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Allegato B
Seduta n. 78 del 28/11/2006
INTERNO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
negli ultimi giorni sia la stampa che le televisioni hanno riportato la notizia di diversi atti di violenza sessuale, alcuni di questi, la maggioranza, compiuti su minori;
a Vicenza, la notizia è di qualche giorno fa, un bambino di 13 anni è stato costretto a prostituirsi con regolarità, usato come fosse un oggetto, costretto a travestirsi per le voglie dei clienti, è stato vittima innocente di una violenza indicibile, orribile e feroce;
la violenza sessuale è uno dei crimini più esecrabili che una comunità è costretta a subire;
la violenza sui minori è poi, se mai fosse possibile ipotizzare un parametro di riferimento, ancora peggiore, colpire chi non può e non sa difendersi è un atto di una violenza inaudita, vergognosa ed inaccettabile;
le notizie di questi ultimi giorni, purtroppo non sono un caso isolato, ma al contrario la manifestazione di un trend continuo e costante, al quale una volta per tutte bisogna mettere fine;
non si tratta più di un'emergenza, questo stadio purtroppo è stato già superato, stiamo fronteggiando e vivendo un vero e proprio dramma sociale, siamo di fronte ad una società che mostra nel suo complesso segni di un preoccupante scollamento collettivo, perché di questo si tratta quando notizie ripetute di continue violenze diventano una costante, fatti scontati, accettati come se fossero addirittura fisiologici;
il legislatore ha il dovere di intervenire, non si può permettere che l'orrore, perché di questo si tratta, quando si parla di violenza sessuale, specie su minori, e di sfruttamento della prostituzione, diventino un fenomeno comunemente accettato;
anche a Roma, è notizia di pochi giorni fa, è stata scoperta una rete di clienti abituali che sottoponevano costantemente a sevizie diversi bambini costretti alla prostituzione nel pieno centro cittadino, nel cuore della città;
dobbiamo difendere chi non sa e non può difendersi, lo Stato ha questo compito, le istituzioni devono saper dare risposte effettive e concrete;
sappiamo che il giro di affari legato allo sfruttamento della prostituzione è enorme, il numero delle vittime in continuo aumento si aggira a secondo dei periodi da 17mila a 40mila all'anno;
secondo dati riportati dalla stampa l'Italia detiene il record europeo rispetto al numero di donne vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale, ben 115 ogni 100mila abitanti contro le 84 dell'Austria e le 27 della Francia;
secondo quanto riferito sempre alla stampa da fonti ministeriali: «per contrastare il fenomeno le questure hanno scelto la più veloce dei rimpatri. Come azione preventiva sono state espulse le donne. Questo ha fatto crescere l'arrivo di minorenni: perché i minori non possono essere espulsi.»;
inoltre è oramai chiaro che lo sfruttamento della prostituzione in Italia può contare su una rete organizzativa vasta e ramificata su tutto il territorio;
il fenomeno della violenza sessuale su minori è negli ultimi anni in costante crescita;
abbiamo celebrato proprio in questi giorni la giornata europea contro la violenza sulle donne;
sappiamo che spesso tali violenze su donne e bambini hanno come teatro le
mura domestiche, il che le rende molto più difficili da denunciare ed individuare, spesso restano coperte da un muro di silenzio, da una quotidianità che per le vittime si trasforma in incubo;
i numeri che disegnano l'ampiezza del fenomeno delle violenze sulle donne danno la misura della sua insostenibile ampiezza, secondo un rapporto dell'Istat sono dieci milioni le donne, fra i 14 e 59 anni, che vengono molestate sessualmente, 500 mila gli stupri compiuti o tentati e 900 mila ricatti sul luogo di lavoro a questi devono essere aggiunte le violenze sui minori; che purtroppo non sono affatto meno allarmanti secondo i dati diffusi infatti da Telefono Azzurro ed Eurispes nella Relazione sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza nel nostro Paese tra il 2000 e il 2005, i minori vittime di reati sessuali in Italia sono stati 2.891. In 2.406 casi si è trattato di violenza sessuale, in 87 casi di violenza sessuale di gruppo, in 299 casi di atti sessuali con minorenne e in 99 casi di corruzione di minorenne;
abbiamo quindi di fronte un fenomeno complesso che presenta aspetti e realtà differenti, e coinvolge molteplici sfere di competenza, che restano però legate dal comune denominatore della violenza;
appare necessario aggiornare la legislazione vigente rendendola più confacente a contrastare un fenomeno così complesso e diffuso, è fondamentale promuovere politiche attive di sviluppo sociale e culturale che permettano una maggiore facilità nel denunciare le violenze subite, e quindi necessario costruire ed ampliare una rete di solidarietà diffusa tra i cittadini che possa contribuire a fare della violenza in particolare su donne e bambini un vero proprio tabù sociale e culturale una ragione per cui a sentirsi escluso dalla società sia chi commette violenza e non chi la subisce -;
quali iniziative nel suo complesso hanno intenzione di mettere in campo, anche dal punto di vista di una maggiore efficacia delle sanzioni penali, per dare corpo ad una politica di intervento immediato e concreto finalizzata a debellare nel nostro Paese il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione, della violenza sessuale ed in particolare della violenza sulle donne e su i minori.
