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Allegato B
Seduta n. 77 del 27/11/2006
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazione a risposta orale:
DELFINO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
Moretta (provincia di Cuneo) e il suo hinterland, nel corso degli ultimi decenni, si sono qualificati con una chiara e forte valenza nel settore agro-alimentare;
lo sviluppo agricolo e agro-industriale è stato costruito su ottime produzioni cerealicole, orticole, foraggere, zootecniche oltre a coltivazioni pregiate di nicchie quali le erbe officinali;
tali produzioni hanno sostenuto la nascita di aziende di trasformazione agro-industriale con prodotti alimentari confezionati diretti in tutto il mondo;
tra le numerose ed importanti aziende agro-alimentari presenti a Moretta, lo stabilimento Besnier-Lactalis, già Locatelli-Nestlè, rappresenta la realtà casearia più significativa del settore in questa area;
il gruppo Besnier-Lactalis aveva acquistato nel 1998 dalla Nestlè lo stabilimento in parola nonché il marchio Locatelli;
successivamente, il gruppo Besnier-Lactalis, leader incontrastato del settore caseario in Europa e secondo gruppo Mondiale, ha acquisito in Italia Invernizzi, Cademartori e all'inizio del corrente anno anche la Galbani, che da sola detiene il 22 per cento del mercato italiano;
in data 7 novembre 2006, la Besnier-Lactalis, ha ufficialmente comunicato ai sindacati in Assolombarda che intende procedere alla chiusura dello stabilimento di Moretta, trasferendo le lavorazioni in Lombardia negli stabilimenti Galbani, per ragioni di saturazione di capacità produttiva;
lo stabilimento di Moretta occupa 161 lavoratori a tempo indeterminato, 40 lavoratori a tempo determinato e circa un centinaio di stagionali e nell'indotto;
l'unità produttiva in parola è recente e di ottima fattura per produzioni alimentari, in particolare del prodotto fresco e può essere agevolmente riconvertito;
le maestranze rappresentano una risorsa professionale molto qualificata e ben addestrata alla lavorazione di prodotti alimentari;
per quanto esposto, sono fortissime le preoccupazioni conseguenti all'affermarsi di questo monopolio francese nel settore caseario, sia nella produzione industriale di trasformazione e sia per il mercato del latte in Italia;
è evidente che da questa annunciata decisione della Besnier-Lactalis possono derivare danni molto ingenti non solo alle maestranze dello stabilimento in oggetto, ma un forte depauperamento per un vasto territorio che nella qualificazione agro-alimentare, sia nella produzione primaria che in quella di trasformazione, ha costruito nei decenni un vero distretto produttivo agro-alimentare, che ha visto crescere numerose aziende industriali, anche nell'indotto, nonché la realizzazione di importanti istituzioni, a livello universitario e non, per la formazione di operatori professionali e per la certificazione europea dei prodotti alimentari;
sarebbe necessario un urgente confronto con il gruppo Besnier-Lactalis, a livello ministeriale, per verificare le reali decisioni dell'azienda e per affermare l'impegno alla salvaguardia dell'unità produttiva nel settore agro-industriale nonché garantire i livelli occupazionali;
numerose sono le sollecitazioni delle istituzioni locali delle OO.SS, a questo fine, soprattutto motivate dalla necessità di evitare l'avvio di un processo di indebolimento di un distretto agro-industriale di grande qualità con l'eventuale chiusura di questo stabilimento, che deve invece essere disponibile, qualora la Besnier-Lactalis non receda dalle sue decisioni di abbandonare Moretta, a condizioni vantaggiose per una riconversione produttiva nel comparto agro-alimentare;
a giudizio dell'interrogante, dall'affermazione, sempre più monopolista di questo gruppo derivano forti danni alla produzione italiana lattiero-casearia e più in generale alla commercializzazione dei prodotti agro-alimentari italiani di qualità -:
quali urgenti iniziative saranno promosse per affrontare adeguatamente la situazione che si determinerebbe con l'attuazione della decisione del gruppo Besnier-Lactalis di chiudere lo stabilimento di Moretta;
se non ritenga urgente, come proposto dalle forze sociali, politiche ed istituzionali, l'attivazione di un tavolo di confronto a livello ministeriale per definire con il gruppo Besnier-Lactalis la salvaguardia dell'unità produttiva nonché le necessarie garanzie per le maestranze.
