coloro che, avendo senza concorso di volontà propria acquistato una cittadinanza straniera, avevano dichiarato di rinunciare alla cittadinanza italiana e stabilito all'estero la propria residenza;
ai sensi dell'articolo 5 della legge 21 aprile 1983, n. 123, anch'essa abrogata dalla legge n. 91 del 1992, perdevano la cittadinanza italiana anche quanti, in possesso di doppia cittadinanza acquisita iure sanguinis, non avevano reso l'opzione per la cittadinanza italiana entro il conseguimento del diciannovesimo anno di età;
molti nostri connazionali non poterono usufruire del beneficio di cui all'articolo 17 della legge n. 91 del 1992 perché, allora, la legislazione dei Paesi di residenza non consentiva il possesso della doppia cittadinanza o per la mancata o intempestiva conoscenza del provvedimento;
da tempo le comunità e le associazioni italiane all'estero richiedono una normativa che reintroduca la possibilità di riacquisto della cittadinanza per chi l'ha perduta per naturalizzazione nei Paesi di emigrazione;
a tal fine sono state presentate più volte in Parlamento proposte di legge, mai arrivate a buon fine;
la mancata concessione della possibilità di riacquisto della cittadinanza italiana per quanti non hanno potuto in passato usufruirne crea disparità tra i nostri concittadini italiani all'estero, privando alcuni, che ne hanno tutti i requisiti, di un fondamentale loro diritto;
a giudizio dell'interrogante, sarebbe giusto, nel momento in cui si agevola l'acquisto della cittadinanza agli stranieri immigrati in Italia, non dimenticarsi di quanti nostri emigranti all'estero attendono da anni tale riconoscimento;
se non sia opportuna un'iniziativa normativa volta a prevedere una riapertura dei termini per la presentazione della dichiarazione per il riacquisto della cittadinanza ex articolo 17 della legge n. 91 del 1992 da parte degli emigranti residenti all'estero, già in possesso della cittadinanza italiana, persa a seguito della naturalizzazione nei Paesi di residenza.
(4-01582)
SANGA, MISIANI e LOCATELLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra martedì 7 e mercoledì 8 ottobre 2006 nel tratto Milano-Bergamo dell'autostrada A4 nei pressi del casello di Trezzo d'Adda due operai hanno tragicamente perso la vita e uno è rimasto gravemente ferito mentre lavoravano nel cantiere per la realizzazione della quarta corsia della A4;
consta agli interroganti che sia le organizzazioni sindacali che l'ACI avessero da tempo espresso preoccupazioni in merito alle condizioni complessive di sicurezza dei cantieri in oggetto e che i rappresentanti sindacaliavessero in particolare, richiesto alla Società Autostrade per l'Italia S.p.a. di disporre di mezzi e risorse umane per garantire rapidi interventi in caso di incidenti;
la presenza di numerosi cantieri in un tratto autostradale tra i più trafficati d'Europa comporta rischi elevatissimi sotto il profilo della sicurezza dei lavoratori e degli automobilisti -:
quali iniziative intendono assumere:
a) per verificare lo stato, dal punto di vista delle condizioni di sicurezza dei lavoratori e degli automobilisti, dei cantieri aperti nel tratto autostradale in questione;
b) per accertare l'adeguatezza della segnaletica e dei mezzi e delle strutture di soccorso;
c) per intensificare le azioni di controllo da parte degli organismi preposti, tra i quali Ispettorato del lavoro, ASL, Polizia Stradale.