(2-00247) «Rossi Gasparrini, Brugger».
Interrogazioni a risposta scritta:
LUCCHESE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
gli extracomunitari regolari che lavorano in Italia e per i quali i datori di lavoro versano regolarmente i contributi INPS, a giudizio dell'interrogante, subiscono un vero calvario per il rinnovo del permesso di soggiorno;
i datori di lavoro sono tenuti a spedire con raccomandata con ricevuta di ritorno la necessaria documentazione in duplice copia;
il lavoratore extracomunitario, al fine di presentare la documentazione necessaria al rinnovo del permesso di soggiorno, deve mettersi in coda alle ore tre/quattro del mattino, in attesa dell'apertura dei competenti uffici. Spesso, a causa dell'elevato numero di persone in fila, è costretto a tornare il giorno successivo;
gli extracomunitari clandestini, invece, prevede qualsiasi documento di riconoscimento, circolano liberamente nelle città italiane;
i clandestini dediti ad attività illegali non intendono chiedere il permesso di soggiorno e, secondo l'interrogante, circolano indisturbati nel nostro Paese -:
quali iniziative si intendano adottare per facilitare la procedura per il rinnovo del permesso di soggiorno agli extracomunitari onesti che hanno un lavoro certo e intraprendere un'azione severa e ferma contro i clandestini, con il rimpatrio nei loro paesi di origine.
(4-01745)
LARATTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
dal pomeriggio del 3 settembre 2005 risulta scomparso a San Giovanni in Fiore il giovane Giuseppe Loria, comunemente noto come Pino, di 26 anni di San Giovanni in Fiore (Cosenza) che, al ritorno da una giornata di lavoro, senza apparenti e plausibili motivi sparisce nel nulla e, vane risultano ad oggi, dopo circa dieci mesi, tutte le ricerche effettuate dai propri parenti ed amici nonché dalle Forze dell'Ordine. La scomparsa è stata denunciata nell'immediatezza dei fatti, dai familiari, alla stazione dei Carabinieri di San Giovanni in Fiore;
del caso, veramente eclatante, si è anche occupata, senza esito positivo, la trasmissione televisiva di Rai tre Chi l'ha visto;
questa vicenda, dai connotati certamente poco chiari ed incomprensibili ha gettato nella disperazione più assoluta la madre ed i parenti del giovane, persone umili ma di grande dignità che ritengono, a loro avviso, che non sia stato fatto tutto il possibile ed il necessario per indagare e ricercare a tutti i livelli il loro familiare scomparso;
in particolare la madre del giovane scomparso, disperata e distrutta dal dolore, lamenta che ogni attenzione su questo caso risulta completamente spenta, e non perde occasione per invocare considerazione dalle Istituzioni dello Stato;
l'interrogante, alla luce dei fatti esposti, ritiene che a questa tragedia occorre imprimere un forte impulso investigativo volto all'accertamento dei fatti e delle circostanze della scomparsa per dare alla famiglia del giovane quella parola di verità e di speranza che attende da troppo tempo -:
di quali informazioni disponga il Governo su quali effettivi e concreti atti siano stati compiuti dalle Forze dell'Ordine in direzione della ricerca del giovane scomparso.
