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Allegato B
Seduta n. 77 del 27/11/2006
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta orale:
BUONTEMPO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
dati statistici diffusi di recente, parlano di oltre 24 mila incidenti sul lavoro che si registrano, ogni anno, in Abruzzo;
al dato allarmante sopra citato, vanno aggiunti 18 mila infortuni, in prevalenza giovani lavoratori, e 30 incidenti mortali;
quotidianamente, si registrano in media 87 infortuni in Abruzzo; da gennaio a luglio di quest'anno sono 31 i lavoratori morti sul lavoro (28 nell'industria e terziario, 3 nel settore dell'agricoltura) che hanno lasciato 4212 vedove e 435 orfani;
da questi dati emerge un'incidenza di infortuni sul lavoro enormemente superiore rispetto alla media nazionale;
questa situazione anomala ed allarmante non trova giustificazione plausibile se non quella della scarsa applicazione delle norme di sicurezza -:
quali iniziative il Governo intenda assumere per determinare chiarezza attraverso l'istituzione di una commissione d'inchiesta che valuti le condizioni oggettive in cui si trovano a lavorare le maestranze;
se non si ritenga di attuare una strategia mirata ad un più rigoroso controllo dei posti di lavoro, promuovendo una politica di rispetto delle norme di sicurezza previste.
(3-00406)
GASPARRI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'Inpgi (Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti) ha predisposto da tempo delle intese volte a tutelare l'erogazione della prestazione a fronte dell'aumento della vita media;
l'Inpgi ha predisposto una riforma che è stata approvata nel luglio del 2005;
tale riforma è stata riconosciuta valida dalle autorità di governo del tempo;
l'opposizione della Federazione italiana degli editori (Fieg) impedisce l'attuazione di questa riforma subordinata ad una ratifica dei Ministeri vigilanti collegata al consenso delle parti sociali, in questo caso la Fieg e la Federazione della stampa (Fnsi);
la Fieg ha avanzato numerose richieste che sembrano apparire secondo l'interrogante pretestuose per impedire l'attuazione della citata riforma;
la Fieg, contestualmente, sta impedendo il rinnovo del contratto dei giornalisti scaduto da tempo e pare voler collegare anche la riforma previdenziale riguardante l'Inpgi all'andamento, notoriamente faticoso, delle trattative per il rinnovo del contratto dei giornalisti;
la vicenda della riforma non ha alcuna attinenza con le vicende del contratto di lavoro;
a 16 mesi dalla approvazione di questa riforma previdenziale, da tutti ritenuta necessaria, appare opportuno attuarla;
ogni anno di ritardo dell'entrata in vigore di questa riforma previdenziale provocherà un danno al patrimonio dell'Inpgi di rilevanti dimensioni, pregiudicando il pagamento delle prestazioni previdenziali -:
se non si ritenga, di fronte all'atteggiamento della Fieg, di assumere iniziative da parte del ministero del Lavoro che, anche basandosi sul principio del silenzio-assenso, dopo 16 mesi di attesa possa procedere alla applicazione della riforma approvata il 1o luglio del 2005.
(3-00409)
GASPARRI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere se risponde al vero che, in merito al rinnovo dei vertici dei Servizi Segreti, sarebbe stato posto un veto, secondo quanto riferiscono notizie di organi di informazione, sul nome del dottor Manganelli come capo del Sisde da parte di Rifondazione comunista, a causa dell'ostracismo nei confronti dei vertici del dipartimento della Pubblica sicurezza di Rifondazione comunista collegato alle vicende del G8 del 2001 a Genova ed alle successive polemiche politiche e parlamentari.
(3-00411)
GASPARRI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere:
se le dichiarazioni del Portavoce del Presidente del Consiglio rilasciate a sostegno di Deaglio e Cremagnani, autori di un film-inchiesta su presunti brogli elettorali, per il quale l'ex ministro dell'interno Pisanu ha giustamente presentato una querela, rappresentino una sorta di firma-rivendicazione di una manovra della sinistra e del Presidente del Consiglio Prodi per screditare il centrodestra che, con qualche fondamento, ha denunciato invece irregolarità nelle procedure elettorali attribuibili alla responsabilità della sinistra;
se le dichiarazioni di Sircana sono una rivendicazione dell'operazione Deaglioo rappresentano un'incauta esternazione di chi, per il ruolo ricoperto, secondo l'interrogante, farebbe meglio a pesare le parole su questioni talmente delicate.