(3-00415)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
DI CAGNO ABBRESCIA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 7, comma 2, della legge 8 novembre 1991, n. 362 recante «Norme di riordino del settore farmaceutico» prevede che la titolarità dell'esercizio della farmacia prevista in forma societaria, abbia come oggetto esclusivo la gestione di una farmacia;
il successivo comma 5, del medesimo articolo, indica che: «ciascuna delle società di cui al comma 1, può essere titolare dell'esercizio di una sola farmacia e ottenere la relativa autorizzazione purché la farmacia sia ubicata nella provincia ove ha sede legale la società»;
l'articolo 5, comma 6, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, recante «disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale» successivamente convertito dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 ha abrogato espressamente il comma 5 della legge 8 novembre 1991, n. 362, inserendo dopo il comma 4 dell'articolo 7, il comma 4-bis che dispone: «ciascuna delle società di cui al comma 1 può essere titolare dell'esercizio di non più di quattro farmacie ubicate nella provincia dove ha sede legale» -:
se non ritenga opportuno chiarire se l'abrogazione espressa del comma 5 della
legge 8 novembre 1991, n. 362 si rifletta sull'articolo 2 della medesima legge, non soltanto dal punto di vista quantitativo, consentendo quindi alle società tra farmacisti di gestire, non più una, ma fino a quattro farmacie ma anche dal punto di vista qualitativo, consentendo pertanto di attivare altri punti di vendita come le cosiddette parafarmacie, attraverso i quali distribuire al pubblico medicinali senza obbligo di ricetta.
(5-00409)
FLUVI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da alcuni giorni l'ISVAP ha avviato una ispezione sulla CARIGE Assicurazioni, la compagnia danni del gruppo CARIGE. L'ispezione dell'ISVAP segue un analogo intervento della Banca d'Italia nei confronti dell'istituto di credito genovese. Recentemente, inoltre, anche la Procura della Repubblica di Genova ha aperto un fascicolo sulla CARIGE;
alcune inchieste giornalistiche - Corriere della Sera del 23 ottobre 2006 e del 13 novembre 2006 - pongono non pochi interrogativi circa l'attività delle compagnie di assicurazione del gruppo CARIGE, con particolare riferimento ad alcune operazioni immobiliari;
già alcuni anni fa l'ISVAP aveva aperto un dossier su CARIGE Vita e CARIGE Assicurazioni. Le ispezioni, che si conclusero con l'adozione da parte delle compagnie di un piano di risanamento da attuarsi nel periodo 2004-2006, evidenziarono gravi insufficienze delle riserve tecniche;
il vice presidente della Banca CARIGE è fratello dell'onorevole Claudio Scajola, già Ministro delle attività produttive;
nel Consiglio dell'ISVAP siede, fra gli altri, il dottor Michele Scandroglio, nominato nel 2005 dall'allora Ministro Scajola. Il dottor Scandroglio, che alcune fonti giornalistiche danno come molto vicino all'ex Ministro Scajola, è dall'ottobre scorso anche coordinatore regionale per la Liguria di Forza Italia;
la legge istitutiva dell'ISVAP dice che i membri del Consiglio «devono essere scelti fra persone di indiscussa ... Indipendenza...» -:
se sussistano ancora le condizioni di indipendenza per la permanenza del dottor Scandroglio nel Consiglio dell'ISVAP.