(4-01747)
CREMA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la situazione dei Vigili del fuoco per carenza di organico e per remunerazione a livello nazionale è alquanto deficitaria;
presso il comando di Belluno questa situazione di deficit generale si ripercuote in maniera ancora più forte poiché l'organico in tutta la provincia è inferiore a 200 unità e bisognerebbe essere in 230, quindi mancano circa quaranta unità, quasi due distaccamenti, e tale carenza incide negativamente sui servizi e sui soccorsi, perché mette in pericolo il turn over degli effettivi, così come riferito, in un articolo comparso sul Corriere Alpi di Belluno in data 23 novembre 2006, da Gianfranco Sommavilla, rappresentante della categoria UIL di Belluno che aderirà allo sciopero generale di categoria previsto per il 6 dicembre a Roma contro la finanziaria;
nel comando di Belluno vi sono solo 19 permanenti e che bisogna, in caso di emergenza, spostarsi nelle altre sedi provinciali dove vi è una forte carenza di organico, per cui anche il comando «centrale» resta presidiato da poche unità e nel caso del dover far fronte ad una grossa emergenza i problemi sarebbero di particolare gravità;
gli stipendi per la gran parte della categoria restano al di sotto dei 1200 euro mensili e che gli straordinari per le attività che non siano interventi d'emergenza, come le occupazioni in caserma o altro, non vengono elargiti dal 2003;
l'attuale legge finanziaria non fa che peggiorare questa situazione perché la previsione che vi è inclusa è che ogni cento Vigili che vanno in pensione, le assunzioni saranno appena venti e cioè un quinto;
la nuova legge finanziaria non considera la delicatezza, pericolosità ed alto livello di specializzazione delle mansioni svolte dalla categoria, data la mancata previsione degli aumenti di stipendio;
vi è anche carenza di strutture, soprattutto a Belluno dove manca anche una caserma nuova, e nel bellunese dove le strutture sono alquanto fatiscenti (come a Santo Stefano e Pieve di Cadore);
i volontari dei Vigili del fuoco offrono un aiuto preziosissimo ma comunque non sempre, svolgendo un altro lavoro, possono garantire la immediata disponibilità in caso di soccorsi da apprestare -:
quali misure si intenda adottare per superare questa notevole situazione di carenza di organico per la categoria dei Vigili del fuoco e quali provvedimenti si intenda adottare, per adeguare gli organici e le buste paga anche nelle realtà già citate, dove l'emergenza è più cogente.
(4-01753)
SMERIGLIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la signora Orlandi Posti Simona, nel dicembre 2005, in attesa di un figlio, occupò con il suo compagno, un appartamento vuoto dell'ATER sito in Roma in Via Giustino De Jacobis n. 1;
la coppia che aveva fatto regolare domanda all'amministrazione comunale, ricevendo come risposta che non vi erano alloggi liberi da assegnare, si era trovata costretta ad occupare non potendo, essendo entrambi precari, permettersi di affittare un alloggio in un città come Roma, dove il mercato degli affitti è ormai incontrollabile e, sicuramente, impraticabile per chi vive di un reddito precario;
l'appartamento in oggetto, che era in completo stato di abbandono, era stato abitato da una signora che era diventata suora di clausura nel 1989 e che dal 2000 non risultava più residente nel medesimo;
la sorella dell'assegnataria nominata procuratrice generale dalla signora in origine assegnataria, pur non avendo il requisito reddituale essendo proprietaria immobiliare, come ha potuto accertare l'ATER, ha richiesto ed ottenuto, come se l'alloggio fosse di sua proprietà e non un bene pubblico, lo sfratto della signora Orlandi Posti alla quale nel frattempo è nato il bimbo;
la sorella dell'originaria proprietaria avrebbe ottenuto dal Tribunale civile il rientro in uso dell'appartamento, pur non avendo nessun titolo, né tantomeno il riconoscimento dell'ATER a potere usufruire dell'alloggio in questione;
tale situazione appare sconcertante poiché non è l'ATER che ha richiesto l'intervento della forza pubblica per effettuare lo sgombero ma una signora che non è né assegnataria né proprietaria dell'alloggio;
è quantomeno anomalo che una persona che non ha nessun titolo possa richiedere e ottenere uno sfratto di un alloggio, oltretutto, di proprietà pubblica -:
se non si intenda assumere iniziative, anche normative, volte a scongiurare che si ripetano sfratti anomali come quello citato in premessa.
(4-01757)