(4-01583)
DE CORATO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il rilevante fenomeno dell'immigrazione proveniente dai Paesi dell'Est, in particolare dalla Romania, ha visto e vedrà aumentare, soprattutto in alcune grandi città italiane, non solo la presenza di manodopera, ma soprattutto quella di nomadi rom di origine romena;
alcuni Paesi europei, come la Spagna, l'Inghilterra e l'Irlanda, si accingono, mediante l'adozione di specifiche misure che entreranno in vigore il 1o gennaio 2007, ad imporre una moratoria per limitare l'ingresso nel proprio Paese di lavoratori soprattutto romeni;
nella sola città di Milano, si sta già affrontando la presenza di circa 5 mila nomadi sparsi su tutto il territorio, di cui una gran parte sono proprio rom di origine romena;
all'interno dei nove campi nomadi regolari e dei venti campi abusivi presenti nelle periferie milanesi, continuano ad aumentare fenomeni di degrado, criminalità e clandestinità con gravi disagi per tutta la cittadinanza e con serie difficoltà da parte dell'amministrazione comunale, delle associazioni di volontariato e delle Forze dell'ordine che, da tempo, denunciano tale situazione -:
se il Ministro interrogato non intenda chiarire al più presto i motivi per cui in Italia non vengono adottate misure restrittive finalizzate a prevenire le massicce ondate migratorie provenienti da alcuni Paesi dell'Est e se, altresì, il Ministro non intenda valutare le conseguenze negative che la mancata adozione di queste misure potrebbe comportare su alcune città italiane già provate da continui flussi migratori, dove la fitta presenza, ad esempio, di alcuni campi nomadi già costituisce un serio problema di sicurezza e vivibilità.
(4-01584)
SMERIGLIO e CANNAVÒ. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 20 ottobre 2006, dopo regolare indizione e a seguito dello stato di agitazione proclamato dalla USI AIT il giorno 29 settembre 2006, i lavoratori dei canili comunali di Roma hanno proclamato uno sciopero che aveva tra le motivazioni la denuncia delle inadempienze di legge da parte dell'associazione volontari canili di Porta Portese (AVCPP) per quanto riguarda le condizioni igienico sanitarie del luogo di lavoro, le violazioni della legge 626/94 e la presenza di fibrocemento di amianto all'interno del canile di Casa Luca;
nella giornata del 20 ottobre, mentre i lavoratori si trovavano davanti al canile di Casa Luca per organizzare la delegazione che avrebbe dovuto accompagnare il segretario provinciale del sindacato all'incontro già convocato con le controparti e decidere chi si sarebbe recato al canile della Muratella per svolgere un'assemblea, anche questa regolarmente annunciata, gli stessi sono stati fatti oggetto di un pesante intervento da parte di agenti di polizia;
nonostante i delegati sindacali cercassero di spiegare che non vi era nessuna manifestazione in corso, ma solo un appuntamento
per dividersi i compiti, gli agenti accorsi con ben cinque volanti hanno voluto identificare tutti i presenti minacciando di denunciarli per «manifestazione non autorizzata ed adunata sediziosa» -:
se non si ritenga tale comportamento lesivo delle agibilità sindacali garantite nei luoghi di lavoro e nell'esercizio del diritto di sciopero;
se si intenda richiedere alle autorità competenti del territorio di effettuare tutti gli accertamenti del caso affinché siano chiariti i motivi che hanno portato agenti e funzionari di polizia ad un intervento del tutto incomprensibile e ingiustificato.
(4-01590)
STUCCHI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la vigente normativa stabilisce l'obbligo per le Pubbliche amministrazioni di fornire alle organizzazioni sindacali tutte le informazioni inerenti la mobilità del personale;
la Direzione centrale per le risorse umane del Ministero dell'interno pare neghi al Sindacato di Polizia (COISP) il diritto di ricevere tali informazioni, opponendo non poche resistenze alle richieste delle rappresentanze del personale di Polizia di Stato;
l'ennesimo episodio accaduto recentemente ha coinvolto il trasferimento di 13 funzionari, di cui non è stata data comunicazione sino alla comunicazione ufficiale del Dipartimento della Polizia di Stato agli interessati, nonostante i numerosi tentativi di ricevere notizie da parte del COISP;
i diritti del personale e quelli delle loro rappresentanze sindacali non costituiscono una facoltà, ma un dovere da adempiere -:
se la S.V. non ritenga doveroso e urgente intervenire per accertare quanto esposto in premessa, e facendo conseguentemente disporre il completo rispetto delle relative norme in vigore.
(4-01593)