(5-00413)
FLUVI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da alcune settimane il Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione sta evidenziando la difficile situazione che si starebbe verificando in Campania. In particolare, il Segretario nazionale dello S.N.A., Tristano Ghironi, con lettera pubblicata in data odierna da un quotidiano nazionale (Italia Oggi), denuncia il comportamento di alcune assicurazioni che «stanno realizzando una massiccia dismissione di portafoglio RC Auto nella regione Campania»;
iniziative di questa natura, se fondate, avrebbero ripercussioni estremamente negative per tutti gli automobilisti che si verrebbero a trovare sprovvisti di una adeguata copertura assicurativa nel settore RC Auto;
va da sé che, a norma del Codice delle Assicurazioni Private, tutti i veicoli a motore hanno l'obbligo di essere coperti da assicurazione per la responsabilità civile, mentre la imprese di assicurazione sono «tenute ad accettare ... le proposte per l'assicurazione obbligatoria che sono loro presentate» -:
se abbia ricevuto la lettera dello SNA;
se intenda assumere iniziative normative per fronteggiare il fenomeno descritto, anche a tutela degli automobilisti campani.
(5-00415)
Interrogazioni a risposta scritta:
GIORDANO e DIOGUARDI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da qualche anno è stato avviato il processo di privatizzazione delle terme di Acireale (Catania) e delle terme di Sciacca (Agrigento) con la trasformazione delle aziende termali in società per azioni;
i circa 200 dipendenti delle due aziende sono giustamente preoccupati per la sorte dei posti di lavoro e sul processo di privatizzazione in atto;
la privatizzazione ha portato ad una duplicazione degli enti che non trova riscontro con la normativa vigente. La privatizzazione ha infatti determinato la coesistenza da un lato delle Spa che gestiscono i proventi e dall'altro delle aziende autonome delle terme di Acireale e di Sciacca che, attraverso la regione, pagano i dipendenti;
non si ha notizia di un piano industriale per il rilancio delle aziende. A causa della duplicazione non è infatti chiaro a chi tocchi redigere il piano industriale;
la privatizzazione, sbandierata ai quattro venti come mezzo necessario per il rilancio delle aziende termali, si è rivelata un fallimento;
nulla ha prodotto la richiesta inoltrata da alcuni consiglieri del comune di Acireale per ricevere copia delle documentazioni e degli atti riguardanti gli incarichi conferiti dalle aziende delle terme -:
se non ritenga necessario attivarsi affinché venga convocato un tavolo di discussione con le parti interessate al fine di promuovere un piano industriale in grado di rilanciare l'attività termale, di garantire la trasparenza di gestione, la sua dimensione pubblica, salvaguardando per questa via i livelli occupazionali.
(4-01710)
ANGELI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
entro i tre mesi annunciati dal Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi, che avranno scadenza nel dicembre 2006, si dovrà provvedere al risanamento della compagnia aerea di bandiera in alternativa a decisioni comprendenti anche una possibile vendita e smembramento della stessa Alitalia;
i termini stabiliti dal Governo per ovviare ad una soluzione «giusta» per la compagnia aerea di bandiera sono prossimi alla scadenza fissata e fino ad ora non si è palesata alcuna significativa proposta;
la gran parte dei dirigenti dell'azienda, dei managers e degli addetti a strategie di marketing percepiscono degli stipendi che l'interrogante giudica faraonici, stipendi che continuano ad aumentare i debiti che gravano sul bilancio ormai fuori controllo dell'azienda;
si potrebbe attuare una strategia di sconti ed agevolazioni in linea con i parametri di altre compagnie di volo europee anche con vettori che potranno imporre delle tariffe low-cost, anche per brevi tratte;
risulta marginale la chiusura di rappresentanze dell'Alitalia in alcune parti del mondo, ponendo in difficoltà la maggior parte dei cittadini italiani all'estero e non, che desiderano usufruire di questi servizi, ma anche delle agenzie che si servono dell'azienda, essendo solo del 3 per cento, quindi irrisorio, il ricavo che questi ne percepiscono -:
se il Ministro interrogato intenda dare delucidazioni in merito alla questione sopra esposta;
se il personale dirigenziale possa essere sottoposto ad autotassazione, al fine di reintrodurre una somma di cassa per tutelare i posti di lavoro del personale di
terra e di volo che percepiscono stipendi di molto inferiori, onde evitarne il licenziamento;
se voglia farsi carico di suggerire all'azienda un comportamento uniforme tra le sedi considerando anche quelle all'estero.
