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Allegato B
Seduta n. 7 del 30/5/2006
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la seconda tranche della cartolarizzazione degli immobili di proprietà degli enti previdenziali e regolamentata dal comma 20 dell'articolo 3 del decreto-legge 351/2001, convertito in legge numero 410/2001;
il 21 Aprile 2004 il Senato ha votato la fiducia posta dal Governo sul decreto-legge in materia di cartolarizzazione degli immobili pubblici Scip2 che è diventato così legge;
il decreto prevede che ai prezzi di vendita degli immobili cartolarizzati vengano applicati i prezzi del 2001 con l'effetto di minori ricavi per circa un miliardo di Euro per i quali il Tesoro ha sovvenzionato un prestito con le banche da 800 milioni di euro, la cui attivazione è subordinata al via libera definitivo del provvedimento;
il sottosegretario all'Economia Maria Teresa Armosino in merito all'ipotesi di una nuova cartolarizzazione ha dichiarato che «Prima che Scip2 non sia completamente riavviata e riprenda il suo normale percorso, non si può dare corso al Scip3» -:
quali misure il Ministro intenda adottare al fine di tutelare i conduttori di immobili residenziali cartolarizzati, che non rientrano nella categoria di pregio e che hanno manifestato l'intenzione di acquisto entro il 31 ottobre 2001, secondo le norme previste, ma che a tutt'oggi non hanno ricevuto alcuna comunicazione da parte degli enti interessati;
quali misure il Ministro intenda adottare al fine di sopperire all'incertezza del quadro normativo ed ai ritardi nella comunicazione delle modalità tecnico-operative di cessione da parte del Ministero dell'Economia.
(4-00130)
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
secondo un recente report del ministero delle attività produttive il prezzo di vendita dei carburanti venduti in Italia risulta essere tra i più cari dell'Unione europea, come si evince segnatamente dal prezzo medio al dettaglio di un litro di benzina verde commercializzata a 1,053 euro, importo che colloca il nostro Paese al terzo posto nella graduatoria europea del listino, dietro a Finlandia (1,080 euro) ed Olanda (1,153 euro);
conseguentemente, a danno dei consumatori italiani, si verifica una chiara sperequazione dal momento che, per un rifornimento di 50 litri si rende necessario
un esborso di 52 euro in Italia, contro i 50 necessari in Francia e i 49 in Belgio;
la medesima sperequazione, a danno dei cittadini-consumatori italiani, si registra per il prezzo di vendita del petrolio commercializzato al dettaglio a 0,847 euro pari cioè a 20 centesimi in più di quanto non avvenga in Germania, Paese che, nella graduatoria europea dei prezzi al dettaglio del petrolio medesimo, si colloca al secondo posto;
il raggiungimento della parità tra euro e dollaro, frutto di un deprezzamento di quest'ultima divisa pari al 17 per cento, dovrebbe riflettersi sui prezzi di vendita al dettaglio della benzina;
le associazioni di consumatori Adoc, Adusbef, Codacons e Fedeconsumatori hanno proclamato per i giorni di mercoledì 31 luglio e giovedì 1 agosto 2002 un «boicottaggo europeo», invitando i consumatori ad astenersi dall'effettuare rifornimento in talune aree di servizio;
la suddetta iniziativa, presa in accordo con altre associazioni dei consumatori di Spagna, Francia e Grecia, è accompagnata dalla richiesta di un risarcimento di 1,549 miliardi di euro, una cifra che corrisponderebbe, secondo le succitate Associazioni di consumatori, a quanto «indebitamente sottratto» in un anno agli automobilisti italiani sulla base di conteggi effettuati sui prezzi del petrolio, della benzina e sul rapporto di cambio tra euro e dollaro;
a fronte della richiesta avanzata dalle succitate Associazioni di consumatori di riduzione del prezzo di vendita al dettaglio, quantificabile in 16 centesimi/litro, si è registrata la reazione dell'unione petrolifera, secondo la quale i consumatori persevererebbero nel «marchiano errore» di ignorare come, nella composizione del prezzo al dettaglio, intervengano in quota percentuale dell'80 per cento elementi - quali tasse, trasporti, margini del gestore, oneri finanziari, manutenzioni ed altro - che essendo già espressi in euro, non sono influenzati dal cambio;
sul prezzo del petrolio raffinato si è già registrata una diminuzione di 2 centesimi/litro e che conseguentemente si potrebbe ipotizzare una prevedibile diminuzione del costo della benzina -:
quali misure si intendano adottare in ragione all'avvenuto indebolimento del dollaro sull'euro, affinché mediante l'applicazione di atti normativi e di controllo, possa essere favorito un ragionevole ribasso del prezzo di vendita della benzina al dettaglio, considerando un'equiparazione nei termini percentuali di deprezzamento delle due divise;
quali misure si intendano adottare al fine di verificare che i controlli di competenza delle autorità preposte siano efficaci e tempestivi.
