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Allegato B
Seduta n. 76 del 19/11/2006
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COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta scritta:
FASOLINO. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
in Italia sono in funzione circa 67.137.000 telefonini;
a seguito di una indagine conoscitiva dell'autorità garante è stato accertato che per la ricarica dei telefonini Tim, Vodafone, Wind e Tre solo in Italia viene pagato un costo di servizio mentre in tutta l'Unione la ricarica è a costo zero;
l'onere di ricarica ricade essenzialmente sulle fasce deboli della popolazione perché pensionati, studenti e disoccupati usano effettuare ricariche frequenti per piccoli importi;
per una ricarica di 5 euro, 2 euro se ne vanno per il solo costo di ricarica;
su 100 telefonini, 91 funzionano tramite ricarica e, secondo stime attendibili, nel 2005 i consumatori italiani hanno speso 1 miliardo e 742 milioni di euro;
anche se alcuni operatori hanno eliminato il costo della ricarica, il problema resta perfettamente in piedi in quanto l'esenzione riguarda solo gli importi alti che rappresentano un'assoluta minoranza nel volume complessivo delle ricariche;
pur considerando che i costi che le compagnie sono chiamate a sopportare sulle ricariche ammontano a 769 milioni, nelle loro tasche rimangono circa 950 milioni di euro l'anno: si badi bene, per un servizio che comunque le gratifica!;
ad avviso dell'interrogante di fatto le compagnie hanno rinunciato alla concorrenza nei prezzi praticati;
l'Italia, in ambito comunitario, è anche il Paese nel quale più frequenti sono le interruzioni di rete, per cui gli utenti vengono costretti a una nuova chiamata, con sistematico e notevole aggravio dei costi. Le aree geografiche interessate sono le stesse da anni, per cui stupisce non vi si ponga rimedio. L'opinione pubblica è convinta che ci sia un interesse delle compagnie -:
quali iniziative intenda assumere il Governo per impedire una vergogna tutta italiana a maggior discapito, come al solito, delle componenti deboli della popolazione.
(4-01705)