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Allegato A
Seduta n. 78 del 28/11/2006
...
(Sezione 2 - Situazione dell'ordine pubblico nel quartiere di via Anelli a Padova)
B)
GOISIS. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il centro storico di Padova somiglia sempre più ad una casbah: extracomunitari spacciatori e criminali la tengono in ostaggio;
la cosiddetta zona della Stanga è divenuta «zona off limits» della città di Padova;
il muro antispaccio eretto dalla giunta comunale di centro-sinistra per isolare via Anelli e dintorni, luogo di extracomunitari spacciatori e malavitosi, che lo hanno scelto come base operativa per i loro traffici, è diventato un caso mediatico e sociologico, tanto da attirare l'attenzione di una televisione di Stato tedesca, che sta girando un documentario su questo quartiere definito «il bronx della città del Santo»;
nel quartiere di via Anelli e all'interno delle palazzine del residence «Serenissima» convivono numerose etnie di immigrati, per lo più d'origine nigeriana e maghrebina;
l'amministrazione padovana di centro-sinistra ha eretto un muro di lamiera lungo quasi 100 metri per tutelare i residenti dagli immigrati malavitosi, che da mesi minano la sicurezza del quartiere, provvedendo anche allo sgombero di alcune palazzine, chiudendo 150 alloggi, spostando 120 nuclei familiari (330 persone) in altre zone della città, proponendosi di chiuderne altre quattro; si tratta di immobili degradati, occupati abusivamente da extracomunitari irregolari o con regolare permesso di soggiorno, ma che non possono pagare un canone d'affitto superiore ai 600 euro;
via Anelli è divenuta una sorta di ghetto-bunker, controllata da tre check point, vigilata da telecamere collegate alle centrali operative delle forze dell'ordine, i cui varchi possono essere attraversati dai residenti dotati di appositi telecomandi: una vera sfida all'immaginazione del creatore del fumetto «Diabolik»;
da alcune dichiarazioni rilasciate dalle autorità locali, emergerebbe che tali interventi siano stati necessari per evitare che gli spacciatori di droga continuassero ad «aggirare i blocchi delle forze dell'ordine»;
dalla metà degli anni '90 gli edifici delimitati dal «muro dell'impotenza» risultano occupati abusivamente. Alcuni consiglieri regionali hanno accennato agli innumerevoli appelli degli attivisti di Razzismo stop e dei volontari della parrocchia San Pio X, che hanno cercato di informare le autorità preposte sul degrado del complesso abitativo in parola e sulle difficoltà di vita sociale dei residenti illegali di via Anelli; non a caso il comitato dei residenti del quartiere, costituito anche da italiani, ha preso significativamente il nome «Per il superamento del ghetto»;
a giudizio dell'interrogante, la stragrande maggioranza dei malavitosi che spacciano nella zona in parola, pur non risiedendo in via Anelli, non può non contare su appoggi logistici e complicità da parte di extracomunitari irregolari e malavitosi;
l'assessore all'immigrazione del comune di Padova avrebbe avallato l'iniziativa privata di istituire ronde notturne di vigilantes extracomunitari;
la proposta di alcune forze politiche locali per la realizzazione di politiche sociali, edilizie e patrimoniali, che creino soluzioni alternative abitative per i residenti
di via Anelli, è ammirabile sotto il profilo sociologico, ma richiede un processo di media e lunga durata, che, evidentemente, non potrebbe risolvere il problema della sicurezza, continuando a ghettizzare i residenti italiani ed extracomunitari regolari;
il sindaco di Padova ha dichiarato sulla stampa l'intenzione di abbattere il muro-antispaccio, per evitare ulteriori disordini causati nella giornata di ieri dai no-global -:
se non ritenga opportuno avviare un'indagine per verificare quali misure siano state attuate dal 1990 ad oggi dagli uffici territoriali competenti per lo sgombero dei citati alloggi fatiscenti di via Anelli, occupati abusivamente da extracomunitari;
se risponda al vero che l'assessore all'immigrazione del comune di Padova avrebbe avallato l'iniziativa privata di istituire ronde notturne di vigilantes extracomunitari;
se non ritenga necessario verificare che l'annunciato abbattimento del muro-antispaccio venga di fatto attuato e, nel caso, se non ritenga necessario rafforzare i controlli delle forze di polizia, prevedendo eventualmente la militarizzazione dell'intera area, sede di spacciatori di droga di diverse etnie;
se non ritenga necessario verificare che i 150 «sfrattati» di via Anelli siano lavoratori regolari e rispettosi delle leggi dello Stato italiano;
se non ritenga necessario adoperarsi affinché il piano relativo all'individuazione delle zone della provincia di Padova per la costruzione di abitazioni alternative da destinare agli extracomunitari sfrattati dalla zona della Stanga non preveda la costruzione di complessi abitativi all'interno di piccole comunità della provincia padovana, con il rischio di riprodurre la situazione del «ghetto» di via Anelli. (3-00268)
(28 settembre 2006)
NACCARATO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a Padova si è assistito all'ennesima recrudescenza di criminalità nel complesso di edifici denominato «Serenissima» e in tutta la zona di via Anelli;
il quartiere ha vissuto ore di terrore dal momento in cui opposte fazioni di immigrati irregolari si sono date ad una vera e propria guerriglia urbana, con la conseguenza di diversi pestaggi, ferimenti, devastazioni di auto in sosta e diversi arresti;
grazie all'intervento tempestivo ed efficace delle forze dell'ordine presenti sul territorio, la portata dei disordini è stata significativamente contenuta;
il problema di via Anelli è di stretta e drammatica attualità nella città di Padova da più di 10 anni. Si tratta di 6 palazzine composte di miniappartamenti affittati, spesso abusivamente, a immigrati regolari e irregolari a cifre esorbitanti. In questo modo, nelle sei palazzine, si sono concentrati numerosi criminali e spacciatori che si contendono il mercato degli stupefacenti e il controllo del territorio. Si può affermare, sulla base dei rapporti delle forze dell'ordine e dell'autorità giudiziaria competente, che nel complesso di via Anelli si svolge una parte importante dello spaccio di sostanze stupefacenti del padovano;
per questi motivi dal 2004 la nuova giunta comunale si è impegnata in un piano di recupero e riqualificazione dell'area per risolvere finalmente il problema;
il piano prevede lo sgombero delle palazzine che costituiscono il cosiddetto ghetto, cui seguiranno le opere di riqualificazione. Ad oggi sono già state chiuse 3 palazzine ed è prossimo lo sgombero della quarta. L'intervento dell'amministrazione affronta il problema della concentrazione eccessiva di immigrati in un singolo rione, persegue gli obiettivi di un riordino equilibrato
delle densità abitative e, parallelamente, di una lotta seria alla criminalità. Si ritiene in questo modo che la zona possa essere decongestionata dalle presenze di criminali e che gli immigrati regolari possano essere collocati in altri luoghi della città, favorendo davvero l'integrazione;
appare evidente, secondo l'interrogante, che i disordini di cui sopra sono, in parte, motivati dalla reazione di organizzazioni criminali contro l'intervento del comune di Padova, che vuole affrontare seriamente la grave situazione sopra descritta -:
se il Ministro interrogato sia al corrente dei fatti sopra esposti, quali iniziative intenda assumere per collaborare con l'amministrazione comunale di Padova, la questura e la prefettura per tutelare la sicurezza dei cittadini e se intenda intervenire, dal punto di vista economico e logistico, con l'invio di ulteriori forze dell'ordine. (3-00408)
(27 novembre 2006)
(ex 4-00799 del 1oagosto 2006)