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Allegato B
Seduta n. 77 del 27/11/2006
AFFARI ESTERI
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri, il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:
l'istituto italiano di cultura (IIC) di Berlino, l'Istituto Luce e la Facoltà di Storia della Freie Universität di Berlino hanno organizzato per il 24 novembre 2006 la presentazione, presso la sede della citata Università berlinese, di un film-documentario di ricostruzione storiografica curato dal Prof. Piero Melograni e prodotto dall'Istituto Luce intitolato «Il viaggio del Führer in Italia», seguito da un dibattito al quale avrebbero dovuto partecipare tra gli altri il Prof. Oliver Janz, il Prof. Piero Melograni e il Presidente dell'Istituto Luce Sen. Prof. Stefano Passigli;
il 3 novembre, a meno di tre settimane dall'evento, l'Ambasciatore a Berlino Antonio Puri Purini ha chiesto ufficialmente al Ministero degli affari esteri di intervenire presso il Direttore dell'IIC di Berlino per sospendere la manifestazione, con l'unica argomentazione che il cartoncino d'invito a suo personale avviso rappresenterebbe un caso di apologia del fascismo e del nazismo;
l'Ambasciatore Puri Purini ha sostenuto tale argomentazione con dichiarazioni a mezzo stampa (Corriere della Sera del 6 novembre 2006);
il Presidente dell'Istituto Luce Sen. Stefano Passigli ha dichiarato che, dinanzi all'intervento dell'Ambasciatore Puri Purini, l'Istituto Luce «si adegua» e si ritira dall'iniziativa;
risulta all'interpellante che tale Ambasciatore avrebbe esercitato una diretta pressione presso il Rettorato della Freie Universität di Berlino, al fine di ottenere che la parte tedesca co-organizzatrice ritirasse la propria disponibilità a realizzare l'evento del 24 novembre;
la funzione di «vigilanza e indirizzo» degli Ambasciatori nei confronti degli Istituti Italiani di Cultura viene attivata nei casi in cui l'attività di questi ultimi sia lesiva dell'immagine e degli interessi dell'Italia all'estero o lesiva dei rapporti fra l'Italia e il Paese ospitante;
nel caso della manifestazione programmata dall'Istituto italiano di Cultura di Berlino, dall'Istituto Luce e dalla Freie Universität (FU) di Berlino non vi è alcuna lesione dell'immagine e degli interessi dell'Italia o dei rapporti italo-tedeschi, poiché il cartoncino di invito relativo alla manifestazione in oggetto è scientificamente oggettivo, storiograficamente corretto e privo della benché minima sfumatura di apologia del fascismo e del nazismo, oltre che approvato in tutto e per tutto dal Prof. Oliver Janz della FU di Berlino -:
se non si ritenga che l'accusa di apologia del fascismo e del nazismo avanzata dall'Ambasciatore Puri Purini - per lettera al MAE e a mezzo stampa - sia falsa e pretestuosa;
se la pretesa da parte di tale Ambasciatore, a partire da questo pretesto, di cancellare l'intera iniziativa in programma non sia - come ritiene l'interrogante - una prevaricazione arbitraria e irragionevole;
se questo intervento non si configuri come un vero e proprio caso di censura nei confronti della libertà di discussione all'interno del mondo accademico e nei confronti di un'iniziativa di un Istituto Italiano di Cultura, la quale, da quanto sopra accertato, risulta ineccepibile sia sotto il punto di vista formale sia sotto il punto di vista sostanziale;
se la censura derivante dal sopra citato intervento dell'Ambasciatore non rappresenti un danno sia alla libertà della ricerca e della critica storiografica sia, di conseguenza, all'immagine delle Istituzioni italiane in Germania;
se e come il Ministro degli affari esteri intenda intervenire nei confronti dell'Ambasciatore d'Italia a Berlino Antonio Puri Purini.
(2-00241) «Barbieri».
Interrogazione a risposta scritta:
GALANTE. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
in Germania continuano atti di razzismo anti italiano e quelli più odiosi sono quelli compiuti dalle locali autorità, tanto odiosi da essere stigmatizzati anche dalla stampa del Paese;
risulta esemplare il seguente caso: il 16 novembre del 2004 il connazionale A.G., nato a Dusseldorf, viene fermato in stato di ebbrezza per schiamazzi notturni. Portato in commissariato subisce danni fisici irreversibili: ne esce dopo un paio di ore in coma, stato nel quale, purtroppo, ancora si trova. Il video che documenta le sevizie operate dalle locali autorità di polizia, è definito dalla stampa tedesca «scandaloso e vergognoso». Il processo, intentato d'ufficio dal PM Dr Heinz Clemens, inizia il 2 maggio 2006 e si protrae per dieci sedute, sino al 7 giugno. Il capo d'accusa è «gravi lesioni corporali in concorso comune nello svolgimento delle proprie funzioni» (schwerer gemeinschaftlicher Korperverletzung im Amt). I periti convocati in Tribunale sono concordi nello stabilire che per almeno dieci minuti si è verificata una compressione della cassa toracica e della testa tale da provocare l'arresto dei battiti del cuore e delle funzioni respiratorie, da qui il mancato flusso di ossigeno al cervello ed il coma dal quale il nostro connazionale non potrà più svegliarsi. La Corte, presieduta dalla Giudice Dr. Lisel Burger, derubrica l'accusa a semplici «lesioni corporali colpose» e condanna un poliziotto a mesi sei, gli altri due a mesi sette, il medico a mesi nove, tutti con la condizionale. Ai quattro, condannati ad una pena inferiore a dodici mesi, viene così risparmiata la radiazione dal servizio. Anche la stampa locale si indigna. i familiari del connazionale hanno chiesto un giudizio di revisione -:
quali iniziative intenda prendere il Ministro al fine di proteggere i nostri connazionali residenti in Germania.
(4-01740)