(3-00417)
GASPARRI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi numerosi organi di stampa si sono occupati delle vicende riguardanti l'agenzia di stampa Ansa;
sempre secondo notizie di stampa, si attribuisce alla Presidenza del Consiglio un tentativo, a quanto risulta fallito, di unificare le principali agenzie di stampa con il pretesto della limitatezza delle risorse destinate alle agenzie stesse dalla Presidenza del Consiglio;
le ricostruzioni di stampa riferiscono dell'interessamento di ambienti riconducibili all'attuale governo all'avvicendamento del direttore dell'Ansa, Pierluigi Magnaschi, il quale, avendo compiuto 65 anni, secondo taluni dovrebbe lasciare l'incarico, mentre l'amministratore dell'agenzia, l'ambasciatore Biancheri, permarrebbe nel suo incarico con un'età notevolmente più avanzata e senza sostanziali limiti di scadenza -:
se alla base della annunciata sostituzione del direttore Magnaschi vi siano interessi politici di partiti che fanno parte dell'attuale maggioranza o iniziative addirittura assunte dallo stesso governo;
se si siano verificate interferenze politiche nella scelta che spetta agli editori associati nell'Ansa;
se non appaiano pretestuose le argomentazioni relative ad un presunto limite d'età che per un direttore non può essere vincolante.
(3-00418)
URSO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del Commercio internazionale. - Per sapere - premesso che:
le esportazioni italiane sono in costante crescita negli ultimi mesi, confermando e rafforzando un trend positivo cominciato nel 2005;
nell'ultimo anno sono raddoppiati gli investimenti italiani all'estero, in netta controtendenza con quanto avvenuto in altri paesi europei e occidentali;
l'ultima versione della legge finanziaria prevede un taglio indiscriminato a tutti i Ministeri ed enti collegati del 12,71 per cento rispetto al budget originariamente previsto, che andrebbe a sommarsi al decreto Bersani, che già prevedeva un taglio del 20 per cento delle spese intermedie. L'ICE (Istituto per il Commercio Estero) in particolare subirà tagli di circa 17 milioni di euro sulle spese di funzionamento e di oltre 20 milioni sul piano promozionale;
non sono inoltre previsti stanziamenti per il fondo rotativo di cui all'Articolo 2 della legge 29 luglio 1981, n. 394, e per i fondi di venture capital istituiti ai sensi dell'Articolo 46 della legge n. 273 del 2002 e finanziati ai sensi dell'Articolo 80, comma 2, della legge n. 289 del 2002, strumenti di vitale importanza per l'internazionalizzazione delle imprese soprattutto nei nuovi mercati;
sono stati effettuati ulteriori tagli sulle risorse gestite dal Ministero del Commercio Internazionale, in particolare sui fondi destinati al finanziamento dei programmi di camere di commercio, consorzi, distretti particolarmente importanti per le Pmi del made in Italy;
sembra abbandonato il piano di realizzazione degli sportelli Italia e dei desk antidumping e gli altri strumenti di intervento previsti dalla legge 56 sull'internazionalizzazione;
il Presidente del Consiglio ha più volte affermato la priorità della internazionalizzazione e che avrebbe aumentato le risorse in merito, in modo particolare nei mercati emergenti di Cina e India;
l'Ice denuncia l'impossibilità di operare e il Consiglio di amministrazione non ha approvato il bilancio 2007;
secondo l'interrogante il Ministero degli affari esteri ha rinunciato ad ogni ipotesi di supporto all'internazionalizzazione e gli Ambasciatori torneranno alla loro funzione originale abbandonando le imprese al loro destino -:
se risponda al vero che l'ICE sarà costretto a chiudere 50 sedi all'estero, a sospendere gran parte delle iniziative promozionali in programma ed a rinunciare a qualsiasi ipotesi di rafforzamento nei mercati strategici emergenti come India e Cina;
se risulti vero che non sono state assunte iniziative per applicare la legge n. 56 del 3 marzo a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese, approvata all'unanimità dal Parlamento, in cui si prevede la realizzazione di Sportelli Italia quale strumento di raccordo tra ministeri, enti, associazioni;
se il Governo intenda illustrare come è possibile promuovere il piano per l'internazionalizzazione nei mercati emergenti con risorse ridotte che riducono persino l'operatività delle imprese e se non ritenga che questo possa avere conseguenze negative sulla fiducia e l'operatività delle imprese compromettendo la crescita in atto sia sul fronte dell'export sia su quello della internazionalizzazione delle imprese;
come giudichi la decisione del Consiglio di amministrazione di non approvare il bilancio e quali provvedimenti intenda assumere per consentire all'Istituto di poter operare.
(3-00419)