(4-00133)
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
come già evidenziato dall'interrogante in un precedente atto di sindacato ispettivo, secondo un elenco stilato dal settore Patrimonio e Gestione del territorio del comune di Bergamo, risultano ancora in stato di dismissione alcuni immobili demaniali, segnatamente trattasi di cinque caserme, un palazzo storico, un centro servizi e un ex carcere, insistenti sul territorio comunale, così come di seguito descritti;
ex caserma Scotti; ex caserma Montelungo; ex caserma Li Gobbi; ex caserma Flores; ex sede comando, divisione Legnano; ex caserma Corridoni; ex carcere di Sant'Agata; Centro servizi ministero delle finanze;
in una provincia come quella di Bergamo, gravemente carente di spazi utilizzabili da strutture pubbliche, non può risultare comprensibile che complessi di tali dimensioni ed importanza, e che oltretutto hanno vantato (come nel caso del Centro servizi del Ministero dell'economia
e delle finanze di Azzano San Paolo) per lo Stato costi particolarmente gravosi, restino inutilizzati;
essendo venuti meno i principi ispiratori sottostanti alle normative che ne avevano previsto l'istituzione e l'utilizzo, non si è ad oggi addivenuti ad un'adeguata ipotesi di tempistica del completamento dei lavori - per ciò che riguarda il centro servizi del ministero dell'economia e delle finanze -, né tantomeno alla definizione di una possibile destinazione d'uso degli altri complessi che, tra l'altro, giacciono in un preoccupante stato di abbandono strutturale ed architettonico, che rende necessari interventi di restauro conservativo;
varie soluzioni di utilizzo prospettate da parte degli amministratori del comune di Bergamo, non hanno trovato nei competenti organi riscontro alcuno, in particolare, per ciò che attiene al centro servizi finanze, all'ex carcere di Sant'Agata, alla caserma Montelungo (che pareva nel 2001 essere destinata al Comando provinciale della guardia di finanza);
agli annunci di cessione da parte dello Stato, inerenti sia la Caserma Flores che la caserma Corridoni, pubblicati dalla Gazzetta Ufficiale rispettivamente nel febbraio 2001 e nel luglio 2000, non solo non ha fatto seguito alcuna trattativa, ma la stessa caserma Corridoni non è più comparsa nell'elenco dei beni dismissibili relativi all'anno 2001;
il comune di Bergamo intenderebbe attuare, coerentemente con gli strumenti urbanistico-architettonici vigenti ed approvati, importanti progettualità di recupero, restauro ed utilizzo degli stessi beni demaniali, con destinazioni d'uso di edilizia pubblica, verde pubblico e parcheggio, particolarmente rispondenti alle necessità socio-urbanistiche della città di Bergamo -:
quali reali intendimenti e in quale ordine di tempo, il Ministro interrogato intenda adottare in relazione alla dismissione degli immobili in oggetto;
quali misure, nel caso i succitati complessi restassero di proprietà demaniale, il Ministro stesso intenda adottare al fine di stabilire, in tempi ragionevoli e non più procrastinabili, un'adeguata destinazione d'uso degli stessi.
(4-00135)