(4-01728)
QUARTIANI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
è stata divulgata la notizia lanciata dall'agenzia slovacca Ctk e ripresa da Quotidiano energia secondo la quale il governo slovacco, nella persona del Primo Ministro Robert Fico ha promosso la costituzione di una Commissione Parlamentare d'inchiesta sulle procedure e sugli accordi che hanno permesso l'aggiudicazione della Società Elettrica Slovenske Elektrarne all'Enel;
in particolare tale commissione dovrebbe indagare sulla correttezza delle procedure seguite nella valorizzazione e nella valutazione degli assets della società privatizzata nonché sul rispetto, da parte dell'Enel, degli impegni relativi agli investimenti connessi al piano industriale di Slovenske Elektrarne e sulla politica di prezzi da praticare all'utenza slovacca;
tale Commissione sarà presieduta dal Ministro delle Finanze Robert Pociatek, sarà composta da sei membri, avrà ampi poteri d'indagine e la capacità d'inibizione del segreto d'ufficio dei funzionari statali che hanno partecipato alla stesura del contratto e dei patti parasociali relativi;
tale commissione avrà come oggetto di indagine un'azienda leader europea e ancora sotto controllo del Governo Italiano;
allo stato, non è dato sapere in particolare di eventuali impegni e/o contenziosi di Enel in merito ad investimenti relativi agli impianti di generazione nucleare, a carbone, a gas ed idroelettrica acquisiti con Slovenske Elektrarne nonché in merito alla gestione degli stessi al fine di una politica di calmierazione dei prezzi all'utenza elettrica slovacca ed italiana;
è stata in più sedi richiamata ed esposta la volontà di perseguire una specifica politica di investimenti di Terna nei paesi del centro Europa a supporto degli investimenti energetici italiani, quantunque poco si conosca sulla stessa, ne è stata esplicitata ufficialmente la politica di indirizzo che il Governo italiano intende perseguire relativamente al coordinamento delle due società energetiche, Terna ed Enel in quegli stessi paesi -:
se i Ministri competenti non ritengano necessario rivedere i piani di Terna per ridurre la congestione sulle frontiere di Nord-Est che impediscono il trasferimento in Italia dei vantaggi economici degli investimenti nella generazione elettrica nei paesi dell'est e del centro Europa, anche riformulando i progetti di nuovi collegamenti che hanno incontrato forti opposizioni delle popolazioni transfrontaliere italiane e slovene delle valli del Natisone, dell'Isonzo e del Tricorno;
quale politica ad essi risulta seguire Enel verso i paesi balcanici, sia come paesi di passaggio per trasferire all'Italia l'energia a prezzi competitivi resi disponibili dai generatori slovacchi, sia come base di generazione di energia elettrica a basso costo;
quale opinione i medesimi Ministri si siano formati sui fatti richiamati, ivi compresi quelli che avrebbero mosso il Governo slovacco a promuovere la suddetta Commissione di indagine;
quali iniziative intendano intraprendere al fine di pervenire ad una chiara ricostruzione dei fatti richiamati sfociati nella istituzione della Commissione d'inchiesta di cui alla presente interrogazione, anche per evitare ricadute negative sul piano della credibilità dell'Italia e delle imprese italiane operanti nei mercati europeo ed internazionale.
(4-01729)